In passato il re, l’imperatore o il Papa parlavano dall’alto. Da un balcone, per esempio. Da Mussolini in poi, la politica in Italia ha accorciato le distanze. Ma oggi, ad Assisi, il premier è il comandante-capo da ammirare a testa in su
Immagine di repertorio
In passato era frequente che il re, l’imperatore o il Papa parlassero dall’alto. Da un balcone, per esempio. Un’usanza talmente consolidata che ricorre ancora oggi nell’Angelus domenicale. Da Mussolini in poi, quello che è diventato inconsuento in questo modo di comunicare è l’utilizzo da parte della politica. Anche i palchi moderni tendono a diminuire le distanze, facendosi sempre più bassi e più vicini.
La vecchia smania di grandezza deve però aver colpito Casalino, che ha consigliato a Conte un’arringa dall’alto. L’ha fatta questa mattina da Assisi, luogo che – peraltro – ha una forte connotazione religiosa. Ma Conte forse si sente un po’ come il nuovo salvatore dei globalisti, il paladino delle Agende, oppure il nuovo condottiero dei sostenitori della mascherina sempre e comunque e della distanza fisica.
“Sono io il perno del sistema“, diceva ad aprile Giuseppi. Chiusure, malori dovuti all’utilizzo prolungato della mascherina, suidici, economia al collasso non ci hanno insegnato nulla. Ci stiamo ricascando. E Conte sta per diventare – sul modello cinese – il comandante-capo da riverire. Anche il Fascismo si è affermato un passo alla volta.

Direttore e Founder di Rec News, Giornalista. Inizia a scrivere nel 2010 per la versione cartacea dell’attuale Quotidiano del Sud. Presso la testata ottiene l’abilitazione per iscriversi all’Albo nazionale dei giornalisti, che avviene nel 2013. Dal 2015 è giornalista praticante. Ha firmato diverse inchieste per quotidiani, siti e settimanali sulla sanità calabrese, sulle ambiguità dell’Ordine dei giornalisti, sul sistema Riace, sui rapporti tra imprenditoria e Vaticano, sulle malattie professionali e sulle correlazioni tra determinati fattori ambientali e l’incidenza di particolari patologie. Più di recente, sull’affaire Coronavirus e su “Milano come Bibbiano”. Tra gli intervistati Gunter Pauli, Vittorio Sgarbi, Giulio Tarro, Armando Siri, Gianmarco Centinaio, Michela Marzano, Vito Crimi, Daniela Santanché. Premio Comunical (2014, Corecom/AgCom). Autrice de “I padroni di Riace – Mimmo Lucano e gli altri. Storie di un sistema che ha messo in crisi le casse dello Stato”. Twitter@Zaira_Bartucca
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