L’autorità sanitaria dopo due casi di reazioni avverse frena sull’assunzione del preparato per chi ha allergie. In Italia intanto si parla di somministrazione di massa senza tenere a mente che 15 milioni di italiani soffrono del disturbo
Il vaccino “anti-covid” che in questi giorni viene distribuito in Gran Bretagna non deve essere somministrato a chi soffre di reazioni allergiche. E’ quanto ha deciso e reso noto l’Autorità nazionale britannica di controllo sui farmaci (Mhra). Ne dà notizia Sky Tg 24. L’indicazione – si legge – è arrivata dopo che due delle centinaia di persone a cui è stato somministrato il vaccino Pfizer/Biontech hanno avuto reazioni avverse a seguito della puntura. E’ stata la stessa Mhra che l’8 di questo mese aveva dato il via libera, a frenare per evitare danni salutari alle persone.
Allergici 15 milioni di italiani, uno su quattro
Un fatto che in un’Italia fortemente caratterizzata dalla presenza di soggetti allergici (si parla di circa quindici milioni) non può che allarmare cittadini, istituzioni, gli stessi medici. Eppure si continua a parlare di distribuzione di massa. Ma che succederebbe se le reazioni avverse registrate in Gran Bretagna su chi presenta allergie si replicassero su larga scala? I timori sono legati a possibili reazioni negli organismi interessati, già si per sé – come è noto – soggetti a possibili shock anafilattici in caso di assunzioni di componenti impattanti, che possono portare a un blocco del respiro e anche alla morte. I pochi mesi di sperimentazione a seguito di cui in tutto il mondo sono stati sfornati i vaccini, del resto, non rincuorano.
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