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Dal covid in poi, chiunque ricopre lo scranno più esposto – quello del premier – inizia a covare ansie totalitarie. E’ successo al cosiddetto avvocato del popolo e sembra che neppure Draghi sia immune al virus che colpisce duramente il corpo democratico. E’ come se l’emergenza proclamata avesse scoperto il vero volto di tanti piccoli Benito, con la benedizione di chi ne approfitta dell’ipnosi di massa e della psy-op in atto per dare un colpo agli assetti istituzionali per come li abbiamo sempre conosciuti. Il Parlamento? Esautorato più di quanto non lo sia stato nel corso del triennio Conte, ma del resto l’operazione è funzionale alle mire di chi vedrebbe bene la trasformazione dell’Italia in Repubblica Presidenziale, un po’ sul modello francese. Meglio allora abituarsi al fatto che i parlamentari non contino più nulla.

E l’assist ulteriore – a sorpresa ma nemmeno poi tanto – potrebbe servirlo proprio Fratelli d’Italia, che ha sempre fatto del presidenzialismo il suo cavallo di battaglia ed è già proiettato verso il Referendum che segnerebbe l’avvio di questa trasformazione epocale, forse consegnando le chiavi di tutto proprio al banchiere europeista. Sempre che vada tutto a buon (per loro) fine. Il tutto, ovviamente, sarà promosso sventolando il fantomatico diritto degli italiani di scegliersi il proprio presidente della Repubblica (tra una rosa ben studiata di candidati), di fatto concludendo il processo di smantellamento della Repubblica parlamentare fondata sui principi costituzionali e sui diritti costituzionalmente garantiti, non certo sull’uso smodato della forza statale e sul ricorso continuo alle Forze Armate e alle Forze dell’Ordine. E già dopo il trattato del Quirinale recentemente firmato da Italia e Francia tirano venti inquietanti. A quel punto, si andrebbe affermando il governo di un singolo – di fatto azzerando l’azione di un Parlamento che già di per sé subirà i famigerati tagli – e niente diventerebbe impossibile. Anche la gestione della “pandemia” potrebbe divenire ancora più cruenta.

Non è un caso che nel frattempo il governo Draghi abbia messo mano a una serie di provvedimenti che ricordano un po’ le “Leggi Fascistissime“, i provvedimenti emanati in uno stato d’eccezione che in due anni trasformarono completamente l’ordinamento giuridico italiano lasciando il posto al Regime di Mussolini. Chi conosce la storia, non può non cogliere determinate analogie. Anche l’attuale esecutivo, infatti, ha già le sue norme “Fascistissime”: il divieto di manifestare promosso dal ministro dell’Interno Lamorgese, le task-force per impedire la libertà di stampa e di espressione agitando lo spettro delle “Fake news” e ora anche l’obbligo di sottostare a un Trattamento Sanitario per poter essere iscritti a un ordine professionale (ma anche per insegnare, ecc.).

A fare da capofila – secondo quanto stabilito dal decreto sul cosiddetto “Super Green Pass”, sarà l’Ordine dei Medici. Chi vorrà farne parte – si legge al comma 6 dell’Articolo 1 – dovrà adempiere all’obbligo vaccinale, fatto salvo quanto previsto in tema di Esenzione (Articolo 1 comma 2). Rispetto a quanto avevamo segnalato, nella versione definitiva e approvata del decreto già presente in Gazzetta Ufficiale (in alto, nel Pdf), è stato però fissato un limite temporale che nella bozza non c’era, che decorre da sei mesi dopo il 15 dicembre 2021. In soldoni, il vaccino, l’esenzione o “l’attestazione relativa all’omissione o al differimento” alla vaccinazione (una sorta di deroga), saranno chiesti a chi intende iscriversi all’Ordine dei Medici fino a giugno 2022. Insomma, per poter svolgere determinati lavori e per accedere a determinati servizi nel periodo meno libero della storia italiana era necessario possedere la tessera del Partito Nazionale Fascista, oggi serve il Green Pass. Prima c’erano i bolli del rinnovo, oggi ci sono le dosi, solo che ad essere tagliandati per la prima volta non sono più gli oggetti, ma i soggetti. Gli esseri umani. E tutto per un virus che – al pari di tantissimi altri – si cura.

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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato

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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il testo dell’audizione presso la 7° Commissione del Senato che si è tenuta il 9 maggio su contrasto a povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica

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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D’Alema con la Bicamerale

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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D'Alema con la Bicamerale del '97 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il tentativo del governo Meloni di superare l’assetto istituzionale attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo (come spiega il professore Musacchio in un’interessante analisi pubblicata su Rec News), ma tanti ne sono stati fatti dalla cosiddetta Seconda Repubblica in poi. Farà riflettere senz’altro gli elettori di centrodestra come uno dei primi esponenti politici a volere un premierato sia stato l’ex leader della sinistra Massimo D’Alema, tesserato del PCI nel 1968 e tra i padri fondatori del Partito democratico della sinistra.

Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D'Alema con la Bicamerale del '97 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Sua l’idea – come molti ricorderanno – di instaurare nel 1997 una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, formata da 70 parlamentari. L’obiettivo era sempre lo stesso, e cioè accentrare ancora più poteri nelle mani del presidente del Consiglio, chiamato – tra le altre cose – a nominare e revocare i ministri a suo piacimento. L’esito della Bicamerale fu tutt’altro che scontato: i democratici di sinistra di D’Alema votarono ovviamente a favore, mentre i berlusconiani – oggi incarnati da Tajani e più vicini al premierato – votarono assieme alla Lega Nord a favore del semipresidenzialismo, come testimonia un articolo dell’epoca (in basso).

“L’Unità” del 05/06/1997

I lavori della Commissione si interruppero bruscamente un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra e perché le manovre di palazzo risultavano incomprensibili per l’elettorato. Un copione che potrebbe ripetersi anche stavolta.

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane | Rec News dir. Zaira Bartucca

Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale

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TSO a una 54enne, ci scrive il sindaco di San Giuliano Milanese

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TSO a una 54enne, ci scrive il sindaco di San Giuliano Milanese | Rec News dir. Zaira Bartucca

Negli scorsi giorni abbiamo pubblicato una segnalazione da San Donato Milanese da parte di una signora – Anna M. – che riferiva di “quattro TSO ingiusti” a cui sarebbe stata sottoposta la sorella. In quel contesto ci siamo appellati ai colleghi giornalisti e alle associazioni di settore che avessero voluto occuparsi del caso, registrando la totale assenza da parte degli uni e degli altri. Ci è però giunta una risposta dal sindaco di San Giuliano Milanese, che pubblichiamo per completezza di informazione.

“La funzione svolta dal sindaco in materia di TSO e ASO, si riconduce al ruolo svolto quale autorità sanitaria locale, come previsto dalle norme vigenti (Legge n.180 e Legge n.833 del 1978). Il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e l’Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO), rappresentano atti di carattere eccezionale rispetto alla generalità dei trattamenti sanitari volontari. Infatti il superamento dell’obbligo del consenso cosciente ed informato, avviene per tutelare la salute del paziente in quanto bene ed interesse della collettività, oltre che del soggetto stesso. Per tali ragioni i suddetti trattamenti sono due strumenti cautelari che richiedono una proposta da parte di medici competenti, condizione necessaria per la predisposizione dell’ordinanza da parte del sindaco quale autorità sanitaria locale. Cordiali Saluti”.

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