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La bozza del decreto approvata in Consiglio dei Ministri

E’ stato approvato in Consiglio dei ministri e dovrebbe essere in vigore dal 6 dicembre al 31 gennaio, anche se il testo non è stato ancora bollinato e non è stato inserito in Gazzetta Ufficiale. Non è chiaro se passerà all’esame del Parlamento o se – ancora una volta – questa forma di rappresentanza verrà bypassata. Il “Super Green Pass” – come è stato definito – sta comunque per vedere la luce. Ci si può dedicare quanto si vuole a voli pindarici, ma nei fatti il decreto ammazza-Natale è l’ennesimo tentativo di limitare le libertà fondamentali, sulla falsariga del “o ti sottoponi a un farmaco genico sperimentale o sei escluso dalla vita sociale”.

Oppure accetti l’idea dell’obbligatorietà vaccinale, che si tenta sempre più di sdoganare per mezzo di un dibattito che si sente di giustificare la coercizione e l’intervento della Forza pubblica per contrastare una libera scelta. Perché il “My body, my choice” vale per le femministe, ma non per chi non si vuole o non si può vaccinare e non mette in pericolo nessuno (a questa conclusione dovrebbe giungere chi crede che il vaccino e i suoi “booster” siano efficaci). Ma, messe da parte le prese di posizione, quello che sta completamente passando sotto silenzio è che il governo Draghi ha pensato di inserire nel decreto sul Super Green Pass un comma a un articolo che potrebbe renderlo eterno, facendo in modo che la misura restrittiva e di controllo possa sopravvivere alla fine dell’emergenza sanitaria e alla fine della cosiddetta pandemia.

Mantenere lo stato di emergenza anche oltre lo stato di emergenza

Il premier, del resto, lo ha detto chiaramente ieri in conferenza stampa: quello che interessa è mantenere la sovrastruttura, comunque la si chiami. Tolto lo stato di emergenza, insomma, secondo il governo l’impianto emergenziale e di controllo dovrà sopravvivere comunque, e a questo fine sono molto affaccendati i ministeri di Renato Brunetta (Funzione pubblica) e di Vittorio Colao (Innovazione). L’anagrafe nazionale centralizzata, la riforma per l’accesso alla pubblica amministrazione e la relativa piattaforma, non saranno che l’inizio se nessuno scompaginerà i piani. Il capitolo finale il governo vorrebbe scriverlo unendo tutti i puntini, e cioè portando a termine quello che non è riuscito a fare Conte. L’app che contiene tutto, che permette di fare e acquistare tutto e – anche – di escludere da tutto. Il Green Pass, lo scriviamo dall’anno scorso, non è infatti che un pretesto. E a pretesti bisogna ricorrere per fargli fare il salto di qualità, trasformandolo da strumento sanitario (cosa che in realtà già non è) a strumento di controllo tout court. Il cavallo di Troia, come accennato, c’è già.

Il cavallo di Troia degli ordini professionali sanitari. I nuovi iscritti costretti a vaccinarsi, e non viene indicato fino a quando

Il Super Green Pass, infatti, se dovesse diventare definitivo introdurrebbe un pericoloso precedente in grado di estenderlo a macchia d’olio ad altre categorie e professionisti, senza peraltro introdurre un limite temporale alla misura. Al comma 6 dell’articolo 4 – nello specifico – si legge che “per i professionisti sanitari che si iscrivono per la prima volta agli albi degli Ordini professionali territoriali, l’adempimento dell’obbligo vaccinale è requisito ai fini dell’iscrizione”. Chi vuole diventare medico, insomma, potrebbe essere obbligato a farsi inoculare i preparati promossi dal governo per poter far parte del relativo Ordine. Una volta serviva la tessera del partito fascista, oggi serve il vaccino. Presto potrebbe toccare ai futuri avvocati, architetti, giornalisti, ingegneri, commercialisti, così come è già accaduto con il Green Pass “base”. Pezzo dopo pezzo, l’estensione e la diffusione potrebbe diventare addirittura totale, perché a questo mira chi pensa che Draghi sia insostituibile e chi lavora per un 2022 che sia ancora interamente all’insegna della “pandemia”.

L’Esenzione abbatte la barriera delle circolari e per la prima volta viene menzionata in un decreto legge

La nota positiva, è comunque che il governo ha deciso di recepire ulteriormente le indicazioni che il ministero della Salute aveva inviato lo scorso 4 agosto. L’Esenzione fa, dunque, il salto di qualità, e passa dalla sfera delle circolari a quella dei decreti. Può ricorrervi chi per motivi salutari non può vaccinarsi, come sancito dal Comma 2 dell’articolo 4. Le modalità per richiedere la certificazione sono le stesse decise dalla circolare di riferimento, cioè coinvolgere a un medico di medicina generale per fornirsi del certificato.

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Direttore e Founder di Rec News, Giornalista. Inizia a scrivere nel 2010 per la versione cartacea dell'attuale Quotidiano del Sud. Presso la testata ottiene l'abilitazione per iscriversi all'Albo nazionale dei giornalisti, che avviene nel 2013. Dal 2015 è giornalista praticante. Ha firmato diverse inchieste per quotidiani, siti e settimanali sulla sanità calabrese, sulle ambiguità dell'Ordine dei giornalisti, sul sistema Riace, sui rapporti tra imprenditoria e Vaticano, sulle malattie professionali e sulle correlazioni tra determinati fattori ambientali e l'incidenza di particolari patologie. Più di recente, sull'affare Coronavirus e su "Milano come Bibbiano". Tra gli intervistati Gunter Pauli, Vittorio Sgarbi, Armando Siri, Gianmarco Centinaio, Michela Marzano, Antonello Caporale, Vito Crimi, Daniela Santanché. Premio Comunical 2014. Autrice de "I padroni di Riace - Storie di un sistema che ha messo in crisi le casse dello Stato". Sito: www.zairabartucca.it

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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato

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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il testo dell’audizione presso la 7° Commissione del Senato che si è tenuta il 9 maggio su contrasto a povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica

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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D’Alema con la Bicamerale

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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D'Alema con la Bicamerale del '97 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il tentativo del governo Meloni di superare l’assetto istituzionale attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo (come spiega il professore Musacchio in un’interessante analisi pubblicata su Rec News), ma tanti ne sono stati fatti dalla cosiddetta Seconda Repubblica in poi. Farà riflettere senz’altro gli elettori di centrodestra come uno dei primi esponenti politici a volere un premierato sia stato l’ex leader della sinistra Massimo D’Alema, tesserato del PCI nel 1968 e tra i padri fondatori del Partito democratico della sinistra.

Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D'Alema con la Bicamerale del '97 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Sua l’idea – come molti ricorderanno – di instaurare nel 1997 una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, formata da 70 parlamentari. L’obiettivo era sempre lo stesso, e cioè accentrare ancora più poteri nelle mani del presidente del Consiglio, chiamato – tra le altre cose – a nominare e revocare i ministri a suo piacimento. L’esito della Bicamerale fu tutt’altro che scontato: i democratici di sinistra di D’Alema votarono ovviamente a favore, mentre i berlusconiani – oggi incarnati da Tajani e più vicini al premierato – votarono assieme alla Lega Nord a favore del semipresidenzialismo, come testimonia un articolo dell’epoca (in basso).

“L’Unità” del 05/06/1997

I lavori della Commissione si interruppero bruscamente un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra e perché le manovre di palazzo risultavano incomprensibili per l’elettorato. Un copione che potrebbe ripetersi anche stavolta.

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane | Rec News dir. Zaira Bartucca

Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale

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TSO a una 54enne, ci scrive il sindaco di San Giuliano Milanese

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TSO a una 54enne, ci scrive il sindaco di San Giuliano Milanese | Rec News dir. Zaira Bartucca

Negli scorsi giorni abbiamo pubblicato una segnalazione da San Donato Milanese da parte di una signora – Anna M. – che riferiva di “quattro TSO ingiusti” a cui sarebbe stata sottoposta la sorella. In quel contesto ci siamo appellati ai colleghi giornalisti e alle associazioni di settore che avessero voluto occuparsi del caso, registrando la totale assenza da parte degli uni e degli altri. Ci è però giunta una risposta dal sindaco di San Giuliano Milanese, che pubblichiamo per completezza di informazione.

“La funzione svolta dal sindaco in materia di TSO e ASO, si riconduce al ruolo svolto quale autorità sanitaria locale, come previsto dalle norme vigenti (Legge n.180 e Legge n.833 del 1978). Il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e l’Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO), rappresentano atti di carattere eccezionale rispetto alla generalità dei trattamenti sanitari volontari. Infatti il superamento dell’obbligo del consenso cosciente ed informato, avviene per tutelare la salute del paziente in quanto bene ed interesse della collettività, oltre che del soggetto stesso. Per tali ragioni i suddetti trattamenti sono due strumenti cautelari che richiedono una proposta da parte di medici competenti, condizione necessaria per la predisposizione dell’ordinanza da parte del sindaco quale autorità sanitaria locale. Cordiali Saluti”.

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