Il bilancio dei primi 365 giorni di attività. Ventotto esclusive, tante inchieste e tante persone vicine e lontane da ringraziare
Quando – un anno esatto fa – abbiamo deciso di dare vita a un progetto di informazione che avvertivamo come necessario, lontano dai canoni standardizzati, non sapevamo come sarebbe andata. Il consumatore medio di “notizie”? Difficile da intercettare, soprattutto quando è abituato a credere a tutto quello che sente e legge. La concorrenza web? Decisamente sleale, foraggiata da big politici o legati all’imprenditoria, con tante risorse da impiegare a fronte di scarsissimi servizi divulgativi offerti al lettore. I comunicatori “liberi”? Da contare sulle dita di una mano, e anzi l’anno trascorso ci è servito per capire dall’interno che anche le voci apparentemente libere sono in realtà permeate da interessi e lobby di vario tipo. Oggi possiamo dire che la risposta è stata al di sopra delle aspettative.
Un lavoro caratterizzato da una ricerca costante
Ci siamo dichiarati “lontani dal mainstream” e abbiamo portato avanti il nostro proposito. Privilegiando un’informazione fatta di studio e ricerca costanti, nella convinzione che sia meglio qualche giorno di silenzio che uscire a tutti i costi con delle bugie o con articoli che non sono abbastanza verificati. Questi 365 giorni appena trascorsi ci hanno dato ragione: dalla fucina di un sito inizialmente senza pretese ma via via trasformato, sono uscite fino a questo momento 28 esclusive e diverse inchieste. Tanto è stato ripreso dalla stessa stampa commerciale, messa all’angolo da chi non si è voluto prestare al gioco delle tre scimmiette. E così Davide in qualche situazione ha sconfitto Golia che, vergognandosi del silenzio, ha dovuto parlare.

Più che festeggiare, vogliamo dire grazie a chi ha il coraggio di credere a un progetto libero
Dal filone di inchieste che nel vecchio sito avevamo denominato “Vaticash” ai numerosi pezzi del sistema Riace da cui è scaturito un libro, dai segreti sulla salma di Becky Moses all’altro magnate (sconosciuto in Italia) della propaganda dem, dal “Renzi attore“, all’Africa reale per approdare alle inquietanti prospettive e applicazioni del bio-haching, è stato un anno produttivo. Ci sono scappate anche occasioni di divulgazione insperate come l’intervista a Gunter Pauli, l’ideatore della nota Blue economy. Abbiamo potuto lavorare sempre meglio grazie a chi ha agevolato le nostre inchieste fornendo documenti e inoltrando segnalazioni. Siamo stati rinfrancati dal sostegno che ci è arrivato dai colleghi più liberi, da amici e conoscenti, da Facebook, Twitter, dai messaggi diretti e via mail. Così, oggi più che festeggiare il nostro compleanno, vorremmo anzitutto dire grazie a tutte queste persone.
E grazie anche a chi si mette in gioco in prima persona per un’Italia migliore
Non solo a chi con Rec News ha avuto un contatto diretto ma a chi, in un momento politicamente buio – con lo spettro dell’Ue di Agende orwelliane – si mette in gioco in prima persona per un’Italia migliore. E’ un esercito pacifico e leale che non ha bisogno di sventolare simboli e arcobaleni, che ha al suo interno venti politici differenti ma che è unito nell’idea di preservare un Paese splendido, i suoi nuclei familiari, i bambini, l’economia che altri vorrebbero depressa o annullata. Si tratta di migliaia di persone che scrivono, parlano, scendono in piazza, avviano petizioni, progetti, dicono la loro. Rec News sarà sempre la loro casa e la casa di chi è animato dalla prospettiva di un Paese migliore e libero da condizionamenti esterni.
Zaira Bartucca – Responsabile
Denys Shevchenko – Co-Founder
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