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Il Green Pass – misura considerata da più parti incostituzionale, non sanitaria e discriminante – si può sostituire con l’autocertificazione. Non lo dice qualche “complottista” o qualche “no-vax”, ma il team di avvocati che si è coalizzato sotto la sigla ALI (Associazione Avvocati Liberi), che ha inviato una lettera aperta/diffida (firmata da ben 40 legali) al Presidente del Tribunale di Roma e agli organismi competenti. Ricordando, tra le altre cose, che il D.P.R. n.445 del 28 dicembre 2000 noto come Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamenti in materia di documentazione amministrativaconsente questa semplificazione.

Nel decreto del Presidente della Repubblica menzionato, infatti, all’Articolo 47 terzo comma viene stabilito che nei rapporti con la pubblica amministrazione e con i concessionari di pubblici servizi, tutti gli stati, le qualità personali e i fatti non espressamente indicati nell’articolo 46 sono comprovati dall’interessato mediante la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, cioè, appunto, l’autocertificazione. Il suo utilizzo per motivi sanitari, del resto, è stato già previsto dal governo Conte, anche per quanto concerne l’emergenza covid e senza che venisse chiamato in causa il tampone. Il che crea un precedente impugnabile.

Non solo: la pubblica amministrazione non può rifiutarsi di accettare l’autocertificazione. Tanto stabilisce l’articolo 74 del decreto in esame, che, spiegano gli avvocati, “qualifica il rifiuto del pubblico funzionario di ricevere l’autocertificazione come una violazione dei doveri di ufficio. L’autocertificazione può rappresentare una concessione verso chi pretende di acquisire un dato sanitario per permetterci di entrare in un determinato luogo? Non esattamente, in quanto permette di aggirare con uno strumento di legge gli altolà illegittimi che a breve potrebbero interessare molti altri luoghi e, ha spiegato l’avvocato Roberto Martina a Rec News “permette di restare al di fuori del circuito di controllo legato al Fascicolo Sanitario Elettronico e a tutto il resto”.

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Jessica

Buongiorno questa autocertificazione si può utilizzare per mandare i ragazzi a calcio pallavolo palestra?

Redazione

Buongiorno Jessica, l’autocertificazione prevista dal D.P.R. 445/2000 può essere utilizzata limitatamente ai “rapporti con la pubblica amministrazione e con i concessionari di pubblici servizi”, dunque negli uffici, sui mezzi pubblici, alle poste, al Comune, nei centri per l’impiego, ai caf, ecc.

lucia zanichelli

Non si riesce a scaricare autocertificazione.

Redazione

Prema su “scarica” per effettuare il download del documento o su “Autocertificazione covid” per visualizzarlo e scaricarlo

max liccardo

Salve,
È possibile utilizzare la vostra autocertificazione sui mezzi pubblici? Grazie mille

Redazione

Gentile Max, grazie del commento. Non si tratta della “nostra” certificazione ma di un strumento di semplificazione previsto dal DPR n.445 del 28 dicembre 2000 che può essere utilizzato nei rapporti con la pubblica amministrazione e con i concessionari dei servizi pubblici. Quindi sì, potrebbe essere utilizzata anche sui mezzi pubblici.

Francesca

Buonasera,
Quindi per essere più chiari..utilizzando un autocertificazione dove si dichiara di tornare alla propria residenza o dove si dichiara di andare al proprio posto di lavoro tramite un volo aereo è consentito?
O visto il decreto ti possono fermare.
. perdi il volo.. e poi denunci???

Redazione

Gentile Francesca, nel pratico anziché esibire il Green Pass esibirebbe l’autocertificazione, come scritto limitatamente alla pubblica amministrazione e ai pubblici servizi. Tenga presente che solo il personale preposto, formato e abilitato dal ministero della Salute può procedere a un controllo di questo tipo.

Patrizia Barbieri

Non sono una no vax, sono una persona che rifiuta il vaccino per principi religiosi. A questo punto come posso fare?

Redazione

Gentile Patrizia, bisogna premettere che l’Art. 32 della Costituzione tutela il diritto all’autodeterminazione in materia sanitaria, mentre l’Art.19 tutela il diritto alla Libertà Religiosa. La sentenza della Cassazione n.23676 del 15 settembre 2008 ha stabilito che il paziente ha sempre diritto di rifiutare le cure mediche che gli vengono somministrate, anche quando tale rifiuto possa causarne la morte; tuttavia, il dissenso alle cure mediche, per essere valido ed esonerare così il medico dal potere-dovere di intervenire, deve essere espresso, inequivoco ed attuale: non è sufficiente, dunque, una generica manifestazione di dissenso formulata “ex ante” ed in un momento in cui il paziente non era in pericolo di vita, ma è necessario che il dissenso sia manifestato ex post, ovvero dopo che il paziente sia stato pienamente informato sulla gravità della propria situazione e sui rischi derivanti dal rifiuto delle cure”.

Nel pratico, messi in buon conto i consulti con il suo medico curante, può manifestare le sue volontà mettendole per iscritto e richiamando le sentenze e le leggi di riferimento. Il principio da lei espresso – riconducibile alla cosiddetta “obiezione di Coscienza” – è stato inoltre definitivamente riconosciuto dalla Legge n. 219 del 22 dicembre 2017, che stabilisce – afferma la Cassazione – come il medico sia tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciare al medesimo e, in conseguenza di ciò, è esente da responsabilità civile o penale, ma anche che il paziente non può esigere trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali”.

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Telemedicina, l’impegno per un “uso responsabile”

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Telemedicina, l'impegno per un "uso responsabile" | Rec News dir. Zaira Bartucca

Un “uso responsabile” e “un’introduzione appropriata” della Telemedicina, contro – si spera – le derive transumaniste e gli eccessi sulle sperimentazioni degli ultimi anni. E’ l’impegno assunto dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, che ieri presso la Sala Conferenze Stampa della Camera dei Deputati ha fatto il punto su quanto bolle in pentola in ambito sanitario. Hanno preso parte ai lavori Teresa Calandra (presidente della federazione), Diego Catania (vicepresidente) e Marta Schifone (componente della XII Commissione Affari sociali alla Camera dei Deputati).

Dalla sanità di prossimità ai percorsi di accesso alla professione e alla formazione, dall’evoluzione dei profili professionali ai fragili, è in corso una revisione complessa e articolata che, hanno promesso i relatori della conferenza, sarà in grado di ridare centralità e dignità al paziente, che a volte suo malgrado si trova a essere “protagonista di fatti di cronaca” che possono riguardare i casi di malasanità oppure la sicurezza delle cure.

La sintesi si tenterà di trovarla il 29 e 30 settembre a Rimini, quando si terrà il terzo Congresso Nazionale della Federazione nazionale degli ordini sanitari (FNO TSRM e PSTRP) istituiti dalla Legge 3/2018. Tema di discussione sarà anche il tavolo tecnico concernente i DM 70 e 77.

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Minori sottratti, indagata curatrice per omissione d’atti d’ufficio

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Minori sottratti, indagata curatrice per omissione d'atti d'ufficio

Secondo la famiglia di una minore negli scorsi anni al centro di un caso di sottrazione ingiustificata, avrebbe nascosto delle relazioni e dei documenti che attestavano l’idoneità di uno dei genitori ad esercitare la patria potestà. Adesso B.B., curatrice dei minori, è indagata per omissione d’atti d’ufficio (Art. 328 c.p.). L’udienza in camera di consiglio è fissata per il 31 gennaio del 2024, il giudice designato è la dottoressa Giulia Costantino.

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Caso Caroccia, la prova che dimostra che il tracciato ECG non è mai giunto in Centrale Operativa

Giunto “verosimilmente” all’UTIC di Paola

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Caso Caroccia, la prova che dimostra che il tracciato ECG non è mai giunto in Centrale Operativa | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il tracciato ECG di Antonio Caroccia – il 72 enne di Guardia Piemontese deceduto a seguito di un caso di malasanità documentato da Rec News – non è mai giunto in Centrale Operativa per “problema linea dati”. Non è arrivato, dunque, a tutte le destinazioni utili ad ottenere una corretta diagnosi. Lo testimonia la Relazione dell’Asp di Cosenza che abbiamo pubblicato in esclusiva e di cui riproponiamo uno stralcio (in basso). Stando a quanto rilevato dal direttore della Centrale Operativa Riccardo Borselli, inoltre, lo stesso tracciato ECG è giunto “verosimilmente” (il che significa probabilmente) presso l’UTIC di Paola.

Il caso Caroccia è giunto fino al ministero della Salute (che dopo la pubblicazione dell’inchiesta ha inviato una risposta alla famiglia) e sulla scrivania del governatore Roberto Occhiuto. Sono inoltre stati aperti dei procedimenti presso alcune Procure. Grazie alla partnership con l’emittente Radio Roma, l’inchiesta di Rec News approda adesso anche in TV sul canale 222 della TV nazionale e sul canale 14 per la regione Lazio.

L’appuntamento è per questa sera alle 22 quando, nel corso della trasmissione “A viso scoperto”, il direttore di Rec News Zaira Bartucca racconterà i tratti salienti della vicenda (con tanto di riferimenti documentali) spiegando perché si tratta di un caso assolutamente emblematico. Presente in video-collegamento anche la figlia di Antonio Caroccia, Valentina, che racconterà il dramma vissuto dalla famiglia e gli sviluppi della vicenda.

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Se l’alimentazione diventa terreno di sperimentazione

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Se l'alimentazione diventa terreno di sperimentazione | Rec News dir. Zaira Bartucca

Modificare le abitudini alimentari comuni in nome di una fantomatica “sostenibilità”. Costringere i bambini ad assumere preparati a base di insetti come Vexo e sostenere che lo si fa in nome del benessere animale e del Pianeta. La libertà oggi si nega in più settori, e in ultima analisi anche nel piatto. Questa sera “A viso aperto” – programma di Radio Roma Television condotto da Matteo Demicheli – approfondirà questi e altri temi a partire dalle 22. Nella prima parte ospite in video-collegamento ci sarà il direttore di Rec News Zaira Bartucca, che commenterà alcune nostre inchieste.

Nella seconda parte si torna invece a parlare di Giustizia per Valeria Fioravanti con i suoi genitori Tiziana Santoro e Stefano Fioravanti. La trasmissione è visibile sul canale 222 (Smart Tv), per il Lazio sul canale 14 e in streaming sul sito di Radio Roma.

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