
Addio al Green Pass e alle mascherine al chiuso, riferiscono fonti del governo. Le date
La tabella di marcia è stata delineata dai sottosegretari del ministero della Salute Andrea Costa e Pierpaolo Sileri. Al Green Pass potrebbe però subentrare – salvo interventi – ID Pay, il wallet presentato di recente da Colao
Si va verso l’addio definitivo allo strumento di controllo del Green Pass e anche verso lo stop dell’utilizzo delle mascherine all’aperto. Una possibile tabella di marcia è stata delineata dai sottosegretari del ministero della Salute Andrea Costa e Pierpaolo Sileri. I dettagli sono i seguenti (fonte: Meteo Web):
1 Aprile
- Abolizione del Green Pass per gli Under 50 sul posto di lavoro (era stato introdotto il 15 ottobre 2021)
- Abolizione del Green Pass per negozi e uffici pubblici (era stato introdotto il 1° febbraio 2022)
- Abolizione del Green Pass per parrucchieri, barbieri ed estetisti (era stato introdotto il 20 gennaio 2022)
- Abolizione del “Super Green Pass” per gli Over 50 sul posto di lavoro (era stato introdotto il 15 febbraio)
- Abolizione di ogni tipo di Green Pass (anche quello base) per gli Alberghi (era stato introdotto il 6 dicembre 2021, poi rafforzato in “Super Green Pass” dal 10 gennaio 2022)
- Abolizione di ogni tipo di Green Pass (anche quello base) per i bar e i locali della ristorazione per i servizi al banco e nei tavoli all’aperto (era stato introdotto il 10 gennaio 2022)
- Abolizione di ogni tipo di Green Pass (anche quello base) per tutte le attività sportive (era stato introdotto, a fasi alterne, tra dicembre 2021 e gennaio 2022)
- Abolizione del “Super Green Pass” per gli stadi, teatri, cinema, palestre, concerti e discoteche (era stato introdotto il 10 gennaio 2022)
- Abolizione del “Super Green Pass” per i trasporti (era stato introdotto il 10 gennaio 2022)
1 Maggio
- Abolizione dell’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, compresi i concerti e gli stadi (che tornano alla capienza completa)
- Abolizione di ogni tipo di Green Pass (anche quello base) per i tavoli al chiuso dei locali della ristorazione (era stato introdotto dal 4 agosto 2021)
- Abolizione del Green Pass per stadi, teatri, cinema, palestre, concerti e discoteche (era stato introdotto dal 4 agosto 2021)
- Abolizione del Green Pass per i trasporti (era stato introdotto a fasi alterne tra lo scorso autunno per aerei e treni a lunga percorrenza, e dicembre 2021 per il trasporto pubblico locale, prima base e poi rafforzato)
15 Giugno
- Fine dell’obbligo di vaccino per gli Over 50 (obbligo introdotto dal 1° febbraio) e contestuale abolizione del Green Pass per gli Over 50 sul posto di lavoro. Scade l’obbligo vaccinale anche per medici, infermieri, operatori delle Rsa, insegnanti e personale della scuola, ma anche per chi lavora nel comparto della difesa, della sicurezza, del soccorso pubblico, per il personale della polizia locale, dei servizi segreti e della polizia penitenziaria.
Addio (per il momento) al regime di controllo sanitario, ma c’è un ma
Si va dunque verso l’addio definitivo al Green Pass e alle mascherine al chiuso, e non c’è Dpcm che tenga. Quello del 2 marzo ha stabilito che la “validità tecnica” del certificato verde viene prorogata di “ulteriori cinquencentocinquanta giorni”, ma questo non significa che per altri due anni si dovrà utilizzare il Green Pass. Anzi. Il limite fissato, potrebbe lasciar intendere che al termine di questo lasso di tempo la struttura sperimentale messa in piedi dal governo Draghi verrà smantellata, semplicemente perché esistono dei paletti – ribaditi in più di un’occasione dal Garante per la Privacy – per quanto riguarda la conservazione dei dati personali. Con la fine dello stato di emergenza, inoltre, il governo non sarà autorizzato a far pervenire le anticostituzionali multe agli Over 50 – come vuole far credere il mainstream nel tentativo di indurre alla vaccinazione – e se anche volesse rischiare, si troverebbe dinnanzi a un fiume di ricorsi. Ma c’è un “ma”. Come anticipato, al passaporto sanitario potrebbe subentrare ID Pay, il wallet presentato dal ministro all’Innovazione e alla Transizione Digitale Vittorio Colao.
PRIMO PIANO
Telemedicina, l’impegno per un “uso responsabile”

Un “uso responsabile” e “un’introduzione appropriata” della Telemedicina, contro – si spera – le derive transumaniste e gli eccessi sulle sperimentazioni degli ultimi anni. E’ l’impegno assunto dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, che ieri presso la Sala Conferenze Stampa della Camera dei Deputati ha fatto il punto su quanto bolle in pentola in ambito sanitario. Hanno preso parte ai lavori Teresa Calandra (presidente della federazione), Diego Catania (vicepresidente) e Marta Schifone (componente della XII Commissione Affari sociali alla Camera dei Deputati).
Dalla sanità di prossimità ai percorsi di accesso alla professione e alla formazione, dall’evoluzione dei profili professionali ai fragili, è in corso una revisione complessa e articolata che, hanno promesso i relatori della conferenza, sarà in grado di ridare centralità e dignità al paziente, che a volte suo malgrado si trova a essere “protagonista di fatti di cronaca” che possono riguardare i casi di malasanità oppure la sicurezza delle cure.
La sintesi si tenterà di trovarla il 29 e 30 settembre a Rimini, quando si terrà il terzo Congresso Nazionale della Federazione nazionale degli ordini sanitari (FNO TSRM e PSTRP) istituiti dalla Legge 3/2018. Tema di discussione sarà anche il tavolo tecnico concernente i DM 70 e 77.
PRIMO PIANO
Minori sottratti, indagata curatrice per omissione d’atti d’ufficio

Secondo la famiglia di una minore negli scorsi anni al centro di un caso di sottrazione ingiustificata, avrebbe nascosto delle relazioni e dei documenti che attestavano l’idoneità di uno dei genitori ad esercitare la patria potestà. Adesso B.B., curatrice dei minori, è indagata per omissione d’atti d’ufficio (Art. 328 c.p.). L’udienza in camera di consiglio è fissata per il 31 gennaio del 2024, il giudice designato è la dottoressa Giulia Costantino.
PRIMO PIANO
Caso Caroccia, la prova che dimostra che il tracciato ECG non è mai giunto in Centrale Operativa
Giunto “verosimilmente” all’UTIC di Paola

Il tracciato ECG di Antonio Caroccia – il 72 enne di Guardia Piemontese deceduto a seguito di un caso di malasanità documentato da Rec News – non è mai giunto in Centrale Operativa per “problema linea dati”. Non è arrivato, dunque, a tutte le destinazioni utili ad ottenere una corretta diagnosi. Lo testimonia la Relazione dell’Asp di Cosenza che abbiamo pubblicato in esclusiva e di cui riproponiamo uno stralcio (in basso). Stando a quanto rilevato dal direttore della Centrale Operativa Riccardo Borselli, inoltre, lo stesso tracciato ECG è giunto “verosimilmente” (il che significa probabilmente) presso l’UTIC di Paola.

Il caso Caroccia è giunto fino al ministero della Salute (che dopo la pubblicazione dell’inchiesta ha inviato una risposta alla famiglia) e sulla scrivania del governatore Roberto Occhiuto. Sono inoltre stati aperti dei procedimenti presso alcune Procure. Grazie alla partnership con l’emittente Radio Roma, l’inchiesta di Rec News approda adesso anche in TV sul canale 222 della TV nazionale e sul canale 14 per la regione Lazio.
L’appuntamento è per questa sera alle 22 quando, nel corso della trasmissione “A viso scoperto”, il direttore di Rec News Zaira Bartucca racconterà i tratti salienti della vicenda (con tanto di riferimenti documentali) spiegando perché si tratta di un caso assolutamente emblematico. Presente in video-collegamento anche la figlia di Antonio Caroccia, Valentina, che racconterà il dramma vissuto dalla famiglia e gli sviluppi della vicenda.
PRIMO PIANO
Se l’alimentazione diventa terreno di sperimentazione

Modificare le abitudini alimentari comuni in nome di una fantomatica “sostenibilità”. Costringere i bambini ad assumere preparati a base di insetti come Vexo e sostenere che lo si fa in nome del benessere animale e del Pianeta. La libertà oggi si nega in più settori, e in ultima analisi anche nel piatto. Questa sera “A viso aperto” – programma di Radio Roma Television condotto da Matteo Demicheli – approfondirà questi e altri temi a partire dalle 22. Nella prima parte ospite in video-collegamento ci sarà il direttore di Rec News Zaira Bartucca, che commenterà alcune nostre inchieste.

Nella seconda parte si torna invece a parlare di Giustizia per Valeria Fioravanti con i suoi genitori Tiziana Santoro e Stefano Fioravanti. La trasmissione è visibile sul canale 222 (Smart Tv), per il Lazio sul canale 14 e in streaming sul sito di Radio Roma.