Clima incandescente ieri a Berlino, dove per tutto il giorno ha avuto luogo una lunga e partecipata manifestazione apolitica contro la cosiddetta “legge sulla prevenzione delle infezioni” voluta dall’esecutivo di Angela Merkel
Clima incandescente ieri a Berlino, dove per tutto il giorno ha avuto luogo una lunga e partecipata manifestazione apolitica contro la cosiddetta “legge sulla prevenzione delle infezioni”. I tedeschi la chiamano “Ermächtigungsgesetz“, con un chiaro riferimento alla legge marziale (introdotta nel 1933 dal regime nazista) con cui Hitler assunse i pieni poteri e avviò la dittatura. Una ferita ancora aperta nell’animo dei berlinesi che sono scesi in piazza, che accusano Angela Merkel di sposare scelte altrettanto autoritarie e impopolari. Secondo la stampa indipendente, i cittadini che hanno protestato contro le restrizioni alle libertà fondamentali erano circa cinquemila. Tensioni si sono registrate intorno alle 14, con sassaiole da parte dei manifestanti e utilizzo di cannoni ad acqua e spray da parte della Polizia. Diversi gli arresti che non hanno fatto desistere la folla, che per la seconda volta nel giro di qualche settimana si è voluta recare nei pressi del Bundestag, il parlamento tedesco.
Le Forze dell’Ordine sono dovute intervenire per bloccare le attività parlamentari e per mettere al sicuro i politici, che già in queste settimane sono oggetto delle attenzioni dei cittadini. C’è chi – attivista armato di smartphone – li richiama alle proprie responsabilità e inconguenze: mentre i tedeschi sono accusati di agevolare assembramenti, gli uomini delle scorte degli esponenti del governo sono sempre più numerosi, fino a sfiorare la decina di agenti a persona.
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