Il testo dell’ordinanza di Zaia. Polemiche su TSO e pene detentive
La disposizione ha carattere transitorio e salvo proroghe sarà in vigore fino al 31 luglio. Se Giuseppi aveva dalla sua la “potenza di fuoco”, il governatore del Veneto schiera “l’artiglieria pesante”. Ma per cosa?
Giuseppi ad aprile parlava di “potenza di fuoco”, e forse con questo alludeva alla devastazione economica che avrebbe avvolto l’Italia da lì a poco. Il governatore del Veneto Luca Zaia in fatto di inventiva non è da meno. Lui per un singolo contagio ha deciso di schierare contro i veneti “l’artiglieria pesante”. Tradotto: restrizioni infinite, equiparazione dei positivi a malati incurabili con conseguenti ricoveri coatti in strutture diverse dalla propria abitazione, utilizzo delle Forze dell’Ordine.
Un’ordinanza inspiegabile quella del leghista con un passato da buttafuori, che sta contribuendo a perpetrare un terrorismo piscologico che può somatizzare e che si apre già con una contraddizione. L’oggetto sono le “misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19″, ma i contagi registrati nello stesso giorno dell’ordinanza non arrivano a due. Che epidemia è quella che fa registrare un solo contagiato, che peraltro può essere un positivo asintomatico o un falso positivo? Sono, del resto gli stessi dati a parlare, e già quelli veneti degli scorsi mesi relativi alla presunta “emergenza” raccontavano un’altra realtà. Figurarsi cosa ne è rimasto oggi della cosiddetta epidemia.
Se non altro, Zaia ha deciso di assumersi la piena responsabilità delle sue scelte, senza scaricare sul consulente patito di tamponi Andrea Crisanti, che ad aprile invitava a cambiare “metodo di calcolo”, inglobando nella conta dei “malati” covid anche le persone che riferivano telefonicamente di avere sintomi. Progetti falliti, che ora fanno sì che il governatore vada a gamba tesa sui cittadini, rendendosi protagonista di iniziative limite come il TSO per i positivi che rifiutano il ricovero coatto. Una deriva liberticida e ingiustificata che sarebbe comica se non facesse temere che dalle parole si possa passare ai fatti, visto il recente sostegno del ministro della Salute, il bersaniano Roberto Speranza, e del segretario della Lega Matteo Salvini. Sul tema della prevaricazione, insomma, la quadra tra partiti (apparentemente) diversi tra loro si trova sempre.
Ma cosa dice il testo dell’ordinanza firmata da Zaia il 6 luglio? (in alto, nel Pdf). Prevede 7 punti, di cui l’ultimo fa riferimento a disposizioni transitorie e inaugura il conto corrente cui inoltrare i versamenti per “violazione ordinanze regionali Covid 19”. Il coronavirus, insomma, deve continuare ad essere un modo per fare cassa. Nel primo punto viene stabilito l’obbligo dell’isolamento fiduciario per i positivi o per chi è entrato in contatto con un positivo, anche se la positività è – come è noto – condizione diversa dalla malattia. Ad inquietare maggiormente è tuttavia il punto 2, che prevede l’isolamento in strutture diverse dalla propria casa, per di più con spese a carico dell’interessato.
Il terzo punto fa riferimento agli obblighi per chi fa ingresso o rientra dall’estero per esigenze lavorative, mentre il quarto chiama in causa l’autorità giudiziaria e di fatto – con le comunicazioni al sindaco, al prefetto e agli organi di polizia giudiziaria (cui verrebbero consegnate le liste di proscrizione dei positivi) – apre la strada ai tanto contestati TSO. Si parla addirittura di ipotesi di reato, laddove si tenta di equiparare la situazione di un positivo, magari asintomatico, a chi commette il reato di epidemia colposa. Gli asintomatici sono il “veicolo” della malattia? Il professore Tarro, colui che rispetto a Cristanti ha il vantaggio di aver isolato il vibrione del colera e quello di non aver legami con Bill Gates, la pensa diversamente.
Il quinto e il sesto punto sono i più inquietanti e prevedono, rispettivamente, la segnalazione alla Polizia per l’esercizio dei “poteri di prevenzione e repressione di eventuali ipotesi di reato” per i positivi (che, di nuovo, magari non hanno sintomi o risultano tali a seguito di falso positivo) che non ritengono opportuno ricoverarsi (in linea con quanto disposto dall’Articolo 32 della Costituzione) e sanzioni fino a 5000 euro e/o arresto fino a un anno e mezzo. Pensare che Matteo Salvini a tutto questo ha dato la sua benedizione: “Zaia – ha detto – fa bene a essere rigoroso”, anche se a guardare i dati non si vedono motivi in grado di giustificare tale “rigore”.
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Illeciti lungo le coste, i numeri del report “Mare Monstrum”
Legambiente ha presentato il nuovo report “Mare Monstrum 2024” con i numeri degli illeciti ambientali lungo le coste italiane. Il Lazio si posiziona al quinto posto tra le peggiori regioni per numero di illeciti, con 1.529 reati in un anno: 1.626 sono state le persone denunciate, 7 quelle arrestate, 334 i sequestri effettuati, 2.450 gli illeciti amministrativi, 2.470 le sanzioni amministrative e 18.035.897. Sono complessivamente 11 ogni km di costa le infrazioni nella Regione.
“I crimini ambientali lungo le coste del Lazio mettono a dura prova la qualità del nostro mare – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio –, l’attenzione va tenuta altissima contro ogni abuso edilizio che continua ad essere il reato principale, ma anche per contrastare i reflui non depurati, la pesca illegale e tutte le violazioni del codice della navigazione nel settore nautico. Con i nostri volontari e grazie alle nostre campagne, continuiamo come sempre a generare centinaia di momenti di pulizia, individuare criticità nei sistemi di depurazione, analizzare con la citizen science gli elementi di maggior impatto tra i rifiuti abbandonati; c’è però bisogno che le amministrazioni alzino l’attenzione contro gli ecoreati sul mare, senza giustificazioni o condoni come quelli che invece sta continuando a proporre il consiglio regionale e che continuiamo a ritenere un percorso devastante per l’ambiente e per la qualità della vita nei nostri territori: gli abusi vanno abbattuti e non sanati”.
617 sono infatti i reati di abusivismo edilizio, 518 sono i reati di mare inquinato da smaltimento illecito di rifiuti, scarichi illegali e maladepurazione. Sono poi 262 i reati legati alla pesca illegale con 12.596 kg di prodotti ittici sequestrati, e infine 132 sono le violazioni del Codice della navigazione e nautica da diporto. I numeri del rapporto sono elaborati da Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto per il 2023.
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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato
Il testo dell’audizione presso la 7° Commissione del Senato che si è tenuta il 9 maggio su contrasto a povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica
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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D’Alema con la Bicamerale
Il tentativo del governo Meloni di superare l’assetto istituzionale attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo (come spiega il professore Musacchio in un’interessante analisi pubblicata su Rec News), ma tanti ne sono stati fatti dalla cosiddetta Seconda Repubblica in poi. Farà riflettere senz’altro gli elettori di centrodestra come uno dei primi esponenti politici a volere un premierato sia stato l’ex leader della sinistra Massimo D’Alema, tesserato del PCI nel 1968 e tra i padri fondatori del Partito democratico della sinistra.
Sua l’idea – come molti ricorderanno – di instaurare nel 1997 una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, formata da 70 parlamentari. L’obiettivo era sempre lo stesso, e cioè accentrare ancora più poteri nelle mani del presidente del Consiglio, chiamato – tra le altre cose – a nominare e revocare i ministri a suo piacimento. L’esito della Bicamerale fu tutt’altro che scontato: i democratici di sinistra di D’Alema votarono ovviamente a favore, mentre i berlusconiani – oggi incarnati da Tajani e più vicini al premierato – votarono assieme alla Lega Nord a favore del semipresidenzialismo, come testimonia un articolo dell’epoca (in basso).
“L’Unità” del 05/06/1997
I lavori della Commissione si interruppero bruscamente un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra e perché le manovre di palazzo risultavano incomprensibili per l’elettorato. Un copione che potrebbe ripetersi anche stavolta.
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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane
Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale
[…] ai Tso nei confronti dei positivi al Covid che rifiutano le cure, e poco dopo ha emanato un’ordinanza allucinante che ha dato seguito alle sue parole, istituendo per i positivi al tampone la possibilità di […]
Lo scorso fine settimana la Lega raccoglieva firme per le questioni dei migranti, delle cartelle esattoriali e non mi rammento di che altro. Mi sono avvicinata al gazebo non senza ironia, cioè ho chiesto se per caso avessero qualche proposta per i diritti civili… nessuna risposta, uno di loro mi dice che certo i diritti civili in questo momento soffrono un po’… non firmo niente ma proprio niente di ciò che viene proposto da questa gente, questo genere di destra è responsabile dello scempio sociale e culturale dell’ Italia non meno della sinistra e non rappresenta alcuna alternativa. Mi auguro che la Magistratura, la Corte Costituzionale e il Presidente della Repubblica provvedano a fare in modo che Zaia venga immediatamente allontanato dal Governo del Veneto, i Cittadini italiani lo mandino a casa!