ESTERI
Putin: “Illegale chiedere il vaccino a una persona che non può farlo”
Nel corso dell’evento nazionale Direct Line, il presidente della Federazione russa ha risposto di persona alle domande dei cittadini. Pietra tombale sull’obbligatorietà: “Misura da URSS, oggi la Russia è contraria”

Nella “democratica” Italia con il premier non ci parlano neppure i giornalisti, fatta eccezione per gli Host Broadcaster di sistema e per chi si presta alle domande preparate. In Russia invece accade che – organizzata una “Linea Diretta” nazionale – sia Putin in persona a rispondere alle domande dei cittadini. Lavoratori, studenti, veterani, agricoltori, persone che vogliono capirne di più sulle cure contro il coronavirus e sugli effetti del vaccino, sono alcune delle categorie che ieri sono riuscite a collegarsi con la trasmissione presentata da Nailya Asker-zade ed Ekaterina Berezovskaya andata in onda su Canale Uno, Rossiya 1, Rossiya 24, NTV, OTR, Mir TV, radio Mayak, Vesti FM e Radio Rossii. Il presidente della Federazione russa ha risposto a decine di messaggi (anche in diretta video e telefonica), per una mole di richieste totali che ha toccato i due milioni. Quello che è interessante – e da cui forse i Paesi che si sentono democratici dovrebbero prendere esempio – è che la linea diretta annuale con Putin è un modo per prendere contezza delle istanze della cittadinanza inserendole – per quanto possibile – nei lavori dei ministeri. Un processo che va avanti per tutto l’anno, che prevede la divisione in categorie delle domande, call center stabili che prendono in carico le richieste complesse o urgenti e connessioni con diversi apparati governativi.
Sono frequenti le richieste da parte di chi sente di stare subendo un’ingiustizia, in tempi ordinari e ora in tempi di cosiddetta pandemia. E’ il caso del signor Yevgeny Tsvetkov, che ieri ha posto una domanda sulla campagna di vaccinazione: “Mia moglie è un’insegnante in una scuola di Mosca – ha spiegato l’interessato – e ha un’esenzione medica a causa di una malattia cronica di lunga data. Tuttavia, il preside della scuola non accetta questa esenzione e vuole che porti un certificato di vaccinazione entro il 15 luglio. Mia moglie non può rispettare questo invito, ma se non lo fa, dicono che la licenzieranno. È legale?”. Chiara la risposta di Putin: “Posso dirvi subito che questo è illegale. Se c’è un’esenzione medica, nessuno può chiedere a una persona di prendere il vaccino. Penso che il preside della scuola dove lavora sua moglie non ne sia a conoscenza. Spero che lui o lei lo senta e sollevi queste richieste illegali“. Il presidente della Federazione Russa si è inoltre espresso nuovamente sull’obbligatorietà vaccinale, ricordando che “era una misura molto utilizzata ai tempi dell’URSS” e che in tempi democratici “non è considerata, né è sostenuta da me e dai ministri”.
ESTERI
Ucraina, Russia annuncia presa di Chervona Zirka e avanzamenti nel Donetsk

(Adnkronos) – Il ministero della Difesa russo ha annunciato la conquista della località di Chervona Zirka, situata nell’ovest della regione ucraina di Donetsk, e nuovi progressi militari tra i fiumi Volchia e Mokrie Yali. Secondo quanto riferito dall’agenzia russa Tass, le truppe del gruppo militare Vostok avrebbero inoltre preso il controllo di altre cinque località nel corso dell’ultima settimana.
“Il territorio compreso tra i fiumi Volchia e Mokrie Yali è ora completamente sotto il controllo del gruppo Vostok”, ha dichiarato Mosca, aggiungendo che le operazioni sono state condotte da unità aviotrasportate della 36ª Brigata Motorizzata dopo l’occupazione di Zaporoye e un attacco lampo su Yalta. I comandi russi parlano di “liberazione” delle aree, termine usato regolarmente da Mosca per descrivere l’avanzata nei territori ucraini.
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internazionale/esteri
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ESTERI
Gaza, “almeno 21 morti oggi”. Qatar vede “finestra di opportunità” per tregua

(Adnkronos) – Almeno 21 persone sono morte dalle prime ore di oggi nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti mediche. Nell’enclave palestinese, che nel 2007 finì in mano a Hamas, proseguono le operazioni militari delle forze israeliane dall’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele.
Tra le vittime ci sono sei persone morte nel sud della Striscia. Qui, secondo le notizie della tv, le forze israeliane avrebbero colpito tende di sfollati nella zona di al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis.
Stando ai reporter dell’emittente, almeno altre otto persone – tra le quali ci sarebbero una donna e due minori – sono morte a Saftawi, a nord di Gaza City, in un raid israeliano che ha colpito la Osama Bin Zaid School, dove hanno trovato rifugio molti sfollati.
Intanto un nuovo avvertimento delle forze israeliane (Idf) è arrivato agli abitanti della parte centrale della Striscia di Gaza. “A tutti gli abitanti di Gaza che si trovano nelle zone di Nuseirat, Al-Zahraa e Al-Mughraka, Al-Nuzha, Al-Badi, Al-Busma, Al-Zahraa, Al-Bustanim, Badr, Abu Harira, Al-Ruda and Al-Safa, le Idf stanno operando con grande forza per distruggere le capacità delle organizzazioni terroristiche in quelle aree”, si legge in un post su X del portavoce, Avichay Adraee, che insiste affinché i gazawi, per la loro “sicurezza”, si spostino “immediatamente verso sud, verso la zona di al-Mawasi” con l’invito a “non tornare nelle zone pericolose di combattimento”. Istruzioni analoghe erano già state diffuse nelle scorse ore.
Il Qatar, attore chiave nei negoziati tra Israele e Hamas, ha dichiarato che il recente cessate il fuoco tra Israele e Iran potrebbe aprire una “finestra di opportunità” per raggiungere una tregua nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Doha, Majed al-Ansari, in un’intervista rilasciata all’Afp.
“Se non approfittiamo di questo momento e di questo slancio, sarà un’occasione persa come tante altre nel recente passato. E non vogliamo che accada di nuovo”, ha dichiarato al-Ansari, esortando le parti coinvolte a non lasciar sfumare l’opportunità di una soluzione diplomatica.
“L’aggressione contro la Striscia di Gaza non si è fermata, non finiscono le sofferenze per gli abitanti di Gaza, anzi peggiorano” e “le sirene non devono essere zittite”. E’ la minaccia contenuta in un post su X di Nasruddin Amer, numero due per l’informazione degli Houthi dello Yemen, segnalato anche dal sito di notizie Ynet dopo che stamani in Israele le sirene dell’allarme antiaereo sono tornate a suonare per un missile lanciato dallo Yemen.
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ESTERI
Iran, Cnn: Usa non hanno impiegato bombe anti-bunker per profondità sito Isfahan

(Adnkronos) – Le forze Usa non hanno impiegato le bombe bunker buster per colpire uno dei più grandi siti del controverso programma nucleare dell’Iran, durante i raid dello scorso fine settimana, perché la struttura si trova a un livello di profondità tale che le munizioni avrebbero probabilmente potuto rivelarsi inefficaci.
E’ quanto avrebbe detto durante un briefing con i senatori Usa il capo degli Stati Maggiori Riuniti, Dan Caine, stando a quanto riportato dalla Cnn sulla base di resoconti di tre persone che hanno ascoltato le dichiarazioni e di una quarta aggiornata sull’intervento.
Si tratta, evidenzia la rete americana, della prima spiegazione del motivo per cui i militari americani non hanno sganciato quella che è nota come Mop (Massive Ordnance Penetrator) contro il sito di Isfahan, nel centro dell’Iran. Gli ufficiali americani ritengono che nelle strutture sotterranee del sito si trovi circa il 60% delle scorte di uranio arricchito.
Nell’operazione dello scorso fine settimana i bombardieri B-2 americani hanno sganciato più di dieci bombe bunker buster sui siti di Fordow e Natanz, mentre contro quello di Isfahan sono stati lanciati da un sottomarino missili Tomahawk. Ora la Cnn racconta del briefing riservato del generale Caine, del segretario alla Difesa Pete Hegseth, del segretario di Stato Marco Rubio e del capo della Cia John Ratcliffe. Ma da parte di un portavoce di Caine arriva solo un ‘no comment’.
Intanto Jeffrey Lewis, esperto di armamenti e docente del Middlebury Institute of International Studies, ha parlato alla Cnn di immagini satellitari che mostrano ingressi ai tunnel a Isfahan. “C’era un numero moderato di mezzi a Isfahan il 26 giugno e almeno uno degli ingressi dei tunnel a metà mattina del 27 risultava sgombero da ostacoli”, ha osservato.
“Se le scorte (di uranio altamente arricchito) dell’Iran erano ancora nei tunnel quando l’Iran ne ha sigillato gli ingressi, ora potrebbero essere altrove”, ha aggiunto. Secondo l’esperto, altre immagini satellitari di Planet Lab del 27 giugno mostrano l’ingresso ai tunnel aperto.
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ESTERI
“Trump, cambia la legge sulla cannabis”: la lettera delle star al presidente

(Adnkronos) –
“Mr President, cambi la legge sulla marijuana”. Un gruppo di celebrità dello sport e dello showbiz americano ha scritto una lettera aperta alla Casa Bianca per sollecitare il presidente Donald Trump a intervenire con decisione sulla riforma della legge sulla cannabis.
Tra i firmatari della missiva figurano il campione Nba Kevin Durant, la leggenda del pugilato Mike Tyson, e altre leggende dello sport a stelle e strisce come Allen Iverson, Roy Jones Jr., Dez Bryant e Ricky Williams, oltre a nomi noti della musica come Lil Pump, Ralo e Wyclef Jean. Il gruppo si presenta come la “Coalizione di Atleti e Artisti a Sostegno degli Obiettivi Politici del Presidente Trump” e chiede clemenza per i reati non violenti legati alla marijuana, una nuova classificazione della sostanza e la fine delle discriminazioni nel settore bancario verso le imprese della cannabis.
La lettera, resa pubblica da Fox News, accusa duramente l’ex presidente Joe Biden di aver ignorato le promesse fatte agli elettori sulla giustizia penale. “Ci sono persone che stanno ancora scontando lunghe pene federali per condotte oggi legali in molti stati: un’incarcerazione che è non solo crudele, ma anche assurda”, si legge nel testo.
I firmatari ricordano l’indulto concesso da Trump nel 2020 al produttore musicale Weldon Angelos, condannato a 55 anni per reati legati alla marijuana. E rilanciano: “La mancata azione dell’amministrazione Biden rafforza l’urgenza di una leadership coraggiosa”.
Oltre alla richiesta di clemenza, il gruppo propone la riclassificazione della marijuana da sostanza di “classe I” – la più severa, riservata a droghe come l’eroina – a “classe III”, che ne riconoscerebbe l’uso medico e ridurrebbe le barriere economiche e scientifiche.
Viene inoltre denunciato il persistere di pratiche bancarie discriminatorie contro le imprese che operano legalmente nel settore: “Nonostante generino oltre 35 miliardi di dollari l’anno e impieghino più di 450mila persone, queste aziende non hanno accesso ai normali servizi finanziari e subiscono aliquote fiscali superiori all’85%”, si legge nel documento. La coalizione conclude esprimendo pieno sostegno agli sforzi di Trump per una riforma legislativa che garantisca “pari opportunità economiche e accesso al credito per tutte le imprese americane”.
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