Il documento “sospende i diritti dei detenuti per l’inviolabilità della corrispondenza, la libertà di associazione e quella di informazione. Gli oggetti personali sequestrati a ridosso della richiesta di estradizione
Il 17 maggio scorso il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno ha firmato il Decreto Esecutivo 741. Il documento “sospende i diritti dei detenuti per l’inviolabilità della corrispondenza, la libertà di associazione e di riunione e la libertà di informazione”. Ne dà conto lo stesso Wikileaks. La misura, volta a limitare i diritti basilari e umani dei carcerati di ricevere comunicazioni dall’esterno e il diritto di cronaca e di espressione dei giornalisti, sembra cucita addosso al giornalista originario dell’Australia ma naturalizzato ecuadoriano a seguito del riconoscimento dell’asilo politico. Assange è attualmente detenuto presso il carcere di Belmarsh, e a giugno verrà definitamente avanzata la richiesta di estradizione negli Stati Uniti.
Il sequestro degli effetti personali in violazione alle norme che regolano il segreto medico e legale
Questa mattina, intanto, funzionari ecuadoriani hanno sequestrato gli oggetti personali che Julian Assange aveva con se fino all’11 aprile scorso, quando è stato trascinato fuori dall’ambasciata dell’Ecuador che fino a quel momento gli aveva concesso la sua protezione. Stando a quanto reso noto da Wikileaks, il materiale comprende due manoscritti del giornalista, documenti legali, record medici e attrezzature elettroniche. “Il sequestro – fanno sapere dalla piattaforma libera – degli effetti personali è avvenuto in violazione alle norme di legge che tutelano il segreto medico e legale, nonché le protezioni riconducibili alla stampa”.
Impedito l’accesso ad Assange e ai suoi legali
Il sequestro figura ufficialmente come “Supporto Penale Internazionale 376-2018-WTT, richiesto dalle autorità degli Stati Uniti e del Nord America”. Il numero di riferimento della documentazione indica che la cooperazione formale dell’Ecuador con gli Stati uniti è stata avviata nell’anno 2018. Al momento della confisca non è stata permessa la presenza di Assange, di suoi legali e di funzionari Onu. Il divieto è avvenuto nonostante la richiesta del Relatore Speciale Onu Cannataci di presenziare alle operazioni di confisca per monitorarne le modalità. Il governo dell’Ecuador, nonostante i patti che intercorrono dal 2003 su possibili ispezioni in territorio ecuadoriano, si è rifiutato.
Gli Stati Uniti hanno chiesto qualunque documento e audio-visivo che riguardi il giornalista
La misura segue alla richiesta degli Stati Uniti di ricevere documenti e materiale audio-visivo che riguardi Assange, la sua attività e i suoi viaggi, e si inserisce nella più ampia attività di spionaggio svolta ai danni del giornalista quando era rinchiuso nell’ambasciata dell’Ecuador denunciata dall’editor di Wikileaks Kristinn Hrafnsson.
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