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Ammaccati ma non distrutti anzi, più rinvigoriti di prima. I Gilet gialli hanno incassato in questi mesi pestaggi, ostruzionismo, persino lutti. Ma i manganelli, le flashballs e le armi delle (spesso violente) forze dell’Ordine di Macron non li hanno scalfiti. Hanno visto bruciare il simbolo della Cristianità francese, la cattedrale di Notre Dame, e sono andati avanti a maggior ragione. Hanno sentito nuovi fiumi di promesse da un lato e assistito alla volontà di non cambiare nulla dall’altro.

La differenza con un’Italia che ancora crede alle promesse della classe politica, da qualunque parte giungano

Per loro è il 27esimo sabato di protesta in piazza, mentre i cugini italiani – disoccupati, umiliati, impoveriti, derisi, raggirati – rimangono comodamente attaccati a smartphone e tastiere – dove sfogano idealmente il loro dissenso – o accovacciati su poltrone e divani. E mentre milioni di abitanti del Belpaese continuano a credere alle promesse di governi in fin dei conti uguali tra loro (cambiano gli attori, ma non la regia), milioni di francesi in queste ore stanno gridando il loro dissenso verso l’Europa e la politica portata avanti dal “democratico” Macron. Proprio di ieri, la comunicazione in cui il movimento ha annunciato che la mobilitazione continuerà finché non si giungerà a un “cambiamento reale”. La riportiamo di seguito.

“Non sceglieremo, come gli altri, tra peste e colera. Non assisteremo inermi alla decostruzione”

“Abbiamo tutti sofferto in silenzio, nell’attesa che i governi cambiassero. Ma gli argomenti del governo, i suoi metodi, le sue promesse, i suoi discorsi, ormai hanno perso significato. Non ci si può fidare. Hanno abusato troppo. Questo non vuol dire che noi siamo anti-sistema, ma che siamo semplicemente lucidi. Speriamo in una svolta. Alcuni dicono che dovremmo “accontentarci delle fortune che abbiamo rispetto ad altri Paesi”. E perché non: “scegliere tra la peste e il colera”? No, quello che succede altrove non può essere utilizzato come riferimento in un mondo che vuole tirare tutto giù. E no, non saremo soddisfatti di vedere tutto intorno a noi la decostruzione di salute, istruzione, sociale, occupazione, ambiente, giustizia, della libertà…le nostre industrie, le nostre tecnologie, i nostri servizi pubblici, il nostro trasporto, i nostri prodotti locali, la nostra terra svenduta agli investitori, smembrata davanti ai nostri occhi. 

“Il libero scambio? Una vendetta contro i produttori locali e gli agricoltori messi alle strette”

Non saremo soddisfatti di essere avvelenati, essendo sopraffatti da prodotti confezionati e inquinati, per i quali ci dovremmo sentire in colpa e responsabili. Secondo loro, l’ecologia dovrebbe autoregolarsi. Per loro si dovrebbe fare il cambiamento con una prova di forza tra domanda e offerta, pregando che lo sforzo sia collettivo e puntando il dito su chi ha risorse limitate e non ha altra scelta. Nel frattempo, si firmano i trattati di libero scambio come vendetta e in totale indifferenza dei produttori locali che si trovano spinti a fare un cazzo – non usiamo mezzi termini – per mantenere il loro business a galla, e i nostri agricoltori si suicidano; i nostri agricoltori in debito, perdono tutto. 

Se il dibattito anziché riguardare chi è morso dalla crisi si concentra su assorbenti e posate usa e getta

Non saremo soddisfatti di qualsiasi misura urgente per tutta la nostra società messa in moto gli affari, anche in un momento in cui il nostro pianeta e il nostro ecosistema è in pericolo. Siamo molto consapevoli del fatto che tutti i nostri problemi di oggi, il volto pallido della violenza, il caos e la paura che seguono alle proteste, non sono nulla rispetto a quello che ci attende con il riscaldamento globale. Gli scienziati non sanno come dire la loro. Il pianto disperato dei nostri figli è nelle strade. Nel frattempo, le promesse fatte all’inizio sui poveri sono già cadute. tamponi di cotone e posate usa e getta: un dibattito simile va avanti da 4 anni. Avete mai notato come la politica passa la palla a chi deve interferire di mandato in mandato?

“Urge un ampio piano di riforma nazionale, e non aspetteremo il 2022 per ottenerlo”

Non saremo soddisfatti fino a quando le alternative, le soluzioni, non verranno implementate in un sistema più equo, e subito dopo in un ampio piano di riforma nazionale, con servizi reali e transizioni coraggiose. Non saremo soddisfatti finché l’80% della popolazione, volendo pensare in intelligenza collettiva, non avrà la possibilità di riformare il proprio Paese: questa immensa capacità intellettuale comodamente supera questo mondo piccolo e caratteristico in cui finora è stata l’incapacità a cambiare veramente le cose. Chiediamo scusa per non voler aspettare fino al 2022: abbiamo un pianeta da salvare e un futuro per i nostri figli da assicurare.

Quasi millecinquecento artisti hanno aderito pubblicamente alla causa dei Gilet Gialli

Il conducente del camion e la tata, il contadino e il commerciante, la cassiera e l’economista, il medico o l’infermiere e il giovane in città o altrove, cui è stato promesso un futuro pari a zero, il fornaio e il meccanico e molti altri, imprenditori, dirigenti, direttori di banca…qualsiasi profilo, caratteri molto diversi, a volte opposte tendenze politiche, vari ambienti sociali …c’è di più in ballo, e il dibattito deve trasformare la società in profondità. Svegliamoci presto umanisti, liberi pensatori: c’è qualcuno spinto dal buon senso a dire STOP! A poco a poco la Francia si sveglia e va ad accrescere le nostre fila. 1400 artisti hanno finalmente portato il loro sostegno pubblicamente, dichiarando a gran voce di essere stati ingannati. A poco a poco, tutta la società si sta svegliando. Siate orgogliosi di essere giubbotti gialli!

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Diplomifici, parte l’indagine ispettiva del MIM. Reclutati 146 ispettori

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Diplomifici, parte l'indagine ispettiva del MIM. Reclutati 146 ispettori | Rec News dir. Zaira Bartucca
Comunicato stampa

In merito all’indagine di Tuttoscuola sul fenomeno dei “diplomifici” dal titolo «Maturità: boom dei diplomi facili», il Ministero dell’Istruzione e del Merito avvierà una indagine ispettiva. Nel frattempo, sarà bandito a breve un concorso per il reclutamento di 146 ispettori che porterà a saturare l’organico attuale (190 Posti). “Sotto il profilo normativo – fa sapere il MIM – verranno valutati alcuni correttivi che diano più strumenti in sede ispettiva per verificare la sussistenza dei requisiti per la parità. Si sta anche lavorando per inserire nella legge di Bilancio risorse idonee per incrementare ulteriormente l’organico dei dirigenti tecnici”.

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Concorsi pubblici, il 15% dei posti disponibili va per decreto ai volontari del Servizio Civile

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Concorsi pubblici, il 15% dei posti disponibili va per decreto ai volontari del Servizio Civile | Rec News dir. Zaira Bartucca

Secondo quanto previsto dal Decreto Legge sulla Pubblica amministrazione, il 15% dei posti disponibili nei concorsi pubblici sarà riservato ai volontari del Servizio Civile. La riserva si aggiunge a quelle, già presenti, previste dalla Legge 68 del 1999, dal DPR 3 del 1957 e dal Decreto Legislativo 165 del 2001. Le quote riservate dal governo a questa particolare categoria riguarderanno tutte le amministrazioni dello Stato, cioè gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado, le aziende e le amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, enti come Regioni Province, Comuni e Comunità montane. Ancora, le istituzioni universitarie, le Camere di Commercio, Artigianato e Agricoltura e le associazioni a esse collegate, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale.

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    Radio Roma compie 48 anni

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    Radio Roma compie 48 anni | Rec News dir. Zaira Bartucca
    Comunicato stampa

    Radio Roma spegne 48 candeline e in vista del primo mezzo secolo di vita anticipa le prossime novità che completeranno il processo di evoluzione della storica emittente della Capitale nel primo brand multimediale del Lazio: oltre alla radio in Fm, nata il 16 giugno 1975 e protagonista da marzo 2021 di una “nuova ripartenza”, negli ultimi mesi sono stati lanciati tre nuovi canali televisivi e il sito di informazione www.radioroma.it, che funge da vetrina editoriale del gruppo, oltre ad essere un vero e proprio quotidiano online sempre aggiornato con l’attualità regionale e nazionale.

    Un processo di rilancio editoriale che è passato attraverso uno sviluppo digital del network e dei contenuti con ingenti investimenti per l’ottimizzazione delle frequenze su scala regionale, il restyling degli studi e del centro di produzione radiotelevisivo, un importante potenziamento degli organici in ambito tecnico e redazionale che oggi conta 50 dipendenti e ulteriori collaboratori, ed una serie di sinergie con partner di assoluto rilievo.

    Intrattenimento e informazione sono le colonne fondanti dell’offerta editoriale del network che, attraverso la logica della piattaforma cross-mediale, consente di raggiungere una quota di pubblico cospicua, ma già profilata per target e piattaforme differenziati: quasi 200mila ascoltatori giornalieri tra i molteplici canali e piattaforme, un polo multimediale fruibile ovunque, grazie ad un network di siti web che supera i 5 milioni di utenti unici con oltre 100 notizie di attualità prodotte ogni giorno dalla redazione sul sito e indicizzate su Roma e il Lazio. Circa 700mila i “followers” tra i vari profili e pagine social, app e tecnologia HBBTV che diffondono tutti i canali, le repliche dei programmi e i diversi contenuti su tutte le principali piattaforme di streaming e podcast.

    Nello specifico il network è oggi così composto: Radio Roma, emittente di infotainment in onda su FM e DAB in tutto il Lazio, che trasmette i grandi successi del presente e del passato; Radio Roma Television, al canale 14 nella Regione Lazio, una “all news” di programmi televisivi tematici e talk show di approfondimento giornalistico dedicati all’informazione quotidiana locale su tutta l’area metropolitana di Roma e della Regione Lazio; Radio Roma Tv, in onda sull’Lcn 15 del digitale terrestre in tutto il territorio regionale dedicato agli amanti dell’intrattenimento e dell’infotainment,in cui si mixano videoclip musicali, interventi legati al racconto dell’attualità del territorio, e interviste ai personaggi del mondo dello spettacolo più amati dal grande pubblico.

    Una forma di intrattenimento che, unita alla trasmissione delle classiche news con notiziari nazionali e locali, garantisce allo spettatore la giusta compagnia dove spettacolo e informazione scandiscono l’intera giornata attraverso palinsesti e contenuti totalmente autoprodotti. Novità di giugno 2023 è la nascita di Radio Roma Network, emittente nazionale in onda con tecnologia BBTV (jump) al canale 222 del digitale terrestre, che racchiude il meglio di tutti i contenuti che il network produce.

    La squadra di conduttori e giornalisti assicura una produzione in onda h24, 7 giorni su 7. Nel team ricordiamo: Claudio Micalizio (Extra), Elisa Mariani (Non Solo Roma), Andrea Bozzi (Roma di Sera), Matteo Demicheli (A Viso Scoperto), Max Tamanti (Disco Volante), Alessandra Paparelli (Roma Magazine), Matteo Acitelli ed Esmeralda Moretti (Social Trend), Maurizio Martinelli (A Casa di Amici), Ovidio Martucci (Obiettivo Sport), Rush (Breaking Bad), Danilo Brugia e Paciullo (Show Time), Eleonora Pezzella (Kiss & Go), Francesco Foderà (Connection), Lele Sarallo e Lory (Drive Time), Marco Rollo e Andrea Candelaresi (Cattivissimo), iVanale (Genio e Più Genio), Henry Pass (Roma Party), Lucas Dj, Tony Cortese (Radio Roma By Night), Gabriele Silvestri, Daniele Silvestri, Giacomo Chiuchiolo, Silvia Corsi, Elena Gianturco, e tanti altri.

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    Giovani, società e istituzioni, “ecco perché il servizio civile è importante”

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    Giovani, società e istituzioni, "ecco perché il servizio civile è importante" | Rec News dir. Zaira Bartucca
    Comunicato stampa

    “Il Servizio Civile Universale è l’unico Istituto della nostra Repubblica che assolve alla funzione di educare i giovani alla cittadinanza, ne accresce il senso civico e contribuisce, in questo modo, alla costruzione di una società più equa e solidale”. È quanto afferma il Presidente del Forum Nazionale del Servizio Civile, Enrico Maria Borrelli, in occasione della Festa della Repubblica. Nella ricorrenza del 2 giugno il Forum Nazionale del Servizio Civile ribadisce l’importanza cruciale del coinvolgimento dei giovani nella vita delle istituzioni e nella difesa della Patria, per costruire una rinnovata alleanza necessaria ad affrontare le crisi del nostro tempo. Il FNSC sottolinea, inoltre, il valore del Servizio Civile Universale quale strumento fondamentale per l’educazione e la formazione delle nuove generazioni.

    “È un’esperienza continua Borrelli  che permette ai giovani di vivere in modo concreto l’impegno sociale e comunitario, al fianco delle istituzioni pubbliche e delle organizzazioni no-profit, contribuendo al benessere della nostra società e alla formazione individuale. Non di meno, rappresenta un’ottima opportunità per i giovani di acquisire conoscenze e competenze preziose per il loro futuro inserimento nel mondo del lavoro. Nel giorno in cui si festeggia la Repubblica, un riconoscimento particolare desideriamo darlo proprio al mondo del Servizio Civile, a partire dalle ragazze e dai ragazzi che vi partecipano, alle donne e agli uomini, ai volontari e ai professionisti, agli enti pubblici e alle organizzazioni di terzo settore, che fanno di questo Istituto una politica italiana ammirata e presa a modello in tutta Europa”.

    Intanto nei giorni scorsi il Dipartimento per le Politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale ha reso noti i dati relativi ai programmi e ai progetti presentati dagli enti per il 2023: un totale di 622 programmi sviluppati in 3.515 progetti, per una richiesta di 83.538 operatori volontari. Tra questi, 33 sono programmi di servizio civile da svolgersi all’estero, costituiti da 191 progetti per un totale di 1.339 operatori volontari. 392 programmi (che coinvolgono 58.666 volontari) provengono dagli enti iscritti alla sezione nazionale dell’Albo di servizio civile universale; mentre 230 programmi (che coinvolgono 24.872 volontari) sono stati presentati dagli enti iscritti alle sezioni regionali e alle province autonome di Trento e Bolzano.

    “I dati diffusi dal Dipartimento certificano spiega il Presidente del Forum la straordinaria vitalità dell’Istituto, che ha da poco compiuto 50 anni di storia. Attraverso il Servizio Civile Universale lo Stato coinvolge ogni anno decine di migliaia di giovani e condivide con loro la responsabilità di attuare le politiche di inclusione, quelle ambientali e di sviluppo sostenibile, di educazione e di promozione sociale e sportiva, di tutela del patrimonio storico-artistico-monumentale, di turismo e agricoltura sociale”.“Come FNSC, continueremo ad agire nella direzione intrapresa, promuovendo il Servizio Civile Universale non soltanto come strumento fondamentale per l’educazione civica e la crescita personale dei giovani, per il benessere della nostra società e per la difesa della nostra Patria, ma affinché, dopo 50 anni, diventi finalmente una politica strutturale del nostro ordinamento. Con questo auspicio  conclude Borrelli – e con questo impegno, come Forum Nazionale per il Servizio Civile auguriamo a tutto questo mondo una buona Festa della Repubblica”.

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