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Lo avevamo anticipato: il governo è risoluto a tirare dritto con l’app IO nonostante le forti riserve avanzate dal Garante per la Privacy. L’ Autorità a tutela della riservatezza lo scorso anno aveva apposto una pietra tombale sull’applicazione che era stata scelta per ospitare il Green Pass, giudicata non idonea per il trattamento sicuro dei dati personali e colpevole di favorire per mezzo di Google e Mixpanel il trasferimento di dati verso Paesi terzi. Puntualizzazioni che allora non hanno preoccupato il titolare del dicastero all’Innovazione Vittorio Colao, che ha comunque mandato avanti il lavorìo sotteso all’implementazione

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Spunta un omologo del Fascicolo Sanitario Elettronico. Non riguarda la salute ma la scuola

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Spunta un omologo del Fascicolo Sanitario Elettronico. Non riguarda la salute ma la scuola | Rec News dir. Zaira Bartucca

Si chiama “e-Portolio” ed è un fascicolo digitale che il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara consiglia nelle linee guida per l’orientamento scolastico pubblicate la scorsa settimana. Un consiglio che non sembra tale. Per assicurarsi che l’e-Portfolio venga utilizzato, il governo Meloni ha infatti predisposto – per le scuole secondarie di I e II grado – la figura del “docente-tutor” di cui dovrà dotarsi ogni istituzione scolastica. Cosa dovrà fare?

  1. “aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-Portfolio personale”;
  1. “costituirsi “consigliere” delle famiglie, nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali”.

E’ come se il nuovo anno che sta per cominciare avesse resuscitato, oltre ai timori di un ritorno del covid, anche il fantasma dei governi passati e le loro pretese di controllo. Se l’esecutivo di Giuseppe Conte era stato un fervente sostenitore del Fascicolo Sanitario Elettronico – documento digitale dove racchiudere ogni sorta di informazione sensibile che riguarda la salute – il governo Meloni parte dalla scuola, con un bel Fascicolo Scolastico Elettronico. L’E-Portfolio, appunto, dove verranno registrati tutti i dati inerenti i moduli di orientamento, le competenze digitali dello studente e la conoscenza delle esperienze acquisite.

Il governo Meloni ha inoltre predisposto una Piattaforma digitale unica per l’orientamento che, oltre a contenere funzioni per l’utilizzo dell’e-Portfolio, ha al suo interno documentazione territoriale e nazionale sull’offerta formativa terziaria (corsi di laurea, ITS Academy, Istituzioni AFAM, ecc.) e dati per la transizione scuola-lavoro. E’ stato inoltre previsto “apposito monitoraggio sull’attuazione delle Linee guida nonché la valutazione del loro impatto. In esito a tali processi, si potrà procedere al loro aggiornamento per rafforzarne l’efficacia”, fa sapere il Ministero dell’Istruzione.

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Un esoscheletro robotico per lavorare, il futuro che piace a INAIL e IIT

Si tratta di braccia e gambe robotiche collegate al tronco che sfruttano l’intelligenza artificiale. Ecco le aziende in lizza per la loro produzione in Italia

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Un esoscheletro robotico per lavorare, il futuro che piace a INAIL e IIT | Rec News dir. Zaira Bartucca

Nel regno animale a essere dotati di esoscheletro sono i crostacei e gli insetti, ma molti sono convinti che il derivato tecnologico già sperimentato in Giappone dal transumanista Yoshiyuki Sankai (convinto sostenitore della fusione tra uomo e macchina) possa essere d’aiuto anche agli esseri umani. Così INAIL, al lavoro con una startup italiana per la promozione e la vendita di un esoscheletro indossabile. Dispositivi simili vengono già utilizzano in ambito militare e riabilitativo. In pratica si tratta di braccia e gambe robotiche collegate al tronco che consentirebbero di aumentare il carico di lavoro diminuendone la percezione e al contempo – sostiene l’Istituto nazionale – ridurre i casi di infortunio alla parte alta del corpo.

La tecnologia sperimentale sfrutta l’intelligenza artificiale e secondo le intenzioni potrebbe essere applicata in ambito industriale, manifatturiero, meccanico, edilizio, logistico, alimentare e agricolo. La promessa è quella di ridurre la percezione del carico sollevato di circa 20 chili, ma non è ancora chiaro quale impatto possa avere sull’organismo l’utilizzo giornaliero e prolungato di questi dispositivi elettronici.

Le aziende il lizza per la produzione

la domanda non sfiora i sindacati, così INAIL e l’Istituto Italiano di Tecnologia sono alacremente al lavoro su tre propotipi:  XoTrunk, XoShoulder e XoElbow. Il lancio sul mercato – previsto per i prossimi mesi – sarà affidato a Proteso S.R.L.S., startup di Milano con quartier generale a Genova. Il settore solletica anche Esselunga, che a febbraio di quest’anno ha annunciato una collaborazione con Comau, società controllata al 100% dal colosso automobilistico Stellantis, nato dalla fusione di FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e PSA. Anche l’Istituto Prosperius è al lavoro su questo tipo di tecnologia e già nel 2015 ha presentato il suo prototipo Ekso, più connesso all’ambito medico e prodotto dalla statunitense Ekso Bionics.

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Il nome dei satelliti dell’ASI lo propongono gli studenti, Parmitano e Cristoforetti approvano

La costellazione satellitare è un programma spaziale europeo di Osservazione e controllo della Terra a bassa quota che secondo le previsioni sarà realizzato in Italia e completato entro cinque anni con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea e dell’Agenzia Spaziale Italiana attingendo ai fondi del PNRR. ASI: “Occhi in grado di scrutare la terra metro per metro”

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Il nome dei satelliti dell'ASI lo propongono gli studenti, Parmitano e Cristoforetti approvano | Rec News dir. Zaira Bartucca

Oltre mille proposte ricevute e 638 istituti scolastici partecipanti: con questi numeri si è chiuso “Spazio alle idee”, il concorso lanciato dal Dipartimento per la trasformazione digitale con il Ministero dell’Istruzione e l’Agenzia Spaziale Italiana per dare un nome alla futura costellazione satellitare per l’Osservazione della Terra in orbita bassa. Il contest ha coinvolto tutte le classi delle scuole primarie e secondarie di I e II grado. A selezionare il nome vincitore sarà ora una commissione esaminatrice composta dagli astronauti italiani dell’Agenzia Spaziale Europea: Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano e Roberto Vittori. Il nome prescelto per la costellazione verrà annunciato prossimamente.

Il Progetto e i satelliti Cosmo Sky Med di prima e seconda generazione

La costellazione satellitare è un programma spaziale europeo di Osservazione e controllo della Terra a bassa quota che secondo le previsioni sarà realizzato in Italia e completato entro cinque anni con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea e dell’Agenzia Spaziale Italiana attingendo ai fondi del PNRR. Il progetto coinvolgerà anche la Protezione Civile e altre amministrazioni, dicono i promotori “per contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi, tutelare le coste, monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche. Fornirà, infine, dati analitici per lo sviluppo di applicazioni commerciali da parte di startup, piccole e medie imprese e industrie di settore”.

Se si guarda alla Privacy e alle occasioni di controllo che negli ultimi tempi si sono moltiplicate, un po’ meno incoraggiante è la descrizione del progetto che viene fatta sul sito dell’ASI: “COSMO-SkyMed – si legge – è la prima missione di Osservazione della Terra concepita per scopi duali, civili e militari. I suoi satelliti di prima e seconda generazione sono “occhi” in grado di scrutare la Terra dallo spazio metro per metro, di giorno e di notte, con ogni condizione meteo”.

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ID Pay, il Green Pass aumentato. Cosa pianifica il governo Draghi (mentre ci distrae con la guerra h24)

Recnews.it | In principio era il coronavirus. Poi arrivarono il conflitto russo-ucraino, la proclamazione dello stato di emergenza per una guerra che avviene a duemila chilometri di distanza (caso unico nella storia della Repubblica) e la corsa agli armamenti. Nel mezzo, nel silenzio generale, il lavorìo sottobanco del ministero alla Transizione Digitale

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ID Pay, il Green Pass aumentato. Cosa pianifica il governo Draghi (mentre ci distrae con la guerra) | Rec News dir. Zaira Bartucca

In principio era il coronavirus. Poi arrivarono il conflitto russo-ucraino, la proclamazione dello stato di emergenza per una guerra che avviene a duemila chilometri di distanza (caso unico nella storia della Repubblica) e la corsa agli armamenti promossa dal governo Draghi. Nel mezzo – nel silenzio generale rotto dai dispacci istituzionali – il lavorìo sottobanco di Vittorio Colao e del ministero all’Innovazione e alla Transizione Digitale. Nei pensieri del supermanager di origini calabresi c’è ora ID Pay, piattaforma in grado di contenere tutti i dati di chi la utilizza, di permettere l’erogazione di strumenti di sussistenza sociale e, nel lungo termine – questo è uno degli intenti – di abbattere l’utilizzo del contante e decidere chi può fare una determinata cosa e chi no. Anche stavolta, dunque, avevano ragione i “complottisti”. Non è possibile che il governo arrivi a decidere della vita e della morte dei cittadini, stabilendo chi è degno di avere un portafoglio digitale? Forse, intanto in due anni ha stabilito chi può andare al bar, chi può acquistare un vestito, chi può tagliarsi i capelli, chi può andare allo stadio e chi a un concerto. Chi può studiare a scuola e chi deve stare a casa lontano dalla classe. Chi può lavorare e chi deve rimanere disoccupato.

Il Green Pass aumentato: il governo saprà tutto di noi

L’evoluzione del Green Pass, il Green Pass aumentato che non contiene più solo dati sanitari ma tutto quello che riguarda la persona, non può dunque che destare preoccupazione. Il Garante per la Privacy che ha dato l’ok alla trasformazione digitale del certificato d’esenzione, proprio in questa fase cruciale non intravede – fino a questo momento – rischi per la Privacy individuale. Ogni persona sarà dotata di un ID univoco che permetterà di fare acquisti e che racconterà tutto della persona, delle sue abitudini, dei luoghi che frequenta e dei suoi spostamenti. Il regime di controllo – che a detta di Colao chiameremo “aiuto” nella nuova società distopica che ci aspetta, salvo repentine inversioni di rotta – è servito. Il Green Pass, Immuni, IO e Mitiga, non sono stati che la prova generale prima del wallet di ultima generazione che potrebbe essere introdotto a partire da quest’anno.

ID Pay ha un omonimo e un omologo…iraniano

Vittorio Colao ne ha parlato come di uno strumento di prossima realizzazione e prettamente italiano, ma in realtà ID Pay ha un omonimo e un omologo…iraniano. La repubblica islamica che ha quantitativi di uranio impoverito quindici volte superiori rispetto al consentito e dove ancora ci si copre con burka e turbante deve aver ispirato il democraticissimo governo Draghi, sia per quanto riguarda il nome – ID Pay – che per quanto concerne le caratteristiche del servizio. A meno che, certo, non si tratti della stessa cosa, e a quel punto significherebbe che dopo la Cina e la Francia, il governo starebbe per cedere tutto di noi a un altro Stato estero. Islamico per giunta. Stupisce? Non è possibile? A quanto pare la defenestrazione della Russia cercata con insistenza dall’Unione europea potrebbe agevolare perfino accordi commerciali con Teheran, fino qualche tempo fa ritenuti impensabili.

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