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L’Italia finanzierà la creazione di altri quattro parchi agro-industriali in Africa. Lo fa sapere l’ambasciatore Alessandro Cortese (Rappresentante Permanente presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna) assieme al direttore generale dell’UNIDO, il cinese Li Jong. Nessun dettaglio è stato per il momento fornito sulla cifra spesa. “Il progetto in Etiopia ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo socio-economico africano”, spiega la Farnesina: piove sul bagnato, visto che l’Africa si prepara a superare la Cina in quanto a sviluppo e concorrenza sleale nel Mediterraneo dopo l’introduzione dell’Afcfta, l’accordo sul libero mercato che riguarda ormai la totalità dei Paesi dell’UA.

“Il programma di formazione sulle politiche industriali a sostegno dell’economia circolare – scrive ancora la Farnesina in un comunicato – mira a rafforzare le competenze di 20 funzionari pubblici e rappresentanti del settore privato provenienti da Libano, Marocco e Tunisia, in collaborazione con le Università di Ferrara e Roma Tre. Il programma congiunto UNIDO/FAO in Africa intende creare opportunità di occupazione nel settore agro-industriale, in favore delle fasce più giovani della popolazione africana, attraverso interventi di formazione e sviluppo delle capacità d’impresa”. L’Italia può aspettare.

“In occasione dell’approvazione del finanziamento, l’Ambasciatore Cortese ha evidenziato come le iniziative realizzate dall’UNIDO coniughino priorità tematiche e geografiche della Cooperazione Italiana – sviluppo agro-industriale, economia circolare e opportunità di occupazione in Africa e nel Mediterraneo e Medio Oriente – e promuovano importanti partenariati e sinergie con il nostro settore privato e i nostri centri di ricerca. Il Direttore Generale LI Yong, ha ringraziato l’Italia per il continuo sostegno politico e finanziario assicurato all’Organizzazione, sottolineando il contributo dello sviluppo industriale inclusivo e sostenibile alla ripresa socio-economica e all’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite“.

ECONOMIA

PNNR e PMI, stanziati 4 miliardi con il Fondo 394

Cosa prevede, le condizioni di finanziamento e chi può accedere

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PNNR e PMI, stanziati 4 miliardi con il Fondo Simest 394 | Rec News dir. Zaira Bartucca
Foto ©Denys Shevchenko/ REC NEWS

Quattro miliardi alle imprese italiane, con un’attenzione per quelle piccole e medie che desiderano espandersi all’estero. E’ la dotazione del Fondo Simest 394 che è stato presentato questa mattina alla Farnesina alla presenza del vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani. Nel corso dei lavori la firma del protocollo d’avvio da parte del presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas.

Cosa prevede il Fondo 394

Il fondo sostiene solo le filiere che si occupano di export e che sposano i programmi inerenti la transizione ecologica e digitale. Previste “condizioni dedicate” per le imprese che hanno interessi in aree quali i Balcani occidentali e nei territori alluvionati dell’Emilia Romagna. Nel dettaglio, il fondo 394 prevede finanziamenti a tassi agevolati fino allo 0,464% (tasso luglio 2023), a cui si aggiunge una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 10%. Sei le linee di intervento: transizione digitale o ecologica, inserimento mercati, certificazioni e consulenze, fiere ed eventi, e-commerce e temporary manager.

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ECONOMIA

“L’Euro digitale dovrebbe affiancare il contante, non abolirlo”

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"L'Euro digitale dovrebbe affiancare il contante, non abolirlo" | Rec News dir. Zaira Bartucca

“Mentre i pagamenti stanno diventando sempre più digitali, per molte persone il contante rimane il re. L’euro digitale dovrebbe integrare il contante, ma non sostituirlo. Sono lieto di constatare che la Commissione sta pensando a come trattenere il contante come mezzo di pagamento.” Così l’eurodeputato Markus Ferber, portavoce del gruppo PPE nella Commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo. Il commento è arrivato contestualmente alla presentazione in Commissione del pacchetto sulla moneta unica, che include un “quadro giuridico” sulla moneta digitale.

“Gli attuali elementi di progettazione suggeriscono che l’euro digitale sarà essenzialmente utilizzato solo per i pagamenti al dettaglio. I maggiori vantaggi, tuttavia, di una valuta digitale sarebbero nel mondo degli affari. Dobbiamo almeno mantenere aperta la possibilità di futuri aggiornamenti. Se introduciamo una versione digitale della moneta unica, deve essere pronta a cogliere le opportunità del mondo digitale”, ha concluso Ferber.

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ECONOMIA

Istat: le famiglie italiane hanno sempre meno potere d’acquisto

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Istat: le famiglie italiane hanno sempre meno potere d'acquisto | Rec News dir. Zaira Bartucca

Crolla, nel quarto trimestre del 2022, il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Lo sottolinea l’Istat, secondo cui la crescita del reddito disponibile, accompagnata da un aumento dei prezzi al consumo particolarmente forte, ha comportato una significativa diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie, pari a -3,7%. fsc/gtr

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane | Rec News dir. Zaira Bartucca

Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale

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