Secondo la ricostruzione dell’ex agente della CIA Bradley Johnson, Roma sarebbe stata il cuore dell’operazione di manipolazione che ha regalato il vantaggio ai democratici
Il governo Conte avrebbe avuto un ruolo cruciale nella frode elettorale messa in piedi dai democratici americani. E’ quanto scrive il giornalista Cesare Sacchetti, che riporta una ricostruzione dell’ex agente della CIA Bradley Johnson. Sarebbe stata Roma il cuore dell’operazione di manipolazione. Centro operativo sarebbe stata l’ambasciata americana di Via Veneto, che avrebbe “coordinato l’hackeraggio”.
Il possibile ruolo di una nota partecipata statale
Stando alla ricostruzione fornita dal giornalista e dallo stesso Johnson, un ruolo preponderante sarebbe stato ricoperto nientemeno che da Leonardo, l’azienda a partecipazione statale posseduta al 30% dal ministero dell’Economia e delle Finanze che avrebbe avuto un ruolo chiave “nell’attacco informatico” e avrebbe messo a disposizione un satellite militare. “Se questa versione fosse confermata – ragiona Sacchetti – potrebbe esserci stato un diretto coinvolgimento del governo italiano nella frode elettorale negli USA”.

Il governo avrebbe violato un ordine esecutivo di Trump che salvaguardia gli States da possibili ingerenze straniere
“Il governo Conte – prosegue il giornalista – avrebbe avuto un ruolo chiave nell’attacco informatico, mettendo a disposizione l’apparato tecnologico di Leonardo per poter realizzare quello che si può definire un attacco diretto alla sovranità degli Stati Uniti. Tutto questo renderebbe l’Italia in aperta violazione dell’ordine esecutivo firmato da Trump nel settembre 2018 per contrastare le ingerenze straniere nelle elezioni americane”. Un aspetto che potrebbe incidere sulla tenuta dell’esecutivo Conte, già messo a dura prova dalle gestione della cosiddetta epidemia.
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