Situazione familiare, età anagrafica e assenza di disoccupazione i fattori valutati
Assodati i criteri per la richiesta e l’utilizzo del Reddito di cittadinanza ma anche i fattori che ne determinano la perdita, è necessario un focus sul patto per il Lavoro. Che non è altro che la dichiarazione che il beneficiario stipula con l’ente preposto per far sapere che è disponibile ad intraprendere le attività lavorative preposte.
La persona che ha bisogno di usufruire del reddito, viene convocata entro 30 giorni dal riconoscimento. A quel punto viene valutato se nel nucleo familiare almeno uno dei componenti abbia:
1) sottoscritto negli ultimi due anni un Patto di servizio ancora valido presso i Centri per ‘impiego;
2) assenza di occupazione da non più di due anni;
3) un’età inferiore a 26 anni;
4) usufruisca o abbia usufruito di altri ammortizzatori sociali (Naspi compresa).
Dopo la convocazione, il beneficiario è chiamato ad accettare almeno una delle tre offerte di lavoro congrue. A questo proposito viene valutata la coerenza tra l’offerta di lavoro e le esperienze lavorative dell’interessato o interessata, la distanza dal proprio domicilio e la durata dello stato di disoccupazione. Nel primo anno è “congrua” l’offerta che sia entro i 100 chilometri di distanza, nel caso della seconda offerta i chilometri salgono a 250. La terza offerta può, invece, essere collocata ovunque nel territorio nazionale.
Fino al 31 dicembre del 2021, inoltre, i sottoscrittori del Patto per il lavoro che hanno ottenuto le credenziali di accesso per la piattaforma tecnologica, ottengono l’assegno di ricollocazione da spendere presso i Centri per l’impiego o presso i soggetti accreditati per ottenere un servizio di assistenza intensiva nella ricerca del lavoro.
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