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Dietro le sbarre, imprigionato. E’ la raffigurazione estrema e violenta che il PPE – la coalizione popolare di cui fanno parte Ursula Von der Leyen ed esponenti di Forza Italia – ha scelto per rappresentare Lukashenko (a questo link). L’immagine non è un episodio di satira, ma la scelta dell’organo ufficiale di un partito. Un segno dei tempi e di un dibattito politico connotato sempre più da toni aspri, da fanatismi ciechi e da estremizzazioni. Il presidente della Bielorussia è stato eletto ad agosto del 2020 attraverso una sorta di plebiscito popolare, portando a casa l’80,23% delle preferenze. Resta tuttavia inviso ai gerarchi europei che vogliono imporre la loro alternativa costruita. Una degli sfidanti in corsa nelle ultime presidenziali bielorusse è stata Svetlana Pilipchuck, nota come Tikhanovskaya. Il PPE la considera, con il 6% che ha ottenuto, il “presidente eletto”. In realtà Tikhanovskaya ha sostituito il marito che era in corsa prima di lei, ma che ha dovuto rinunciare alla candidatura per le indagini che lo interessavano. Attualmente si trova in carcere (lui sul serio), per reati accertati che nulla hanno a che vedere con la dissidenza politica.

Il presidente scomodo che scompagina i piani

Ma perché l’Unione europea e i partiti più spiccatamente europeisti ce l’hanno a morte con Lukashenko? Se è difficile fornire una risposta univoca, bisogna ricordare che lo scorso anno il suo esecutivo ha rifiutato i 940 milioni che gli erano stati offerti per inscenare il piano pandemico e il lockdown, per condurre la popolazione bielorussa all’esilio domestico e per obbligarla ai tamponi e all’utilizzo costante della mascherina. Il presidente della Bielorussia in quel contesto fece sapere di aver declinato ogni offerta giunta dal Fondo monetario internazionale: “Non balleremo per nessuno – aveva riferito – e non faremo come ha fatto l’Italia”. Coincidenza vuole che alle dichiarazioni siano seguiti i soliti disordini di piazza a orologeria.

L’emergenza comoda al confine con la Polonia

Attualmente, l’Unione europea sorride sottecchi per le tensioni al confine della Polonia, dove le provocazioni sono all’ordine del giorno. Alcuni osservatori oculari denunciano il lancio continuo di pietre sui migranti dal fronte polacco, mentre lo stesso Lukashenko nelle scorse settimane aveva denunciato l’utilizzo di idranti sulla folla di accampati, tra cui ci sono anche molti bambini e neonati. Sulle violenze strumentali perpetrate dalle Forze dell’Ordine polacche, tuttavia, l’Ue resta silente. E anche il PPE.

Colpire l’avversario con falsità e calunnie

Sarebbe bello vedere un faccia a faccia tra un popolare qualunque e Lukashenko. C’è da domandarsi se di persona i rappresentanti del PPE sarebbero altrettanto loquaci. “Di solito non commentiamo quello che dice il signor Lukashenko, perché spesso non ha nulla a che fare con la realtà”, ebbe a dire a fine novembre il portavoce dell’Ue Peter Stano. Meglio allora optare per le calunnie e l’invettiva a tutti i costi e – soprattutto – la falsità come metodo e come metro di giudizio. Sono le pratiche promosse dall’Unione europea (e non solo) e dalle sue task-force di manipolazione dell’informazione che hanno creato – tra le altre cose – il “mostro” Lukashenko, ma anche la demonizzazione di chi non intende piegarsi alla narrazione dominante e artefatta sulla cosiddetta pandemia.

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Viale del tramonto per i Biden

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Viale del tramonto per i Biden | Rec News

Non è un buon momento per i Biden, tra la richiesta di impeachment avanzata dai repubblicani che pende sul capo di Joe e l’incriminazione di Hunter. Quest’ultimo – già al centro di vicende opache come i rapporti di interesse con l’azienda ucraina Burisma – è destinatario di tre capi di accusa che riguardano, stando all’atto depositato presso la corte federale del Delaware, la detenzione di un revolver, il consumo di droghe e alcune false dichiarazioni.

Non solo. Hunter Biden è anche il perno di diverse indagini per reati fiscali e si trova attualmente sotto inchiesta per la violazione della legge sui lobbisti che operano per conto di entità straniere. Rec News ha scritto di questo ultimo aspetto ben tre anni fa, quando ha riportato in esclusiva il contenuto del rapporto Kamenar e ha svelato il progetto Truman e la Blue Star Stategies.

Una valanga che, nonostante il tentativo dei democratici americani di minimizzare, ha travolto e sta travolgendo i vertici del partito. Questa volta la cintura di contenimento dei media mainstream – che già tentano di fare di Hunter un martire e parlano di “mancanza di prove” – potrebbe non bastare. Intanto il presidente della Camera Kevin McCarthy ha autorizzato l’avvio del processo di impeachment ufficiale contro Joe Biden.

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Bilaterale ricostruzione Ucraina | Cosa ha detto il primo ministro Shmyhal

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Bilaterale ricostruzione Ucraina | Cosa ha detto il primo ministro Shmyhal | Rec News dir. Zaira Bartucca
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Il discorso del primo ministro ucraino Denys Shmyhal, intervenuto al termine della sessione plenaria. Traduzione di Denys Shevchenko

Durante questa visita verranno firmati diversi memorandum e accordi tra l’Ucraina e l’Italia, che rafforzeranno le nostre relazioni e la cooperazione. In particolare, questo Memorandum tra il Ministero degli Affari Esteri ucraino e l’Agenzia per il Commercio Estero per l’attivazione di relazioni commerciali, il Memorandum per la protezione dell’ambiente, che ha sofferto molto in Ucraina a causa dell’aggressione russa. Poi il Memorandum sulla cooperazione nel settore industriale e il Memorandum tra le ferrovie ucraine e la società Hermek, specializzata nella diagnostica dei binari ferroviari. Il memorandum tra le associazioni agricole dei nostri Paesi, che contribuirà all’attuazione di moderni progetti agroalimentari durante la ripresa dell’Ucraina, nonché il memorandum tra la società VIBYLT e Ukrhydroenergo sulla cooperazione nella costruzione di centrali idroelettriche in Ucraina.

Saranno inoltre firmati memorandum tra l’Oblast di Kharkiv e la regione Emilia Romagna e tra l’Oblast di Kyiv e la Toscana. Questi sono anche memorandum importanti che dimostrano la cooperazione a livello delle nostre comunità. L’agenzia di credito all’esportazione dell’Italia è pronta a riprendere il lavoro con l’Ucraina ora. Anche questo è un segnale molto importante per il business italiano e per le aziende ucraine che hanno partner in Italia. Oltre alla linea di cinquecento milioni di euro, l’agenzia è pronta, secondo i nostri dati, a stanziare un altro miliardo di euro per sostenere il commercio e operazioni finanziarie, in particolare nel settore della sanità e delle infrastrutture. E questo è estremamente importante per l’Ucraina oggi.

Siamo grati per questo. L’istituto finanziario italiano di sviluppo SIMEST sosterrà gli investimenti delle imprese italiane, la ricostruzione dell’Ucraina attraverso gli strumenti dei crediti all’esportazione, finanziamenti agevolati e investimenti diretti in progetti di nuove produzioni in Ucraina nell’anno 2025. È un grande convegno, ma lo annuncerà la stessa presidente del Consiglio dei ministri. Tutti questi accordi creano un nuovo livello di partenariato e relazioni alleate tra Ucraina e Italia. Naturalmente, uno dei temi principali della nostra visita da discutere con i nostri partner italiani è la ricostruzione dell’Ucraina, che inizia già quest’anno.

Siamo uniti nella difesa e saremo uniti nella restaurazione. Nel 2023, l’Ucraina ha bisogno di oltre quattordici miliardi di dollari per una rapida ripresa. Questa è la quantità necessaria per soddisfare i bisogni più elementari delle persone, come un tetto sopra la testa, la luce, il caldo in inverno. Le nostre cinque priorità per quest’anno sono l’energia, l’edilizia abitativa, lo sminamento, i trasporti e le infrastrutture sociali critiche, nonché il ripristino dell’attività economica per le piccole e microimprese. Alle persone dovrebbe essere data l’opportunità di guadagnare denaro. Un numero enorme di posti di lavoro economici è andato perso. I paesi del G7 si stanno infatti unendo alla ripresa dell’Ucraina. E gli Stati Uniti hanno già stanziato 2,3 miliardi di dollari.

Naturalmente, ci aspettiamo un aiuto come quello dall’agenzia per un importo di un miliardo, che aiuterà l’Ucraina a ripristinare l’economia, a ripristinare le infrastrutture e ripristinare i bisogni umanitari e sociali di base della nostra gente. Ci aspettiamo inoltre che la conferenza italo-ucraino di oggi contribuisca al coinvolgimento attivo delle imprese italiane in progetti rilevanti. Li abbiamo preparati. Anche oggi siamo pronti a condurre un dialogo molto sostanziale con le imprese italiane su come il capitale aziendale possa essere coinvolto in progetti in Ucraina, e faremo del nostro meglio per facilitare questo. Invitiamo le imprese italiane a venire in Ucraina e realizzare progetti.

Separatamente ho ringraziato il Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché il governo italiano per aver costantemente sostenuto tutti i pacchetti di sanzioni dell’UE contro la Russia. Le sanzioni funzionano, dimostrano la loro efficacia. È importante non fermarsi a metà. Sono necessarie ulteriori restrizioni sanzionatorie, in particolare prezzi del petrolio, riduzione delle relazioni commerciali con la Russia, ritiro delle società europee dal mercato russo, sanzioni contro l’industria nucleare della Federazione Russa. E, naturalmente, ne abbiamo discusso anche con la signora Presidente del Consiglio dei ministri. Questo è il controllo delle sanzioni e delle cosiddette sanzioni ripetute e il rispetto delle restrizioni già introdotte. Abbiamo prestato particolare attenzione alle questioni dell’integrazione europea euro-atlantica dell’Ucraina, verso cui l’Italia, che ringraziamo, ha avuto un ruolo cardine.

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Cooperazione russo-cinese, annunciata la firma di documenti bilaterali

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Cooperazione russo-cinese, annunciata la firma di documenti bilaterali | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il 20 marzo 2023 il presidente cinese Xi Jinping si recherà in visita di Stato in Russia. Durante i colloqui verranno discusse questioni inerenti lo sviluppo del partenariato globale e della cooperazione strategica tra Russia e Cina. In agenda anche la cooperazione russo-cinese sulla scena internazionale. Da parte del Cremlino l’annuncio della firma di “importanti documenti bilaterali”.

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Putin annuncia la creazione di nuove agenzie di sicurezza in Ucraina

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Putin annuncia la creazione di nuove agenzie di sicurezza in Ucraina | Rec News dir. Zaira Bartucca

Si è tenuta ieri la riunione del Servizio di Sicurezza Federale russo cui ha partecipato, oltre al presidente della Federazione, anche il direttore dei servizi di sicurezza Alexander Bortnikov. Vladimir Putin, ripercorrendo quanto rimane della “operazione militare speciale” in Ucraina, ha annunciato la “creazione di agenzie di sicurezza nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e nelle regioni di Zaporozhye e Kherson”. Annunciato anche un rafforzamento del contingente FSB nei territori di confine.

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