
La Russia testa missili atomici al largo del Polo Nord
Il rapporto del comandante in capo della Marina Militare Nikolai Yevmenon al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin
Uno spettro si aggira per l’Europa, anzi due. Il primo è la dichiarazione di guerra – con la scusa del covid – fatta dai governi europei a popoli stremati dal tracollo economico e da provvedimenti immotivati e degradanti della dignità umana, fino al ricorso – paventato dal governo Draghi e dal ministro alla Giustizia Marta Cartabia – al Tso da vaccino per determinate categorie di cittadini. Il secondo è la battaglia commerciale (e non solo) che si sta consumando ovunque nel silenzio dei media di massa, che in questi giorni ha come simbolo il blocco di un portacontainer nel Canale di Suez. Il clima è già caldo. Tutto è più connesso di quanto appaia a primo acchitto, mentre si avvicina il mese di maggio, che per la Russia è la scadenza entro cui l’Europa deve decidersi a sgomberare il campo dalla mentalità dell’emergenza fittizia e costruita, e a fare in modo che la parentesi covid sia solo un brutto ricordo. E’ quanto ha detto chiaramente Vladimir Putin nel corso dell’ultimo Forum di Davos, con parole che non si prestano a seconde interpretazioni: “A maggio deve finire tutto”.
La Federazione, intanto, scalda i motori. Ferita dalla Nato – ha riportato in queste settimane il portavoce del vertice del Cremlino Dmitrij Peskov – e nauseata da un’Unione Europea che “mette l’interesse delle case farmaceutiche prima di quello delle persone” – ha attaccato Putin giorni fa – sta moltiplicando le esercitazioni militari in condizioni estreme. Questo non vuol dire che si debba necessariamente arrivare al conflitto bellico diretto (oggigiorno la guerra si combatte con altre armi) ma, ha spiegato il Presidente russo nel corso del suo ultimo incontro con il comandante della Marina Militare Nikolai Yevmenon, “le spedizioni, gli studi e le esplorazione devono continuare, con il fine di garantire la sicurezza militare della Russia”.
L’ultima (Umka-2021) ha avuto come scenario nientemeno che il Polo Nord, dove i militari russi si sono esercitati in condizioni climatiche estreme (fino a -30 gradi celsius e venti fino a 32 metri al secondo) utilizzando tutta la tecnologia di ultima generazione su cui il comparto può contare. Numeri di tutto rispetto per la spedizione. Più di 600 i militari e i civili coinvolti, circa 200 i pezzi di equipaggiamento e le armi militari e speciali, 43 obiettivi di base, 35 dei quali – ha riferito Yevmenon – sono stati raggiunti.
“Tre vettori di missili atomici – ha relazionato il comandante della Marina Militare – sono arrivati nei tempi previsti in una regione con un raggio di 300 metri dopo aver rotto il ghiaccio spesso 1,5 metri secondo un piano integrato; due MiG-31 sono volati nella regione polare con il rifornimento a mezz’aria, durante il quale hanno attraversato il Polo Nord geografico in due direzioni. Ci siamo esercitati a sparare con i siluri da un sottomarino a propulsione nucleare sotto il ghiaccio. Dopo che il siluro di addestramento si è fermato, è stato localizzato con attrezzature tecniche e recuperato in superficie”.
“Inoltre – ha proseguito Yevmenon interfacciandosi con il presidente della Federazione Vladimir Putin – un’unità della brigata di fucilieri motorizzati artici ha condotto un’esercitazione tattica in un terreno sconosciuto in condizioni meteorologiche avverse mentre era staccata dalla base principale. Di conseguenza, le armi, le attrezzature militari e speciali hanno dimostrato le loro specifiche tecniche alle alte latitudini e alle basse temperature. Gli esercizi vengono eseguiti come previsto. La pratica di condurre spedizioni artiche integrate da parte della Marina – ha annunciato in chiusura il capo delle Forme armate di mare russe – continuerà“.
“Questi addestramento al combattimento, ricerca e misure pratiche hanno dimostrato le capacità e la preparazione della Marina russa per operare nelle dure latitudini settentrionali. Gli equipaggi dei sottomarini, degli aerei da trasporto militare e degli aerei da combattimento, nonché le unità di fucili motorizzati artici, hanno mostrato miglioramenti nell’addestramento al combattimento nel duro ambiente artico. L’elevata capacità di combattimento e l’affidabilità delle nostre armi domestiche in condizioni meteorologiche estreme sono state confermate”. E’ quanto ha affermato in conclusione dell’incontro il presidente russo Vladimir Putin.
ESTERI
Bilaterale ricostruzione Ucraina | Cosa ha detto il primo ministro Shmyhal

Il discorso del primo ministro ucraino Denys Shmyhal, intervenuto al termine della sessione plenaria. Traduzione di Denys Shevchenko
Durante questa visita verranno firmati diversi memorandum e accordi tra l’Ucraina e l’Italia, che rafforzeranno le nostre relazioni e la cooperazione. In particolare, questo Memorandum tra il Ministero degli Affari Esteri ucraino e l’Agenzia per il Commercio Estero per l’attivazione di relazioni commerciali, il Memorandum per la protezione dell’ambiente, che ha sofferto molto in Ucraina a causa dell’aggressione russa. Poi il Memorandum sulla cooperazione nel settore industriale e il Memorandum tra le ferrovie ucraine e la società Hermek, specializzata nella diagnostica dei binari ferroviari. Il memorandum tra le associazioni agricole dei nostri Paesi, che contribuirà all’attuazione di moderni progetti agroalimentari durante la ripresa dell’Ucraina, nonché il memorandum tra la società VIBYLT e Ukrhydroenergo sulla cooperazione nella costruzione di centrali idroelettriche in Ucraina.
Saranno inoltre firmati memorandum tra l’Oblast di Kharkiv e la regione Emilia Romagna e tra l’Oblast di Kyiv e la Toscana. Questi sono anche memorandum importanti che dimostrano la cooperazione a livello delle nostre comunità. L’agenzia di credito all’esportazione dell’Italia è pronta a riprendere il lavoro con l’Ucraina ora. Anche questo è un segnale molto importante per il business italiano e per le aziende ucraine che hanno partner in Italia. Oltre alla linea di cinquecento milioni di euro, l’agenzia è pronta, secondo i nostri dati, a stanziare un altro miliardo di euro per sostenere il commercio e operazioni finanziarie, in particolare nel settore della sanità e delle infrastrutture. E questo è estremamente importante per l’Ucraina oggi.
Siamo grati per questo. L’istituto finanziario italiano di sviluppo SIMEST sosterrà gli investimenti delle imprese italiane, la ricostruzione dell’Ucraina attraverso gli strumenti dei crediti all’esportazione, finanziamenti agevolati e investimenti diretti in progetti di nuove produzioni in Ucraina nell’anno 2025. È un grande convegno, ma lo annuncerà la stessa presidente del Consiglio dei ministri. Tutti questi accordi creano un nuovo livello di partenariato e relazioni alleate tra Ucraina e Italia. Naturalmente, uno dei temi principali della nostra visita da discutere con i nostri partner italiani è la ricostruzione dell’Ucraina, che inizia già quest’anno.
Siamo uniti nella difesa e saremo uniti nella restaurazione. Nel 2023, l’Ucraina ha bisogno di oltre quattordici miliardi di dollari per una rapida ripresa. Questa è la quantità necessaria per soddisfare i bisogni più elementari delle persone, come un tetto sopra la testa, la luce, il caldo in inverno. Le nostre cinque priorità per quest’anno sono l’energia, l’edilizia abitativa, lo sminamento, i trasporti e le infrastrutture sociali critiche, nonché il ripristino dell’attività economica per le piccole e microimprese. Alle persone dovrebbe essere data l’opportunità di guadagnare denaro. Un numero enorme di posti di lavoro economici è andato perso. I paesi del G7 si stanno infatti unendo alla ripresa dell’Ucraina. E gli Stati Uniti hanno già stanziato 2,3 miliardi di dollari.
Naturalmente, ci aspettiamo un aiuto come quello dall’agenzia per un importo di un miliardo, che aiuterà l’Ucraina a ripristinare l’economia, a ripristinare le infrastrutture e ripristinare i bisogni umanitari e sociali di base della nostra gente. Ci aspettiamo inoltre che la conferenza italo-ucraino di oggi contribuisca al coinvolgimento attivo delle imprese italiane in progetti rilevanti. Li abbiamo preparati. Anche oggi siamo pronti a condurre un dialogo molto sostanziale con le imprese italiane su come il capitale aziendale possa essere coinvolto in progetti in Ucraina, e faremo del nostro meglio per facilitare questo. Invitiamo le imprese italiane a venire in Ucraina e realizzare progetti.
Separatamente ho ringraziato il Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché il governo italiano per aver costantemente sostenuto tutti i pacchetti di sanzioni dell’UE contro la Russia. Le sanzioni funzionano, dimostrano la loro efficacia. È importante non fermarsi a metà. Sono necessarie ulteriori restrizioni sanzionatorie, in particolare prezzi del petrolio, riduzione delle relazioni commerciali con la Russia, ritiro delle società europee dal mercato russo, sanzioni contro l’industria nucleare della Federazione Russa. E, naturalmente, ne abbiamo discusso anche con la signora Presidente del Consiglio dei ministri. Questo è il controllo delle sanzioni e delle cosiddette sanzioni ripetute e il rispetto delle restrizioni già introdotte. Abbiamo prestato particolare attenzione alle questioni dell’integrazione europea euro-atlantica dell’Ucraina, verso cui l’Italia, che ringraziamo, ha avuto un ruolo cardine.
ESTERI
Cooperazione russo-cinese, annunciata la firma di documenti bilaterali

Il 20 marzo 2023 il presidente cinese Xi Jinping si recherà in visita di Stato in Russia. Durante i colloqui verranno discusse questioni inerenti lo sviluppo del partenariato globale e della cooperazione strategica tra Russia e Cina. In agenda anche la cooperazione russo-cinese sulla scena internazionale. Da parte del Cremlino l’annuncio della firma di “importanti documenti bilaterali”.
ESTERI
Putin annuncia la creazione di nuove agenzie di sicurezza in Ucraina

Si è tenuta ieri la riunione del Servizio di Sicurezza Federale russo cui ha partecipato, oltre al presidente della Federazione, anche il direttore dei servizi di sicurezza Alexander Bortnikov. Vladimir Putin, ripercorrendo quanto rimane della “operazione militare speciale” in Ucraina, ha annunciato la “creazione di agenzie di sicurezza nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e nelle regioni di Zaporozhye e Kherson”. Annunciato anche un rafforzamento del contingente FSB nei territori di confine.
ESTERI
Ron DeSantis nomina una commissione per la gestione del parco di Walt Disney

Il governatore della Florida Ron DeSantis ieri ha firmato un disegno di legge per l’elezione di una commissione straordinaria per sovraintendere la gestione del parco di Walt Disney. Lo riporta Reuters. Il parco era interessato dal un sistema fiscale speciale abolito dallo stesso governatore repubblicano ad aprile dello scorso anno, ufficialmente per frenare l’erogazione di fondi pubblici verso le realtà che si dedicano ad attività di propaganda potenzialmente dannose per i minori. La questione, tuttavia, non si esaurisce con questo, come chiarito nell’ultimo provvedimento.
La commissione, formata da cinque supervisori, si occuperà infatti dei servizi municipali tradizionali, del decoro urbano e della manutenzione delle strade nella regione in cui opera Disney World. L’autorità potrà inoltre rimodulare i costi dei servizi di Disneyland per far sì che il Parco possa sanare i debiti accumulati con la pubblica amministrazione. “Un parco a tema – è stato il commento del governatore – non può avere un proprio governo ed essere trattato in maniera speciale rispetto a tutti gli altri parchi a tema. Riteniamo che non sia stata una buona politica”.