Il coordinatore del Cts Miozzo invoca “lockdown totale per due mesi”, un “rigoroso meccanismo di controlli” e di nuovo domiciliari per gli studenti
“La pandemia ha evidenziato rischi reali all’interno delle scuole, non possiamo ignorarli. Dobbiamo però dimostrare che questa nuova variante può ostacolare la normale attività scolastica. Se anche nel nostro Paese si evidenzierà che ragazzi e bambini sono portatori, certamente si deve chiudere, anche se questa prospettiva mi provoca un grande dolore”, è quanto ha detto a Repubblica Agostino Miozzo.
Il coordinatore del Cts si è spinto oltre, invocando un “lockdown totale per altri due mesi”, anche se – ha ammesso – “non possiamo permetterci questa terapia perché il Paese è in grave sofferenza con milioni di persone in stato di assoluta precarietà e il governo non è in grado di supplire alle necessità”.
Sulla riapertura di esercizi commerciali condannati alla chiusura in base a meccanismi illogici (alle 18.00 il contagio ai tavoli non c’è, alle 18.01 sì), Miozzo invoca invece la sorveglianza alla cinese già chiesta da Crisanti: “Sarebbe anche possibile aprire se solo fossimo in grado di garantire un rigoroso meccanismo di controlli, cosa che fino ad ora non è stato”, ha detto.
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