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In principio fu San Nicola, un greco che divenne Vescovo di Myra nato intorno al 280 dopo Cristo, patrono dei bambini e abituato a portare loro doni. Ma le tradizioni, specie quelle religiose, vanno diluite, edulcorate, nella speranza – nel tempo – di cancellarle. Così è successo a questa bella e suggestiva storia di Cristianità, che pochi ormai ricordano. L’ha raccontata bene Barbara Serafini in un articolo intitolato La vera storia di San Nicola e la leggenda di Babbo Natale. Se, infatti, il barbuto nonno che scende dai camini è frutto di racconti popolari, l’esistenza di San Nicola – tuttora venerato in ogni parte del mondo – è storicamente provata.

Il via alla sua trasformazione da religioso venerato a icona nazional popolare legato al consumismo, lo dà in qualche modo l’Olanda. E’ qui che ha preso piede la figura di “Sinterklaas” (il secondo, nella foto in alto), personaggio a metà tra il Vescovo di Myra e quello che poi sarebbe diventato – traslitterando, “Santa Claus”. Di quest’ultimo si inizia a parlare dopo la prima metà del 1800, quando il vignettista Thomas Nast disegna un panciuta figura che influenzerà anche le produzioni cinematografiche successive incentrate sul Natale.

Un cortometraggio muto del 1898 di George Albert Smith contribuisce a delineare ulteriormente colui che nei decenni che verranno sarà legato alla Festa del Natale. La sua consacrazione definitiva (a scapito della bella tradizione di umanità e vicinanza verso le creature innocenti costituita da San Nicola) si ha negli anni ’20, quando la multinazionale Coca Cola lavora a una pubblicità storica che aiuterà a scolpire Santa Claus nell’immaginario collettivo. Non più Sinterklaas e nemmeno San Nicola, solo, l’anziano magico che vola su una slitta trainata da renne. Ma nella realtà, a volte, c’è più calore che nella fantasia, tanto che i secoli e i tentativi di condurre verso l’oblio San Nicola, non sono bastati a cancellarne la memoria e la figura.

NATALE

Immacolata Concezione, le origini della Festa Cristiana e le ricette della Tradizione

In questo giorno l’Italia e il Sud in particolare si animano con celebrazioni, processioni e momenti di preghiera, ma anche con i piatti tipicamente italiani

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Immacolata Concezione 8 dicembre le origini della Festa

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L’Immacolata Concezione è una festività cattolica solenne, celebrata l’8 di dicembre. Tale festività celebra il Dogma secondo il quale la Madonna è stata preservata immune dal peccato originale, in quanto solo una creatura priva di peccato sarebbe stata perfetta per portare in grembo il Figlio di Dio. In Italia, l’8 dicembre è un giorno festivo, ovvero un giorno di riposo retribuito durante il quale il lavoratore, seppur riposando, ha diritto a percepire la sua retribuzione.

C’è una certa confusione a proposito dell’Immacolata Concezione. Spesso si tende infatti a pensare che la concezione immacolata sia quella di Gesù Cristo. In realtà, seppur sia vero che la concezione di Cristo è immune dal peccato per natura stessa del Figlio di Dio, l’Immacolata Concezione che viene celebrata l’8 di dicembre non si riferisce al concepimento di Gesù, bensì ai natali della Vergine Maria. Secondo la Chiesa e in particolare in accordo con la bolla «Ineffabilis Deus» di Papa Pio IX, la Beata Vergine Maria è nata immune dal peccato originale, cui tutti secondo i precetti cristiani siamo soggetti nell’attimo stesso del nostro concepimento. Tale destino è stato risparmiato alla Vergine perché solo in questo modo Ella avrebbe potuto far da madre al Figlio di Dio, in Terra.

L’istituto dell’Immacolata Concezione affonda inoltre le sue radici in due apparizioni mariane, entrambe riconosciute dalla Chiesa Cattolica. La prima apparizione avvenne a Parigi, nel 1830, ad una novizia di nome Catherine Labouré che, dopo l’apparizione della Madonna, fece coniare su suo ordine esplicito una medaglietta in cui è scritto «o Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi».

La seconda apparizione, invece, è forse la più famosa, e si riferisce all’apparizione della Beata Vergine a Lourdes, nel 1858. Fu proprio la Madonna a presentarsi alla pastorella Bernadette come l’«Immacolata Concezione», termine che la piccola Bernadette non poteva conoscere e che pertanto fu usato più volte per testimoniare la veridicità dell’apparizione stessa. La festa dell’Immacolata Concezione è particolarmente sentita in Italia, ed in particolare nel Sud della Penisola, in quanto l’Immacolata era la santa protettrice del Regno delle Due Sicilie, il regno che vigeva nel sud del paese prima dell’Unità.

Tuttora, l’Immacolata Concezione è particolarmente sentita e rispettata in Campania, Calabria e Sicilia. Si festeggia soprattutto con celebrazioni ecclesiastiche, spesso solenni, durante le quali i credenti pregano ed omaggiano la Madonna. In molti comuni, la statua della Madonna viene posta su dei supporti semoventi che vengono portati in processione per le vie della città. Spesso, le processioni sono caratterizzate da momenti di preghiera, recitazione del Rosario, e canti, nonché precedute o seguite dalla celebrazione della Santa Messa.

Il giorno precedente all’8 di dicembre è conosciuto come Vigilia dell’Immacolata Concezione. Tradizione vuole che si pratichi l’astinenza dalla carne, per cui il 7 di dicembre si consumano per lo più piatti a base di pesce, come pesce azzurro e baccalà. Da Nord a Sud, nei menù del giorno dell’Immacolata non possono mancare ricette tipicamente italiane a base di farina come sfincette, zeppole dolci e salate, taralli, panzerotti e pucce.

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FOOD & WINE

Low cost e salutare. Il menu di Capodanno ideale consigliato dell’esperta

La dottoressa Chiara Manzi spiega come organizzare le Feste “mangiando con gusto, senza ingrassare e guadagnandone in salute e longevità”

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Low cost e salutare. Il menu di Capodanno ideale consigliato dell'esperta | Rec News, direttore Zaira Bartucca
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I giorni delle feste “spaventano” sempre un po’ tutti gli amanti della linea, ma non solo. Pranzi e cenoni ci lasciano spesso appesantiti, apportando un surplus che raggiunge fino a 1.500 calorie, lasciandoci anche con 5 chili in più. Quest’anno, con l’introduzione della zona rossa in tutta Italia nei giorni di festa, e il divieto di uscire, medici e nutrizionisti temono che in molti possano riversare sul cibo la frustrazione delle restrizioni e il dispiacere di non avere vicino le persone care. 

L’evoluzione della dieta mediterranea

Per non dover fare troppe rinunce e salvaguardare linea e salute, la soluzione sta semplicemente nello scegliere i giusti abbinamenti degli ingredienti e il giusto metodo di cottura, che non vuol dire rinunciare a pasta, fritti o dolci, secondo il Metodo Cucina Evolution. Si tratta di uno stile alimentare che mette in pratica i principi della Culinary Nutrition, di cui Chiara Manzi, nutrizionista italiana e docente universitaria, è la massima esperta in Europa. Una sorta di evoluzione della dieta mediterranea, che tiene conto di tutte le ultime scoperte e ricerche in ambito alimentare.

Attenzione al metodo di cottura e agli ingredienti

In molti casi, le festività sono un vero e proprio attentato alla linea e alla salute, con un eccesso di cibo ingurgitato, grassi e zuccheri in abbondanza a discapito delle fibre. – Commenta la dottoressa Chiara Manzi – Con questo non voglio certo dire che in questi giorni speciali si debba star lì a pesare ogni alimento, dicendo di no ad ogni piccolo extra che ci viene proposto. Semplicemente, imparare a cucinare i propri pasti in modo più salutare e scegliendo ingredienti che ci facciano bene ci aiuterà a restare sani più a lungo, senza ingrassare e, soprattutto, continuando a mangiare ciò che più ci piace”.

Le ricette della tradizione

Nel suo ultimo libro, “Cucina Evolution. BuonaDaVivere!”, edito da Art Joins Nutrition, la dottoressa dedica un intero capitolo al Natale, fornendo anche alcune rivisitazioni delle ricette della tradizione, indicando il giusto modo per prepararle. Si parte con un antipasto a base di erbazzone, tipica specialità reggiana che permette di fare il pieno di fibra, senza modificare gli ingredienti della tradizione, con i grassi di poco più di un cucchiaino di olio. Il segreto sta nel bilanciamento di ogni ingrediente e nell’aggiunta di inulina, fibra solubile in grado di rallentare l’assorbimento di grassi e zuccheri a livello intestinale. È importante, poi, fare attenzione alla cottura in forno, per non imbrunire troppo l’impasto, evitando la formazione di sostanze dannose per il nostro organismo.

Il piatto che non può mancare sulle tavole delle feste

Si prosegue, poi, con un piatto immancabile sulle tavole natalizie di tutta Italia: i tortellini in brodo ripieni di carne. Anche in questo caso, la tradizione si fonde con il benessere, aggiungendo inulina alla sfoglia per la pasta, permettendo di ridurre l’assorbimento di grassi e zuccheri a livello intestinale, con uno sconto sulle calorie. Il ripieno conserva gli ingredienti della tradizione, basta sapere dosare bene i vari componenti ed accostare alla mortadella un buon prosciutto crudo pulito dal grasso visibile.

L’importanza degli Omega 3

Per la Vigilia, invece, la dottoressa suggerisce dell’ottimo salmone al pepe rosa su un letto di verza. Un piatto buono e che fa bene al cuore, poiché il salmone è un pesce ricco in Omega 3, grassi polinsaturi che riducono il rischio di malattie cardiovascolari e fanno bene alla memoria. Una porzione di questo piatto ci regala il 70% della dose di Omega 3 raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

I biscotti leggeri che non invecchiano mai

Infine, non può certo mancare il dolce della tradizione: i cantucci natalizi, qui proposti in una versione senza glutine, da accostare ad un buon calice di Vin Santo che possiamo concederci senza sensi di colpa. Il segreto? Una porzione contiene i grassi e gli zuccheri rispettivamente contenuti in mezzo cucchiaino di olio e di zucchero semolato e le fibre di tre piatti di insalata, merito della frutta secca e dell’aggiunta di inulina, la fibra solubile estratta dalla cicoria in grado di favorire l’equilibrio della flora intestinale.

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NATALE

“Minitalia”, i bambini per Natale uniscono la penisola con un desiderio

Un video, 160 monumenti che attraversano la penisola da Nord a Sud e la speranza dei più piccoli di “tornare a giocare tutti insieme”

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"Minitalia", i bambini per Natale uniscono la penisola con un desiderio | Rec News dir. Zaira Bartucca
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Un’Italia che brilla, dopo mesi di buio e silenzio, illuminata dal desiderio dei bambini di poter finalmente tornare a giocare tutti insieme. É l’augurio speciale che gli alunni delle scuole di Milano e della Provincia di Bergamo hanno deciso di inviare simbolicamente a tutti i bambini della Penisola, accendendo di speranza la Minitalia, alla vigilia di un Natale che sarà, inevitabilmente e in particolar modo per loro, molto diverso dal solito.
Tutto inizia dalla letterina di una bambina con un pizzico di magia che quest’anno, anziché i soliti giochi, chiede a Babbo Natale di “tornare a giocare tutti insieme”, dando voce al più innocente, disarmante e legittimo sogno dei piccoli, così penalizzati dalla crisi che ha imposto distanza e solitudine.

Il desiderio prende forma e diventa realtà, dando vita ad una suggestiva catena di bambini che si incontrano e, passandosi il testimone, accendono i simboli delle diverse città d’Italia: dalla Mole Antonelliana al Duomo di Milano, dal Maschio Angioino ai Sassi di Matera, passando per San Pietro e la Torre di Pisa, l’Italia intera si illumina come d’incanto per la gioia di tutti i bambini. Il Presidente della Provincia di Bergamo, Gianfranco Gafforelli, ha dichiarato: “Ringrazio Leolandia e le scuole coinvolte in questo bellissimo messaggio di speranza, dopo il grande cuore realizzato con gli autobus il mese scorso. Ci auguriamo che il 2021 possa essere un anno di rinascita, in cui tutti noi, e i bambini in particolare, possiamo riprendere le nostre vite e le nostre attività. L’entusiasmo e la consapevolezza con cui i ragazzi hanno partecipato a questo progetto ci fanno ben sperare per un futuro migliore”.

A rendere ancora più suggestivo il video ha contribuito Leolandia, noto parco a tema di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo che, oltre a mettere a disposizione la Minitalia con i suoi 160 monumenti perfettamente riprodotti, ha partecipato alle riprese, offrendo gli strumenti e le competenze necessarie per rendere ancora più efficace la straordinaria idea dei bambini. “Abbiamo preso parte con piacere a questo progetto – ha commentato il Presidente di Leolandia, Giuseppe Ira – con il quale inviamo il nostro augurio speciale a tutte le famiglie in occasione del Natale. Ci lasciamo alle spalle un anno difficile, che ci ha segnati profondamente a livello umano, ma non ha intaccato la nostra voglia di reagire e il nostro entusiasmo nei confronti del futuro. Non appena ci saranno le condizioni, saremo pronti a fare la nostra parte per riaccendere l’Italia ed esaudire il sogno di tutti i bambini”. 

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FUN

Concerto di Natale, i nomi degli artisti

La kermesse musicale presentata da Federica Panicucci e da Davide Banzato

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Concerto di Natale, i nomi degli artisti | Rec News dir. Zaira Bartucca
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Per il secondo anno consecutivo l’Orchestra Italiana del Cinema, diretta dal Maestro Adriano Pennino, accompagnerà musicalmente tutti gli artisti interpreti delle suggestive melodie del “Concerto di Natale“, lo storico evento televisivo, organizzato da Prime Time Promotions,  che andrà in onda in prima serata il 24 dicembre su Canale 5 e in replica il pomeriggio del 25 dicembre.

La serata sarà presentata da Federica Panicucci insieme a Don Davide Banzato, e vedrà sul palco alternarsi le stelle della musica italiana Malika Ayane, Antonino, Arisa, Emma, Roby Facchinetti, Andrea Griminelli, Moreno, Nek, Tosca e Ron, Renato Zero insieme alle star internazionali Dotan (Olanda), Aida Garifullina (Russia), Hong-hu Ada (Giappone) e Amy Macdonald (Scozia). Gli arrangiamenti musicali sono a cura del M.° Adriano Pennino.

Concerto di Natale, i nomi degli artisti | Rec News dir. Zaira Bartucca

L’iniziativa, ripresa sul palco dell’Auditorium della Conciliazione di Roma,  è promossa dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica e sostiene le attività di Missioni Don Bosco Valdocco Onlus e della Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes.

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