
Il tentato colpo di Stato in Venezuela e i legami di Guaidò con i narcos non fanno arrossire il PPE
Juan Guaidò, indagato dalla Procura della Repubblica per i legami con i narcotrafficanti del sodalizio “Los Rastrojos”, ricevuto in pompa magna a Bruxelles da Antonio Tajani e altri popolari: “L’Ue deve fare in modo che venga accettato”
A dare l’idea della linea mantenuta dal PPE nei riguardi della crisi venezuelana è stato un dispaccio delle ultime ore in cui Guaidò veniva indicato come “presidente del Venezuela”. I popolari non solo sono risoluti a benedire il tentato colpo di Stato di Juan Guaidò – già presidente dell’Assemblea Nazionale e auto-proclamato presidente in contrasto al mandato elettivo e costituzionalmente garantito di cui gode Nicolas Maduro – ma in queste ore stanno dettando le linee guida affinché “gli Stati membri dell’Ue e gli organi dell’Ue riconoscano i rappresentanti politici nominati da Juan Guaidó”, come riferito oggi dal vicepresidente popolare Esteban González Pons. Una linea senza dubbio coraggiosa, visti gli scandali e le indagini che in patria interessano il progressista di Voluntad Popular.
La finta nomina in seno all’Asamblea Nacional
In Venezuela, le funzioni dell’Assemblea Nazionale sono assimilabili a quelle di un Parlamento. Un organo che – tenuto presente il potere decisionale che spetta al Presidente, come è buona norma in una Repubblica Presidenziale – emette linee di indirizzo su temi cardine. L’incarico di presidente dell’Assemblea Nazionale è stato fatto ricoprire (oggi si può dire: per ovvi motivi) nel 2019 a Juan Guaidò, che ha raccolto il testimone da Omar Barboza di UNT (Un Nuevo Tiempo). Ma il bello è arrivato il 5 gennaio del 2020, poche settimane fa, quando Luis Eduardo Parra Rivero è stato trasversalmente eletto nuovo presidente dell’organismo mentre Guaidò, come è solito fare, si proclamava auto-presidente dell’Assemblea nel corso di un’intervista che ormai è un caso di studio. Ma, checché ne dica il mainstream, è Parrà il nuovo presidente dell’Assemblea Nazionale in carica e Guaidò, allo stato, non ricopre alcun incarico “ad interim“, essendo Maduro nel pieno delle sue (legittime) funzioni.

I legami con i narcotrafficanti documentati da diverse foto
Ma non basta questo per disegnare la situazione inquietante e le ingerenze esterne che da mesi tentano di destabilizzare il Venezuela. A sollevare ulteriori inquietanti interrogativi sono infatti i legami evidenziati dalla Procura della Repubblica del Venezuela tra Juan Guaidò e il sodalizio criminale dei “Los Rastrojos”. Legami smascherati dall’emittente “En Vivo” e dalla stampa locale, che sulla scia dell’indagine penale in corso ha reso pubbliche delle foto che ritraggono Guaidò in posa assieme a diversi capi del narcotraffico. Un qualcosa che, a quanto pare, non basta a far arrossire il PPE e Antonio Tajani.
ESTERI
Viale del tramonto per i Biden

Non è un buon momento per i Biden, tra la richiesta di impeachment avanzata dai repubblicani che pende sul capo di Joe e l’incriminazione di Hunter. Quest’ultimo – già al centro di vicende opache come i rapporti di interesse con l’azienda ucraina Burisma – è destinatario di tre capi di accusa che riguardano, stando all’atto depositato presso la corte federale del Delaware, la detenzione di un revolver, il consumo di droghe e alcune false dichiarazioni.
Non solo. Hunter Biden è anche il perno di diverse indagini per reati fiscali e si trova attualmente sotto inchiesta per la violazione della legge sui lobbisti che operano per conto di entità straniere. Rec News ha scritto di questo ultimo aspetto ben tre anni fa, quando ha riportato in esclusiva il contenuto del rapporto Kamenar e ha svelato il progetto Truman e la Blue Star Stategies.
Una valanga che, nonostante il tentativo dei democratici americani di minimizzare, ha travolto e sta travolgendo i vertici del partito. Questa volta la cintura di contenimento dei media mainstream – che già tentano di fare di Hunter un martire e parlano di “mancanza di prove” – potrebbe non bastare. Intanto il presidente della Camera Kevin McCarthy ha autorizzato l’avvio del processo di impeachment ufficiale contro Joe Biden.
ESTERI
Bilaterale ricostruzione Ucraina | Cosa ha detto il primo ministro Shmyhal

Il discorso del primo ministro ucraino Denys Shmyhal, intervenuto al termine della sessione plenaria. Traduzione di Denys Shevchenko
Durante questa visita verranno firmati diversi memorandum e accordi tra l’Ucraina e l’Italia, che rafforzeranno le nostre relazioni e la cooperazione. In particolare, questo Memorandum tra il Ministero degli Affari Esteri ucraino e l’Agenzia per il Commercio Estero per l’attivazione di relazioni commerciali, il Memorandum per la protezione dell’ambiente, che ha sofferto molto in Ucraina a causa dell’aggressione russa. Poi il Memorandum sulla cooperazione nel settore industriale e il Memorandum tra le ferrovie ucraine e la società Hermek, specializzata nella diagnostica dei binari ferroviari. Il memorandum tra le associazioni agricole dei nostri Paesi, che contribuirà all’attuazione di moderni progetti agroalimentari durante la ripresa dell’Ucraina, nonché il memorandum tra la società VIBYLT e Ukrhydroenergo sulla cooperazione nella costruzione di centrali idroelettriche in Ucraina.
Saranno inoltre firmati memorandum tra l’Oblast di Kharkiv e la regione Emilia Romagna e tra l’Oblast di Kyiv e la Toscana. Questi sono anche memorandum importanti che dimostrano la cooperazione a livello delle nostre comunità. L’agenzia di credito all’esportazione dell’Italia è pronta a riprendere il lavoro con l’Ucraina ora. Anche questo è un segnale molto importante per il business italiano e per le aziende ucraine che hanno partner in Italia. Oltre alla linea di cinquecento milioni di euro, l’agenzia è pronta, secondo i nostri dati, a stanziare un altro miliardo di euro per sostenere il commercio e operazioni finanziarie, in particolare nel settore della sanità e delle infrastrutture. E questo è estremamente importante per l’Ucraina oggi.
Siamo grati per questo. L’istituto finanziario italiano di sviluppo SIMEST sosterrà gli investimenti delle imprese italiane, la ricostruzione dell’Ucraina attraverso gli strumenti dei crediti all’esportazione, finanziamenti agevolati e investimenti diretti in progetti di nuove produzioni in Ucraina nell’anno 2025. È un grande convegno, ma lo annuncerà la stessa presidente del Consiglio dei ministri. Tutti questi accordi creano un nuovo livello di partenariato e relazioni alleate tra Ucraina e Italia. Naturalmente, uno dei temi principali della nostra visita da discutere con i nostri partner italiani è la ricostruzione dell’Ucraina, che inizia già quest’anno.
Siamo uniti nella difesa e saremo uniti nella restaurazione. Nel 2023, l’Ucraina ha bisogno di oltre quattordici miliardi di dollari per una rapida ripresa. Questa è la quantità necessaria per soddisfare i bisogni più elementari delle persone, come un tetto sopra la testa, la luce, il caldo in inverno. Le nostre cinque priorità per quest’anno sono l’energia, l’edilizia abitativa, lo sminamento, i trasporti e le infrastrutture sociali critiche, nonché il ripristino dell’attività economica per le piccole e microimprese. Alle persone dovrebbe essere data l’opportunità di guadagnare denaro. Un numero enorme di posti di lavoro economici è andato perso. I paesi del G7 si stanno infatti unendo alla ripresa dell’Ucraina. E gli Stati Uniti hanno già stanziato 2,3 miliardi di dollari.
Naturalmente, ci aspettiamo un aiuto come quello dall’agenzia per un importo di un miliardo, che aiuterà l’Ucraina a ripristinare l’economia, a ripristinare le infrastrutture e ripristinare i bisogni umanitari e sociali di base della nostra gente. Ci aspettiamo inoltre che la conferenza italo-ucraino di oggi contribuisca al coinvolgimento attivo delle imprese italiane in progetti rilevanti. Li abbiamo preparati. Anche oggi siamo pronti a condurre un dialogo molto sostanziale con le imprese italiane su come il capitale aziendale possa essere coinvolto in progetti in Ucraina, e faremo del nostro meglio per facilitare questo. Invitiamo le imprese italiane a venire in Ucraina e realizzare progetti.
Separatamente ho ringraziato il Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché il governo italiano per aver costantemente sostenuto tutti i pacchetti di sanzioni dell’UE contro la Russia. Le sanzioni funzionano, dimostrano la loro efficacia. È importante non fermarsi a metà. Sono necessarie ulteriori restrizioni sanzionatorie, in particolare prezzi del petrolio, riduzione delle relazioni commerciali con la Russia, ritiro delle società europee dal mercato russo, sanzioni contro l’industria nucleare della Federazione Russa. E, naturalmente, ne abbiamo discusso anche con la signora Presidente del Consiglio dei ministri. Questo è il controllo delle sanzioni e delle cosiddette sanzioni ripetute e il rispetto delle restrizioni già introdotte. Abbiamo prestato particolare attenzione alle questioni dell’integrazione europea euro-atlantica dell’Ucraina, verso cui l’Italia, che ringraziamo, ha avuto un ruolo cardine.
ESTERI
Cooperazione russo-cinese, annunciata la firma di documenti bilaterali

Il 20 marzo 2023 il presidente cinese Xi Jinping si recherà in visita di Stato in Russia. Durante i colloqui verranno discusse questioni inerenti lo sviluppo del partenariato globale e della cooperazione strategica tra Russia e Cina. In agenda anche la cooperazione russo-cinese sulla scena internazionale. Da parte del Cremlino l’annuncio della firma di “importanti documenti bilaterali”.
ESTERI
Putin annuncia la creazione di nuove agenzie di sicurezza in Ucraina

Si è tenuta ieri la riunione del Servizio di Sicurezza Federale russo cui ha partecipato, oltre al presidente della Federazione, anche il direttore dei servizi di sicurezza Alexander Bortnikov. Vladimir Putin, ripercorrendo quanto rimane della “operazione militare speciale” in Ucraina, ha annunciato la “creazione di agenzie di sicurezza nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e nelle regioni di Zaporozhye e Kherson”. Annunciato anche un rafforzamento del contingente FSB nei territori di confine.