
Europee, in Italia vince la Lega. Seconda l’alleanza socialista-progressista-dem
La coalizione di centro-sinistra perde 5 milioni di voti rispetto alle passate Europee. La linea pro-immigrazione di massa piace ad appena sei milioni di italiani su 49. La vicinanza ai principi dem costa caro al M5S, che porta a casa un amaro terzo posto
Fonte dati: ministero dell’Interno
Si chiudono gli scrutini, si apre forse una nuova stagione in Europa. Il bilancio generale è a tinte fosche per gli euro-sostenitori: in Gran Bretagna raccoglie voti a man bassa l’euro-scettico amante della Brexit Nigel Farage, in Francia En Marche! di Macron va a testa bassa dopo la vittoria del Rassemblement National, partito più votato. In Italia la Lega ottiene il 34,33% delle preferenze, pari a 9.153.634 voti. Nel corso dell’ultima tornata elettorale – quella del 25 maggio 2014 – aveva ottenuto 1.686.556 di voti.
La linea pro-migranti e anti-italiana non ha portato bene al Pd e al resto della coalizione
Se la Lega cresce, il Pd è invece in decrescita, e per due ordini di motivi. Anzitutto il secondo posto è il risultato dell’alleanza tra socialisti, democratici e progressisti. Ad aver ottenuto il 22,69 per cento delle preferenze non è il partito di Zingaretti, ma l’insieme delle forze di sinistra che si sono unite nel tentativo di imporsi nel futuro Europarlamento. In secondo luogo, tra i 49.129.602 votanti totali, solo 6.050.351 hanno optato per la coalizione filo-immigrazionista, segno evidente che la propaganda e soprattutto l’azione anti-italiana non porti a buoni frutti. Nel 2014 il centro-sinistra aveva ottenuto 11.172.861 di voti: rispetto all’ultima tornata elettorale ne ha perso dunque cinque milioni.
I grillini pagano caro la vicinanza ai dem, Forza Italia ottiene un risicato 8%
Il Movimento 5 stelle è terzo in classifica con 4.552.527 voti contro i 5.792.865 delle passate europee: la vicinanza alla linea dem e, di contro, la lontananza dimostrata verso la famiglia naturale e le radici cristiane dell’Italia sono costate caro a Di Maio e company nell’ambito di un’Europa che si è dimostrata risoluta a rimanere a tradizione conservatrice e Cristiana. I grillini hanno comunque doppiato Forza Italia, ferma a 2.344.465 voti con il suo risicato 8,79%. Piuttosto stazionario il partito Fratelli d’Italia guidato da Giorgia Meloni, che ha raccolto 1.723.232 voti per un 6,46 per cento di preferenze.
POLITICA
Alluvione Emilia e PNRR, De Raho: “Al lavoro per capire se le Istituzioni hanno appoggiato la criminalità organizzata”

“La carica di presidente della Commissione è espressione della maggioranza, così come nella scorsa legislatura, e la presidente Colosimo è espressione di questa maggioranza. Non c’è dubbio che ciascuno poi scelga la persona più adeguata secondo le proprie valutazioni”. Così è intervenuto il vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Federico Cafiero De Raho, ai microfoni del programma radiofonico di Radio Cusano Campus “Base Luna chiama Terra” condotto da Lorenzo Capezzuoli Ranchi, per discutere dell’elezione di Chiara Colosimo, esponente di Fratelli d’Italia, alla presidenza della Commissione e delle criticità legate alla criminalità organizzata a seguito dell’alluvione in Emilia-Romagna.
Durante l’intervista ha anche risposto alle critiche in merito alla sua elezione a vicepresidente come un tentativo di accontentare le opposizioni sostenendo: “E’ evidente che nell’ambito dei vice uno è espressione della maggioranza, l’altro delle opposizioni che hanno individuato in me il parlamentare che poteva rappresentare. È una lettura che non solo personalmente non colgo, visto che mi occupo di mafia dal 1979, ma riconosce il mio impegno in 43 anni di magistratura in cui mi sono occupato di tutte le mafie: camorra, ‘ndrangheta, cosa nostra”. E ha proseguito “il mio lavoro sarà quello di cercare alleanze, condivisioni e comprendere se vi sono state parti delle istituzioni malate che hanno offerto il loro appoggio e perché lo hanno fatto. Ma ciò che oggi innanzitutto bisogna capire è in che termini il PNRR potrebbe essere inquinato dalle presenze mafiose“.
De Raho ha poi sottolineato l’importanza di “un monitoraggio elevato delle situazioni di emergenza, come nel caso delle recenti alluvioni, al fine di tracciare il denaro e i mezzi coinvolti, contrastando così la possibile infiltrazione della criminalità organizzata“. In merito a questo ha citato l’esempio del ponte di Genova, dove “il tracciamento ha contribuito a limitare l’interferenza della criminalità organizzata”.
“Bisognerà fare in modo – ha continuato De Raho – che tutto sia effettivamente rilevato, trasparente e chiaro, e soggetto a controlli da parte dei nuclei utilizzati dalla Prefettura, dell’Anac, delle Forze dell’Ordine e da parte di tutti coloro che sono tenuti a monitorare lo sviluppo dei lavori. Questo il compito che si ha in Emilia ma anche per i 200 miliardi di contratti pubblici che dovranno essere affidati” conclude il vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia.
ATTUALITA'
Tribunale unico dei Brevetti, la sede distaccata in una città italiana
L’organismo si occuperà di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei

Una sezione distaccata della Divisione centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) è stata istituita a Milano. L’organismo si occuperà di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei. L’intesa, negoziata per l’Italia dai ministeri degli Esteri e della Giustizia, sarà sottoposta a formalizzazione nel corso della prossima riunione del Comitato Amministrativo. La sezione milanese giudicherà su contenziosi che riguardano brevetti unitari provenienti da tutti i Paesi europei che fanno parte del TUB.
A seguito dell’uscita del Regno Unito dalla UE e dall’Accordo che istituisce l’organismo, è emersa la questione se si dovesse ricollocare ad altra sede quella prevista a Londra, che si affiancava alla sede centrale di Parigi e quella distaccata a Monaco di Baviera. In queste settimane il governo sta completando le procedure giuridiche e operative perché la sede sia operativa in un anno, riferiscono fonti istituzionali.
POLITICA
Roccella: “Ridare valore sociale alla maternità”

(Ascolta) –
“Noi non siamo dei registi, quindi non vogliamo l’obbligo come in altre nazioni. Certamente il congedo deve essere sempre paritario, devono poterlo prendere sia i papà sia le mamme, però quello che vogliamo è rendere attrattivo il lavoro di cura, valorizzare la maternità e valorizzare il lavoro di cura. Questo perché oggi se io dico di essere una mamma, non ho alcun prestigio sociale, se invece dico di essere una donna in carriera sì. Bisogna tornare al valore sociale della maternità, cioè ricordare che una donna che fa un figlio, fa qualcosa per la comunità”. Lo ha detto Eugenia Roccella, ministra delle Pari Opportunità e della famiglia, intervenendo a 24 Mattino su Radio 24.
POLITICA
Stati generali della natalità, “Ora riforma fiscale che metta al centro la famiglia”

“Gli Stati generali della natalità sono stati un’occasione importante per portare il tema della natalità al centro dell’agenda di governo, cercando di intervenire in quello che potremmo definire l’inverno della natalità. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – Dalla Presidente del consiglio Giorgia Meloni, intervenuta ieri, abbiamo ricevuto parole importanti di impegno concreto. Auspichiamo quanto prima l’introduzione di una riforma fiscale che metta al centro la detrazione fiscale dei costi per la crescita e l’educazione dei nostri ragazzi, che ammontano per ogni figlio a 10/15mila euro annui. Non ha senso continuare a parlare di bassa natalità, se non mettiamo i genitori nelle condizioni di poter provvedere al mantenimento dei propri figli”.