Il protagonista del golpe fallito tenta di radunare consenso attorno a sé, ma si presentano una trentina di persone. Il tentativo di “comprare” i militari con la promessa dell’amnistia per i traditori imprigionati
“Le nostre Fanb sono profondamente impegnate nella protezione del popolo, nella difesa della sovranità nazionale e nella Costituzione; è un’istituzione di luce e di morale. Condividiamo importanti riflessioni sull’assedio imperiale del nostro paese e abbiamo espresso la ferma determinazione a difendere la sovranità nazionale con lealtà e patriottismo“. Le parole del presidente della Repubblica Bolivariana Nicolàs Maduro risuonano nel corso dell’incontro con i generali e gli ammiragli. E’ il giorno (lo sarà anche domani) dell’insieme di appuntamenti previsti per la due giorni socialista. E’ “pronto”, ha fatto sapere, a rispondere in caso di attacco.
L’ammissione arriva a stretto giro rispetto ai contatti informali avvenuti in questi giorni tra Russia e Stati Uniti. Prima la telefonata tra il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e il segretario americano Mike Pompeo, poi quella tra gli stessi Trump e Putin. Dalle due potenze, la volontà a giungere a “soluzioni diplomatiche” per ridistribuire aspetti e zone di influenza. Maduro, tuttavia, continua a rivendicare la giusta indipendenza di cui deve godere, senza interferenze, uno “Stato sovrano”: quello che oggi ha di nuovo marciato sui luoghi simbolo del Venezuela in una partecipata sfilata.
A questa ha tentato di rispondere Juan Guaidò, che da diversi giorni tenta di convincere (senza esito) i dipendenti pubblici a lasciare il posto di lavoro in segno di una protesta che è più a suo pannaggio che di quello dei lavoratori reticenti a far parte delle costruzioni artificiose del golpista, com’è noto emanazione delle lobby mondialiste. Le stesse che i venezuelani, con un ammirevole scatto d’orgoglio, stanno respingendo con tutti i metodi. Intanto oggi c’è stata la goffa chiamata ai soldati tramite dei volantini con la promessa dell’amnistia per i disertori e con l’applicazione della meritocrazia nel corso della carriera militare.
Stando a quanto riportato da osservatori vicini, alla “chiamata” avrebbero risposto una trentina di persone appena. Ma Guaidò, non pago delle gaffe ripetute, ci tiene a continuare a forzare la mano. Di oggi è la presentazione della “Primera Dama” Fabiana Rosales, l’auto-proclamata “first lady” che ha parlato davanti al senatore americano Lindsey Graham e che, esattamente come il marito, ama attribuirsi titoli che non le appartengono.
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