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E’ stato un discorso interamente incentrato sulle famiglie, sui legami umani, sui giovani, sugli anziani, sui nascituri, sul lavoro e sulla prosperità quello con cui il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha accolto il 2022. Un inno all’umanità e a una normalità ritrovata ben lontano dal rigorismo di Mattarella – che ha richiamato gli italiani ai propri “doveri” concedendosi ben pochi slanci – e dalle frasi di circostanza di Macron. Un discorso piuttosto sintetico che ha rappresentato anche l’occasione per dire “grazie” ai cittadini, scomodando un bon-ton che la politica nostrana sembra aver dimenticato da tempo.

Il 2022, ha affermato il presidente russo, “ci porterà dal passato al futuro” ma – è il messaggio che sembra nascondersi tra le righe – senza quella crisi di valori e senza la desertificazione auspicata da alcuni. Non dalla Russia (che anche nell’anno della pandemia si è guardata bene dal varare provvedimenti all’insegna dell’austerità) e non dai conservatori. Il lavoro in presenza e la produttività rimangono al centro dell’agenda di Putin, così come le aperture totali la preservazione della vita sociale. “Nelle piazze delle città che amate – è quanto ha detto – vi giungeranno questi auguri sinceri”, mettendo finalmente a tacere le speculazioni su una Russia ripiegata su se stessa e blindata causa covid. Un pensiero è stato dedicato anche alle Forze dell’Ordine e a chi continua, con il suo lavoro, a garantire servizi “insostituibili” per i cittadini. Ma vediamo cosa ha detto nel dettaglio.

“Abbiamo lavorato insieme per superare le difficoltà dell’anno in uscita. Abbiamo difeso chi ha bisogno. Innanzitutto, abbiamo sostenuto gli anziani e le famiglie con i bambini, che sono il futuro della Russia. Abbiamo agito con risolutezza e coerenza per difendere i nostri interessi nazionali e la sicurezza del Paese e dei nostri cittadini. Abbiamo agito rapidamente per risanare l’economia e in molti settori siamo vicini al raggiungimento dei nostri obiettivi di sviluppo strategico. Naturalmente, molti problemi rimangono irrisolti. Ma quest’anno abbiamo fatto bene. La maggior parte del merito va a voi, cittadini russi. Questo è il risultato del vostro duro lavoro, amici”.

“Ognuno a suo modo si è sforzato di fare il proprio dovere, di fare anche più di quanto sembrava possibile, e di aiutare chi si è trovato in una situazione particolarmente dura. Il mio sentito ringraziamento va a tutti voi. In tempi difficili come questi, è particolarmente importante essere creativi e impegnati nei propri piani, mentre si lavora a beneficio della società e del proprio Paese natale. Mentre inauguriamo il nuovo anno, speriamo che ci porti nuove opportunità. Certo, speriamo che la fortuna sia dalla nostra parte, ma capiamo che realizzare i nostri sogni dipende principalmente da noi, da ciò a cui diamo priorità nella nostra vita quotidiana, dalla nostra capacità di impegnarci nei nostri progetti e raggiungere risultati concreti e tangibili”.

“Questi risultati saranno le pietre miliari verso l’attuazione dei nostri piani, il cui obiettivo principale è migliorare il benessere e la qualità della vita delle persone. Il raggiungimento di questi obiettivi renderà la Russia ancora più forte e saremo in grado di garantire il continuo progresso e la prosperità della nostra Patria solo se saremo insieme. Amici, la vigilia di Capodanno è letteralmente piena di buon umore e pensieri felici, poiché tutti noi cerchiamo di dare il massimo. Questa apertura e generosità sono lo spirito di questa meravigliosa festa, quando è così importante riscaldare il cuore dei genitori con gentilezza e amorevole cura, abbracciarli se sono vicino a te e dire a tutti quelli che ti circondano quanto ti sono cari e che la felicità riguarda l’amore, i figli, la famiglia e gli amici”.

“Questi sono i valori importanti che determinano in gran parte il senso della vita di ogni persona. Vogliamo tutti che rimangano un affidabile pilastro di forza che ci sostiene nel prossimo anno. Questo è il momento di condividere i nostri sentimenti più intimi per le persone che ci sono vicine e che ci sono care, di pronunciare quelle sincere parole di amore e gratitudine per le quali non sempre abbiamo abbastanza tempo nelle nostre vite impegnate. Ma la vera magia del nuovo anno è che apre i nostri cuori all’empatia e alla fiducia, alla generosità e alla Misericordia. Ovunque tu sia durante questi minuti – con la tua famiglia e gli amici, o nelle piazze delle tue amate città – ascolterai questi auguri calorosi e sinceri”.

“Sono lieto di unirmi a questi auguri e augurare un felice anno nuovo a coloro che prestano servizio militare o in un altro ruolo, che si prendono cura dei malati, che sono in servizio attivo nel loro posto di combattimento o che applicano la Legge e l’ordine. Continuano a garantire l’esercizio delle vie di trasporto e di un gran numero di impianti e servizi critici. Centinaia di migliaia di nostri cittadini sono impegnati in questi sforzi. Grazie per il vostro lavoro responsabile, così importante per il Paese e la società”.

“Amici, il nuovo anno sta per iniziare tra pochi secondi. Molte famiglie, compresi i nostri connazionali fuori dalla Russia, faranno il tradizionale brindisi di Capodanno: “Felice Anno Nuovo! Possa essere riempito di nuova fortuna!” Queste semplici parole hanno per noi un significato speciale, perché vengono tramandate di generazione in generazione. I miei più sinceri auguri, e soprattutto di buona salute. Da ciò, seguiranno il successo nel tuo lavoro, negli studi, negli sforzi creativi e nelle attività preferite. Possa ogni casa avere il maggior numero possibile di momenti gioiosi. Possano esserci nuove famiglie con nuovi bambini. Possano crescere sani e intelligenti, onesti e liberi. Possa l’amore riempire ogni cuore e ispirarci tutti a raggiungere i nostri obiettivi e scalare le più grandi vette. Per il bene dei nostri cari e per il bene del nostro unico Paese, la nostra grande Patria. Buon anno amici!”

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Moldavia, il governo europeista di Sandu fa chiudere il quinto canale

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Moldavia, il governo europeista di Sandu fa chiudere il quinto canale | Rec News dir. Zaira Bartucca
EPA-EFE/DUMITRU DORU

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Il governo moldavo guidato dall’europeista di ferro Maia Sandu ha sospeso la licenza a un altro canale televisivo. Questa volta a fare le spese delle politiche repressive in fatto di libertà di stampa è stato il quinto canale. La decisione della sospensione è stata presa dal Consiglio per la promozione dei progetti di investimento di importanza nazionale il 21 di questo mese, ed è stata motivata con la necessità di esaminare la documentazione relativa alla concessione all’emittente. “Troppi file da consultare”, la scusa arrivata dal Palazzo di Chisinau, mentre fuori le proteste dei giornalisti imbavagliati si fanno sempre più accese.

“Questo caso dimostra ancora una volta che in Moldavia non ci sono più media liberi, poiché il governo teme che un canale televisivo possa compromettere la sicurezza dello Stato”, ha detto Ludmila Belcencova, presidente dell’organizzazione non governativa di giornalisti Stop Media Ban. “Il nostro governo tratta i giornalisti come criminali e questo dovrebbe preoccupare molto la comunità internazionale”, ha detto ancora Belcencova, che ha ricordato il ruolo usurpatore di alcuni organismi.

“Sono ormai due anni – ha detto l’attivista – che il giornalismo in Moldavia non è regolato dal Consiglio per l’audiovisivo, ma da organismi che non hanno nulla a che fare con i media, come la commissione temporanea creata per mitigare la crisi energetica o gli investimenti. Questo dimostra solo che il nostro governo ha troppa paura del pluralismo delle opinioni e delle voci della gente. Non c’è più libertà di parola in Moldavia”. Da qui la richiesta, conclusiva, rivolta alla comunità europea di “prendere posizione contro la repressione della libertà di stampa e di parola in Moldavia”.

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Scandali, presunti decessi, arrivi e partenze. Il lavorìo per far cadere la Monarchia in Gran Bretagna

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Scandali, presunti decessi, arrivi e partenze. Il lavorìo per far cadere la Monarchia in Gran Bretagna | Rec News dir. Zaira Bartucca

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E’ un brutto momento per la corona britannica. E, si direbbe, nulla è casuale. L’elezione di Carlo III ha dato il “la” – oltre che a un regno a guida maschile – alle mire di chi non vede di buon occhio la monarchia. E’ infatti con Carlo – sovrano flemmatico e poco carismatico – che si stanno di giorno in giorno moltiplicando le manifestazioni di chi chiede – a torto o a ragione – una nuova forma di governo per la Gran Bretagna.

Un modo per farle pagare l’uscita dall’Europa? O la conseguenza prevedibile della scomparsa di Elisabetta II? Non si sa ma quel che è certo è che anche a quelle latitudini i burattinai si stanno dando un gran da fare. Pianificando e diramando un comunicato clamoroso dietro l’altro, poi ripresi a ruota dai social: la malattia di Carlo, il ritorno a Corte dell’amico di Epstein Andrea e, adesso, perfino il decesso di Kate Middleton.

Quanto ci sia di vero è difficile saperlo. Quel che è certo è che l’obiettivo delle fughe di notizie – vere o presunte tali – è quello di restituire l’immagine di un regno debole, che si smantella ogni giorno di più a colpi di esternazioni tutt’altro che casuali.

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Canada, proposta
di legge di Trudeau
per silenziare il dissenso online

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Canada, proposta di legge di Trudeau per silenziare il dissenso online | Rec News dir. Zaira Bartucca

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Che Justin Trudeau, il primo ministro canadese, non fosse un campione in fatto di libertà garantite lo si era capito nel periodo covid, quando aveva promosso lockdown, Green Pass e vaccinazioni di massa. Adesso a certificare quest’ansia di controllo è arrivata una proposta di legge sui social media che si chiama Online Harms Act, che dietro gli apparenti buoni propositi nasconderebbe la volontà di silenziare il dissenso online, sempre maggiore dopo le scelte impopolari assunte da Trudeau.

Secondo Fox News la proposta scaturita dal disegno di legge del ministro alla Giustizia Arif Virani, consentirebbe di punire una persona prima che abbia commesso un reato, sulla base di informazioni quali la recidività del soggetto e il suo comportamento. Un’applicazione di quella Giustizia predittiva di cui si sente parlare sempre più spesso. “Un giudice provinciale – hanno rimarcato dall’emittente statunitense – potrebbe imporre gli arresti domiciliari o una multa se ci fossero ragionevoli motivi per credere che un imputato commetterà un reato.”

Una proposta che non ha frenato il dissenso online in Canada ma, anzi, lo ha aumentato, come raccontano le esternazioni di alcuni utenti alla notizia del prosieguo dell’iter del disegno di legge C – 63, pubblicato a febbraio e dal cui testo si è giunti all’Online Harms Act. “Riposa in pace libertà di parola”, ha scritto un utente canadese, mentre un altro ha ipotizzato che il primo ministro voglia assumere “un ruolo da dittatore”.

La versione del governo canadese

Ovviamente – come dicevamo – non sono mancate le giustificazioni da parte del governo canadese, che non vorrebbe altro che “frenare l’incitamento all’odio online”. E, a questo fine, starebbe facendo scandagliare i contenuti che conterrebbero “estremismo” e “violenza” e quelli dannosi per i minori. Cosa Trudeau intenda per “estremismo” e “violenza” non è però chiaro, né cosa consideri dannoso per i minori, giacché nei fatti a eccezione di molti post di dissenso silenziati tutto è rimasto praticamente immutato. E se tanti sono stati i proclami del governo canadese per proteggere i bambini dallo sfruttamento online, nei fatti nulla è stato fatto per rendere più attiva la macchina della giustizia quando si tratta di punire molestatori, pedofili e altre categorie che inquinano la rete.

Un recente sondaggio dell’Istituto Leger, del resto, ha rilevato che meno della metà dei canadesi pensa che l’Online Harms Act si tradurrà in un’atmosfera più sicura online. Parte degli interpellati hanno infatti detto di essere “diffidenti” nei confronti della capacità del governo di proteggere la libertà di parola.

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Il record di Biden suggellato da un report. In una cosa ha superato Trump, Biden e Obama

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Il record di Biden suggellato da un report. In una cosa ha superato Trump, Biden e Obama | Rec News dir. Zaira Bartucca
JIM WATSON/AFP via Getty Images

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Un rapporto di questo fine settimana pubblicato dal New York Post ha osservato che solo nel 2023 il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha trascorso 138 giorni in vacanza in luoghi come Rehoboth Beach nel Delaware o a Camp David. Questo significa che Biden non solo si è dimostrato incurante degli scandali che stanno travolgendo la sua famiglia e il figlio Hunter in particolare, ma anzi ha speso più di un terzo dell’anno – il 37%, per la precisione — a non lavorare.

Questa tendenza non è nuova per Biden, anzi è un qualcosa che è iniziato nel 2021 ed è continuato nei due anni successivi. Nel corso della sua presidenza, secondo il Comitato nazionale repubblicano (RNC), Biden ha trascorso ben 417 giorni in vacanza. Attualmente si trova a St. Croix, nelle Isole Vergini, per festeggiare il Capodanno.

Un rapporto del New York Post ha osservato che ogni anno il presidente Biden ha preso più giorni di vacanza lontano dalla Casa Bianca rispetto ai suoi predecessori – Trump, Barack Obama e George W. Bush – durante le loro intere presidenze. Trump si è assentato dalla Casa Bianca 132 giorni in quattro anni. Bush ha trascorso 100 giorni del suo mandato nel suo ranch in Texas, mentre Obama, osserva il rapporto, ha passato 38 giorni lontano dagli impegni istituzionali.

L’ex presidente Donald Trump – in corsa per le presidenziali del 2024 – ha puntualizzato che il record mostra la lontananza di Biden dagli impegni assunti, e che lo stare continuamente in spiaggia impedisce al presidente in carica di compiere qualunque lavoro effettivo per il Paese. Anche se – è il commento ironico affidato ai giornalisti – la lontananza dai suoi uffici non è necessariamente negativa: “Se solo Biden fosse andato in quella spiaggia dove va così tanto e si fosse seduto lì cercando di sollevare la sedia, che pesa circa tre once, allora le cose sarebbero andate meglio per il Paese. Almeno non avrebbe distrutto il lavoro dei suoi predecessori”, ha detto Trump di recente.

I commenti sono arrivati durante l’ultima intervista di oltre due ore rilasciata a Breitbart News lo scorso giovedì dalla sua dimora di Mar-a-Lago, nel sud della Florida.

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