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Nel giardino incantato dei suoni alcuni pensatori osservano che è da considerarsi bio la musica fatta esclusivamente a mano, cioè senza l’uso dell’elettronica. È meditando su questa affermazione che la pittrice Vanessa Pia Turco inquadra l’ispirazione per il suo inno pittorico al biologico. Crea così la relazione di somiglianza tra cibo biologico, musica e pittura. E intitola “Plissée” il suo dipinto. Di suo, si presenta come il mantice a soffietto di una fisarmonica, un pirottino che quasi fa percepire lo scroscio nelle varie sfumature sonore della carta oleata.

Un inno alla natura

Perché risponda esattamente alla realtà, prima di iniziare il lavoro l’artista fissa – tecnicamente decisa – alcuni punti di riferimento, e controlla la relazione di questi con tutto l’insieme. Ciò le permetterà di disegnare correttamente posizioni molto difficili da riprodurre.

Grandi linee mediane e simmetrie

Lo stesso soggetto appare ripreso da diversi punti di vista e tiene presente le nozioni di prospettiva interpretate sulla carta dipinta.

Equilibrio

Non si tratta solo di proporzioni: provate a disegnare le stesse cose senza considerare le leggi dell’equilibrio, vi sembreranno assurde e irreali. Turco disegna rispettando le leggi dell’equilibrio, tenendo conto delle singole masse, e facendo attenzione alla naturalezza e alla morbidezza delle linee.

La prospettiva applicata

La conoscenza di alcune leggi della prospettiva costituisce la condizione essenziale per la buona estetica del gelato.

Le differenze di luce che noi chiamiamo colori

Il colore è il “tono” della luce. Il compito filosofico è stato tracciato, costruttivamente, come interpellante l’emergenza del linguaggio nella conoscenza alimentare, avviando un percorso che sa realisticamente escogitare nuove possibilità di pensiero sull’alimentazione.

Per concludere

Il significato metaforico del ciliegio, in oriente, è di beatitudine; e gli orientali chiamano sakura i suoi fiori, che simbolicamente richiamano la purezza ed il rinnovamento. Nella tradizione Cristiana la forma del frutto simboleggia il cuore umano, il colore rosso il sangue di Cristo, dunque l’amore di Dio. È questa la ragione delle ciliegie sulla tavola dell’Ultima Cena o nei dipinti che ritraggono la Madonna con Gesù bambino.

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Giuseppe Casamassima

Vorrei aggiungere, a titolo di contributo culturale (non polemico ovviamente), che ciliegie e fiori rossi di giardino sono stati fondamentali nella cultura della Cina, a partire dalla Dinastia Tang, per l’affermazione del colore rosso come simbolo di fortuna e prosperità.
Dalla grande festa di Primavera fino all’abito da sposa, fiori e ciliegie hanno caratterizzato in questo modo la cultura popolare cinese. E le lanterne rosse che pendono nei ristoranti cinesi richiamano le ciliegie.

ARTE & CULTURA

La “regina degli spot” alla sua prova del nove da cantautrice

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La "regina degli spot" alla sua prova del nove da cantautrice | Rec News dir. Zaira Bartucca

C’è chi l’ha sentita cantare in una nota pubblicità di cioccolata calda e chi ne ha apprezzato il timbro vocale nella reclame di una Coppa gelato, con quell’indimenticabile e positivo “I feel good, I feel fine”. Ora però per Gisella Cozzo – denominata, non a caso, la “regina degli spot” – è il momento della prova del nove da cantautrice. Esce infatti oggi su tutte le piattaforme digitali e in radio I’m Living, nuovo attesissimo singolo della cantautrice e producer italo-australiana, autrice del testo e della musica scritta insieme a Fausto Cogliati.

I’m Living è un brano radiofonico dalla melodia ballabile che non rinuncia, tuttavia, a veicolare un messaggio importante indirizzato a tutti: ognuno ha dentro di sé qualcosa da far valere, qualcosa che rende unici e speciali e che non va dimenticato. Il videoclip, realizzato in una delle location più affascinanti della città di Lecco, Villa Sormani Marzorati Uva, con la sua architettura barocca e il suo giardino all’italiana, mette in evidenza un forte contrasto tra il moderno e l’antico, tema centrale del video.

“I momenti di riflessione – racconta Gisella – sono la nostra risorsa per capire le nostre debolezze, saperle accettare e lavorarci per migliorarle, altrimenti nel mondo saremo sempre fragili. Ho imparato che è fondamentale lavorare su sé stessi per raggiungere gli obiettivi prefissati, perché dopo i giorni bui c’è sempre luce. Ognuno di noi merita di “brillare” della propria luce e gridare al mondo…I’m Living, sto vivendo!”

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ARTE & CULTURA

A Milano le installazioni interattive di Erlich

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A Milano le installazioni interattive di Erlich | Rec News dir. Zaira Bartucca

In questi giorni sui social ci si imbatte spesso nell’immagine di adulti e bambini appesi, letteralmente, sulla facciata di un palazzo. Non si tratta di un fotomontaggio ma dell’installazione interattiva di Leandro Erlich. La sua mostra monografica si potrà visitare fino al 4 ottobre presso Palazzo Reale. Nato nel 1973 a Buenos Aires, Erlich è ormai famoso per le grandi installazioni d’impatto con cui il pubblico si relaziona e interagisce, diventando parte dell’opera.

Una narrativa immaginifica che lo ha fatto diventare una sorta di Escher moderno, che però all’acquaforte predilige la dimensione reale. Facciate di palazzi “arrampicabili” (come nell’installazione chiamata “Il mondo dell’arte”), case sospese in aria, ascensori senza una destinazione, scale mobili aggrovigliate, barche sospese su un mare inesistente: nel mondo di Erlich c’è davvero di tutto. Un qualcosa in grado di convincere molti fruitori se si considera che la sua personale di Buenos Aires ha totalizzato 300mila visitatori, quella di Tokio addirittura il doppio.

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ARTE & CULTURA

Fino a settembre il Picasso scultore in mostra a Malaga

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Fino a settembre il Picasso scultore in mostra a Malaga | Rec News dir. Zaira Bartucca

E’ la prima grande mostra che racconta il Picasso scultore e si svolgerà a Malaga, in Spagna, città natale del maestro del Cubismo. Si chiama “Picasso scultore, Materia e corpo” e raccoglie 61 statue grandi e piccole realizzate fra il 1909 e il 1964. Si potrà visitare dal 9 maggio al 10 settembre. Il tema è il corpo umano, indagato attraverso la tridimensionalità e reso dai materiali più disparati: legno, gesso e cemento, ma anche metalli come il ferro, il bronzo e l’acciaio. “Nessuna arte è più o meno importante di un’altra”, diceva Picasso. Un’adesione completa a diverse possibilità di espressione che si coglie a pieno ammirando opere come “La bagnante sdraiata”, “Personaggio” e “Sylvette”.

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ARTE & CULTURA

Pablo T e i “nuovi criteri dell’astrattismo”

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Pablo T e i "nuovi criteri dell'astrattismo" | Rec News dir. Zaira Bartucca
Comunicato stampa

Come si può reinventare il concetto dell’astrattismo pittorico avendo a disposizione, in fondo, gli stessi colori e i soliti mezzi? Cosa può mutare questo status? Quale alchimia può accadere? Di certo, osservando le opere di Pablo T che ha esposto ed espone nelle gallerie e nei musei di mezzo mondo, qualcosa accade. Accade e si manifesta per l’utilizzo nuovo della sua tecnica mista, per i suoi olii, i suoi acrilici, i suoi smalti e le sue vernici fluide o per la materia del gesso che immette in alcuni, sempre più rari ormai, suoi lavori.

È l’opera pensata forse, ma anche istintiva e gestuale, anche se mai casuale, è l’amalgamarsi e il fondersi nel complesso, il distinguersi di quei colori nel giusto susseguirsi, come un progetto dell’anima, quelle luci e quelle ombre che ti fanno comprendere che sei dinanzi, certamente, a qualcosa di ancora poco conosciuto. E poi, c’è l’interrogarsi, il ricercare se stessi, in quelle opere, il cercare di guardare oltre, rintracciando un ricordo, un sogno, una visione, un orizzonte sconosciuto, una vibrazione universale.

L’artista dopo Parigi, Berlino, Barcellona e Zurigo sbarca a New York per 3 volte, poi Los Angeles, Miami e ancora Europa, infine l’Asia. Lo premiano le città di Cannes, Montecarlo, la Critica Europea, Shanghai. L’Italia lo accoglie con le istituzionali della Toscana, delle Marche, poi la Liguria e il premio alla carriera nelle città di Lecce, Palermo e i due Leoni d’oro per le arti visive a Venezia, attirando l’interesse di collezionisti e di chi vede in lui l’iniziatore di un nuovo ciclo produttivo sui generis. 

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