
Lucano e la spartizione delle somme tra i sodali del sistema Riace (Audio)
In uno stralcio di intercettazione salta fuori l’ennesima associazione che consentiva la divisione delle somme in teoria destinata all’accoglienza. E una strana trattativa (fallita)
C’era anche Riace Senza Confini tra le associazioni e cooperative che oliavano il sistema Riace, la macchina guidata da Mimmo Lucano che secondo gli inquirenti serviva a distrarre i proventi destinati all’accoglienza per fini personali. È quello che si desume da un audio che immortala uno dei tanti momenti in cui l’ex sindaco di Riace – deus ex machina del sistema – non solo tenta di far quadrare i conti, ma distribuisce idealmente fette di utili da destinare a questo o a quell’altro sodale.
“Tu prendi 200mila euro mó”
In questo contesto viene nominata l’associazione di Protezione civile (SS Medici, rif: I padroni di Riace). Qui era stanziale “Luca” (Musuraca) che – si ascolta nello stralcio di intercettazione – era chiamato a spartirsi le entrate con Antonio (Tonino) Petrolo, l’interlocutore di Lucano. “Quando ce l’avevate insieme con Luca per quel mese di giugno – dice l’ex sindaco di Riace – dovete vedere com’è la ripartizione. Insomma, tu prendi 200mila euro mó (…) dovete stabilire la quota parte”.
Il ruolo di Musuraca, factotum del fratello del sindaco
Stando ai ben informati, Musuraca – formale intestatario di Riace Senza Confini – faceva parte della sfera di influenza del fratello del sindaco, Sandro Lucano, e prima dell’avvio del progetto del Ministero dell’Interno FAMI (Fondo asilo migrazione e integrazione) operava all’interno della Prociv, dove gestiva progetti che in apparenza riguardavano l’accoglienza, ma che in realtà fruttavano le considerevoli somme di denaro che per la Procura di Locri venivano distratte per fini personali.
Da un’associazione “schermo” partivano i proventi che poi venivano ripartiti
Il sistema consentiva inoltre le assunzioni fittizie di cui abbiamo a lungo parlato: gli intestatari delle prestazioni lavorative farlocche, che in questo caso facevano capo alla Protezione civile, partecipavano alla divisione delle somme liquidate dall’associazione “schermo”. Com’è buon costume all’interno del sistema Riace, il gioco riguarda parenti e amici, e avrebbe toccato la madre dello stesso Musuraca. Forte era anche l’attività relativa alla locazione di immobili: non sarebbe rimasto fuori neppure un noto procuratore, che avrebbe messo a disposizione una proprietà di famiglia.
La trattativa per due o tre chili di “vermituri”
Singolare è poi la conversazione telefonica captata dagli inquirenti, che sembra riguardare l’acquisto/vendita di due tre chili di “vermituri” (termine dialettale che sta per lumache) per una sagra. È Tonino Capone, che telefona a Lucano, a domandare – senza fare riferimento a nulla, “quanti chili si devono prendere”. “Ma ti servono a te un paio di chili? Tre chili?”, domanda Lucano. “A me no, quelli che ti servono a te”, la risposta. Lucano fa una lunga pausa, ride e solo allora, infastidito, chiama in causa le lumache. “Me ne f****, ma che c**** me ne f**** se li vogliono portare per fare la festa, ah Tonino?”. “Al telefono a me non me le deve dire stè cose” dirà dopo, a conversazione conclusa. Perché, si sa, al cellulare di lumache non si parla.
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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato

Il testo dell’audizione presso la 7° Commissione del Senato che si è tenuta il 9 maggio su contrasto a povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica
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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D’Alema con la Bicamerale

Il tentativo del governo Meloni di superare l’assetto istituzionale attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo (come spiega il professore Musacchio in un’interessante analisi pubblicata su Rec News), ma tanti ne sono stati fatti dalla cosiddetta Seconda Repubblica in poi. Farà riflettere senz’altro gli elettori di centrodestra come uno dei primi esponenti politici a volere un premierato sia stato l’ex leader della sinistra Massimo D’Alema, tesserato del PCI nel 1968 e tra i padri fondatori del Partito democratico della sinistra.

Sua l’idea – come molti ricorderanno – di instaurare nel 1997 una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, formata da 70 parlamentari. L’obiettivo era sempre lo stesso, e cioè accentrare ancora più poteri nelle mani del presidente del Consiglio, chiamato – tra le altre cose – a nominare e revocare i ministri a suo piacimento. L’esito della Bicamerale fu tutt’altro che scontato: i democratici di sinistra di D’Alema votarono ovviamente a favore, mentre i berlusconiani – oggi incarnati da Tajani e più vicini al premierato – votarono assieme alla Lega Nord a favore del semipresidenzialismo, come testimonia un articolo dell’epoca (in basso).

“L’Unità” del 05/06/1997
I lavori della Commissione si interruppero bruscamente un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra e perché le manovre di palazzo risultavano incomprensibili per l’elettorato. Un copione che potrebbe ripetersi anche stavolta.
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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane

Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale
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TSO a una 54enne, ci scrive il sindaco di San Giuliano Milanese

Negli scorsi giorni abbiamo pubblicato una segnalazione da San Donato Milanese da parte di una signora – Anna M. – che riferiva di “quattro TSO ingiusti” a cui sarebbe stata sottoposta la sorella. In quel contesto ci siamo appellati ai colleghi giornalisti e alle associazioni di settore che avessero voluto occuparsi del caso, registrando la totale assenza da parte degli uni e degli altri. Ci è però giunta una risposta dal sindaco di San Giuliano Milanese, che pubblichiamo per completezza di informazione.
“La funzione svolta dal sindaco in materia di TSO e ASO, si riconduce al ruolo svolto quale autorità sanitaria locale, come previsto dalle norme vigenti (Legge n.180 e Legge n.833 del 1978). Il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e l’Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO), rappresentano atti di carattere eccezionale rispetto alla generalità dei trattamenti sanitari volontari. Infatti il superamento dell’obbligo del consenso cosciente ed informato, avviene per tutelare la salute del paziente in quanto bene ed interesse della collettività, oltre che del soggetto stesso. Per tali ragioni i suddetti trattamenti sono due strumenti cautelari che richiedono una proposta da parte di medici competenti, condizione necessaria per la predisposizione dell’ordinanza da parte del sindaco quale autorità sanitaria locale. Cordiali Saluti”.
[…] presentiamo da recnews.it l’incresdibile audio, estratto dalle intercettazioni ambientali fatte al […]
Gentaglia dalla doppia morale