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Asse Italia-Ucraina sulla ricostruzione, a Roma la conferenza bilaterale | Rec News dir. Zaira Bartucca Asse Italia-Ucraina sulla ricostruzione, a Roma la conferenza bilaterale | Rec News dir. Zaira Bartucca

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Asse Italia-Ucraina sulla ricostruzione, la conferenza bilaterale

Foto © Denys Shevchenko/REC NEWS

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Si è svolta oggi a Roma presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur la conferenza stampa bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina. Rec News ha seguito i lavori in presa diretta. Presenti le massime autorità dei due Paesi intervenuti nel corso della sessione plenaria: la premier Giorgia Meloni, il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, i vicepremier e ministri con delega agli Esteri (Tajani) e alle Infrastrutture (Salvini), il ministro dell’Economia Giorgetti e il ministro del Made in Italy Urso. Da parte ucraina presenti – oltre a Shmyhal – il ministro degli Affari esteri Kuleba e il ministro dell’economia Svyridenko.

Gli interventi delle istituzioni sono stati anticipati da sette tavoli tematici a porte chiuse a cui hanno partecipato rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle associazioni di categoria e delle istituzioni finanziarie. In corsa 600 aziende italiane e 150 aziende ucraine. Firmati otto Memorandum d’intesa e annunciata la valutazione di fondi e prestiti agevolati per un ammontare di 160 milioni di euro. Concluso, inoltre, da parte della Cooperazione italiana, un accordo di contributo con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) che prevede lo stanziamento straordinario di 10 milioni di euro a favore dell’azienda ucraina Ukrenergo. La collaborazione estesa tra i due Paesi coinvolgerà inoltre i ministeri italiani della Cultura e della Salute, Cassa Depositi e Prestiti e Agenzie come ICE, SIMEST e SACE.

In apertura della sessione plenaria l’intervento del vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani: “L’Italia – le parole del titolare della Farnesina – è in prima fila nel processo della ricostruzione con 110 milioni investiti. Infrastrutture, trasporti e finanza sono settori chiave, perché permettono di mettere a disposizione le qualità del sistema Italia”. Tajani ha inoltre annunciato l’apertura di un’agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo a Kiev e l’inizio di una “sinergia” con la città di Odessa per il raggiungimento dello status di “patrimonio dell’umanità”. Parallelamente, alle autorità ucraine è stato chiesto di supportare la candidatura di Roma a Expo 2030. “Vogliamo giungere – le parole del vicepremier – alla neutralità dell’Ucraina e all’avvio di corridoi verdi, oltre alla creazione di una zona franca attorno alla centrale di Zaporizhzhya”.

Da Salvini la sottolineatura di come la ricostruzione richieda uno “sforzo corale da parte della comunità internazionale, in modo da coinvolgere tutti gli Stati. Per il settore delle infrastrutture il valore aggiunto dell’Italia è rappresentato dalla nostra capacità di fare, dalle tecnologie moderne e dalle intelligenze gestionali che possediamo, che hanno permesso la firma di accordi con società ucraine per tecnologie idriche, per le ferrovie e la diagnostica. Sul fronte della logistica sono invece importanti le grande infrastrutture strategiche che permetteranno agli ucraini di esportare. Bisogna – il monito di Salvini – rafforzare la via marittima per incentivare i collegamenti con l’Ucraina e passare dalle mappe ai cantieri, e contiamo che anche gli altri Stati membri stanzino dei fondi perché tuttora mancano le coperture in bilancio”.

Giorgetti ha invece ricordato il ruolo della BEI: “Giocherà un ruolo fondamentale – ha detto il ministro dell’Economia – e per suo tramite invieremo il nostro contributo con una garanzia di 100 milioni di euro. Strumento cruciale saranno anche le banche multilaterali di sviluppo. L’Italia ha fatto la sua parte anche con un prestito parallelo, che ha riguardato l’istruzione e altre categorie”. Giorgetti si è soffermato anche sull’attuale situazione dell’Ucraina: “Già in questo momento – le sue parole – tutti i servizi essenziali sono stati ripristinati”.

Le mani dell’Africa sul grano ucraino

Il ministro del Made in Italy Adolfo Urso guarda invece con favore all’idea dell’Ucraina “granaio dell’Africa”: “Dobbiamo mettere questo Paese nelle condizioni di avviare semine e raccolti già da questa primavera, da destinare ad Africa e Medio Oriente. Mi hanno chiesto cosa si deve fare per creare un marchio forte di Made in Ucraina, io ho risposto che il marchio ucraino deve essere quello della solidarietà globale”.

Meloni: “Parlare di ricostruzione significa parlare della fine del conflitto”

In chiusura della sessione plenaria sono intervenuti il primo ministro ucraino Denys Shmyhal e la premier Giorgia Meloni. “Come ho detto a Kiev – ha detto il presidente del Consiglio – parlare di ricostruzione dell’Ucraina significa parlare della fine del conflitto, nella certezza che il futuro dell’Ucraina sarà un futuro di benessere. Continueremo a fornire sostegno al piano di pace in dieci punti presentato da Zelensky. Crediamo in una soluzione diplomatica, a patto che non si tratti di una resa”. Da parte di Meloni chiesta anche una “accelerazione dei negoziati di adesione all’Unione europea. Investire nell’Ucraina – ha concluso la premier – è un’operazione oculata e lungimirante”.

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Alluvione Emilia e PNRR, De Raho: “Al lavoro per capire se le Istituzioni hanno appoggiato la criminalità organizzata”

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Alluvione Emilia Romagna e PNRR, De Raho: "Al lavoro per capire se le Istituzioni offerto appoggio alla criminalità" | Rec News dir. Zaira Bartucca

“La carica di presidente della Commissione è espressione della maggioranza, così come nella scorsa legislatura, e la presidente Colosimo è espressione di questa maggioranza. Non c’è dubbio che ciascuno poi scelga la persona più adeguata secondo le proprie valutazioni”. Così è intervenuto il vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Federico Cafiero De Raho, ai microfoni del programma radiofonico di Radio Cusano Campus “Base Luna chiama Terra” condotto da Lorenzo Capezzuoli Ranchi, per discutere dell’elezione di Chiara Colosimo, esponente di Fratelli d’Italia, alla presidenza della Commissione e delle criticità legate alla criminalità organizzata a seguito dell’alluvione in Emilia-Romagna.

Durante l’intervista ha anche risposto alle critiche in merito alla sua elezione a vicepresidente come un tentativo di accontentare le opposizioni sostenendo: “E’ evidente che nell’ambito dei vice uno è espressione della maggioranza, l’altro delle opposizioni che hanno individuato in me il parlamentare che poteva rappresentare. È una lettura che non solo personalmente non colgo, visto che mi occupo di mafia dal 1979, ma riconosce il mio impegno in 43 anni di magistratura in cui mi sono occupato di tutte le mafie: camorra, ‘ndrangheta, cosa nostra”. E ha proseguito “il mio lavoro sarà quello di cercare alleanze, condivisioni e comprendere se vi sono state parti delle istituzioni malate che hanno offerto il loro appoggio e perché lo hanno fatto. Ma ciò che oggi innanzitutto bisogna capire è in che termini il PNRR potrebbe essere inquinato dalle presenze mafiose“.

De Raho ha poi sottolineato l’importanza di “un monitoraggio elevato delle situazioni di emergenza, come nel caso delle recenti alluvioni, al fine di tracciare il denaro e i mezzi coinvolti, contrastando così la possibile infiltrazione della criminalità organizzata. In merito a questo ha citato l’esempio del ponte di Genova, dove “il tracciamento ha contribuito a limitare l’interferenza della criminalità organizzata”.

“Bisognerà fare in modo – ha continuato De Raho – che tutto sia effettivamente rilevato, trasparente e chiaro, e soggetto a controlli da parte dei nuclei utilizzati dalla Prefettura, dell’Anac, delle Forze dell’Ordine e da parte di tutti coloro che sono tenuti a monitorare lo sviluppo dei lavori. Questo il compito che si ha in Emilia ma anche per i 200 miliardi di contratti pubblici che dovranno essere affidati” conclude il vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia.

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Tribunale unico dei Brevetti, la sede distaccata in una città italiana

L’organismo si occuperà di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei

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Tribunale unico dei Brevetti, la sede distaccata in una città italiana | Rec News dir. Zaira Bartucca

Una sezione distaccata della Divisione centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) è stata istituita a Milano. L’organismo si occuperà di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei. L’intesa, negoziata per l’Italia dai ministeri degli Esteri e della Giustizia, sarà sottoposta a formalizzazione nel corso della prossima riunione del Comitato Amministrativo. La sezione milanese giudicherà su contenziosi che riguardano brevetti unitari provenienti da tutti i Paesi europei che fanno parte del TUB.

A seguito dell’uscita del Regno Unito dalla UE e dall’Accordo che istituisce l’organismo, è emersa la questione se si dovesse ricollocare ad altra sede quella prevista a Londra, che si affiancava alla sede centrale di Parigi e quella distaccata a Monaco di Baviera. In queste settimane il governo sta completando le procedure giuridiche e operative perché la sede sia operativa in un anno, riferiscono fonti istituzionali.

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Roccella: “Ridare valore sociale alla maternità”

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Roccella: "Ridare valore sociale alla maternità" | Rec News dir. Zaira Bartucca
(Ascolta) –

“Noi non siamo dei registi, quindi non vogliamo l’obbligo come in altre nazioni. Certamente il congedo deve essere sempre paritario, devono poterlo prendere sia i papà sia le mamme, però quello che vogliamo è rendere attrattivo il lavoro di cura, valorizzare la maternità e valorizzare il lavoro di cura. Questo perché oggi se io dico di essere una mamma, non ho alcun prestigio sociale, se invece dico di essere una donna in carriera sì. Bisogna tornare al valore sociale della maternità, cioè ricordare che una donna che fa un figlio, fa qualcosa per la comunità”. Lo ha detto Eugenia Roccella, ministra delle Pari Opportunità e della famiglia, intervenendo a 24 Mattino su Radio 24.

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Stati generali della natalità, “Ora riforma fiscale che metta al centro la famiglia”

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Stati generali della natalità, "Ora riforma fiscale che metta al centro la famiglia" | Rec News dir. Zaira Bartucca
Comunicato stampa

Gli Stati generali della natalità sono stati un’occasione importante per portare il tema della natalità al centro dell’agenda di governo, cercando di intervenire in quello che potremmo definire l’inverno della natalità. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – Dalla Presidente del consiglio Giorgia Meloni, intervenuta ieri, abbiamo ricevuto parole importanti di impegno concretoAuspichiamo quanto prima l’introduzione di una riforma fiscale che metta al centro la detrazione fiscale dei costi per la crescita e l’educazione dei nostri ragazzi, che ammontano per ogni figlio a 10/15mila euro annui. Non ha senso continuare a parlare di bassa natalità, se non mettiamo i genitori nelle condizioni di poter provvedere al mantenimento dei propri figli”.

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