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I casi limite già ci sono: in ambito universitario, in particolare dove si studiano materie scientifiche, l’italiano è quasi bandito. Gli studenti sono costretti ad esprimersi in inglese, a studiare su libri scritti in una lingua che non è la loro, perfino a seguire il filo del discorso mentre l’insegnante si esprime come se fosse negli Stati Uniti o in Gran Bretagna. E’ prassi comune, da Milano a Reggio Calabria.

Così, un viaggio è “low-cost”, lo compriamo col “budget”, spesso approfittando del tempo libero del “weekend”. Una deriva cui nessuno, dalle aziende ai comunicatori, dai professionisti alla gente comune, è immune. Eppure i sostituti italiani ci sono. Spesso suonano meglio e sono più consoni, perché vantano un’etimologia di tutto rispetto: il greco, il latino, il “volgare” – la lingua del vulgus, della gente – di Dante. Tutte cose, insomma, che all’estero si invidiano e che si tenta di ricostruire con il turismo, la storia dell’arte, l’enogastronomia.

Nemo profeta patriae, verrebbe da dire, nemmeno l’Italiano che rischia di essere una lingua estinta. Tanto che il Ministero delle Politiche europee in occasione della Settimana dell’amministrazione aperta ha avviato una serie di iniziative volte a scongiurare l’estinzione della bella lingua. EuroParole raccoglie in una pagina web dedicata i termini e le espressioni in lingua inglese usati negli atti normativi o nei documenti ufficiali delle istituzioni europee e italiane, abitualmente ripresi dai media italiani.

Domani, presso la Sala monumentale della Presidenza del Consiglio, si terrà un incontro che si articolerà in tre sezioni tematiche, che tra le altre cose affronterà tematiche che riguardano i media e i cittadini. Oggi sono invece in corso delle iniziative che riguardano i social. Su Twitter, Facebook e Instagram tramite l’hashtag #Europarole, è possibile suggerire e segnalare i corrispettivi italiani dei termini stranieri maggiormente utilizzati. La settimana si concluderà con un sondaggio online sul sito del Dipartimento www.politicheeuropee.gov.it dedicato alle nuove EuroParole che usciranno dalle proposte che emergeranno sui social media e nel corso dell’incontro di domani.

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Miele adulterato, “bloccare le frodi, più controlli sulle importazioni”

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Miele adulterato, "bloccare le frodi, più controlli sulle importazioni" | Rec News dir. Zaira Bartucca

“L’apicoltura è un’attività fondamentale non solo per il ruolo che riveste nel mercato agroalimentare europeo, ma soprattutto per la funzione vitale che esercita a difesa della biodiversità. Per questo, è necessario potenziare i controlli sulle importazioni e aggiornare subito l’elenco dei metodi di laboratorio per individuare e bloccare le frodi”. È quanto dichiara l’europarlamentare Francesca Peppucci a seguito della sottoscrizione dell’atto con cui il Parlamento europeo interroga la Commissione sulle azioni da intraprendere contro il miele adulterato.

“I più recenti risultati dell’azione coordinata dell’UE mostrano, infatti, che il 46% dei campioni di miele importati sembra essere adulterato e non conforme alle disposizioni della direttiva sul miele 2001/110/CE e che tale adulterazione sembra avvenire attraverso l’aggiunta di sciroppi di zucchero, additivi e coloranti, con l’obiettivo di ridurre il prezzo e di mascherare la vera origine geografica del nettare, falsificando le informazioni sulla tracciabilità”, dice ancora l’interessata.

“Una pratica di concorrenza sleale che mette a rischio il settore apistico europeo, italiano e umbro, compromettendo il lavoro prezioso di tanti apicoltori. Sono convinta che il nome dell’Italia o di qualsiasi altro Stato membro, debba essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale, specificando in etichetta ‘miscela di mieli originari della Ue’ nel caso in cui il prodotto provenga da più Paesi dell’Unione”, conclude Peppucci.

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Tribunale unico dei Brevetti, la sede distaccata in una città italiana

L’organismo si occuperà di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei

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Tribunale unico dei Brevetti, la sede distaccata in una città italiana | Rec News dir. Zaira Bartucca

Una sezione distaccata della Divisione centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) è stata istituita a Milano. L’organismo si occuperà di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei. L’intesa, negoziata per l’Italia dai ministeri degli Esteri e della Giustizia, sarà sottoposta a formalizzazione nel corso della prossima riunione del Comitato Amministrativo. La sezione milanese giudicherà su contenziosi che riguardano brevetti unitari provenienti da tutti i Paesi europei che fanno parte del TUB.

A seguito dell’uscita del Regno Unito dalla UE e dall’Accordo che istituisce l’organismo, è emersa la questione se si dovesse ricollocare ad altra sede quella prevista a Londra, che si affiancava alla sede centrale di Parigi e quella distaccata a Monaco di Baviera. In queste settimane il governo sta completando le procedure giuridiche e operative perché la sede sia operativa in un anno, riferiscono fonti istituzionali.

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La Germania dice addio al nucleare: “Pericoloso”. L’Italia invece ci si butta dentro

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La Germania dice addio al nucleare: "Troppo pericoloso". L'Italia invece ci si butta dentro | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il 15 aprile per la Germania è stata la data dell’addio al nucleare. Lo Stato europeo, simbolicamente entro la mezzanotte scoccata, ha chiuso Isar 2, Emsland e Neckarwestheim 2, ormai spettri industriali di un qualcosa che è ritenuto pericoloso per l’uomo e per l’ambiente. Dopo il noto disastro di Fukushima del 2011, l’allora cancelliere Angela Merkel – forse facendo la scelta più lungimirante della sua lunga e criticata carriera politica – ha deciso di avviare l’iter che porta oggi a mettere un paletto importante per la Germania, che ha deciso di puntare tutto sull’energia pulita e sull’eolico in particolare.

“I rischi associati all’energia nucleare sono decisamente incontrollabili”, ha dichiarato a questo proposito il ministro dell’Ambiente, Steffi Lemke. Non la pensa così il governo Meloni, che di recente ha offerto sostegno al governo Macron per l’inserimento del nucleare tra le “energie pulite”. Una presa in giro di tenore europeista che spiana la strada a un ambientalismo decisamente ipocrita e pericoloso: le scorie radioattive necessitano di essere smaltite e non esiste un nucleare che non le produca. Possono volerci anche migliaia di anni, mentre assieme alla produzione di energia cresce l’incidenza di patologie dovute a fattori ambientali.

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Educare alla pace e al dialogo. Il contest

L’iniziativa destinata agli studenti delle scuole primarie e secondarie

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La Fondazione Fratelli tutti di concerto con il ministero dell'Istruzione promuove il “Contest della Fraternità” destinato alle Scuole primarie e secondarie | Rec News dir. Zaira Bartucca

La Fondazione Fratelli tutti di concerto con il ministero dell’Istruzione promuove il “Contest della Fraternità” destinato alle scuole primarie e secondarie. Agli istituti che quest’anno hanno aderito è stato proposto di realizzare percorsi di approfondimento e studio, fatti di incontri, letture, visioni di film e documentari e dibattiti in classe dedicati al tema della fraternità. Gli studenti sono stati invitati a realizzare elaborati di vario tipo per rappresentare il tema della fraternità: creazioni grafiche, video, disegni, testi in prosa o poetici, ricerche, considerazioni, manufatti, ecc.

Una giuria composta da rappresentanti del MIM e dell’organizzazione del meeting sceglierà dai 20 ai 30 lavori. I rappresentanti delle scuole selezionate si riuniranno la mattina dell’evento a Roma e voteranno l’opera più rappresentativa. Lo studente vincitore sarà invitato a presentare il proprio elaborato nel corso della manifestazione, in Piazza San Pietro.

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