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Dove si scorge la rinascita del Bauhaus | Rec News dir. Zaira Bartucca Dove si scorge la rinascita del Bauhaus | Rec News dir. Zaira Bartucca

ARTE & CULTURA

Dove si scorge la rinascita del Bauhaus

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Il Bauhaus è stato un importante movimento artistico e culturale del XX secolo, che ha avuto un profondo impatto sull’architettura, il design, la grafica e molte altre forme d’arte. Fondato nel 1919 in Germania, ha cercato di unire arte e tecnologia, creando un nuovo approccio al design che fosse funzionale e al contempo esteticamente accattivante. Ha prodotto molti artisti e designer di fama mondiale, tra cui Walter Gropius, Mies van der Rohe, Paul Klee e Wassily Kandinsky. Il loro lavoro ha influenzato molti aspetti della cultura e della società, e ha ispirato un nuovo modo di pensare all’arte e alla sua relazione con la tecnologia.

Anche se questa corrente artistica è stata attiva solo per 14 anni, il suo impatto è durato molto tempo e il suo stile e la sua filosofia sono ancora riconoscibili e influenti oggi. Molti artisti e architetti continuano a essere ispirati da questo approccio geometrico, ordinato e suggestivo all’arte e al design.

La filosofia del Bauhaus era di unire arte, design e tecnologia per creare oggetti funzionali e belli per la vita quotidiana. Il suo stile è stato adottato da molte aziende come modello per i loro prodotti. I suoi principi sono stati adottati da molte scuole in tutto il mondo e sono stati fondamentali per lo sviluppo dell’arte e del design contemporanei.

Anche se questa corrente artistica si è interrotta fin dai primi anni ’30 a causa di vicissitudini politiche, il suo stile e le sue filosofie sono stati rivitalizzati nei decenni successivi e sono ancora influenti in alcuni contesti. Molti artisti e architetti continuano a essere ispirati dal Bauhaus e il suo stile è ancora molto popolare.

La rivista Art ha stilato un decalogo che ne riassume i principi, alcuni del quali sono inclusi nel manifesto fondativo del 1919:

  1. Nessun confine tra artista e artigiano. In un opuscolo per una mostra dell’aprile 1919, Gropius affermò che il suo obiettivo era «creare una nuova corporazione di artigiani, senza le distinzioni di classe che sollevano un’arrogante barriera tra artigiano e artista». Nel manifesto è scritto «architetti, scultori, pittori, dobbiamo tutti rivolgerci all’artigianato!».
  2. L’artista è un artigiano esaltato. «In rari momenti di ispirazione, momenti al di fuori del proprio controllo, la grazia divina può far fiorire la sua opera in arte. Ma la competenza nell’esecuzione è essenziale per ogni artista. Qui risiede la fonte dell’immaginazione creativa ».
  3. «La forma segue la funzione». Secondo questa idea, le semplici ma eleganti forme geometriche vengono progettate in base alla funzione o allo scopo previsto per l’edificio o per l’oggetto. Anche se la funzionalità non deve essere noiosa come possiamo notare dagli edifici in stile Bauhaus.
  4. Gesamtkunstwerk o l ‘”opera d’arte completa”. Gesamtkunstwerk significa sintesi di molteplici forme d’arte come le belle arti o quelle decorative. Un edificio e la sua architettura erano solo una parte del concetto. L’altra parte è il design.
  5. Veri materiali. I materiali dovrebbero riflettere la vera natura di oggetti ed edifici. Gli architetti Bauhaus non nascondevano neppure materiali brutali e ruvidi.
  6. Gli artisti Bauhaus prediligevano forme lineari e geometriche, evitando forme floreali o curvilinee.
  7. Mettere in risalto la tecnologia. Le officine Bauhaus erano utilizzate per lo sviluppo di prototipi di prodotti per la produzione di massa. Gli artisti avevano la possibilità di utilizzare tecnologie moderne.
  8. Uso intelligente delle risorse. Gli esponenti del movimento Bauhaus miravano a controllare i costi, minimizzare i tempi d’esecuzione, ridurre materiali di scarto e spazio inutilizzato.
  9. Semplicità ed efficacia. Non è necessario ornare ulteriormente e rendere le cose sempre più “belle”. Stanno bene così come sono.
  10. Sviluppo costante. Il Bauhaus è tutto incentrato su nuove tecniche, nuovi materiali, nuovi modi di costruzione, nuove attitudini – costantemente. Architetti, designer e artisti devono inventare qualcosa di nuovo in ogni momento. È per questo che il Bauhaus ha influenzato le nuove forme d’arte come la progettazione grafica emersa 100 anni fa. Il Bauhaus ha anche portato alla nascita di nuove forme di interior design.

In effetti, il Bauhaus sta attualmente attraversando un momento di rinascita, con molte mostre e retrospettive che celebrano il suo contributo all’arte e al design. Ci sono anche molte aziende che continuano a produrre prodotti ispirati al Bauhaus, e il suo stile è ancora molto popolare tra gli appassionati, anche per quello che riguarda le illustrazioni. Una nuova fioritura – anche se questo termine agli artisti del settore non sarebbe piaciuta – è avvenuta anche con i social, con sempre più post che si ispirano ai colori, alle linee e ai soggetti di questa corrente artistica.

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Menzione al Premio Nazionale del Paesaggio per SMACH 2023

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Menzione al Premio Nazionale del Paesaggio per SMACH 2023 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Oggi in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, durante la Cerimonia di Consegna del Premio Nazionale del Paesaggio (IV edizione) 2022-2023 (che si è tenuta nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano), il progetto SMACH è insignito di una menzione. Questa la motivazione: “Per l’esemplarità e la capacità di progettare un evento artistico a cadenza biennale in cui le opere d’arte dialogano con la natura e la storia in un luogo fisico di incontro recuperato da uno stato di abbandono, manifestando la volontà della comunità locale di proporre una diversa immagine della valle, non più legata solo alle strutture turistiche, ma a una rinnovata visione in cui conoscenza e definizione del territorio sono basate sulla promozione del patrimonio storico, linguistico e paesaggistico, in cui inserire nuove installazioni ambientali ed iniziative culturali.”. 

La Menzione riguarda entrambe le attività dell’associazione culturale SMACH, e cioè sia la Biennale Internazionale delle Dolomiti che il Parco di Arte Pubblica Val dl’Ert, dislocati entrambi tra i territori di San Martino in Badia e in quelli dei Parchi Naturali della Val Badia.

Il progetto SMACH – San Martin Art, Culture and History – è stato selezionato tra oltre 70 candidature in base a criteri di esemplarità, sviluppo territoriale, partecipazione e sensibilizzazione. Le candidature al premio nazionale riguardano progetti, programmi o politiche volte alla valorizzazione del paesaggio, attraverso operazioni di salvaguardia, gestione e/o pianificazione. I progetti devono essere stati intrapresi da almeno tre anni, e devono mettere in atto strategie di sviluppo sostenibile condivise con le popolazioni locali.
 
Nel 2016 il MiC (allora Mibact) ha istituito il Premio Nazionale del Paesaggio per individuare il progetto che rappresenti l’Italia al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Oltre alla proclamazione di un vincitore per l’edizione 2022-2023, sono state assegnate sette menzioni speciali e dieci menzioni semplici. Il “Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa”, nato a seguito della sottoscrizione della Convenzione Europea del Paesaggio da parte di 39 Stati membri, tra cui l’Italia, ha cadenza biennale ed è stato organizzato per la prima volta nel 2008. Esso mira a premiare iniziative concrete ed esemplari per il raggiungimento degli obiettivi di qualità paesaggistica nel territorio.

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Sentimenti e tensione emotiva nel nuovo singolo di SindroMe

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Foto di Vito Montesano

Il 10 marzo è uscito Ciao, il nuovo singolo di SindroMe scritto da Davide Napoleone, Michele Pecora, Viviana Colombo, Jacopo Federici, arrangiamenti e realizzazione blesss e Michele Pecora, registrato presso gli studi Diesis Chiaravalle da Matteo Pecora e studi blesss, etichetta Starpoint Corporation.“Ho interpretato e indossato con piacere un brano nel quale mi sento a casa”, le parole di Sara Paniccià, in arte SindroMe. “Un brano che credo sia universale: un incontro casuale con le paranoie buone di quando si è attratti da qualcuno che non si conosce ancora bene. L’adrenalina che sentiamo quando si capisce che è scattato qualcosa, senza avere ancora cognizione di quello che sarà, con un ritmo che rende l’idea della tensione emotiva”.

L’incontro, avvenuto alcuni anni fa al Premio Ravera tra Sara Paniccià e il cantautore e musicista Michele Pecora, ha dato il via ad una amicizia e un sodalizio artistico importante che ha dato i suoi frutti e dopo In tempo da te e Meraviglioso disordine, con Ciao trova diverse conferme. Dichiara Michele Pecora: “Un brano attualissimo che è nelle sue corde, con cui Sara dimostra una maturità artistica importante. Un percorso di studio e di ricerca che ha affrontato con molta umiltà, passione e desiderio di trovare la propria direzione, con determinazione e pazienza”. Il video (in alto) è nato dall’idea e con la direzione artistica di Melissa Di Matteo, la regia di Vito Montesano e la produzione di Orazio Cerino.

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I cocci, le rose e il deserto. Il mondo di Luca Cassano

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I cocci, le rose e il deserto. Il mondo di Luca Cassano | Rec News dir. Zaira Bartucca

“Due note soltanto” è una delle dieci canzoni che compongono “Cocci sparsi”, viaggio dal piccolo, personale e domestico al grande e universale. Si guarda alla vita partendo, per forza di cose, da quella che si conosce meglio, la propria, per allargare gradualmente l’inquadratura canzone dopo canzone. Il disco è un viaggio fra i generi e le sonorità, nato dall’incontro/scontro fra i mondi musicali di Luca Cassano (voce, penna e anima de Le rose e il deserto) e Martino Cuman (Non voglio che Clara) che ha prodotto il disco, oltre a suonare il basso e cantare i cori su tutti i brani. Il disco è ispirato dalle sonorità acustiche e dall’elettronica rarefatta delle ultime produzioni di Niccolò Fabi e Piercortese, mantenendo al tempo stesso la profondissima impronta cantautorale di dieci canzoni nate sul taccuino e sulla chitarra.

I cocci, le rose e il deserto. Il mondo di Luca Cassano | Rec News dir. Zaira Bartucca

Le rose e il deserto è il progetto artistico di Luca Cassano, che si definisce “un po’ calabrese e un po’ pisano, attualmente milanese”. Il testo è al centro della ricerca del cantautore cosentino: l’interesse è verso il potere evocativo di suoni, immagini e parole. “Le rose e il deserto – ha fatto sapere l’artista – è un progetto con due anime. Da un lato l’esigenza di esternare le proprie inquietudini, le paure e le passioni, la malinconia. Dall’altro la voglia di gridare contro le ingiustizie che quotidianamente osserviamo”. Nato a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, nel 1985, studia sin da ragazzino chitarra e pianoforte. Il suo periodo milanese è quello dei Citofonare Colombo. Dopo lo scioglimento del duo, lavora al progetto live propedeutico al lancio de Le rose e il deserto, che lo porterà a suonare nelle realtà indipendenti di tutta Italia.

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A Jakarta l’esposizione che celebra il Design italiano

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A Jakarta l'esposizione che celebra il Design italiano | Rec News dir. Zaira Bartucca

Nell’ambito delle iniziative in programma per l’Italian Design Day 2023, l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Jakarta presentano la mostra “Created in Italy. An Aptitude for the Impossible. Stories of Italian Manufacturers” (Creato in Italia. Attitudine all’impossibile. Storie di produttori italiani), viaggio nella moderna industria italiana. L’esposizione – aperta al pubblico dal 9 marzo al 6 aprile 2023 –  racconta l’affascinante storia  del saper fare e delle qualità produttive insite nel DNA italiano. Qualità che includono l’incessante ricerca della perfezione e la capacità di inventare italiana, universalmente riconosciuta.

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