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Governo, Meloni: “Andiamo avanti, abbiamo ancora tanto da fare e il consenso dei cittadini”

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(Adnkronos) – "Noi siamo tornati protagonisti, l'Italia è tornata protagonista, è tornata protagonista sullo scenario internazionale". E' quanto ha detto oggi, giovedì 22 maggio, la premier e leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, in collegamento con la chiusura della campagna elettorale del centrodestra per le comunali a Genova. "Andremo avanti perché siamo anche consapevoli che tantissimo c'è ancora da fare e che lo possiamo fare perché abbiamo il coraggio, la forza, la determinazione, la compattezza per farlo e perché abbiamo il consenso dei cittadini per farlo, che è la cosa più importante di tutte. Dopo due anni e mezzo, continuate a premiarci con il vostro sostegno e senza questo sostegno noi non potremmo fare le cose coraggiose che stiamo facendo". "Ci siamo un po' divertiti a smentire chi aveva la faccia tosta di dire che l'Italia sarebbe stata isolata", ma "qualcuno ce l'ha ancora quella faccia tosta…" aggiunge la premier. "Con noi l'Italia è tornata salda, è tornata salda nella sua credibilità, salda nella sua visibilità, salda nella sua collocazione occidentale, ponte tra Europa e Stati Uniti, salda nella sua collocazione europea nella quale però vuole affermare con determinazione il suo interesse nazionale, portare le sue proposte per cambiare quello che non ha funzionato".  "La lotta all'immigrazione irregolare oggi è finalmente diventata una priorità dell'Europa con il contrasto al traffico di esseri umani, con gli accordi con le Nazioni di partenza e di transito dei migranti, con il diritto a rimpatriare chi non ha le carte in regola per essere accolto" sottolinea la premier. "Oggi con il primo ministro danese, proprio sul tema della migrazione abbiamo qualche nuova idea da mettere in campo". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Sciopero nazionale, dai treni all’industria chi sciopera oggi e perché

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(Adnkronos) – Nuovo sciopero nazionale oggi, venerdì 23 maggio. Si fermano ferrovie, scuole e industrie con disagi in tutta Italia. Dagli orari ai servizi garantiti, fino alle motivazioni: ecco i dettagli. A causa dello sciopero nazionale, proclamato da CSLE (Confederazione Sindacale Lavoratori Europei) e CONALPE, nell'intera giornata di oggi sono previsti disagi nell'erogazione dei servizi scolastici di ogni ordine e grado. A incrociare le braccia infatti sia i docenti sia il personale Ata, a tempo determinato e indeterminato. Oggi, venerdì 23 maggio, l’Unione Sindacale di Base ha proclamato otto ore di sciopero nazionale in tutta l’industria, per tutti i turni di lavoro. Una mobilitazione che parte dalla trattativa in corso per il rinnovo del Ccnl metalmeccanici, ma che mette al centro anche la crisi dell’apparato industriale italiano, il tema della redistribuzione del tempo e della ricchezza, la sicurezza nei luoghi di lavoro, e un netto no alla guerra e al riarmo. Usb è in prima linea nelle vertenze: Acciaierie d’Italia, "basta commissariamenti fallimentari, serve la nazionalizzazione del polo siderurgico", fa sapere l'Unione sindacale di base; Stellantis, "un disastro annunciato che richiede una risposta pubblica forte; Jabil, Flextronics, Softlab, Jsw Piombino, STMicroelectronics, "storie diverse, stesso risultato, tagli, cessioni, delocalizzazioni, esuberi travestiti da incentivi all’uscita". L'agitazione nel settore dei treni è stata proclamata dalle ore 1:00 alle ore 23:59 da alcune sigle sindacali autonome del personale del Gruppo Fs Italiane, Trenitalia, Trenitalia Tper, come comunicano le Ferrovie dello Stato in una nota. Lo sciopero, a sostegno del rinnovo contrattuale, non coinvolgerà il personale della manutenzione infrastrutture di Rfi che ha già scioperato l’11 aprile scorso. Lo comunica Usb, ricordando che la protesta "si colloca nel percorso sviluppato dal basso, insieme ad Assemblea Nazionale del personale viaggiante, Cub e Sgb, che da mesi vede scioperi, con percentuali di adesione eccezionali, per reclamare salari migliori, condizioni di lavoro sostenibili, recupero di tutele per salute e sicurezza". I servizi essenziali sono garantiti dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00. Inoltre a questo link è consultabile l'elenco dei servizi garantiti. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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A Washington attentato “per Gaza”: le parole e il manifesto del presunto killer

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(Adnkronos) – Laureato, 31 anni, attivista pro Pal. Si chiama Elias Rodriguez il sospetto attentatore di Washington, accusato del duplice omicidio avvenuto di fronte al Capital Jewish Museum dove ieri hanno perso la vita due membri dell'ambasciata israeliana, Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim.  Rodriguez non era noto alla polizia, che ritiene sia stato l'unico a sparare. Secondo il racconto di testimoni oculari alla Cnn, l'uomo dopo l'uccisione dei due diplomatici ha atteso l'arrivo degli agenti prima di dichiarare di aver compiuto l'attacco "per Gaza". Una volta in custodia ha poi gridato "Palestina libera". Nato e cresciuto a Chicago, Rodriguez era attivo nel movimento per la Palestina e lavorava dallo scorso giugno all'American Osteopathic Information Association, associazione dei medici osteopati. In precedenza l'uomo, laureato in inglese alla University of Illinois, era stato impiegato come ricercatore e produttore per un sito di storia afroamericana. Nel 2023 aveva pubblicato su X un video di una manifestazione pro Pal ed era stato fotografato mentre partecipava a un corteo di protesta di fronte alla casa di Raham Emanuel, allora sindaco democratico di Chicago, contro l'apertura di un secondo quartier generale di Amazon a Chicago. Il Dipartimento di Giustizia ha intanto incriminato Elias Rodriguez per omicidio a livello federale. Il 31enne è anche accusato di omicidio di primo grado, omicidio di funzionari stranieri e uso di un'arma da fuoco durante un crimine violento. Almeno l'ultima di queste accuse prevede la possibilità della pena di morte.  Il Dipartimento di Giustizia ha definito l'attacco sia un atto di terrorismo che un crimine d'odio, ha spiegato quindi il procuratore statunitense ad interim Jeanine Pirro. Pirro ha poi affermato che le accuse di omicidio presentate nella serata di ieri sono "iniziali" e che "aggiungeremo ulteriori accuse man mano che le prove lo richiederanno". "L'antisemitismo non sarà tollerato, soprattutto nella capitale del Paese", ha assicurato. Si è intanto conclusa l'udienza preliminare del caso contro Rodriguez, che non si è dichiarato colpevole e rimarrà in carcere in attesa delle future udienze. "Si tratta di un caso complesso che coinvolge una grande quantità di prove e testimoni" e una scena del crimine molto estesa, ha spiegato al giudice il pubblico ministero Jeff Nestler. La prossima udienza è prevista per il 18 giugno. Rodriguez è stato arrestato ieri sulla scena degli omicidi nel centro della capitale Usa. L'uomo avrebbe preso un volo da Chicago a Washington il 20 maggio e avrebbe dichiarato di avere un'arma da fuoco nel bagaglio da stiva, riportano i documenti del tribunale. Secondo l'Fbi, il 31enne sarebbe arrivato in città per una conferenza di lavoro. Durante un interrogatorio, Rodriguez ha quindi dichiarato agli inquirenti di aver "acquistato un biglietto per l'evento al Museo circa tre ore prima del suo inizio", hanno spiegato i pubblici ministeri. I documenti del tribunale descrivono inoltre come le riprese di sorveglianza mostrino il presunto assassino attraversare la strada per raggiungere le due vittime, mentre queste si preparavano ad andarsene. Rodriguez avrebbe quindi "superato" le due vittime prima di "girarsi di spalle e brandire un'arma da fuoco dalla cintura". Avrebbe quindi sparato diverse volte ai due membri dello staff dell'ambasciata israeliana e poi si sarebbe diretto verso le vittime cadute a terra, chinandosi su di loro "con il braccio teso e sparando diverse altre volte". Mentre la donna cercava di allontanarsi strisciando, Rodriguez avrebbe "seguito la donna e sparato di nuovo". Il 31enne avrebbe poi ricaricato l'arma mentre la donna iniziava ad alzarsi e, una volta ricaricata, le avrebbe sparato di nuovo, riportano ancora i documenti. Solo la sera prima dell'attacco, Rodriguez ha pubblicato un post dal titolo 'escalation per Gaza, portiamo la guerra a casa'. Secondo il New York Times si tratta di una sorta di manifesto della sua volontà. "Le atrocità commesse dagli israeliani contro i palestinesi sfidano descrizioni e quantificazioni" si legge nel post poco prima della sparatoria di fronte al Capital Jewish Museum di Washington in cui precisa che "un'azione armata non è necessariamente sempre militare". Il vice capo dell'Fbi, Dan Bongino, su X ha scritto che il bureau "è al corrente di alcuni testi che sarebbero stati scritti dal sospetto e speriamo di avere aggiornamenti sulla loro autenticità presto". Gli investigatori dell'Fbi stanno esaminando le attività online del presunto attentatore e in particolare il manifesto che sta circolando sul web. "Stiamo anche eseguendo mandati di perquisizione per i suoi dispositivi elettronici, esaminando i suoi account sui social media e tutti i suoi post online", ha dichiarato il capo dell'ufficio Fbi di Washington Steven J. Jensen. "Per quanto riguarda alcuni post online, siamo a conoscenza di alcuni scritti che si presume siano stati scritti da questo soggetto, stiamo indagando attivamente per determinarne sia la paternità che l'attribuzione, se appartengono o meno a Rodriguez", ha aggiunto. Due membri dello staff dell'ambasciata israeliana sono stati uccisi ieri a colpi d'arma da fuoco fuori dal Capital Jewish Museum di Washington, dove l'American Jewish Committee stava tenendo un evento. Le vittime, Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, erano una "giovane coppia in procinto di fidanzarsi", ha dichiarato l'ambasciatore israeliano negli Stati Uniti. La sparatoria si è verificata intorno alle 21.15 ora locale. "Prima di aprire il fuoco il sospetto è stato visto fare avanti e indietro. Si è poi avvicinato a un gruppo di quattro persone. Ha tirato fuori un'arma da fuoco e sparato", ha ricostruito la polizia. Dopo essere stato fermato ha indicato il punto in cui si era liberato dell'arma. "Riteniamo che ad aprire il fuoco sia stato un unico sospetto che è ora in arresto", ha quindi dichiarato la responsabile della polizia di Washington, Pamela Smith, parlando alla stampa.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Trump vieta ad Harvard di accettare studenti stranieri, nuovo attacco del tycoon

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(Adnkronos) – Nuovo attacco di Donald Trump ad Harvard, il più prestigioso ateneo americano che sta difendendo la sua indipendenza accademica dalle ingerenze dell'amministrazione repubblicana. La segretaria della Sicurezza Interna, Kristi Noem, ha infatti comunicato all'università di aver sospeso la sua partecipazione allo Student and Exchange Visitor Program, di fatto impedendo l'iscrizione di studenti stranieri. Gli studenti americani già iscritti dovranno trasferirsi in un'altra università se non vogliono rischiare di perdere il loro visto.  Noem ha giustificato la mossa sostenendo che Harvard ha creato "un campus non sicuro" permettendo le azioni di agitatori anti-americani, in maggioranza studenti stranieri.  La mossa è destinata a provocare un altro ricorso legale da parte di Harvard che già il mese scorso ha fatto causa all'amministrazione per ottenere i due miliardi di finanziamenti federali congelati per aver rifiutato li cambiamenti di programmi, apolitiche di ammissione degli studenti e assunzione degli insegnanti richiesti dalla task force per combattere l'antisemitismo, creata da Trump per punire le università accusate di essere permissive con le proteste per Gaza.  La nuova misura punitiva costituisce una grande escalation dello scontro, che potrà avere enormi effetti finanziari per Harvard dal momento che 6800 dei suoi 24.596 studenti sono stranieri. Nella lettera, la segretaria Noem ha detto che si vuole dare "un avvertimento a tutte le università e istituzioni accademiche", accusando Harvard di "alimentare violenza, antisemitismo in coordinamento con il partito comunista cinese". Ha posto anche condizioni e un ultimatum, dicendo che Harvard potrà riottenere il suo diritto di avere studenti stranieri se entro 72 ore consegnerà tutti gli audio e i video che dimostrerebbero azioni pericolose, minacciose o illegali da parte di studenti stranieri negli ultimi cinque anni.  Il portavoce di Harvard, Jason Newton, ha definito "illegale" la mossa dell'amministrazione: "Noi siamo impegnati a mantenere la capacità di Harvard di ospitare studenti e accademici internazionali che noi accogliamo da oltre 140 Paesi e che arricchiscono l'università, e la nazione, in modo immensurabile". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Netanyahu: “Spari a Jenin incidente, non prendiamo di mira civili”

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(Adnkronos) – Gli spari delle Idf contro una delegazione di diplomatici? "A volte in guerra accadono incidenti. Uno è accaduto a Jenin e per fortuna nessuno è rimasto ferito. I nostri militari si sono rammaricati per l'incidente perché non prendiamo di mira civili o diplomatici. Prendiamo di mira i terroristi. Esattamente l'opposto di quello che fa Hamas". A dirlo è il premier israeliano Benjamin Netanyahu nel lungo video diffuso dal suo ufficio dopo la notizia del colloquio telefonico con il presidente Usa Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha manifestato "sostegno" per gli obiettivi del premier israeliano nella Striscia di Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane contro Hamas avviate a seguito dell'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele, ha intanto reso noto l'ufficio di Netanyahu, secondo cui il premier e il presidente hanno parlato durante un colloquio telefonico, dopo i fatti di Washington, "della guerra a Gaza" e "il presidente Trump ha manifestato sostegno per gli obiettivi definiti dal premier Netanyahu, ottenere il rilascio degli ostaggi, eliminare Hamas e portare avanti il Piano Trump". Nel suo discorso, Netanyahu non risparmia quindi accuse ai leader di Francia, Canada e Regno Unito, affermando che sono "dalla parte sbagliata della storia". Nel video il premier israeliano esordisce sui fatti di Washington, ricorda l'attacco del 7 ottobre e afferma che Hamas non vuole uno stato palestinese, ma "distruggere lo stato ebraico".  "Non sono mai riuscito a capire come questa semplice verità sfugga ai leader di Francia, Gran Bretagna, Canada e ad altri – afferma – Ora propongono la creazione di uno stato palestinese, di ricompensare questi assassini con il premio più grande". "Dico al presidente Macron, al premier Carney, al premier Starmer: se assassini, stupratori, assassini di bambini e rapitori vi ringraziano, siete dalla parte sbagliata della giustizia – incalza – siete dalla parte sbagliata dell'umanità e dalla parte sbagliata della storia".  Netanyahu ha poi sfidato la procuratrice generale Gali Baharav-Miara e nomina il generale David Zini come prossimo capo dello Shin Bet. "Il primo ministro ha annunciato questa sera la sua decisione di nominare il generale di divisione Zini come prossimo capo dello Shin Bet", si legge in un comunicato dell'ufficio del premier.  L'attuale capo dei servizi segreti interni Ronen Bar alla fine di aprile aveva annunciato le sue dimissioni per il 15 giugno, a seguito di un lungo braccio di ferro con Netanyahu che già settimane prima aveva cercato di sollevarlo dall'incarico.  Proprio ieri la procuratrice generale aveva avvisato Netanyahu che non poteva nominare un nuovo capo dello Shin Bet prima delle sue valutazioni sulle conseguenze dalla sentenza dell'Alta Corte che ha stabilito che la decisione del governo di licenziare Bar era stata presa in "modo improprio", evidenziando il conflitto di interessi per il premier considerate le indagini dello Shin Bet sui suoi collaboratori. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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