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Napoli, trovata morta 14enne scomparsa da Afragola

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(Adnkronos) – E' stata trovata morta la ragazza di 14 anni scomparsa da Afragola, Napoli, la sera di lunedì. Il corpo senza vita di Martina Carbonaro era nell'alloggio abbandonato del custode del campo sportivo, abitazione ormai in disuso da tempo, adiacente allo stadio Moccia di Afragola. A ritrovare il cadavere della ragazzina all'interno dello stabile diroccato, al culmine di una attività di indagine e di ricerche ininterrotte, sono stati i carabinieri della Compagnia di Casoria e del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Adesso le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, procedono per omicidio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Animali: Fondazione UNA-Federparchi, torna il Barbagianni a Pianosa

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(Adnkronos) – Procede con successo il progetto di reinserimento del Barbagianni sull’isola di Pianosa. A due anni dall’introduzione di quattro esemplari, i primi risultati emersi dal monitoraggio in corso confermano la presenza stabile di individui nidificanti. Nella cornice della Settimana Europea dei Parchi, Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente e Federparchi, presentano i primi risultati ottenuti con il progetto di reinserimento della specie, particolarmente protetta in Italia, sull’isola, avviato nel 2023 con il contributo dell’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano.  L’iniziativa, della durata complessiva di 25 mesi, vuole favorire la ricolonizzazione naturale dell’isola da parte del Barbagianni (Tyto alba), specie non più rilevata in quest’area in modo stabile a seguito dell’eradicazione del ratto nero, una delle sue principali fonti di alimentazione.  Per ovviare quindi alla perdita di biodiversità, grazie al lavoro congiunto delle istituzioni coinvolte, nella primavera del 2024 sono stati reintrodotti sull’isola quattro individui di Barbagianni di popolazione italiana, provenienti da centri di recupero della fauna selvatica.  Grazie a un attento programma di monitoraggio, poi, è stato possibile constatare che il Barbagianni è tornato a nidificare stabilmente sull’isola: in una prima fase, sono stati condotti sopralluoghi notturni e ricerche diurne per accertarne la presenza. In un secondo momento, invece, sono stati raccolti in laboratorio nuovi elementi, utili a definire la dieta dei rapaci in questo ambito territoriale e ad anticiparne le condizioni trofiche utili a preservare la specie. Tutte attività che hanno richiesto l’impiego di svariate tecnologie di rilevamento, dai sensori infrarossi per monitorare le presenze fino agli appositi strumenti di geolocalizzazione satellitare.  Un tavolo di lavoro articolato che proseguirà fino alla fine del 2025, con ulteriori sessioni di monitoraggio, con l’obiettivo di consolidare la presenza stabile della specie sull’isola e promuovere una convivenza armoniosa tra uomo, natura e ambiente.  Il progetto si inserisce, per questo, nell’ambito delle iniziative promosse a livello nazionale da Fondazione UNA e Federparchi, tra cui il programma ‘Biodiversità in Volo’ che ha coinvolto fino ad ora otto Parchi nazionali con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di tutelare la fauna selvatica.   “Il successo del progetto di reinserimento del Barbagianni sull'isola di Pianosa è la prova tangibile di come una collaborazione efficace tra istituzioni, enti locali e comunità scientifica possano, unita a una visione condivisa, possa giovare al mantenimento degli l'equilibri naturali – ha commentato Maurizio Zipponi, presidente di Fondazione UNA – Questo risultato, frutto della sinergia con Federparchi e l'Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, va ben oltre i confini dell'isola di Pianosa: rappresenta un tassello fondamentale nella missione più ampia di Fondazione UNA, che si impegna nella tutela della fauna selvatica su tutto il territorio nazionale con azioni concrete”.  "Il progetto per la reintroduzione del barbagianni nel Pnat è l'ultimo di una proficua collaborazione tra Federparchi e Fondazione UNA, finalizzata a rafforzare la cooperazione con le aree protette a partire dai parchi nazionali. Il progetto, infatti, si svolge nell'ambito di ‘Biodiversità in Volo’, un programma di lavoro che vede insieme il mondo dei parchi e quello venatorio per la tutela degli ecosistemi e la lotta al bracconaggio", ha concluso Luca Santini, presidente di Federparchi. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Referendum, l’appello di professori, intellettuali e scrittori: “Andate a votare”

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(Adnkronos) – Professori, intellettuali, scrittori: il mondo della cultura si sta mobilitando per i referendum dell’8 e 9 giugno sul lavoro e la cittadinanza. L’invito è chiaro e diretto: 'Andate a votare'. Da Alessandro Barbero a Tomaso Montanari, da Antonio Scurati a Gabriella Genisi, da Carlo Lucarelli a Maurizio De Giovanni e Andrea Vitali: sono tanti i testimonial che hanno voluto dire la loro direttamente sui social network della Cgil, promotrice di 4 dei 5 quesiti referendari.  "Il referendum è il momento in cui la nostra democrazia assomiglia a quella degli antichi Ateniesi, in cui tu sei lì sulla collina, hai l’ordine del giorno e gridi 'Voglio questa cosa' oppure 'Non la voglio' e la maggioranza vince. Pare sia il caso di tener vivo nella nostra democrazia qualcosa che ancora ci ricollega alle radici di questo modo di stare insieme", sono le parole del prof più amato d’Italia, Alessandro Barbero. "L’8 e il 9 giugno abbiamo la grandissima occasione di riprendere in mano la nostra democrazia. La democrazia è fatta di diritti ed è fatta di persone, e negli ultimi anni abbiamo distrutto i diritti, e così abbiamo distrutto le persone", dice invece Tomaso Montanari. "È sul lavoro che si fonda la nostra democrazia. Abbiamo perso un po’ la testa negli ultimi anni e abbiamo eroso questi diritti, e abbiamo dato un grande potere ai padroni, a chi sta sopra, a chi ha già la forza. Ma la Costituzione e le leggi servono a difendere i diritti di chi non ha forza e potere. Questi referendum – aggiunge lo storico dell’arte e rettore dell’università per stranieri di Siena – sono un’occasione per invertire la rotta, per il lavoro e anche per dare diritti a chi vive nel nostro Paese, in pace, perché una democrazia e una repubblica non si fondano sulle disuguaglianze. Andiamo a votare e votiamo sì, perché le democrazie sono in pericolo in tutto il mondo, in tutto l’Occidente, e la nostra non fa eccezione". "Votare è un esercizio di democrazia", dichiara invece l’autore di 'M' Antonio Scurati. "Vorrei invitare tutti i democratici di sinistra, di centro e di destra: votate, andare a votare è un gesto democratico, la democrazia va custodita. Poi – prosegue lo scrittore – io voto sì perché l’Italia è un Paese fondato sul lavoro e oggi l’Italia purtroppo sfrutta il lavoro, anche il lavoro legale. Gli stipendi sono bassissimi e le garanzie sono sempre meno". "Andrò a votare cinque sì perché i diritti non tolgono nulla a nessuno, anzi, aggiungono per tutti", dice Gabriella Genisi, autrice della serie gialla di Lolita Lobosco, approdata al cinema con Luisa Ranieri.  Altri due giallisti, Carlo Lucarelli e Maurizio De Giovanni hanno le idee chiare: "Io andrò a votare perché è un dovere, perché è un diritto ma soprattutto perché serve, perché il mio voto riguarderà cose importantissime come il lavoro e i diritti civili", spiega Lucarelli. "Andare a votare significa contribuire a una battaglia di civiltà", dice De Giovanni, autore della serie dei bastardi di Pizzofalcone. "Questi referendum sono un ultimo baluardo alla salvaguardia di una correttezza nei rapporti di lavoro, alla sicurezza sul lavoro e alla cittadinanza guadagnata in cinque anni e non negli attuali tempi enormi e assolutamente incivili. Andate a votare", conclude lo sceneggiatore.  Un lungo e accorato appello al voto è infine quello di Andrea Vitali, cantore della provincia fatta di persone comuni. Proprio sulla vita delle persone, sulla loro dignità e sicurezza, si sofferma il messaggio dello scrittore di Bellano. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Energia, Pichetto: “Necessari investimenti su reti digitali e sistemi di accumulo”

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(Adnkronos) – “Digitalizzazione, aumento della produzione da rinnovabili, un sistema sempre più decentralizzato, elettrificazione dei consumi sono elementi che disegnano un nuovo assetto per la rete elettrica nazionale”. Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in occasione dell’apertura della XIII edizione del Festival dell’Energia, in programma a Lecce fino al 31 di maggio.  “L’Italia sta lavorando per avere un’infrastruttura energetica adatta agli assetti che prenderanno forma nei prossimi anni. Oggi, l’elettricità è molto più che semplice merce: è un servizio essenziale – afferma – E la loro disponibilità dipende da un'infrastruttura energetica pienamente operativa, efficiente e resiliente, in grado di fornire energia quando e dove è necessaria. Abbiamo bisogno di un’infrastruttura compatibile con questo nuovo assetto. Per questo sono necessari investimenti su reti digitali e sistemi di accumulo".  "L’Italia è sensibile alle istanze di sicurezza energetica sotto i suoi molteplici aspetti che riguardano l’indipendenza energetica negli approvvigionamenti, la resilienza e l’interconnessione del proprio sistema energetico, la sicurezza delle infrastrutture e l’accessibilità dell’energia. Dobbiamo proseguire il percorso che questo governo ha intrapreso per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e ci riusciremo anche grazie alla produzione di energia nucleare”, conclude. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ddl animali è legge: da Gandhi a Dudù, le citazioni in Senato

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(Adnkronos) – Il ddl animali è legge. L'Aula del Senato ha infatti votato per alzata di mano il disegno di legge di 'Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali. Il provvedimento, già approvato dalla Camera dei Deputati è accolto in via definitiva.  Il testo introduce una profonda revisione della disciplina penale in materia di tutela degli animali prevedendo sia nuove tutele non solo per gli animali di affezione, ma anche pene più severe per chi li maltratta, sevizia e abbandona. "Il percorso è ancora lungo e maturerà in base all'avanzamento civico della nostra società…". Il senatore della Lega, Manfredi Potenti, da qualche mese responsabile del dipartimento 'benessere animali' del partito di Matteo Salvini, dopo avere presentato in Aula del Senato il ddl a tutela di cani e gatti e non solo, guarda avanti. In una implicita citazione del Mahatma Gandhi (che diceva che "la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali") snocciola i 15 articoli che compongono la nuova legge 'animalista': basta cani e gatti a catena, basta combattimenti tra animali e corse clandestine di cavalli. E chi si macchia di reati, uccidendo e seviziando, contro gli amati "fratelli con la coda" (copyright senatrice Biancofiore) d'ora in poi rischia fino a 4 anni di carcere.  Così il Senato, che ieri ha ascoltato in Aula l'informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani su Gaza, si dedica oggi agli amici a quattrozampe, approvando una legge che è "una rivoluzione copernicana" come dice soddisfatta – citando l'astronomo polacco del XVI secolo – la senatrice Erika Stefani, anche lei del partito di Salvini.  
Tanti gli interventi accorati che risuonano nell'emiciclo, a voce dei non pochi ultra-animalisti che si contano da destra a sinistra. La senatrice Michaela Biancofiore, nota anche per aver inaugurato con il suo Puggy il via libera ai cani in Senato, è quasi commossa. Cita ad uno ad uno i tanti nomi dei cani, dei gatti e anche della capretta, finiti al centro di drammatici fatti di cronaca: "Pensiamo per un attimo – chiede in Aula – all'uccisione del povero cane Angelo, torturato a morte nel cosentino, del cane Aron, bruciato vivo a Palermo, del gatto Leone, scuoiato vivo nel salernitano, della capretta uccisa a calci e pugni da una banda di ragazzini che un giorno saranno uomini, mi chiedo quali uomini e dove siano le famiglie… , dell'orsa Amarena, del cervo Bambotto, per citarne soltanto alcuni". Per Biancofiore troppe le creature "barbaramente trucidate o torturate per futili motivi o, peggio, per uccidere la noia". "Siamo di fronte a un provvedimento in favore dei nostri fratelli con la coda, dei nostri compagni di vita, di coloro che amano senza conoscere l'egoismo, che purtroppo è tipico invece degli esseri umani", conclude amara la senatrice bolzanina.  
Il forzista Pierantonio Zanettin, non può non citare Dudù, il barboncino tanto amato "dal presidente Berlusconi". Da sempre il nostro partito manifesta una grande sensibilità su questo tema, che fa parte, per certi versi, del nostro pantheon cultura", dice il presidente della Commissione Banche: "Il nostro amato e sempre rimpianto presidente Berlusconi amava tantissimo gli animali, cani, gatti, a partire dal celeberrimo barboncino Dudù. Citava anche quella famosa frase di Totò: 'I cani sono qualcosa a metà strada tra gli angeli e i bambini, e sono per tutti noi degli amici inarrivabili, sinceri e fedeli'". Il forzista conclude: "È sempre bello e commovente ricordare il nostro presidente nel giardino di Arcore, circondato dai suoi cani…". Altri citano Ovidio, altri direttamente Gandhi, il grande pacifista il cui nome più volte risuona in Aula.   Il provvedimento, composto da 15 articoli, si inserisce nel solco della riforma dell’articolo 9 della Costituzione, che ha riconosciuto agli animali uno specifico valore giuridico, stabilendo l'obbligo per lo Stato di tutelarne il benessere. L'articolo 1, che ridefinisce il titolo del IX-bis del Codice penale: non si tutela più semplicemente il 'sentimento per gli animali', ma direttamente gli animali stessi, come esseri senzienti. Si tratta di un cambio di paradigma culturale e giuridico, che si riflette in una serie di inasprimenti delle pene per i reati contro di loro. L’articolo 2 modifica l’art. 544-quater c.p., aumentando le sanzioni pecuniarie per chi organizza spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie verso animali. Più dura anche la repressione dei combattimenti illegali tra animali: l’articolo 3 interviene sull’art. 544-quinquies c.p., portando la pena da due a quattro anni di reclusione per chi promuove o dirige questi eventi, e prevedendo aggravanti se sono coinvolti minori o armi, oppure se le scene sono diffuse online (articolo 4). Anche le uccisioni e i maltrattamenti vengono puniti con maggiore severità. L’articolo 5 riscrive gli articoli 544-bis e 544-ter c.p., prevedendo fino a quattro anni di carcere per chi cagiona la morte di un animale con crudeltà, e sanzioni più alte per l’uso di sevizie o sofferenze prolungate. Viene inoltre riformulato l’art. 638 c.p., che ora prevede da uno a quattro anni di reclusione per chi danneggia o uccide tre o più animali altrui, e si alza la sanzione minima per l’abbandono (art. 727 c.p.). Particolare attenzione è dedicata anche al sequestro e alla confisca degli animali oggetto di reato. Con l’introduzione del nuovo art. 260-bis del codice di procedura penale (articolo 6 del disegno di legge), si regolamenta l’affidamento definitivo degli animali sequestrati alle associazioni autorizzate, con il versamento di una cauzione e la possibilità di variazione anagrafica in caso di cucciolate. Il testo prevede poi il divieto di abbattimento o alienazione degli animali coinvolti in indagini penali (art. 544-sexies, come modificato dall’articolo 7), anche se non formalmente sequestrati, fino alla sentenza definitiva. Inoltre, chi commette abitualmente i reati più gravi contro gli animali potrà essere soggetto alle misure di prevenzione del codice antimafia, comprese confische e sorveglianza speciale. Rilevante anche l’articolo 8, che estende la responsabilità amministrativa prevista dal d.lgs. 231/2001 alle imprese coinvolte in reati contro gli animali, con sanzioni pecuniarie fino a 500 quote e interdizioni fino a due anni. Rimangono esclusi da queste disposizioni i casi disciplinati da leggi speciali in materia di caccia, pesca, allevamento e spettacoli circensi. Il disegno di legge interviene anche sulla legge 201/2010, aumentando le pene per il traffico illecito di animali da compagnia, con multe più alte e revoche delle autorizzazioni per chi commette più violazioni (articolo 9). E introduce un divieto generalizzato di tenere cani e altri animali d’affezione legati alla catena, salvo che per motivi di salute o sicurezza certificati (articolo 10). Completano il testo modifiche a norme su identificazione e registrazione (articolo 11), nuove disposizioni per il coordinamento delle forze di polizia (articolo 12), e l’inasprimento delle pene per la cattura e la detenzione illegale di animali selvatici (articoli 13 e 14). Infine, si introduce il divieto di commercializzare pelli e pellicce di gatto domestico (articolo 15).  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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