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Visti agli studenti stranieri, Trump sospende i colloqui e valuta controllo profili social

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(Adnkronos) –
L'amministrazione Trump sta prendendo in considerazione l'imposizione – a tutti gli studenti stranieri che intendono seguire corsi negli Stati Uniti – di un controllo obbligatorio dei social media. Lo ha rivelato 'Politico', che ha preso visione di una comunicazione riservata del Dipartimento di Stato firmata dal segretario Marco Rubio. In preparazione a questa misura, le ambasciate e i consolati americani sono stati istruiti a sospendere temporaneamente la programmazione di nuovi colloqui per i visti studenteschi. Il piano, se attuato, potrebbe rallentare drasticamente le procedure per il rilascio dei visti, con conseguenze significative per le università statunitensi che dipendono dagli studenti internazionali anche sul piano economico. La direttiva fa riferimento a ordini esecutivi che mirano a combattere il terrorismo e l’antisemitismo, ma non specifica quali contenuti sui social verranno considerati problematici. In passato, il controllo dei profili era stato limitato a studenti di ritorno, soprattutto coinvolti in proteste contro le azioni israeliane a Gaza. Secondo 'Politico', molti funzionari del Dipartimento di Stato hanno espresso frustrazione per la vaghezza delle precedenti linee guida, lasciando incertezza su quali espressioni online possano attivare controlli più approfonditi, ad esempio la pubblicazione di una bandiera palestinese su X. La misura si inserisce in un contesto più ampio di stretta sull’immigrazione e critiche dell’amministrazione verso atenei considerati troppo indulgenti nei confronti di presunti episodi di antisemitismo. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Gaza, nuova proposta Witkoff: 60 giorni tregua in cambio di 9 ostaggi vivi

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(Adnkronos) – L'inviato statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha presentato a Israele e ad Hamas una versione modificata della sua precedente proposta per un accordo di cessate il fuoco e rilascio di parte degli ostaggi. Lo ha riferito una fonte al Jerusalem Post, secondo cui un nuovo eventuale accordo includerebbe il rilascio di 9 ostaggi ancora vivi e di 18 ostaggi deceduti. Inoltre, entrambe le parti concorderebbero un cessate il fuoco di 60 giorni. La proposta chiarisce che, al termine di questo periodo, Israele potrà riprendere i combattimenti se lo desidera, o prorogare il cessate il fuoco se fossero in corso negoziati significativi.  Infine, le Idf si ritirerebbero dalle aree recentemente conquistate nella Striscia di Gaza e la distribuzione degli aiuti umanitari tornerebbe alle Nazioni Unite. In particolare, ciò sostituirebbe la distribuzione degli aiuti tramite i centri all'interno della Striscia di Gaza da parte della Gaza Humanitarian Foundation, gestita da volontari americani.   Sono almeno 37 i morti dalle prime ore di oggi nella Striscia di Gaza dove proseguono le operazioni militari israeliane contro Hamas avviate dopo l'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera. L'emittente riporta dati del ministero di Gaza, che nel 2007 finì in mano a Hamas, secondo cui 19 persone sono morte in operazioni che hanno preso di mira il campo profughi di Bureij.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Per cancro seno la cura che arriva dal gelo, Ieo: “Verso un futuro no bisturi”

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(Adnkronos) – Una palla di ghiaccio per congelare il tumore al seno e ucciderlo. L'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano traccia l'identikit di una chirurgia oncologica che sta cambiando: sempre più soft, in questo caso 'frozen'. Passi avanti che puntano verso il traguardo all'orizzonte: un futuro senza bisturi. A fare il punto sullo stato dell'arte sono stati gli specialisti dell'Irccs cresciuto sotto l'ala dell'oncologo Umberto Veronesi, 'padre' dell'approccio che punta a ridurre l'invasività del trattamento per il cancro al seno. Quest'anno, ha ricordato Paolo Veronesi, direttore del Programma senologia dell'Ieo aprendo il consueto appuntamento 'Ieo con le donne', "festeggiamo 100 anni dalla nascita di mio papà Umberto", classe 1925, scomparso nel 2016 alla soglia dei 91 anni. La sua eredità scientifica è viva, è il messaggio rivolto alle 1.500 donne che da tutto il Paese hanno aderito all'invito dell'Istituto a riunirsi al Teatro Manzoni di Milano, dove ospite d'eccezione è stata Emma Marrone. La cantante, oltre ad aver condiviso la sua esperienza, ha emozionato la platea con una versione più intima di alcuni suoi successi – 'Apnea' e 'Amami' – accompagnata dalla chitarra.  All'appuntamento annuale con le donne operate per tumore del seno l'Ieo ha annunciato dunque i nuovi studi clinici che mirano a ridurre al minimo l'invasività chirurgica sul corpo delle donne. "La chirurgia è il trattamento standard per le donne con tumore del seno ed è il caposaldo delle cure per questa malattia", ha spiegato Veronesi. "Negli ultimi 40 anni, tuttavia, l'impegno di tutti i senologi del mondo – e in prima linea all'Ieo – si è concentrato nel ridurre al minimo l'invasività dell'atto chirurgico per ottenere il minore impatto possibile sulla vita della donna a parità di sicurezza oncologica. Vanno in questa direzione gli studi sulla chirurgia robotica o sull'eliminazione della chirurgia dopo la terapia medica preoperatoria, e i trattamenti percutanei come la crioablazione". La cura che arriva dal gelo, per l'appunto.  "E' un intervento meno invasivo" della chirurgia classica, "perché non ha cicatrici – sottolinea a margine Franco Orsi, che all'Ieo dirige la Divisione di Radiologia interventistica – Stiamo definendo il setting ideale. Per il momento, sulla base dei dati che già abbiamo e ci dicono che è efficace, le pazienti che possono beneficiare di questo trattamento hanno dai 50 anni in su e piccoli tumori della mammella entro i 15 millimetri". Tecnicamente, continua, "utilizziamo gli stessi strumenti con i quali viene fatta una diagnosi, quindi l'ecografia. Il tumore è già stato sottoposto a biopsia e di lui sappiamo vita, morte e miracoli grazie ai patologi, dobbiamo sapere qual è il nostro nemico. Poi lo eliminiamo: taglio millimetrico, inseriamo una sonda sotto guida ecografica e la posizioniamo per ricoprire il tumore con questa palla di ghiaccio. Dall'ago infatti fluisce azoto liquido, che abbassa la temperatura della sonda a -190 gradi" e avvolge nel ghiaccio "un diametro intorno ai 4 centimetri. Sfruttiamo al massimo il margine di sicurezza" intorno al tumore "e a -40 gradi, la temperatura citotossica, lo uccidiamo". (segue) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Morto Ed Gale, Chucky nel film cult ‘La bambola assassina’

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Ed Gale, attore e stuntman statunitense noto per aver interpretato alcuni dei personaggi più insoliti del cinema anni '80, tra cui la bambola Chucky nel film cult "La bambola assassina" (1988) e "Howard il papero" (1986), è morto a Los Angeles martedì 27 maggio all'età di 61 anni. A dare l'annuncio è stata la nipote Kayse Gale con un toccante e ironico messaggio su Facebook: "È con il cuore pesante – e una bara sorprendentemente leggera (capito il gioco di parole?) – che annunciamo l'improvvisa scomparsa di nostro zio, Ed Gale. Ed ha preso il suo ultimo applauso e ora è protagonista nell'aldilà. Partì per la California a vent'anni con 41 dollari in tasca e un sogno. E non si è mai voltato indietro".  Affetto da nanismo (era alto 103 cm), Ed Gale ha costruito una carriera di oltre 130 apparizioni tra cinema, televisione e pubblicità, spesso interpretando ruoli fisicamente impegnativi o sotto costumi scenici complessi. Fu il corpo e il movimento di "Howard il papero", mentre la voce era di Chip Zien. In un'intervista del 2018, Gale ricordava: "Ero entusiasta del ruolo, anche se non sapevo chi fosse Howard. Ho indossato il costume ogni giorno per quasi dieci mesi". Ma è con il personaggio di Chucky, la bambola posseduta da un serial killer, che Gale ha raggiunto fama mondiale. Apparve nel primo film della saga "La bambola assassina" (1988) diretto da Tom Holland e nel suo sequel "La bambola che uccide" (1990) di Maria Lease, contribuendo a rendere il personaggio uno dei più inquietanti del cinema horror. Tra gli altri titoli della sua filmografia si ricordano "Balle Spaziali" (1987), Chopper Chicks in Zombietown" (1989), "Fratello, dove sei?" (2000) dei fratelli Coen, "The Polar Express" (2004, come doppiatore) e "Tiptoes" (2003). Apparve anche in serie tv come "Baywatch" e "Dinosauri tra noi". Nel 2023, Gale fu coinvolto in una controversia, accusato da un gruppo online di aver tentato contatti inappropriati con minorenni. Le accuse furono successivamente archiviate per mancanza di prove e Gale venne dichiarato innocente. Nato il 23 agosto 1963 a Plainwell, nel Michigan, Gale aveva lasciato casa a vent'anni per tentare la fortuna a Hollywood, riuscendo a ritagliarsi una carriera unica grazie al talento, all'ironia e alla dedizione. Come ha scritto la nipote: "Con questa vasta produzione, lascia dietro di sé un'eredità piena di luci discutibili e battute memorabili". (di Paolo Martini) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Usa, Rubio: “Revocheremo visti agli studenti cinesi”

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Gli Stati Uniti "revocheranno con decisione i visti per gli studenti cinesi". Lo ha annunciato il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, affermando – riporta la Cnn – che il Dipartimento di Stato lavorerà con il Dipartimento per la Sicurezza interna sulle revoche che riguarderanno gli studenti cinesi negli Usa, "compresi quelli con collegamenti con il Partito comunista cinese o che studiano in settori critici". "Rivedremo anche – ha detto – i criteri per i visti per rafforzare i controlli per future richieste provenienti da Repubblica Popolare Cinese e Hong Kong". Queste misure, secondo Rubio, rientrano nelle politiche della Casa Bianca che "danno priorità agli Stati Uniti e non alla Cina". La dichiarazione non ha specificato le aree di studio interessate né i dettagli delle misure aggiuntive previste per l'esame delle nuove domande di visto. La decisione segue di una settimana la condanna da parte delle autorità di Pechino della presunta "politicizzazione" dell'istruzione da parte di Washington, arrivata dopo il divieto imposto all'Università di Harvard di ammettere studenti stranieri per l'anno accademico 2025-2026. Provvedimento che è stato temporaneamente bloccato da un giudice federale. L'annuncio si inserisce nel contesto di una serie di azioni intraprese dall'amministrazione Trump volte a penalizzare college e università statunitensi accusate di violazione degli ordini esecutivi presidenziali in seguito alle proteste filopalesinesi tenutesi nei campus contro l'offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza. Il Dipartimento di Stato ha precedentemente revocato visti a studenti stranieri accusati di aver guidato le manifestazioni.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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