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Usa, governo pronto ad annullare tutti i contratti federali con Harvard. E l’ateneo risponde a Trump

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(Adnkronos) – Non si placa la battaglia di Trump contro l'Università di Harvard. L'amministrazione Usa ha deciso di annullare tutti i contratti federali rimanenti con l'ateneo, per un valore stimato di 100 milioni di dollari. A rivelarlo è il New York Times, che ha potuto visionare una lettera inviata dalla Casa Bianca alle agenzie federali, in cui si chiede di "trovare fornitori alternativi" per i servizi futuri, segnando una rottura definitiva nei rapporti tra il governo e l'ateneo.  Il provvedimento si inserisce in una serie di attacchi del governo Trump contro Harvard, accusata di non rispettare la decisione della Corte Suprema – risalente al 2023 – che vieta l'uso del fattore razziale nei processi di ammissione, oltre a tollerare episodi di antisemitismo e promuovere un'ideologia ostile ai valori nazionali. Già il mese scorso erano stati congelati 3,2 miliardi di fondi pubblici destinati all'università, e bloccata la possibilità di accettare nuovi studenti internazionali. Il presidente di Harvard, Alan Garber, ha denunciato la misura come "illegale e ingiustificata", avvertendo che "mette a rischio il futuro di migliaia di studenti e studiosi". L'univeristà ha avviato diverse cause legali per ottenere il ripristino dei fondi e del diritto di accogliere studenti stranieri, parzialmente riottenuto grazie a un'ordinanza del giudice federale Allison D. Burroughs. Tra i contratti colpiti dall'ultima decisione dell'amministrazione, figurano collaborazioni con nove agenzie federali, tra cui uno studio sugli effetti del caffè per conto del National Institute of Health e un programma di formazione per dirigenti del Dipartimento della Sicurezza Interna. La lettera del governo cita anche la recente assegnazione di una borsa di studio da parte della Harvard Law Review a uno studente coinvolto in un episodio controverso durante una protesta Pro-Pal.  E dopo l'ennesimo attacco all'ateneo il presidente di Harvard ha risposto nuovamente alle misure dell’amministrazione Trump contro l’università. In un’intervista a Npr, Garber ha definito le azioni del governo "sconcertanti" e "dannose non solo per Harvard, ma per l’intero Paese", sottolineando che "i finanziamenti per la ricerca non sono un regalo: sono risorse assegnate per lavori considerati prioritari dal governo federale". Garber ha riconosciuto che esistono problemi da affrontare, in particolare legati alla libertà di espressione e alla diversità di opinioni politiche nel campus, ma ha messo in dubbio il legame tra le misure punitive e la lotta all’antisemitismo. "Perché tagliare i fondi alla ricerca? Non aiuta a risolvere il problema dell’antisemitismo, ma danneggia il progresso scientifico di cui beneficia tutto il Paese", ha dichiarato. Ha inoltre respinto le accuse secondo cui Harvard avrebbe rifiutato di collaborare con il governo sulla questione degli studenti stranieri: "Per quanto ne so, non è vero. Abbiamo fornito tutte le informazioni previste dalla legge". Di fronte alla possibilità che l’azione dell’amministrazione sia un monito per tutte le università statunitensi, Garber ha lanciato un appello alla comunità accademica: "Dobbiamo essere fermi nei nostri principi. Siamo qui per produrre e diffondere conoscenza, per educare cittadini che servano il mondo. Se falliamo in questo compito, possiamo aspettarci di essere attaccati. Ma la risposta non deve essere il cedimento: dobbiamo raddoppiare il nostro impegno per il bene della nazione e del mondo". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Referendum, l’appello di professori, intellettuali e scrittori: “Andate a votare”

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(Adnkronos) – Professori, intellettuali, scrittori: il mondo della cultura si sta mobilitando per i referendum dell’8 e 9 giugno sul lavoro e la cittadinanza. L’invito è chiaro e diretto: 'Andate a votare'. Da Alessandro Barbero a Tomaso Montanari, da Antonio Scurati a Gabriella Genisi, da Carlo Lucarelli a Maurizio De Giovanni e Andrea Vitali: sono tanti i testimonial che hanno voluto dire la loro direttamente sui social network della Cgil, promotrice di 4 dei 5 quesiti referendari.  "Il referendum è il momento in cui la nostra democrazia assomiglia a quella degli antichi Ateniesi, in cui tu sei lì sulla collina, hai l’ordine del giorno e gridi 'Voglio questa cosa' oppure 'Non la voglio' e la maggioranza vince. Pare sia il caso di tener vivo nella nostra democrazia qualcosa che ancora ci ricollega alle radici di questo modo di stare insieme", sono le parole del prof più amato d’Italia, Alessandro Barbero. "L’8 e il 9 giugno abbiamo la grandissima occasione di riprendere in mano la nostra democrazia. La democrazia è fatta di diritti ed è fatta di persone, e negli ultimi anni abbiamo distrutto i diritti, e così abbiamo distrutto le persone", dice invece Tomaso Montanari. "È sul lavoro che si fonda la nostra democrazia. Abbiamo perso un po’ la testa negli ultimi anni e abbiamo eroso questi diritti, e abbiamo dato un grande potere ai padroni, a chi sta sopra, a chi ha già la forza. Ma la Costituzione e le leggi servono a difendere i diritti di chi non ha forza e potere. Questi referendum – aggiunge lo storico dell’arte e rettore dell’università per stranieri di Siena – sono un’occasione per invertire la rotta, per il lavoro e anche per dare diritti a chi vive nel nostro Paese, in pace, perché una democrazia e una repubblica non si fondano sulle disuguaglianze. Andiamo a votare e votiamo sì, perché le democrazie sono in pericolo in tutto il mondo, in tutto l’Occidente, e la nostra non fa eccezione". "Votare è un esercizio di democrazia", dichiara invece l’autore di 'M' Antonio Scurati. "Vorrei invitare tutti i democratici di sinistra, di centro e di destra: votate, andare a votare è un gesto democratico, la democrazia va custodita. Poi – prosegue lo scrittore – io voto sì perché l’Italia è un Paese fondato sul lavoro e oggi l’Italia purtroppo sfrutta il lavoro, anche il lavoro legale. Gli stipendi sono bassissimi e le garanzie sono sempre meno". "Andrò a votare cinque sì perché i diritti non tolgono nulla a nessuno, anzi, aggiungono per tutti", dice Gabriella Genisi, autrice della serie gialla di Lolita Lobosco, approdata al cinema con Luisa Ranieri.  Altri due giallisti, Carlo Lucarelli e Maurizio De Giovanni hanno le idee chiare: "Io andrò a votare perché è un dovere, perché è un diritto ma soprattutto perché serve, perché il mio voto riguarderà cose importantissime come il lavoro e i diritti civili", spiega Lucarelli. "Andare a votare significa contribuire a una battaglia di civiltà", dice De Giovanni, autore della serie dei bastardi di Pizzofalcone. "Questi referendum sono un ultimo baluardo alla salvaguardia di una correttezza nei rapporti di lavoro, alla sicurezza sul lavoro e alla cittadinanza guadagnata in cinque anni e non negli attuali tempi enormi e assolutamente incivili. Andate a votare", conclude lo sceneggiatore.  Un lungo e accorato appello al voto è infine quello di Andrea Vitali, cantore della provincia fatta di persone comuni. Proprio sulla vita delle persone, sulla loro dignità e sicurezza, si sofferma il messaggio dello scrittore di Bellano. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Energia, Pichetto: “Necessari investimenti su reti digitali e sistemi di accumulo”

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(Adnkronos) – “Digitalizzazione, aumento della produzione da rinnovabili, un sistema sempre più decentralizzato, elettrificazione dei consumi sono elementi che disegnano un nuovo assetto per la rete elettrica nazionale”. Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in occasione dell’apertura della XIII edizione del Festival dell’Energia, in programma a Lecce fino al 31 di maggio.  “L’Italia sta lavorando per avere un’infrastruttura energetica adatta agli assetti che prenderanno forma nei prossimi anni. Oggi, l’elettricità è molto più che semplice merce: è un servizio essenziale – afferma – E la loro disponibilità dipende da un'infrastruttura energetica pienamente operativa, efficiente e resiliente, in grado di fornire energia quando e dove è necessaria. Abbiamo bisogno di un’infrastruttura compatibile con questo nuovo assetto. Per questo sono necessari investimenti su reti digitali e sistemi di accumulo".  "L’Italia è sensibile alle istanze di sicurezza energetica sotto i suoi molteplici aspetti che riguardano l’indipendenza energetica negli approvvigionamenti, la resilienza e l’interconnessione del proprio sistema energetico, la sicurezza delle infrastrutture e l’accessibilità dell’energia. Dobbiamo proseguire il percorso che questo governo ha intrapreso per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e ci riusciremo anche grazie alla produzione di energia nucleare”, conclude. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ddl animali è legge: da Gandhi a Dudù, le citazioni in Senato

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(Adnkronos) – Il ddl animali è legge. L'Aula del Senato ha infatti votato per alzata di mano il disegno di legge di 'Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali. Il provvedimento, già approvato dalla Camera dei Deputati è accolto in via definitiva.  Il testo introduce una profonda revisione della disciplina penale in materia di tutela degli animali prevedendo sia nuove tutele non solo per gli animali di affezione, ma anche pene più severe per chi li maltratta, sevizia e abbandona. "Il percorso è ancora lungo e maturerà in base all'avanzamento civico della nostra società…". Il senatore della Lega, Manfredi Potenti, da qualche mese responsabile del dipartimento 'benessere animali' del partito di Matteo Salvini, dopo avere presentato in Aula del Senato il ddl a tutela di cani e gatti e non solo, guarda avanti. In una implicita citazione del Mahatma Gandhi (che diceva che "la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali") snocciola i 15 articoli che compongono la nuova legge 'animalista': basta cani e gatti a catena, basta combattimenti tra animali e corse clandestine di cavalli. E chi si macchia di reati, uccidendo e seviziando, contro gli amati "fratelli con la coda" (copyright senatrice Biancofiore) d'ora in poi rischia fino a 4 anni di carcere.  Così il Senato, che ieri ha ascoltato in Aula l'informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani su Gaza, si dedica oggi agli amici a quattrozampe, approvando una legge che è "una rivoluzione copernicana" come dice soddisfatta – citando l'astronomo polacco del XVI secolo – la senatrice Erika Stefani, anche lei del partito di Salvini.  
Tanti gli interventi accorati che risuonano nell'emiciclo, a voce dei non pochi ultra-animalisti che si contano da destra a sinistra. La senatrice Michaela Biancofiore, nota anche per aver inaugurato con il suo Puggy il via libera ai cani in Senato, è quasi commossa. Cita ad uno ad uno i tanti nomi dei cani, dei gatti e anche della capretta, finiti al centro di drammatici fatti di cronaca: "Pensiamo per un attimo – chiede in Aula – all'uccisione del povero cane Angelo, torturato a morte nel cosentino, del cane Aron, bruciato vivo a Palermo, del gatto Leone, scuoiato vivo nel salernitano, della capretta uccisa a calci e pugni da una banda di ragazzini che un giorno saranno uomini, mi chiedo quali uomini e dove siano le famiglie… , dell'orsa Amarena, del cervo Bambotto, per citarne soltanto alcuni". Per Biancofiore troppe le creature "barbaramente trucidate o torturate per futili motivi o, peggio, per uccidere la noia". "Siamo di fronte a un provvedimento in favore dei nostri fratelli con la coda, dei nostri compagni di vita, di coloro che amano senza conoscere l'egoismo, che purtroppo è tipico invece degli esseri umani", conclude amara la senatrice bolzanina.  
Il forzista Pierantonio Zanettin, non può non citare Dudù, il barboncino tanto amato "dal presidente Berlusconi". Da sempre il nostro partito manifesta una grande sensibilità su questo tema, che fa parte, per certi versi, del nostro pantheon cultura", dice il presidente della Commissione Banche: "Il nostro amato e sempre rimpianto presidente Berlusconi amava tantissimo gli animali, cani, gatti, a partire dal celeberrimo barboncino Dudù. Citava anche quella famosa frase di Totò: 'I cani sono qualcosa a metà strada tra gli angeli e i bambini, e sono per tutti noi degli amici inarrivabili, sinceri e fedeli'". Il forzista conclude: "È sempre bello e commovente ricordare il nostro presidente nel giardino di Arcore, circondato dai suoi cani…". Altri citano Ovidio, altri direttamente Gandhi, il grande pacifista il cui nome più volte risuona in Aula.   Il provvedimento, composto da 15 articoli, si inserisce nel solco della riforma dell’articolo 9 della Costituzione, che ha riconosciuto agli animali uno specifico valore giuridico, stabilendo l'obbligo per lo Stato di tutelarne il benessere. L'articolo 1, che ridefinisce il titolo del IX-bis del Codice penale: non si tutela più semplicemente il 'sentimento per gli animali', ma direttamente gli animali stessi, come esseri senzienti. Si tratta di un cambio di paradigma culturale e giuridico, che si riflette in una serie di inasprimenti delle pene per i reati contro di loro. L’articolo 2 modifica l’art. 544-quater c.p., aumentando le sanzioni pecuniarie per chi organizza spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie verso animali. Più dura anche la repressione dei combattimenti illegali tra animali: l’articolo 3 interviene sull’art. 544-quinquies c.p., portando la pena da due a quattro anni di reclusione per chi promuove o dirige questi eventi, e prevedendo aggravanti se sono coinvolti minori o armi, oppure se le scene sono diffuse online (articolo 4). Anche le uccisioni e i maltrattamenti vengono puniti con maggiore severità. L’articolo 5 riscrive gli articoli 544-bis e 544-ter c.p., prevedendo fino a quattro anni di carcere per chi cagiona la morte di un animale con crudeltà, e sanzioni più alte per l’uso di sevizie o sofferenze prolungate. Viene inoltre riformulato l’art. 638 c.p., che ora prevede da uno a quattro anni di reclusione per chi danneggia o uccide tre o più animali altrui, e si alza la sanzione minima per l’abbandono (art. 727 c.p.). Particolare attenzione è dedicata anche al sequestro e alla confisca degli animali oggetto di reato. Con l’introduzione del nuovo art. 260-bis del codice di procedura penale (articolo 6 del disegno di legge), si regolamenta l’affidamento definitivo degli animali sequestrati alle associazioni autorizzate, con il versamento di una cauzione e la possibilità di variazione anagrafica in caso di cucciolate. Il testo prevede poi il divieto di abbattimento o alienazione degli animali coinvolti in indagini penali (art. 544-sexies, come modificato dall’articolo 7), anche se non formalmente sequestrati, fino alla sentenza definitiva. Inoltre, chi commette abitualmente i reati più gravi contro gli animali potrà essere soggetto alle misure di prevenzione del codice antimafia, comprese confische e sorveglianza speciale. Rilevante anche l’articolo 8, che estende la responsabilità amministrativa prevista dal d.lgs. 231/2001 alle imprese coinvolte in reati contro gli animali, con sanzioni pecuniarie fino a 500 quote e interdizioni fino a due anni. Rimangono esclusi da queste disposizioni i casi disciplinati da leggi speciali in materia di caccia, pesca, allevamento e spettacoli circensi. Il disegno di legge interviene anche sulla legge 201/2010, aumentando le pene per il traffico illecito di animali da compagnia, con multe più alte e revoche delle autorizzazioni per chi commette più violazioni (articolo 9). E introduce un divieto generalizzato di tenere cani e altri animali d’affezione legati alla catena, salvo che per motivi di salute o sicurezza certificati (articolo 10). Completano il testo modifiche a norme su identificazione e registrazione (articolo 11), nuove disposizioni per il coordinamento delle forze di polizia (articolo 12), e l’inasprimento delle pene per la cattura e la detenzione illegale di animali selvatici (articoli 13 e 14). Infine, si introduce il divieto di commercializzare pelli e pellicce di gatto domestico (articolo 15).  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Rottamazione-quater, rata in scadenza: cosa prevede la proroga

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(Adnkronos) –
In arrivo la scadenza della prossima rata della Rottamazione-quater. Il termine di pagamento è fissato al 31 maggio 2025 e riguarda i contribuenti che sono in regola con i versamenti precedenti e che quindi, per mantenere i benefici previsti, devono continuare a rispettare le scadenze indicate nel proprio piano di Definizione agevolata delle cartelle. In considerazione dei cinque giorni di tolleranza concessi dalla legge e dei differimenti in caso di termini coincidenti con giorni festivi, saranno comunque ritenuti tempestivi i pagamenti effettuati entro il 9 giugno 2025. E' quanto si legge nella nota dell'Agenzia delle entrate-Riscossione Per effettuare il versamento si devono utilizzare i moduli allegati alla Comunicazione delle somme dovute inviata da Agenzia delle entrate-Riscossione, anche disponibile in copia sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it. In caso di mancato pagamento, oppure qualora venga effettuato oltre il termine ultimo o per importi parziali, la legge prevede la perdita dei benefici della Definizione agevolata e gli importi già corrisposti saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.  Si specifica che il pagamento della rata del 31 maggio non riguarda i contribuenti che, entro il 30 aprile scorso, hanno presentato la domanda di riammissione alla Rottamazione-quater ai sensi della legge n. 15/2025 di conversione del decreto Milleproroghe (D.L. n. 202/2024). Per tali contribuenti, Agenzia delle entrate-Riscossione entro la fine del mese di giugno invierà una comunicazione con l’ammontare delle somme dovute e i moduli di pagamento in base al piano di rate scelto in fase di domanda di riammissione, con la prima scadenza fissata dalla legge al 31 luglio 2025. È possibile pagare in banca, agli uffici postali, nelle tabaccherie e ricevitorie, agli sportelli bancomat (Atm) abilitati, utilizzando i canali telematici delle banche, di Poste Italiane e di tutti gli altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti al nodo pagoPa, sul sito di Agenzia delle entrate-Riscossione oppure con l'App Equiclick. Si può pagare anche direttamente agli sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione prenotando un appuntamento. I contribuenti che hanno necessità di recuperare la Comunicazione delle somme dovute e i moduli di pagamento possono sempre scaricarne una copia direttamente nell’area riservata del sito di Agenzia delle entrate-Riscossione oppure riceverli via e-mail inviando una richiesta dall’area pubblica, senza necessità quindi di credenziali di accesso, allegando un documento di riconoscimento. Sul sito di Agenzia delle entrate-Riscossione è disponibile anche ContiTu, il servizio che consente di scegliere di pagare in via agevolata soltanto alcuni degli avvisi/cartelle contenuti nella Comunicazione delle somme dovute. La Definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, la cosiddetta Rottamazione-quater introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022), consente di versare solo l’importo dovuto a titolo di capitale e quello dovuto a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica. Non sono invece da corrispondere le somme dovute a titolo di sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora e aggio. Per quanto riguarda i debiti relativi alle multe stradali o ad altre sanzioni amministrative (diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi contributivi), non sono da corrispondere le somme dovute a titolo di interessi (comunque denominati, comprese pertanto le c.d. “maggiorazioni”), nonché quelle dovute a titolo di aggio. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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