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Denisa Maria Adas, svolta nel caso. Indagata la madre: “Sa chi l’ha rapita”

(Adnkronos) – Svolta nel caso della scomparsa di Maria Denisa Adas, la trentenne romena di cui si sono perse le tracce da una settimana: indagata la madre. "È stata rapita e seviziata da romeni, le hanno rotto i denti. Lo ha ordinato un avvocato italiano, non accetta il rifiuto". È una testimonianza scioccante quella raccolta dalla Procura di Prato nell'ambito delle indagini sulla giovane, escort di professione, residente a Roma e arrivata nella città toscana da pochi giorni e alloggiava in un residence in via Ferrucci. Doveva poi spostarsi a Bologna, ma di lei non si è più saputo nulla dalla sera del 15 maggio. A riferire le drammatiche parole sarebbe stata un'amica della vittima, ascoltata dagli inquirenti. La fonte, considerata attendibile, ha raccontato di essere stata informata direttamente dalla madre di Maria Denisa, Maria Cristina Paun, 49 anni, ora formalmente indagata per false informazioni al pubblico ministero, come ha reso noto tramite un comunicato il procuratore Luca Tescaroli che coordina le indagini dei carabinieri. Secondo la testimone, la mamma avrebbe nascosto deliberatamente alcuni dettagli cruciali, forse nel tentativo di mediare privatamente con l'uomo indicato come presunto responsabile del sequestro. Al centro delle attenzioni investigative è finito un professionista italiano, presumibilmente un avvocato, descritto come un ex cliente ossessionato dalla ragazza romena. L'uomo, secondo la ricostruzione, avrebbe avuto contatti con la madre di Maria Denisa attraverso un numero alternativo, dettaglio che ha spinto i carabinieri a eseguire una perquisizione nell'abitazione della donna a Roma, nel quartiere Torpignattara, con l'obiettivo di sequestrare il cellulare utilizzato per le comunicazioni. Sempre secondo quanto riferito dalla testimone, l'avvocato avrebbe contattato Maria Cristina Paun dicendole che la figlia è viva, ma che è trattenuta da un gruppo di connazionali romeni coinvolti in un giro di prostituzione a Roma. In cambio della liberazione, avrebbe proposto assistenza legale gratuita ai presunti sequestratori. Un racconto che, tuttavia, l'amica di Maria Denisa avrebbe in dubbio con gli investigatori: "Non so se questi romeni esistano davvero. Forse ha fatto tutto lui. È stato respinto e non lo accetta". Le ultime tracce della 30enne sparita nel nulla risalgono alla sera di giovedì 15 maggio, quando avrebbe mandato un messaggio ad alcune colleghe escort per segnalare la presenza di un cliente molesto. L'uomo in questione è stato successivamente rintracciato e ha fornito un alibi. Intorno alle 23.30, Maria Denisa avrebbe avuto l'ultimo contatto telefonico con la madre. Da allora, il silenzio. Il giorno dopo, insospettite dall'assenza di risposte, le amiche hanno iniziato a cercarla. Una di loro ha lanciato un appello anonimo su una piattaforma di messaggistica, parlando di una "situazione gravissima". In un bar della zona di via Ferrucci, vicino al residence dove Maria Denisa incontrava i clienti, una dipendente avrebbe riferito di aver sentito la trentenne parlare al telefono in romeno, con tono agitato, e di aver colto una frase agghiacciante: "Se vado da lui o mi vede, mi ammazza". La Procura di Prato ritiene che la giovane possa essere stata sequestrata a fini di sfruttamento sessuale tra il 15 e il 16 maggio. La pista dell'omicidio, inizialmente considerata, perde sempre più consistenza. Al momento non sono emerse richieste di riscatto, ma gli investigatori non escludono neppure un tentativo di controllo o costrizione legato all'ambiente della prostituzione. La madre della vittima potrebbe aver tentato di trattare con l'avvocato, forse nella speranza di ottenere la liberazione della figlia evitando l'intervento delle forze dell’ordine. Un incontro tra i due, riferito dalla testimone, sarebbe stato fissato nei prossimi giorni a Roma. Le indagini proseguono serrate, con il coinvolgimento dei reparti investigativi dei carabinieri di Prato, Firenze e Roma. L'obiettivo è ricostruire con precisione le ultime ore prima della scomparsa e verificare le reali responsabilità del professionista finito al centro del caso. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Farmaci, Associazione ictus: “Soddisfatti per ok Aifa a rimborsabilità tenecteplase”

(Adnkronos) – La Italian Stroke Association-Associazione italiana ictus (Isa-Aii) esprime grande soddisfazione per la decisione del Consiglio di amministrazione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che ha approvato la rimborsabilità di tenecteplase per l'utilizzo nel trattamento dell'ictus ischemico acuto in ambito ospedaliero. Questa approvazione rappresenta un passaggio cruciale per l'innovazione terapeutica nell'ambito dello stroke, consentendo l'adozione di un farmaco che unisce efficacia clinica comprovata a una maggiore praticità di somministrazione rispetto alla terapia trombolitica standard attualmente in uso (rtPA – alteplase). "Isa-Aii accoglie con favore l'approvazione di tenecteplase da parte di Aifa, un farmaco che si è dimostrato sicuro ed efficace in numerosi studi clinici. Tenecteplase offre una somministrazione semplificata in bolo singolo e mostra risultati almeno equivalenti, se non superiori, rispetto all'alteplase nella pratica clinica. Il suo impiego potrà migliorare i tempi di trattamento e l'accessibilità alla terapia trombolitica anche in contesti ospedalieri meno strutturati". Isa-Aii sottolinea l'importanza di questa decisione per la rete nazionale dell'ictus auspicando una rapida implementazione del tenecteplase nei protocolli ospedalieri, in linea con le più recenti evidenze scientifiche e le raccomandazioni internazionali. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Sostenibilità, Rilegno: “Estendere riciclo a manufatti legnosi diversi da imballaggi”

(Adnkronos) – "Qualsiasi cosa che funzioni si può migliorare, con questa richiesta di allargamento statutario stiamo cercando di fare in modo di inglobare nel sistema Rilegno migliaia di aziende che lavorano il legno. Siamo tutti uniti dallo stesso filo che è quello dell'utilizzo del materiale legnoso e quindi per noi è fondamentale dare una mano oggi a chi lavora il legno, perché il Consorzio esiste, perché il legno c'è e c'è chi lavora il legno e quindi è come se fossero dei nostri figli anche loro". Così il presidente di Rilegno Nicola Semeraro sull’avvio del dialogo con il ministero dell’Ambiente per l’estensione sperimentale delle attività consortili al riciclo di manufatti legnosi diversi dagli imballaggi, in settori chiave come l’edilizia e la grande distribuzione. "In Italia abbiamo migliaia di piccole aziende; se andiamo a verificare i numeri parliamo di circa 40mila aziende che lavorano il legno. Sono numeri importanti, Rilegno è un consorzio nazionale e non c'è un altro Rilegno ad oggi, la normativa prevede che ne nascano altri, ma chiaramente quello che abbiamo dimostrato dai dati è che l'organizzazione che il consorzio ha è una organizzazione molto difficile da duplicare", ha concluso. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Sostenibilità, Semeraro (Rilegno): “Riutilizzo e riciclo due facce della stessa medaglia”

(Adnkronos) – "Riutilizzo e riciclo sono due facce della stessa medaglia perché si deve riutilizzare e si deve riciclare, per poter fare questo devi progettare un imballaggio che poi rientri in questi meccanismi. Anche quello è il nostro lavoro, quello di creare un imballaggio che si presta a essere riutilizzato perché se un imballaggio è strutturato in un certo modo può fare più rotazioni". Lo ha detto Nicola Semeraro, presidente del Consorzio Rilegno a Cesenatico per presentare la Relazione sulla gestione dell'attività svolta dal Consorzio nel 2024. "Abbiamo un sistema che si chiama Epal dove l'Italia è seconda solo al mercato tedesco e quindi lì abbiamo dei numeri veramente importanti perché la logistica in Italia negli ultimi anni si è integrata in una maniera importante e di conseguenza oggi abbiamo solamente una tipologia di Epal che ha circa 400 milioni di rotazioni. Sono numeri enormi – ha proseguito Semeraro – e questo è frutto del lavoro fatto tutti insieme con la produzione. Per poter oggi parlare di riutilizzo vuol dire che 'ieri' abbiamo fatto un progetto. Devo dire che sinceramente questo è un consorzio che ha sempre lavorato per cercare di migliorare ed essere in linea con quelle che erano le direttive europee già dal 1998, non è solo frutto di quello che è stato fatto l'anno scorso o due anni fa o tre anni fa, è un percorso molto lungo". —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Rilegno, tasso riciclo imballaggi al 67% dell’immesso al consumo

(Adnkronos) – "I numeri sono molto importanti, mantenerli non è facile, però il consorzio è strutturato per affrontare e migliorare non solo i numeri, ma gli equilibri interni che un consorzio ambientale come Rilegno ha. I numeri del riciclo (67%) sono molto importanti, ma abbiamo anche una quantità di riutilizzo che è molto importante, intorno al 30%, è uno dei numeri più importanti che il consorzio ha, che è in linea con quelli che sono gli sviluppi di una nuova direttiva sugli imballaggi che arriva dall'Europa". Sono le parole di Nicola Semeraro riconfermato presidente del Consorzio Rilegno per il prossimo triennio. A deciderlo l'assemblea dei soci che a Cesenatico ha rinnovato le cariche e il consiglio di amministrazione. "L'Europa chiede il 30% noi siamo al 67 perché quando si parla dei rifiuti bisogna capire bene e confrontarsi con il mondo del riciclo. Riciclare il legno è molto più difficile che riciclare la plastica e di conseguenza gli impianti di riciclo sono nati, hanno investito ed è chiaro che vogliono materiale. Il materiale noi siamo riusciti a ricercarlo, a metterlo insieme e quindi negli anni abbiamo veramente lavorato bene perché Rilegno ha fatto un progetto per ogni direttiva della legge. Se noi andiamo a prendere la direttiva del 1998, andiamo a vedere che cosa indicava l'Europa, noi abbiamo lavorato per realizzare ogni direttiva di quella legge. Quella che oggi chiamano la nuova direttiva sugli imballaggi in realtà aveva un grande significato e dei contenuti già nel '98 e il consorzio Rilegno questo l'ha fatto già dal '98", ha concluso Semeraro. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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