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Roborock Saros Z70, test del robot da pavimenti col braccio robotico

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(Adnkronos) – Lanciato ufficialmente in Italia il 20 maggio 2025, il Roborock Saros Z70 si distingue come una delle proposte più innovative del settore. Con un prezzo di lancio pari a 1.699 euro valido fino al 2 giugno sullo shop ufficiale Roborock e su Amazon (destinato a salire a 1.799 euro in seguito) il nuovo robot aspirapolvere e lavapavimenti si inserisce nella fascia alta del mercato, offrendo una combinazione di tecnologie avanzate, automazione spinta e una novità assoluta: un braccio robotico retrattile in grado di raccogliere oggetti dal pavimento. È proprio questo elemento, mai visto prima in un dispositivo destinato al largo consumo, a rendere il Saros Z70 un prodotto emblematico. Il braccio meccanico, capace di riconoscere e sollevare piccoli oggetti come calzini, fazzoletti o ciabatte, rappresenta una svolta concettuale nell’ambito della pulizia autonoma. Sebbene l’attuale implementazione presenti alcune limitazioni, come la necessità che gli oggetti siano ben visibili su superfici dure e non troppo vicini alle pareti, la funzionalità è già operativa e funziona correttamente in condizioni ideali. Roborock ha inoltre promesso futuri aggiornamenti software per ampliare la gamma di oggetti riconoscibili, migliorando ulteriormente l’efficienza del sistema. Accanto a questa innovazione, il Saros Z70 integra tutte le caratteristiche che ci si aspetta da un robot di fascia premium. Offre una potenza di aspirazione di 22.000 Pa, tra le più alte del settore, un sistema di navigazione avanzato (StarSight 2.0) basato su sensori ToF al posto del tradizionale LiDAR, e un sistema di lavaggio con doppio pad rotante, capace di sollevare i panni per evitare i tappeti. La stazione di ricarica e gestione è tra le più complete: svuota automaticamente il serbatoio della polvere, lava e asciuga i panni a caldo, e ricarica con acqua e detergente il serbatoio interno. Include anche una funzione di videosorveglianza domestica accessibile tramite app, con possibilità di inviare immagini in tempo reale e pattugliamenti programmabili. Dal punto di vista del design, il Saros Z70 si presenta con un’estetica curata e moderna. Il corpo macchina è compatto, grazie all’assenza della torretta LiDAR, e il modulo base mantiene un profilo elegante pur ospitando numerosi serbatoi e vani funzionali. L’app Roborock, disponibile per Android e iOS, guida l’utente passo dopo passo nella configurazione iniziale, nella mappatura degli ambienti e nella gestione delle pulizie, offrendo una vasta gamma di personalizzazioni. Durante i test, il robot si è mostrato preciso e metodico nella navigazione, evitando gli ostacoli più comuni anche se con margini di miglioramento sulle superfici morbide. La batteria ha garantito un’autonomia di oltre 110 minuti, più che sufficiente per coprire appartamenti di medie dimensioni in una sola sessione. Il sistema di lavaggio, con panni rotanti e detersione a caldo, ha evidenziato un comportamento generalmente efficace. Tuttavia, in presenza di macchie molto localizzate, il robot tende a evitarle piuttosto che affrontarle direttamente, una scelta probabilmente dettata da un algoritmo prudente per non peggiorare lo sporco. Il braccio robotico, pur essendo la principale attrazione, si trova ancora in una fase di maturazione. Le condizioni per il suo utilizzo ottimale sono specifiche e talvolta poco pratiche nella vita quotidiana, ma la base tecnica è solida e rappresenta una piattaforma su cui Roborock potrà costruire nei prossimi aggiornamenti. Il controllo manuale del braccio tramite app funziona ed è visivamente accattivante, anche se richiede una certa pazienza e precisione. In conclusione, il Roborock Saros Z70 è un dispositivo che guarda avanti, introducendo per primo una tecnologia che potrebbe ridefinire il concetto stesso di robot domestico. Sebbene oggi la sua principale innovazione sia più promettente che risolutiva, il robot resta un prodotto completo, capace e ben costruito. Per gli appassionati di tecnologia e per chi cerca il massimo in termini di funzionalità e automazione, il Saros Z70 rappresenta un investimento interessante, anche alla luce del prezzo promozionale iniziale. Chi invece privilegia la pura efficienza nella pulizia potrebbe trovare alternative più bilanciate, ma difficilmente altrettanto visionarie. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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realme GT 7 conquista il Guinness World Record: 24 ore di film in streaming

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(Adnkronos) – realme ha celebrato le straordinarie capacità del suo imminente flagship realme GT 7 con un evento senza precedenti, “l'Endless Power Journey”, una crociera esclusiva che ha ospitato un traguardo storico. Nel corso di questa manifestazione, realme ha conquistato un nuovo Guinness World Record per la maratona più lunga di visione di film su smartphone. Il realme GT 7 ha superato la prova riproducendo film ininterrottamente per ben 24 ore, dimostrando non solo l'efficienza eccezionale del dispositivo, ma anche stabilendo un nuovo punto di riferimento per l'autonomia della batteria nel panorama mobile. Il viaggio verso il Guinness World Record è stato trasmesso in diretta livestream, partendo da Roma e collegandosi con la sede principale di realme a Shenzhen, in Cina. La sfida è iniziata ufficialmente alle ore 18:00 del 22 maggio e si è conclusa esattamente 24 ore dopo, alle 18:00 del 23 maggio, con la certificazione ufficiale da parte del Guinness World Records. Il realme GT 7 sarà dotato di una potente batteria da 7.000 mAh e supporterà la ricarica Ultra da 120 W. È inoltre certificato TÜV Rheinland per la durata della batteria, un'ulteriore garanzia della sua affidabilità. Con questo nuovo riconoscimento internazionale, realme GT 7 consolida la propria posizione come un punto di riferimento nella tecnologia delle batterie per smartphone, promettendo agli utenti un'esperienza senza interruzioni. 
Il lancio globale della serie realme GT 7 è atteso con grande interesse e si terrà il 27 maggio a Parigi. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Pokémon GCC: Scarlatto & Violetto Rivali Predestinati, la recensione

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(Adnkronos) – Con l’espansione Rivali Predestinati, disponibile dal 30 maggio, il Gioco di Carte Collezionabili Pokémon rafforza la propria longevità e rilevanza, riportando in scena una delle forze antagoniste più iconiche dell’universo ideato da Satoshi Tajiri: il Team Rocket. Questo ritorno segna un importante snodo tematico e strategico per la serie Scarlatto & Violetto, offrendo al tempo stesso nuove opportunità per il gioco competitivo e contenuti di sicuro interesse per i collezionisti. Il set Rivali Predestinati si compone di: 83 carte nuove legate al Team Rocket, 17 Pokémon-ex, di cui 10 associati ad Allenatori iconici, 23 rare illustrazione e 11 rare illustrazione speciale, 6 carte rare iper dorate, con finiture speciali di pregio L’espansione viene distribuita attraverso diversi formati: bustine singole, Set Allenatore Fuoriclasse e Kit Sfida Strategica.  Il Set Allenatore Fuoriclasse Rivali Predestinati rappresenta una delle confezioni più complete dell’espansione. Include nove bustine dell’espansione, una carta promozionale olografica a figura intera di Wobbuffet del Team Rocket, visibile sul retro della confezione, e accessori standard come segnalini, dadi, divisori e una guida strategica tematica. Il set si rivolge in particolare agli appassionati del gioco competitivo, ma anche ai collezionisti che aspirano a ottenere alcune delle carte più ricercate della serie. Tra queste figurano esemplari di forte impatto come Giovanni & Mewtwo-ex, che dominano anche la grafica esterna del set, oppure Armonio & Ho-Oh-ex e Camilla & Garchomp-ex, tra i pezzi più ambiti per estetica e valore strategico. Il Kit Sfida Strategica si rivela una soluzione ideale per chi desidera iniziare subito a giocare. Contiene un mazzo precostruito di 40 carte pronto all’uso e quattro bustine dell’espansione, offrendo un equilibrio tra immediatezza e potenzialità di espansione. Il prodotto è pensato per introdurre nuovi giocatori al GCC Pokémon senza la necessità di costruire manualmente un mazzo competitivo. Un ulteriore elemento di interesse è la presenza casuale di una carta promozionale olografica esclusiva (tra quattro disponibili), elemento che aggiunge valore anche per i collezionisti. L’elemento tematico centrale dell’espansione è il ritorno del Team Rocket, qui rappresentato non solo dai celebri Jessie, James e Meowth, ma dall’intera organizzazione criminale guidata da Giovanni. Le carte legate a questo gruppo introducono nuove dinamiche strategiche basate sull’interferenza e il controllo dell’avversario, utilizzando abilità di tipo Veleno e Psichico per rallentare o condizionare il gioco. Mewtwo-ex Rocket, Nidoking-ex Rocket e Giovanni sono solo alcune delle carte che spiccano per funzionalità e design. A queste si aggiungono i Pokémon degli Allenatori, tra cui Misty, Camilla, Armonio, Pepe, Mary e Rocco, che rafforzano la componente narrativa e il legame con l’universo della serie. Con Rivali Predestinati, il GCC Pokémon propone un’espansione ben bilanciata tra impatto visivo, rilevanza strategica e valore collezionistico. Il ritorno del Team Rocket dona coerenza tematica al set, mentre le sinergie introdotte rendono l’espansione potenzialmente influente sul metagame. La qualità delle illustrazioni, anche nelle versioni meno rare, conferma la cura produttiva di The Pokémon Company. L’espansione si candida a pieno titolo come una delle più complete e riuscite del 2025. Disponibile in tutti i negozi autorizzati a partire dal 30 maggio, Rivali Predestinati si rivolge tanto ai veterani del gioco quanto ai nuovi appassionati, con un’offerta solida in termini di contenuti, accessibilità e profondità strategica. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Oppo Reno 13 FS, mediogamma solido, equilibrato e pronto a tutto

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(Adnkronos) – L’Oppo Reno 13 FS si inserisce nel segmento dei medio gamma con un’identità ben definita: offrire un’esperienza d’uso completa, priva di compromessi evidenti, e mantenere un equilibrio tra qualità costruttiva, prestazioni e prezzo (attualmente costa 379 euro sul sito Oppo). Un dispositivo progettato per adattarsi a diverse esigenze, capace di distinguersi senza inseguire soluzioni di rottura, ma puntando su affidabilità e coerenza tecnica. Analizziamolo nel dettaglio. Il Reno 13 FS si presenta con un’estetica sobria ma raffinata, dominata da una back cover opaca che non solo migliora la presa e riduce la visibilità delle impronte, ma contribuisce anche a un look moderno ed elegante. Le dimensioni, pari a 162,6 x 75,05 x 7,76 mm per 192 grammi di peso, lo rendono maneggevole, complice anche la costruzione in policarbonato con fibra di vetro che dona solidità e resistenza a graffi e urti. Un elemento distintivo è la certificazione IP69, che garantisce protezione avanzata contro polvere, immersioni e persino getti d’acqua ad alta temperatura. È un livello di protezione superiore rispetto a quanto generalmente offerto in questa fascia di mercato, pensato per utenti attivi e per contesti d’uso non convenzionali. Il pannello AMOLED da 6,67 pollici rappresenta uno dei principali punti di forza del dispositivo. Con risoluzione 1.5K (2400 x 1080 pixel), refresh rate a 120Hz e copertura totale della gamma DCI-P3, offre una resa visiva nitida, colori bilanciati e contrasti profondi. La luminosità massima di 1200 nits consente una buona leggibilità anche in condizioni di luce intensa. La tecnologia Splash Screen consente inoltre l’interazione con le mani bagnate, dettaglio utile in ambito sportivo o all’aperto. Sotto la scocca, l’Oppo Reno 13 FS monta un processore Snapdragon 6 Gen 1, affiancato da 12 GB di RAM LPDDR4x (espandibili virtualmente) e da un’ampia memoria interna da 512 GB UFS 3.1, ulteriormente espandibile via microSD fino a 2 TB. Il dispositivo si dimostra reattivo nell’apertura delle applicazioni, con un multitasking gestito senza esitazioni. Il sistema di dissipazione mantiene temperature contenute anche sotto sforzo. Per lo sblocco, sono presenti sia il riconoscimento facciale 2D sia il sensore di impronte sotto il display: entrambi veloci e affidabili. Sul fronte della connettività si segnalano la compatibilità con reti 5G, il supporto al WiFi dual band, chip NFC, Bluetooth 5.1 e GPS. L’audio stereo, che include la capsula auricolare come secondo speaker, restituisce un suono discreto, adeguato alla fascia di prezzo. Il comparto fotografico posteriore comprende tre sensori: principale da 50 MP con OIS, ultra-grandangolare da 8 MP e macro da 2 MP. Le immagini catturate sono caratterizzate da una buona fedeltà cromatica, gestione efficace delle luci e un bilanciamento del bianco preciso. La stabilizzazione ottica aiuta a mantenere nitidezza anche in scatti notturni, dove il rumore resta contenuto. I video arrivano fino alla risoluzione 4K a 30 fps, con autofocus rapido e una stabilizzazione soddisfacente durante le riprese in movimento, anche se la mancanza dei 60 fps potrebbe farsi sentire in scenari più dinamici. La fotocamera anteriore da 32 MP, con apertura f/2.4, si dimostra all’altezza per selfie dettagliati e con una resa cromatica equilibrata. Il dispositivo è dotato di Android 15 con interfaccia ColorOS 15. Il sistema si conferma maturo, fluido e personalizzabile, con una buona integrazione di funzionalità legate all’intelligenza artificiale. Durante il periodo di test, la stabilità è risultata esemplare, priva di crash o rallentamenti. La batteria da 5800 mAh è uno dei tratti distintivi del Reno 13 FS. L’autonomia supera agevolmente la giornata e può arrivare a coprire fino a due o tre giorni con un uso moderato. La ricarica rapida da 45W consente di riportare il dispositivo al 100% in circa 75 minuti. Oppo Reno 13 FS si posiziona come una delle proposte più interessanti nella fascia media, con un listino inferiore ai 400 euro. Offre un design curato, un display sopra la media, un hardware affidabile e un comparto fotografico ben equilibrato. La batteria generosa e la certificazione IP69 ne aumentano la versatilità, rendendolo adatto anche a un pubblico più dinamico. Non eccelle in ogni singolo aspetto, ma riesce a mantenere un ottimo livello complessivo in ogni ambito, rivelandosi un dispositivo equilibrato, completo e competitivo. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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OpenAI e Jony Ive: un nuovo dispositivo tascabile e senza schermo entro il 2026

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(Adnkronos) – Un nuovo dispositivo hardware, frutto della collaborazione tra OpenAI e il celebre designer Jony Ive, è in fase di sviluppo e promette di introdurre una modalità inedita di interazione con l’intelligenza artificiale. Secondo quanto emerso da una comunicazione interna dello staff, riportata dal Wall Street Journal, il progetto prevede un device di dimensioni tascabili, privo di schermo, consapevole del contesto ambientale e non riconducibile a occhiali o altri dispositivi da indossare. L’iniziativa prende forma in seguito all’acquisizione da parte di OpenAI della startup io, fondata da Ive insieme ad altri ex ingegneri Apple, per un valore stimato di 6,5 miliardi di dollari. Il CEO Sam Altman ha ipotizzato che questa operazione possa incrementare la valutazione di OpenAI fino a un trilione di dollari, anticipando la nascita di una vera e propria famiglia di dispositivi derivati da questa alleanza strategica. Il primo prodotto dovrebbe essere lanciato entro la fine del 2026, anche se i dettagli tecnici restano strettamente riservati per evitare il rischio di imitazioni da parte dei concorrenti. Tuttavia, alcune informazioni trapelate delineano un dispositivo non invasivo, progettato per integrarsi con la quotidianità dell’utente e diventare una sorta di “terzo oggetto fondamentale” sulla scrivania, accanto a un computer e a uno smartphone. Altman ha dichiarato che l’obiettivo è di raggiungere la soglia dei 100 milioni di unità vendute in tempi più rapidi rispetto a qualsiasi altro nuovo prodotto nella storia recente del settore tecnologico. Ha inoltre precisato che non si tratta di un telefono né di un visore, prendendo le distanze da esperienze fallimentari come l’Humane AI Pin, criticato anche da Ive stesso. Lo stesso Ive, che ha contribuito a definire l’estetica dei prodotti Apple per oltre due decenni, ha descritto questa nuova avventura come l’avvio di “un nuovo movimento del design”. Rievocando il legame creativo che lo univa a Steve Jobs, ha sottolineato l’intesa professionale trovata con Altman, definendola “profonda” e determinante nello sviluppo del progetto. Il dispositivo, ancora avvolto nel riserbo, mira a superare i limiti dell’attuale dipendenza dagli schermi digitali, proponendosi come un’interfaccia naturale tra intelligenza artificiale e vita quotidiana. Un prodotto destinato, nelle intenzioni dei suoi ideatori, a segnare un cambiamento radicale nella relazione tra esseri umani e tecnologia. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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