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Usa, Rubio: “Revocheremo visti agli studenti cinesi”

(Adnkronos) –
Gli Stati Uniti "revocheranno con decisione i visti per gli studenti cinesi". Lo ha annunciato il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, affermando – riporta la Cnn – che il Dipartimento di Stato lavorerà con il Dipartimento per la Sicurezza interna sulle revoche che riguarderanno gli studenti cinesi negli Usa, "compresi quelli con collegamenti con il Partito comunista cinese o che studiano in settori critici". "Rivedremo anche – ha detto – i criteri per i visti per rafforzare i controlli per future richieste provenienti da Repubblica Popolare Cinese e Hong Kong". Queste misure, secondo Rubio, rientrano nelle politiche della Casa Bianca che "danno priorità agli Stati Uniti e non alla Cina". La dichiarazione non ha specificato le aree di studio interessate né i dettagli delle misure aggiuntive previste per l'esame delle nuove domande di visto. La decisione segue di una settimana la condanna da parte delle autorità di Pechino della presunta "politicizzazione" dell'istruzione da parte di Washington, arrivata dopo il divieto imposto all'Università di Harvard di ammettere studenti stranieri per l'anno accademico 2025-2026. Provvedimento che è stato temporaneamente bloccato da un giudice federale. L'annuncio si inserisce nel contesto di una serie di azioni intraprese dall'amministrazione Trump volte a penalizzare college e università statunitensi accusate di violazione degli ordini esecutivi presidenziali in seguito alle proteste filopalesinesi tenutesi nei campus contro l'offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza. Il Dipartimento di Stato ha precedentemente revocato visti a studenti stranieri accusati di aver guidato le manifestazioni. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Donnarumma, ora quale futuro? “Non so se resto al Psg”

(Adnkronos) –
Gigio Donnarumma e un futuro lontano da Parigi? Possibile, nonostante il trionfo del suo Psg in finale di Champions League contro l’Inter. Nel post-partita di Monaco, tra i festeggiamenti, il portiere della Nazionale non ha nascosto dubbi su una sua permanenza in Francia: “Dopo tante critiche arriva una vittoria importantissima, ma vincere l’Europeo resta il successo di cui sono più orgoglioso. Psg? Non so se resto, vediamo nelle prossime settimane. Ora andrò in Nazionale e vedremo cosa accadrà”. Quale futuro, allora, per Donnarumma? Non è un mistero che, per il portiere azzurro, non sia mai decollato il feeling con il tecnico del Paris Luis Enrique. Il contratto del capitano della Nazionale è in scadenza nel 2026 e proprio una stagione trionfale come quella appena chiusa, impreziosita dal Triplete
Ligue 1-Coppa di Francia-Champions League, potrebbe rappresentare la chiusura del cerchio. La fine della sua avventura all’ombra della Tour Eiffel. Donnarumma, che ha iniziato la sua carriera al Milan, è arrivato al Psg nel 2021 e in Francia ha vinto tutto. Ora andrà a giocarsi il Mondiale per Club in America da protagonista, anche con un occhio al Pallone d’oro. Poi si intensificheranno le riflessioni sulla prossima stagione. Per ripartire da Parigi, inevitabilmente, dovranno proseguire i discorsi per il rinnovo di contratto. La situazione è monitorata da diversi club in giro per il mondo: a cominciare dall’Italia e dall’Inter, che adesso dovrà valutare il futuro di Sommer. Su Donnarumma ci sono da tempo anche gli occhi della Premier League, con il Manchester City in prima fila. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Roma, 19enne accoltellato davanti metro a Tuscolana: è grave

(Adnkronos) – Un ragazzo romano di 19 anni è stato accoltellato al petto ed è grave, seppur non in pericolo di vita, in ospedale. E’ successo intorno a mezzanotte, davanti alla fermata della metropolitana Lucio Sestio, nel quartiere Don Bosco, al Tuscolano a Roma. Sentita dagli agenti della Squadra Mobile impegnati nelle indagini, la fidanzata della vittima che era con lui al momento dell’aggressione, ha riferito di un gruppo di ragazzi peruviani conosciuti da lei solo di vista, che si sarebbero avvicinati al 19enne senza un apparente motivo, accoltellandolo. Le telecamere sul posto non hanno ripreso quanto accaduto e sono in corso accertamenti da parte dei poliziotti. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Tumori: ecco l’immunoncologia di precisione per melanoma, nuovi biomarcatori predittivi

(Adnkronos) – Dal microambiente tumorale possono arrivare informazioni preziose che consentono di sapere in anticipo quali pazienti con melanoma possono o meno beneficiare dei trattamenti immunoterapici. A spingere un passo in più avanti ‘immunoncologia di precisione’ sono due studi presentati da Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, al meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), in corso a Chicago. Entrambi i lavori sono stati condotti nell’ambito dello studio clinico Secombit, progettato per valutare l’efficacia di diverse sequenze terapeutiche nei pazienti con melanoma metastatico Braf mutato, un tipo di melanoma caratterizzato da una mutazione genetica che spinge le cellule tumorali a crescere. “Nello studio vengono messe alla prova diverse sequenze di farmaci inibitori di Braf, che ‘spengono’ il gene iperattivato, e di immunoterapici, cioè farmaci che tolgono il ‘freno’ che impedisce alle cellule immunitarie di colpire il tumore – spiega Ascierto –. Si tratta di combinazioni che hanno rivoluzionato il trattamento del melanoma con mutazione Braf, offrendo elevati tassi di risposta e benefici clinici prolungati anche in pazienti con metastasi. Tuttavia, non tutti rispondono a queste combinazioni e stiamo imparando a capire il perché”. Nel primo studio i ricercatori si sono concentrati sulla cosiddetta biologia spaziale, una metodica che punta a esaminare la localizzazione e le interazioni di diversi tipi di cellule nel microambiente tumorale. “Attraverso analisi avanzate condotte su 42 biopsie pretrattamento, abbiamo identificato 15 tipi di cellule, tra cui 10 diverse popolazioni di cellule immunitarie, oltre a 10 marcatori di stato cellulare – afferma Ascierto –. Abbiamo così studiato ben 1.941 caratteristiche spaziali, da cui abbiamo selezionate le principali associate a una migliore risposta ai trattamenti, quindi a una maggiore sopravvivenza e a un maggiore beneficio clinico prolungato”. In particolare, da questa complessa mappa i ricercatori hanno dimostrato che quando le cellule tumorali interagiscono con il microambiente, seguendo specifiche coordinate spaziali, si registrano tassi di risposta al trattamento combinato peggiori. Mentre quando si presenta una maggiore interazione tra cellule tumorali e specifiche cellule del sistema immunitario, anche in questo caso entro coordinate precise, la risposta ai trattamenti è migliore. “Il nostro lavoro sottolinea l’importanza della biologia spaziale nella personalizzazione dei trattamenti – commenta Ascierto –. Questo approccio offre una strada promettente per il progresso della medicina personalizzata, in particolare nel melanoma, e per il miglioramento degli esiti clinici sia nell’immunoterapia che nel trattamento mirato”. Nel secondo studio l’attenzione dei ricercatori si è concentrata su un noto biomarcatore dei tumori ematologici: la timidina chinasi 1 (TK1). Si tratta di un enzima che svolge un ruolo fondamentale nella sintesi e nella riparazione del Dna, il cui aumento della concentrazione nel sangue può indicare un’attività di proliferazione cellulare più elevata, come avviene nei tumori. “In questo nuovo studio, il primo condotto su TK1 nel melanoma metastatico, abbiamo analizzato 81 pazienti: 40 con livelli elevati di TK e 41 con livelli bassi dello stesso enzima – spiega Ascierto –. I risultati hanno mostrato una marcata differenza nella prognosi tra i due gruppi”. Nel dettaglio: la mediana di sopravvivenza a 5 anni è risultata più bassa nei pazienti che presentavano livelli elevati di TK: 19 mesi mentre nei pazienti con livelli bassi di TK non è stata ancora raggiunta. “Sorprendentemente, la differenza di sopravvivenza tra i gruppi TK-alto e TK-basso non è stata statisticamente significativa (47% contro 44) tra i pazienti a cui è stato applicato un ‘approccio sandwich’, cioè trattati prima con gli inibitori Braf, poi con l’immunoterapia e subito dopo ancora con gli inibitori di Braf – spiega Ascierto –. È evidente che questa strategia terapeutica funzioni indipendentemente dai livelli di TK”. Per quanto riguarda la sopravvivenza globale a 5 anni i ricercatori hanno rilevato una differenza marcata tra i pazienti con TK alto e TK basso: 20% contro il 60% nel gruppo di pazienti che hanno iniziato prima la terapia target. La differenza è risultata altrettanto marcata (38% TK alta vs 78) tra i pazienti a cui sono stati somministrati prima gli immunoterapici e poi gli inibitori di Braf. Presente, ma meno netta la differenza tra i pazienti con livelli sierici di TK alti e bassi in chi è stato trattato con l’approccio sandwich (46% contro 75%). “Siamo entrati nell’era dell’immunoncologia di precisione – conclude Ascierto –. I risultati degli studi confermano che si possono selezionare i trattamenti in base alle caratteristiche non solo del tumore, ma del microambiente e del sistema immunitario. Questo significa poter dare subito ai pazienti la terapia più efficace, evitando loro trattamenti inutili e con pesanti effetti collaterali”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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In fuga da posto di blocco travolgono coppia in auto, morto un 56enne

(Adnkronos) – Un uomo di 56 anni originario di Sant’Agata Bolognese è morto questa notte, poco dopo le 4, mentre si trovava a bordo della propria auto assieme alla moglie nei pressi di San Matteo della Decima, frazione di San Giovanni in Persiceto. La coppia di coniugi è stata travolta da una Bmw guidata da un 22enne magrebino che, assieme ad altri due connazionali, aveva scelto di fuggire da un posto di blocco per evitare il controllo dei carabinieri. Lo scontro tra le due vetture è avvenuto nei pressi di un incrocio: mentre per il 56enne non c’è stato scampo, la moglie si trova ora ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale Maggiore di Bologna, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico. Da quanto si apprende, l’incidente è avvenuto dopo che le forze dell’ordine avevano tentato di inseguire la Bmw lanciata a tutta velocità, per diversi chilometri, con sirene spiegate e luci accese, provando ad allertare del pericolo gli automobilisti alla guida sulle strade di San Matteo della Decima. Subito dopo lo schianto, il 22enne straniero ha abbandonato il mezzo per tentare di scappare a piedi, ma nel frattempo i carabinieri sono riusciti a fermare gli altri due che viaggiavano nello stesso veicolo. Risaliti al conducente, i militari lo hanno raggiunto a casa e fermato per omicidio stradale. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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