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Per cancro seno la cura che arriva dal gelo, Ieo: “Verso un futuro no bisturi”

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(Adnkronos) – Una palla di ghiaccio per congelare il tumore al seno e ucciderlo. L'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano traccia l'identikit di una chirurgia oncologica che sta cambiando: sempre più soft, in questo caso 'frozen'. Passi avanti che puntano verso il traguardo all'orizzonte: un futuro senza bisturi. A fare il punto sullo stato dell'arte sono stati gli specialisti dell'Irccs cresciuto sotto l'ala dell'oncologo Umberto Veronesi, 'padre' dell'approccio che punta a ridurre l'invasività del trattamento per il cancro al seno. Quest'anno, ha ricordato Paolo Veronesi, direttore del Programma senologia dell'Ieo aprendo il consueto appuntamento 'Ieo con le donne', "festeggiamo 100 anni dalla nascita di mio papà Umberto", classe 1925, scomparso nel 2016 alla soglia dei 91 anni. La sua eredità scientifica è viva, è il messaggio rivolto alle 1.500 donne che da tutto il Paese hanno aderito all'invito dell'Istituto a riunirsi al Teatro Manzoni di Milano, dove ospite d'eccezione è stata Emma Marrone. La cantante, oltre ad aver condiviso la sua esperienza, ha emozionato la platea con una versione più intima di alcuni suoi successi – 'Apnea' e 'Amami' – accompagnata dalla chitarra.  All'appuntamento annuale con le donne operate per tumore del seno l'Ieo ha annunciato dunque i nuovi studi clinici che mirano a ridurre al minimo l'invasività chirurgica sul corpo delle donne. "La chirurgia è il trattamento standard per le donne con tumore del seno ed è il caposaldo delle cure per questa malattia", ha spiegato Veronesi. "Negli ultimi 40 anni, tuttavia, l'impegno di tutti i senologi del mondo – e in prima linea all'Ieo – si è concentrato nel ridurre al minimo l'invasività dell'atto chirurgico per ottenere il minore impatto possibile sulla vita della donna a parità di sicurezza oncologica. Vanno in questa direzione gli studi sulla chirurgia robotica o sull'eliminazione della chirurgia dopo la terapia medica preoperatoria, e i trattamenti percutanei come la crioablazione". La cura che arriva dal gelo, per l'appunto.  "E' un intervento meno invasivo" della chirurgia classica, "perché non ha cicatrici – sottolinea a margine Franco Orsi, che all'Ieo dirige la Divisione di Radiologia interventistica – Stiamo definendo il setting ideale. Per il momento, sulla base dei dati che già abbiamo e ci dicono che è efficace, le pazienti che possono beneficiare di questo trattamento hanno dai 50 anni in su e piccoli tumori della mammella entro i 15 millimetri". Tecnicamente, continua, "utilizziamo gli stessi strumenti con i quali viene fatta una diagnosi, quindi l'ecografia. Il tumore è già stato sottoposto a biopsia e di lui sappiamo vita, morte e miracoli grazie ai patologi, dobbiamo sapere qual è il nostro nemico. Poi lo eliminiamo: taglio millimetrico, inseriamo una sonda sotto guida ecografica e la posizioniamo per ricoprire il tumore con questa palla di ghiaccio. Dall'ago infatti fluisce azoto liquido, che abbassa la temperatura della sonda a -190 gradi" e avvolge nel ghiaccio "un diametro intorno ai 4 centimetri. Sfruttiamo al massimo il margine di sicurezza" intorno al tumore "e a -40 gradi, la temperatura citotossica, lo uccidiamo". (segue) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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F1, oggi si corre il Gp di Spagna – La gara in diretta

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(Adnkronos) – La Formula 1 torna in pista con il Gp di Spagna, sul circuito del Montmelò. Oggi, domenica 1 giugno, si corre alle 15 per il nono appuntamento del Mondiale. In pole position c'è la McLaren di Oscar Piastri, che partirà davanti al compagno di squadra Lando Norris e alla Red Bull del campione del mondo Max Verstappen. Quinta la prima Ferrari, con Lewis Hamilton. Settimo Charles Leclerc.  Il Gp di Spagna è visibile su Sky Sport Uno, Sky Sport F1, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go e Now. La gara sarà visibile anche in chiaro su Tv8, ma in differita (alle 18)
 —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Inter, i dubbi di Inzaghi: dall’offerta araba al rinnovo, le opzioni per il futuro

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Simone Inzaghi via dall'Inter? Il tecnico nerazzurro non ha dato certezze dopo la finale di Champions persa contro il Psg, alimentando anche dubbi sul futuro immediato: “Se andrò negli Stati Uniti per il Mondiale? Ora non so rispondere a questa domanda”. Tutto dopo le parole distensive di Marotta: “Le nostre valutazioni su Inzaghi non cambiano. Una serata negativa non cancella il resto”.  Il punto di partenza va individuato nelle voci delle ultime settimane, che tornano attuali dopo il ko in finale di Champions con il Psg. Una disfatta che apre a molteplici scenari. Da un lato c’è l’Arabia Saudita, con l’offerta milionaria dell'Al Hilal impareggiabile per ogni club in Europa. Resta però viva la possibilità di continuare con l'Inter: Inzaghi ha un contratto fino al 2026, guadagna 6 milioni e mezzo più bonus e con i nerazzurri si tratterebbe ora di ricostruire un gruppo (anche vista l'età media avanzata della squadra). La partita si gioca sulle motivazioni: dopo una stagione giocata a cento all'ora, ma chiusa senza titoli (con uno scudetto sfumato clamorosamente nel finale), il tecnico ritroverà la forza di mettersi in gioco? In questo, la società è stata chiara: c'è voglia di continuare con Inzaghi per il gran lavoro fatto in questi anni (con lui i nerazzurri hanno vinto tre Supercoppe Italiane, due Coppe Italia e lo scudetto della seconda stella) e a breve ci saranno discussioni. Alle porte c'è il Mondiale per Club negli Stati Uniti. L'Inter dovrà capire come affrontarlo.   —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ucraina lancia operazione contro bombardieri russi: “Distrutti 40 aerei”

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(Adnkronos) – L'Ucraina sta conducendo ''una operazione su larga scala'' per distruggere i bombardieri russi. Lo ha reso noto una fonte dei servizi di sicurezza ucraini (Sbu) spiegando che è stato condotto un attacco contro una base nella Siberia orientale a migliaia di chilometri dai confini dell'Ucraina. "I servizi di sicurezza ucraini stanno conducendo un'operazione speciale su larga scala volta a distruggere i bombardieri nemici" lontano dalle linee del fronte in Russia, ha detto la fonte, aggiungendo che sono stati colpiti più di 40 aerei. La stessa fonte ha affermato che un incendio è scoppiato presso l'aeroporto di Belaya, situato nella regione di Irkutsk, nella Siberia orientale, a oltre 4.200 chilometri dall'Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha intanto annunciato che domani a Istanbul sarà presente una delegazione di Kiev per partecipare ai negoziati diretti con gli inviati russi. Su 'X', Zelensky ha scritto che ''la nostra delegazione sarà guidata da Rustem Umerov'', il ministro della Difesa ucraino. Sottolineando che ''stiamo facendo tutto il possibile per proteggere la nostra indipendenza, il nostro Stato e il nostro popolo'', Zelensky ha spiegato di aver ''delineato i compiti a breve termine e ho anche definito le nostre posizioni in vista dell'incontro di lunedì (domani, ndr) a Istanbul''. Zelensky ha sottolineato che ''il primo'' obiettivo è arrivare a ''un cessate il fuoco completo e incondizionato''. Quindi, ha scritto, ''secondo: il rilascio dei prigionieri. Terzo: il ritorno dei bambini rapiti''. ''Per stabilire una pace affidabile e duratura e garantire la sicurezza'' è necessaria ''la preparazione di un incontro al massimo livello'', ha poi scritto ancora, sottolineando la necessità di un incontro con il leader del Cremlino Vladimir Putin. ''Le questioni chiave possono essere risolte solo dai leader'', ha affermato. Dodici soldati ucraini sono intanto rimasti uccisi in un attacco missilistico russo che ha colpito un campo di addestramento. Lo rendono noto le forze armate ucraine. "Oggi, primo giugno, il nemico ha lanciato un attacco missilistico sull'area di una delle unità di addestramento dell'esercito ucraino", si legge in una dichiarazione in cui si specifica che vi sono oltre 60 feriti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Melanoma, glicemia alta dimezza la sopravvivenza in pazienti senza diabete

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(Adnkronos) – I livelli di glicemia nel sangue potrebbero predire la prognosi dei pazienti con melanoma metastatico in trattamento con l’immunoterapia. Se infatti la glicemia è alta, anche in assenza di diabete, la prognosi è peggiore e la sopravvivenza alla malattia si dimezza. A fare luce su questa associazione è uno studio condotto da Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, presentato in occasione del meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), in corso a Chicago. “Con la scoperta del ruolo della glicemia nei pazienti con melanoma potremmo aver individuato un nuovo potenziale marcatore prognostico che ci consentirebbe di migliorare la risposta dei pazienti ai trattamenti”, commenta Ascierto. "Lo studio ha coinvolto 1079 pazienti non diabetici con melanoma metastatico trattati con gli inibitori dei checkpoint immunitari, trattamenti immunoterapici che mirano a eliminare i “freni” che impediscono al sistema immunitario di riconoscere ed attaccare il tumore. I ricercatori hanno misurato i livelli di glucosio nel sangue in tre momenti distinti nelle due settimane precedenti all’inizio del trattamento con l’immunoterapia, individuando come soglia il valore di 93.33 mg/dL – si legge nella nota – I risultati hanno mostrato che i pazienti con glicemia bassa hanno quasi il doppio della sopravvivenza globale mediana rispetto ai pazienti con glicemia elevata (27.7 mesi vs 14.5 mesi). Per quanto riguarda la sopravvivenza libera da progressione, i pazienti con glicemia bassa hanno registrato circa il 72% in più di tempo mediano senza progressione rispetto a quelli con glicemia elevata (7.4 mesi vs 4.3 mesi)". “Dall'analisi dei biomarcatori è emersa un’associazione positiva tra glicemia e livelli elevati di Interleuchina-6 (IL-6), un noto biomarcatore dell'infiammazione – spiega Domenico Mallardo, Ricercatore presso Irccs Istituto Nazionale Tumori Fondazione G Pascale –. Inoltre, l’analisi di 95 campioni di RNA ha mostrato un’associazione tra glicemia e geni correlati all'attività infiammatoria e alla regolazione del ciclo cellulare”. Le implicazioni di questo studio sono significative e potrebbero avere un impatto sulla gestione clinica dei pazienti non diabetici con melanoma metastatico in trattamento con l’immunoterapia. “Oltre al valore prognostico, la scoperta del ruolo della glicemia consente di identificare i pazienti non diabetici a maggior rischio di una risposta meno favorevole all’immunoterapia e di una progressione della malattia più rapida – sottolinea Ascierto –. Sebbene lo studio non abbia indagato i possibili effetti di interventi sulla glicemia, la forte associazione tra glicemia elevata e infiammazione suggerisce che la modulazione della glicemia potrebbe rappresentare una strategia per migliorare l'efficacia dell'immunoterapia. Ipotizziamo, infatti, che i pazienti potrebbero beneficiare di modifiche dello stile di vita e di interventi dietetici mirati ad abbassare la glicemia quando superiore alla soglia di 93.33 mg/dL”. Non è escluso neanche lo sviluppo di nuovi approcci farmacologici. “L'associazione tra glicemia e geni legati all'infiammazione e alla regolazione del ciclo cellulare fornisce spunti preziosi per comprendere meglio i meccanismi molecolari attraverso cui la glicemia influenza la risposta all’immunoterapia e la progressione del tumore – conclude Ascierto –. Questo potrebbe portare allo sviluppo di nuovi bersagli terapeutici e terapie mirate. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi che confermino questi risultati e per valutare l’efficacia di eventuali interventi volti a modulare la glicemia in questo contesto. Se confermati, i nostri risultati potrebbero portare all'introduzione della valutazione della glicemia basale come parametro da considerare nella stratificazione del rischio e nella pianificazione terapeutica per i pazienti con melanoma metastatico in trattamento con l’immunoterapia". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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