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Sardegna, Todde e il ricorso sulla decadenza respinto: “Dimettermi? Assurdità”

(Adnkronos) – "Dimettermi? Chiunque mi conosca sa che è assolutamente un'assurdità". Il giorno dopo la sentenza, Alessandra Todde incontra la stampa e ribadisce la volontà di tirare dritto dopo che il Tribunale ha respinto il suo ricorso contro la decadenza. "Mi dimetterei se non avessi la fiducia dei sardi. Se i sardi mi dicessero chiaramente che non credono in me, che hanno difficoltà rispetto alle cose che sto portando avanti certamente mi porrei in discussione rispetto al mandato che ho ricevuto. Ma questa è l'unica possibilità, altre possibilità non esistono", ha detto la presidente della Regione Sardegna, che rivela di aver ricevuto invece tanto sostegno. “Voglio ringraziare le migliaia di cittadini che hanno inondato la presidenza, che hanno inondato i miei canali social e che hanno scritto per darmi fiducia, confermarmi fiducia e dire che devo andare avanti – spiega -. Credo che questa sia la cosa più importante. Io ho ricevuto un mandato elettorale e dice che devo governare, che ho un diritto ma anche un dovere nei confronti dei sardi e nei confronti di coloro che hanno sposato il nostro programma e che vogliono il cambiamento in Sardegna. Io sono assolutamente determinata ad esercitare questo diritto. Anche la sentenza di ieri ha detto che il Consiglio ha l'ultima parola e io nel frattempo ho piene funzioni ed intendo esercitarle per governare la Regione”. "Se c'è un risultato che questo processo sta ottenendo è di compattare la maggioranza in maniera molto forte”, osserva poi la governatrice, guardando il lato positivo dei guai giudiziari e assicurando che lei e il 'campo largo' che la sostiene continueranno nel loro lavoro. “I vertici di maggioranza li facciamo continuamente, ieri abbiamo fatto una Giunta alle 8 e ne facciamo un'altra sabato mattina, continuiamo a confrontarci in maniera costante – spiega la presidente della Regione Sardegna -. Nei prossimi giorni ci incontreremo per temi pratici: c'è il nodo della sanità, c'è il nuovo bando sui trasporti, ci sono delle risposte che noi dobbiamo dare ai cittadini, Io sono molto contenta della risposta che ho avuto dalla mia maggioranza”. Todde assicura quindi che la spada di Damocle della decadenza non stia influendo sul suo lavoro: “Noi stiamo governando: se ne facciano una ragione, continueremo a governare”. “Siamo da diversi mesi in ballo su questo tema e probabilmente lo eravamo anche da prima perché, a sentire le notizie che avevano certi parlamentari, questa situazione aleggiava nell'aria addirittura durante l'estate – commenta la presidente della Regione Sardegna -. Questo non ha minimamente cambiato la nostra azione di governo. Abbiamo commissariato la sanità, abbiamo risolto il problema di La Maddalena che era fermo da diversi anni, abbiamo impostato il nuovo bando sui trasporti, stiamo dando risposte sull'agricoltura, sull'istruzione. Potrei elencare veramente i risultati in quest'anno di governo che sono moltissimi”. Todde già ieri ha annunciato che farà ricorso e oggi rivela i dettagli. “Ci sono 30 giorni, il tempo è limitato. Noi abbiamo sempre allargato ad altri pareri, anche in questi mesi abbiamo ricevuto pareri esterni che vengono ovviamente da professionisti anche nazionali, quindi continueremo con questo metodo”, spiega ai giornalisti che ha incontrato nella sede istituzionale di Villa Devoto a Cagliari. Il primo ricorso contro la richiesta di decadenza arrivata dal Collegio di garanzia non è andato bene, ma Todde non cambierà il pool di avvocati. “Io confermo la fiducia nei confronti dei miei legali che mi hanno seguito fino a questo momento – assicura – e continueremo a prendere in considerazione tutto quello che può arrivare come valore aggiunto da parte di altri professionisti, quindi il metodo non cambierà”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Fisco, Salvini: “Priorità Lega è pace fiscale definitiva”

(Adnkronos) – "La priorità fiscale della Lega, qua parlo non solo da vicepremier, ma da segretario della Lega, è di una pace fiscale definitiva tra cittadini, fisco e Agenzia delle Entrate e la nostra proposta che stiamo dettagliando ormai alle virgole è una rottamazione decennale con 120 rate simili, senza sanzioni e interessi per permettere a milioni di italiani di riemergere dal limbo, dalla zona grigia e tornare a lavorare, fatturare, assumere, avere un conto corrente e pagare fino all'ultimo quello che vogliono pagare, perché non è una pace fiscale destinata a chi non ha dichiarato e magari oggi va a Portofino col fuoribordo, ma è una pace fiscale dedicata a chi ha dichiarato e non ce l'ha fatta a versare tutto il dovuto". Lo ha detto il vice premier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo in video collegamento al Festival del lavoro a Genova. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Donna travolta e uccisa da una ruspa in spiaggia a Cervia, l’autista è risultato positivo alla cocaina

(Adnkronos) – È risultato positivo alla cocaina Lerry Gnoli, il 54enne accusato di aver ucciso Elisa Spadavecchia, la 66enne che ha perso la vita sabato scorso su una spiaggia di Pinarella di Cervia, sul litorale romagnolo. L’uomo era alla guida della ruspa che ha travolto la vittima e, accortosi dell’incidente, ha subito chiamato i soccorsi, ma per lei non c’era più nulla da fare. Nei giorni scorsi Gnoli, che vive nella frazione di Montaletto di Cervia, si è sottoposto alle analisi tossicologiche e ad altri accertamenti medici, fino alla giornata di ieri, quando si è presentato davanti al sostituto procuratore Letizia Ciriello per essere interrogato. L’uomo ha risposto a tutte le domande poste dal magistrato e dagli uomini della polizia giudiziaria che stanno indagando sull’accaduto, assistito dal suo avvocato Vittorio Manes del foro di Forlì. Investigando sull’accaduto, gli inquirenti sono presto risaliti anche a un altro caso di cronaca che ha visto protagonista il 54enne: infatti, nel marzo del 2022, Gnoli aveva investito un 83enne mentre si trovava alla guida di un furgone e anche in quell’occasione, oltre a ritrovarsi senza la patente di guida, era risultato positivo all’assunzione di cocaina. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Meloni: “Esistono confini da non superare, contro clima violento politica si deve unire”

(Adnkronos) – "Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza". Lo scrive sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Su X oggi Fratelli d'Italia ha riportato l'immagine di un post su Instagram, da parte di un utente che, si legge, "lavora presso il Miur", in cui si augura "alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola". "Orrore", il commento di FdI. "Che qualcuno arrivi ad usare parole così terribili nei confronti di una bambina è qualcosa che dovrebbe fare riflettere sul clima di odio che si continua ad alimentare contro Giorgia Meloni e il suo Governo. Tutto questo, oltreché spaventoso, è inaccettabile", scrive Fratelli d'Italia. "Quanto dobbiamo ancora sopportare? Fin dove dobbiamo arrivare? Rispetto a questa ignobile barbarie, tutto lo sdegno possibile! La condanna sia unanime e forte. A mia sorella Giorgia e a mia nipote giunga il mio più affettuoso e protettivo abbraccio". Così Arianna Meloni in un post. "Esprimo la mia forte solidarietà al Presidente Giorgia Meloni per le ignobili minacce rivolte ai suoi affetti più cari – afferma il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara – Stiamo effettuando tutte le verifiche utili a individuare l’identità dell’autore di questo atto indegno. Le autorità preposte sapranno adottare provvedimenti esemplari: nessuna tolleranza verso la violenza". ''Ho letto quello che hanno scritto sulla figlia del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E' una cosa veramente incredibile. E, soprattutto, prendersela con una bambina è da vigliacchi. Sono inorridito – dice il vicepremier Antonio Tajani parlando a margine del Congresso nazionale dei giovani azzurri – Lo dico da padre e da nonno. Sono inorridito dal fatto che qualcuno possa aver pensato una cosa del genere. Sono solidale con il presidente del Consiglio, la sua famiglia e mi auguro che a nessun altro venga in mente di scrivere cose del genere''. Solidarietà da Matteo Salvini, leader della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che scrive sui social: "Parole aberranti e violente. Minacce ignobili, vergognose, schifose. Piena solidarietà a Giorgia Meloni. Un abbraccio a lei e a alla piccola Ginevra".
Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, sottolinea: "Oltre ai profili di altra natura, sui quali siamo certi che le autorità competenti interverranno con il massimo rigore, è sconvolgente un livello di odio così disumano da riversarsi su una bambina, così sfrontato da essere esibito sui social, così immotivato da scagliarsi contro una leader che sul dramma della violenza sta mettendo tutto il proprio impegno personale e politico. Magari gli autori di post come quello ‘dedicato’ alla figlia di Giorgia Meloni sono fra quelli che ogni giorno vorrebbero impartirci lezioni di rispetto, o insegnarlo ai nostri figli? Bene ha fatto il collega Valditara ad assicurare provvedimenti esemplari. Solidarietà alla presidente Meloni e alla sua famiglia”. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, sottolinea in una nota che "le minacce sui social nei confronti della famiglia di Giorgia Meloni sono un atto di barbarie, un attacco vile e miserabile verso una bambina. Urgono vigilanza e censura da parte di tutto il corpo istituzionale e di tutto l’arco parlamentare. Ogni silenzio al cospetto di tale violenza equivale a una conclamata complicità. Al Presidente del Consiglio va la mia solidarietà e quella di tutto il ministero della Cultura". "Augurare alla piccola Ginevra, figlia del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la stessa sorte della ragazza di Afragola è un atto vile e vergognoso. Si tratta di un episodio da condannare con fermezza, che dovrebbe soprattutto farci riflettere sul clima d’odio ingiustificato verso questo governo. Un odio che, per motivi ideologici, utilizza la violenza come strumento di comunicazione. L’odio politico non dovrebbe mai arrivare a tanto. Esprimo tutta la mia vicinanza a Giorgia”, dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Incredibile dove possa arrivare l’odio politico. Prendersela con una bambina per attaccare la madre. Non si fa mai, non si deve fare. Vicinanza a Giorgia Meloni per gli attacchi vili e incivili riferiti a sua figlia”, afferma Simona Malpezzi, senatrice del Pd. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Gasperini, addio all’Atalanta: “Ho bisogno di stimoli nuovi”. Ora la Roma

(Adnkronos) –
Gian Piero Gasperini dice addio all'Atalanta. Dopo nove anni, l'allenatore saluta i bergamaschi, con una lunga lettera pubblicata su 'L'Eco di Bergamo' e si prepara a iniziare la sua nuova avventura come prossimo tecnico della Roma. "Non era possibile esprimerlo prima, perché solo nelle scorse ore ho realmente deciso di mettere la parola fine a questa meravigliosa storia lunga nove anni. Non parliamo però di addio. Non mi piace. Chiudo la mia esperienza a Bergamo come allenatore dell’Atalanta, tutto il resto – invece – rimarrà immutato", ha scritto Gasperini. "La conclusione del mio rapporto con il Club è stata unicamente decisa da me e non deve essere attribuita responsabilità alcuna alla Società e ai suoi dirigenti. Semplicemente ho capito che era arrivato il momento di fare questo passo", ha continuato l'ormai ex allenatore della Dea, "per tutta la stagione da poco conclusa ho solo pensato a come lasciare la maglia nerazzurra nel punto più alto possibile. E la lascio al terzo posto in classifica e qualificata in Champions League, dove – ancora una volta – potrà giocare nei più prestigiosi stadi d’Europa, potendo contare su un organico forte e ricco di giocatori valorizzati". "Con il Club siamo riusciti a raggiungere risultati indiscutibilmente straordinari. Avrei voluto fare di più, non ci sono riuscito, ma abbiamo comunque gioito tanto assieme e sono sicuro che lo farete ancora", ha proseguito il tecnico, "perché, vi chiederete, lascio l’Atalanta? Per bisogno di nuovi stimoli, per la fiducia trasmessami e per il rinnovato entusiasmo che ne deriva. Sfida difficile? Molto. Però parliamo di una grande sfida, esaltante, che mi trasmette tanta adrenalina. Ci vedremo ancora in Piazza Pontida, ve lo prometto! Adiòss!!!!", ha concluso Gasperini che poi aggiunge con un Ps: "sono cittadino onorario di Bergamo e giuro che porterò ovunque e per sempre altissimi i valori di questa città". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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