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Annullato il processo sulla morte di Maradona, si dovrà ricominciare da zero

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(Adnkronos) – E' stato annullato il processo sulla morte di Diego Armando Maradona, dopo che una dei tre giudici che doveva valutare il caso è stata sorpresa mentre, all'interno dell'aula, faceva delle riprese vietate per girare un documentario di cui era protagonista. "Il procedimento sarà dichiarato nullo e non avvenuto", ha dichiarato Maximiliano Savarino, uno dei tre giudici. Savarino ha poi aggiunto che "sono stati causati danni alle parti e ai giudici del tribunale". A riportarlo è il giornale argentino Clarìn. Maradona aveva 60 anni quando è morto il 25 novembre 2020, in condizioni precarie in una casa in affitto nel quartiere privato di San Andrés, a Benavídez, nel distretto di Tigre, 22 giorni dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico per un ematoma subdurale presso la Clinica Olivos di Vicente López. I procuratori dell'accusa Ferrari, Cosme Iribarren e Laura Capra hanno stabilito che l'équipe medica, composta da sette persone, è stata "carente", "sconsiderata" e "indifferente" nel suo operato, poiché "non ha fatto nulla" per impedire la sua morte. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Trump e i dazi, pace con Cina a rischio: “Ha violato accordo”

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La pace commerciale tra Stati Uniti e Cina è in pericolo, la guerra dei dazi rischia di ricominciare dopo una breve tregua. Donald Trump, prima con un post su Truth e poi con le risposte ai media nello Studio Ovale, prospetta l'ipotesi di un nuovo scontro, a pochi giorni dall'intesa raggiunta in Svizzera per congelare le tariffe per 3 mesi. Ora, la tensione torna a salire.  "La Cina, forse non sorprendentemente per qualcuno, ha totalmente violato il nostro accordo" sui dazi, dice Trump in un post su Truth. "Due settimane fa la Cina era in grave pericolo economico! I dazi doganali molto alti che avevo imposto avevano reso praticamente impossibile per la Cina commerciare con il mercato statunitense, che è di gran lunga il numero uno al mondo", premette il presidente degli Stati Uniti, sottolineando che quelle misure sono state "devastanti" per Pechino dato che "molte fabbriche hanno chiuso e ci sono stati, per usare un eufemismo, 'disordini' ". "Ho visto cosa stava succedendo e non mi è piaciuto: per loro, non per noi. Ho concluso un accordo rapido con la Cina per salvarli da quella che pensavo sarebbe stata una situazione molto brutta e che non volevo accadesse – aggiunge Trump – Grazie a questo accordo, tutto si è stabilizzato rapidamente e la Cina è tornata alla normalità. Tutti erano contenti! Questa è la buona notizia!!! La cattiva notizia è che la Cina, forse non sorprendentemente per alcuni, ha totalmente violato il nostro accordo". Nel pomeriggio americano, nello Studio Ovale, la seconda puntata. La Cina "ha violato grande parte dell'accordo", ribadisce Trump, che prospetta però anche la possibile soluzione: "Ho un ottimo rapporto con il presidente Xi. Parleremo e spero che risolveremo".  L'amministrazione americana è già in contatto con Pechino, come riferiscono alla Cnn due alti funzionari della Casa Bianca a condizione di anonimato. Un colloquio tra i due leader è considerato dalla Casa Bianca un passo necessario per rilanciare i negoziati commerciali tra Washington e Pechino. le fonti. I consiglieri economici di Trump hanno detto al presidente che, oltre ai dazi, ci sono "altri strumenti a nostra disposizione, altri modi per danneggiare la Cina" se Pechino continua a non rispettare pienamente l'impegno preso a Ginevra a inizio mese. Il funzionario ha affermato che una delle principali opzioni prese in considerazione è quella di sfruttare i controlli sulle esportazioni di beni cinesi, gestiti dal Dipartimento del Commercio. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ucraina, Mosca costringe Kiev a concessioni su tempi e luogo negoziati: l’analisi

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La Russia continua a dettare i termini e i tempi dei negoziati di pace con l'Ucraina. Secondo un'analisi dell'Institute for the study of war (Isw), Mosca sta tentando di "offuscare l'attuale stato dei negoziati, con i funzionari russi che stanno creando le condizioni per accusare falsamente Kiev di ritardarli". "Vladimir Putin è molto testardo, ma anche Zelensky è molto testardo", dice Donald Trump, dallo Studio Ovale, fotografando la situazione di stand by anche a causa dell'atteggiamento dei due leader. "Sono successe cose che mi hanno sorpreso. E a me le sorprese non piacciono. I negoziati sembravano vicini alla svolta e sono arrivati missili sulle città" ucraine.  Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato il 28 maggio che la Russia è pronta a presentare il suo memorandum sui termini dei negoziati di pace durante il prossimo incontro bilaterale con l'Ucraina e ha suggerito che i rappresentanti russi e ucraini si incontrino a Istanbul il 2 giugno. Lavrov ha affermato che il memorandum russo propone come superare "in modo affidabile" quelle che vengono percepite come "cause profonde" della guerra in Ucraina e che per lui sono l'espansione della Nato verso est in seguito al crollo dell'Unione Sovietica negli anni '90 e la presunta discriminazione del governo ucraino nei confronti dei russofoni e della cultura russa. Sempre il 28 maggio, l'assistente presidenziale russo Vladimir Medinsky, che ha guidato l'ultima delegazione russa a Istanbul, ha affermato di aver parlato con il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov e di aver proposto una data per lo scambio dei memorandum tra Russia e Ucraina. Umerov – ricorda l'Isw – "ha risposto alla proposta russa il 28 maggio e ha affermato che l'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco e ulteriori negoziati e che l'Ucraina ha già presentato il suo memorandum alla Russia". Ma il giorno dopo, "il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che la Russia non ha ricevuto una copia del memorandum dell'Ucraina e che l'Ucraina non ha risposto alla proposta di Lavrov". "La Russia – tira le somme il think tank americano – sta costringendo l'Ucraina a fare concessioni su tempi, termini e luogo dei negoziati. Il presidente russo Vladimir Putin ha inizialmente suggerito, nella notte tra il 10 e l'11 maggio, di "riprendere" i negoziati di pace bilaterali del 2022 a Istanbul, ma in seguito ha respinto l'invito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per un incontro di persona. La disponibilità di Kiev a partecipare ai colloqui del 15 e 16 maggio con funzionari russi è stata di per sé una concessione significativa, poiché lo svolgimento dei negoziati in Turchia si adattava alla narrazione di Putin secondo cui i colloqui in corso sono una ripresa dei Protocolli di Istanbul del 2022, in cui la Russia chiedeva che l'Ucraina capitolasse di fatto alla Russia".  
"Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump – prosegue l'Isw – aveva precedentemente suggerito che Russia e Ucraina avrebbero potuto spostare i colloqui di pace in Vaticano, ma i funzionari russi hanno respinto questa offerta e continuano a suggerire incontri a Istanbul. Putin ha annunciato unilateralmente i cessate il fuoco di Pasqua e del Giorno della Vittoria nell'aprile e nel maggio 2025, e la Russia sta ora nuovamente imponendo unilateralmente tempi e condizioni a Kiev. L'Ucraina, gli Stati Uniti e gli stati europei hanno ripetutamente chiesto a Mosca di accettare un cessate il fuoco rinnovabile prima che inizino i negoziati per una pace duratura, richieste che il Cremlino ha ripetutamente respinto".  "I funzionari russi chiedono invece che i negoziati affrontino sia un cessate il fuoco che un accordo di pace a lungo termine in Ucraina. Le forze russe continueranno a premere lungo la linea del fronte finché l'Ucraina non accetterà le condizioni della Russia o non saranno più in grado di farlo, e i funzionari russi tenteranno di sfruttare eventuali ulteriori guadagni sul campo di battaglia per ottenere ulteriori concessioni dall'Ucraina e dall'Occidente durante i negoziati". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Meloni chiude intese per 4 miliardi con Kazakistan. Martedì incontro con Macron per ‘ricucire’

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(Adnkronos) – Oltre 4 miliardi di euro in accordi firmati con il governo kazako, che si aggiungono ai 3 miliardi, sottoscritti ieri tra le madrase di Samarcanda, in Uzbekistan. Si chiude così la prima missione di Giorgia Meloni in Asia Centrale da presidente del Consiglio, con una chiara dichiarazione d'intenti: l'Italia punta a rafforzare la propria presenza politica ed economica in una regione, ritenuta strategica sotto il profilo geopolitico. Una linea confermata dalla premier in tutti gli appuntamenti, che hanno scandito la sua giornata ad Astana, culminati con il vertice tra l'Italia e i cinque Paesi dell'Asia Centrale (Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan), ospitato nella capitale kazaka. Un summit preceduto da vari bilaterali, tra cui quello con il presidente Qasym-Jomart Toqaev nell'imponente Palazzo presidenziale Ak Orda, il più alto del mondo grazie ai suoi 80 metri, includendo la guglia. Nel confronto con i giornalisti italiani, la premier ha toccato anche altri temi, dai dazi alla guerra in Ucraina, fino all'atteso faccia a faccia di martedì prossimo con Emmanuel Macron. Quanto ai dissidi con il presidente francese, Meloni ha provato a gettare acqua sul fuoco, usando toni concilianti: "Moltissime volte ci siamo trovati d'accordo, altre volte ci siamo trovati meno d'accordo. A Roma si dice 'montare molta panna', come se la questione fosse quasi una cosa personale o che comunque travalica la dimensione di due leader che si confrontano. Siamo due leader che si confrontano, ci siamo visti tantissime volte, ci vedremo anche questa, le materie da discutere sono una infinità e sono molto contenta che Emmanuel Macron venga a Roma, così avremo l'occasione per sederci con un po' di calma e affrontare i vari dossier". E ha aggiunto: "Italia e Francia sono due Nazioni amiche, alleate, sono due Nazioni che hanno posizioni totalmente convergenti su moltissimi dossier, sono anche Nazioni che delle volte hanno delle divergenze… I leader discutono, a volte discutono anche animatamente, ma questo non è che compromette o modifica i rapporti tra le Nazioni". Alla premier è stato poi chiesto un commento sul mancato riferimento all'Italia in un vertice, annunciato dall'inviato speciale Usa per l'Ucraina, Keith Kellogg, tra i consiglieri militari di Francia, Regno Unito e Germania. Meloni ha spiegato che non lo considera "un'esclusione italiana". "Ci sono delle Nazioni che sulla loro capacità di impegnarsi anche per eventuali iniziative all'indomani di un cessate il fuoco hanno fatto dei passi in avanti particolarmente rilevanti. Non ci voglio tornare, non voglio aprire polemiche, però si sa che ci sono dei passi molto rilevanti che hanno fatto alcune Nazioni", ha osservato, riferendosi alla disponibilità di alcuni Stati a inviare truppe. Il consigliere diplomatico Fabrizio Saggio, presente con Meloni, a quel punto è intervenuto per precisare che anche l'Italia prenderà parte alla videoconferenza, ancora in fase di "evoluzione". In seguito, fonti di Palazzo Chigi hanno confermato la partecipazione italiana alla call tra i consiglieri diplomatici di Ucraina, Francia, Germania, Regno Unito e Italia, in preparazione della riunione in programma a Istanbul nei prossimi giorni. Sul fronte commerciale, Meloni ha parlato anche della questione dazi: "Non posso dire che" l'Europa "stia perdendo tempo", ha detto, esprimendo fiducia "rispetto al fatto che tutti comprendano la necessità di fare un accordo". Per la premier, "bisogna lavorare più su un accordo di cornice e poi scendere nel dettaglio. Ma questi sono punti di vista e la materia ovviamente sta nelle mani della Commissione europea". C'è stato spazio anche per un pensiero sulla tragica morte di Martina Carbonaro, uccisa ad Afragola dal fidanzato. Meloni si è detta profondamente colpita: "Una storia che mi ha lasciato senza fiato", e ha lanciato l'allarme sul disagio delle nuove generazioni: "Noi rischiamo di non capire quello che sta accadendo ai giovani. Siamo la prima generazione di genitori che cresce figli completamente digitali". Ha poi annunciato l'invio di una lettera alla Commissione bicamerale per l'Infanzia per rilanciare una collaborazione politica trasversale sul tema: "Io ci sono". Il bilancio della missione è più che positivo per la premier: si dice "molto soddisfatta" e rivendica il significato simbolico e politico della visita in Kazakistan, una regione che definisce "strategica" e "cerniera" tra aree sempre più interconnesse. La cooperazione tra Italia e Asia Centrale si articolerà in settori chiave come energia, materie prime critiche, ambiente, digitale e infrastrutture. Meloni ha ribadito anche il pieno sostegno italiano al progetto del Middle Corridor, la rotta euroasiatica che collega Sud-est asiatico, Cina ed Europa. E ha sottolineato il ruolo dell'Italia come costruttore di "ponti", evocando anche l'eredità storica di Marco Polo. Nel bilaterale con Toqaev sono state firmate otto intese, che spaziano dalla transizione energetica alla cooperazione industriale. Il presidente kazako (che ha speso parole al miele per Meloni, presentandola come "la figura politica probabilmente più rilevante di questa epoca") ha offerto pieno sostegno alle aziende italiane: "Per quanto riguarda il mio governo, forniremo ottime opportunità preferenziali per le vostre imprese, siano esse grandi o piccole. E se dovessero sorgere problemi sul nostro mercato, vi prego di farmelo sapere". Meloni ha ringraziato Toqaev, definendolo uno dei leader "più pragmatici" con cui abbia avuto modo di dialogare. Da oggi, Roma potrà contare anche su Astana. (dall'inviato Antonio Atte) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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E’ già emergenza caldo, prevista pre-allerta in 9 città

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(Adnkronos) – L'estate deve ancora arrivare ma il caldo potrebbe diventare già un'emergenza in un quadro meteo dominato dall'anticiclone. La colonnina di mercurio sale in diverse città italiane, specie al Centro-Nord. A rilevarlo è il bollettino delle ondate di calore che il ministero della Salute ha ripreso in questi giorni ad aggiornare e che comincia a virare dal verde (rischio 0) al giallo.  Il livello 1 di pre-allerta – spia di "condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un'ondata di calore", segno che "nei giorni successivi è probabile che possano verificarsi condizioni a rischio per la salute", come spiega il ministero – interesserà secondo le previsioni a 48 ore 4 città (Bolzano, Firenze, Perugia e Roma), mente le proiezioni a 72 ore mostrano 9 città con bollino giallo: Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Milano, Perugia, Roma, Torino e Verona.  Per comunicare i possibili effetti sulla salute delle ondate di calore il ministero elabora dei bollettini giornalieri per 27 città, con previsioni a 24, 48 e 72 ore, informa la pagina dedicata sul sito del dicastero. La pubblicazione dei bollettini sul portale è attiva ogni anno da maggio a settembre. I bollettini vengono aggiornati dal lunedì al venerdì, alle ore 11 e sono consultabili anche dalla App 'Caldo e Salute', disponibile per dispositivi Android su Google Play. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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