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Sean ‘Diddy’ Combs, il verdetto: colpevole per prostituzione ma assolto dalle accuse più gravi

(Adnkronos) – Sean “Diddy” Combs colpevole per reati legati alla prostituzione, ma assolto dalle accuse più gravi: traffico sessuale e associazione a delinquere. La sentenza è stata emessa da una giuria federale di New York al termine di un processo durato sette settimane, con ex fidanzate che hanno testimoniato di essere state abusate fisicamente e sessualmente da lui, costrette ad avere rapporti sessuali con altri uomini.
Il rapper era stato accusato di cinque capi d’imputazione: un capo d’imputazione per associazione a delinquere e due capi d’imputazione per traffico sessuale e trasporto a fini di prostituzione. È stato dichiarato non colpevole delle accuse di associazione a delinquere e traffico sessuale.
Combs, che si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse, alla lettura della sentenza era in aula, così come anche la madre e la sorella. Ora rischia una pena fino a 10 anni di carcere. Se fosse stato condannato per uno qualsiasi degli altri capi d’accusa, il 55enne avrebbe potuto affrontare fino all’ergastolo.
Durante le sette settimane del processo i dodici giurati hanno ascoltato 34 testimoni e hanno esaminato attentamente migliaia di pagine di trascrizioni di conversazioni telefoniche e messaggi di testo nel tentativo di decidere il destino della star dell’hip-hop.
P. Diddy, il cui vero nome è Sean Combs, è stato accusato di aver costretto alcune donne – tra cui la sua fidanzata dal 2007 al 2018, la cantante Cassie, e un’ex fidanzata più recente che ha testimoniato sotto lo pseudonimo di “Jane” – a partecipare a maratone sessuali con altri uomini mentre lui si masturbava o filmava. Lo ha anche accusato di aver creato una rete criminale, da lui guidata, per organizzare queste maratone, note come “freak-off”.
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Stranger Things, uscito il teaser della stagione conclusiva: tutto quello che sappiamo

(Adnkronos) –
Netflix ha rilasciato il teaser trailer della quinta stagione di ‘Stranger Things’. L’atteso capitolo conclusivo della serie debutterà sulla piattaforma streaming in tre volumi: il Volume 1 il 27 novembre (ep.1-4), il Volume 2 (ep. 5-7) il 26 dicembre e il Finale il primo gennaio 2026, tutti alle 2 del mattino (ora italiana).
“Autunno 1987. Hawkins – si legge sulla sinossi – è rimasta segnata dall’apertura dei portali e i nostri eroi sono uniti da un unico obiettivo: trovare e uccidere Vecna, che è svanito nel nulla: non si sa dove si trovi né quali siano i suoi piani. A complicare la missione, il governo ha messo la città in quarantena militare e ha intensificato la caccia a Undici, costringendola a nascondersi di nuovo.
Con l’avvicinarsi dell’anniversario della scomparsa di Will si fa strada una paura pesante e familiare. La battaglia finale è alle porte e con essa un’oscurità più potente e letale di qualsiasi altra situazione mai affrontata prima. Per porre fine a quest’incubo è necessario che il gruppo al completo resti unito, per l’ultima volta”.
Il cast della serie – creata dai Duffer Brothers – include Winona Ryder (Joyce Byers), David Harbour (Jim Hopper), Millie Bobby Brown (Undici), Finn Wolfhard (Mike Wheeler), Gaten Matarazzo (Dustin Henderson), Caleb McLaughlin (Lucas Sinclair), Noah Schnapp (Will Byers), Sadie Sink (Max Mayfield), Natalia Dyer (Nancy Wheeler), Charlie Heaton (Jonathan Byers), Joe Keery (Steve Harrington), Maya Hawke (Robin Buckley), Priah Ferguson (Erica Sinclair), Brett Gelman (Murray), Jamie Campbell Bower (Vecna), Cara Buono (Karen Wheeler), Amybeth McNulty (Vickie), Nell Fisher (Holly Wheeler), Jake Connelly (Derek Turnbow), Alex Breaux (tenente Akers) e Linda Hamilton (dottoressa Kay). La serie è prodotta da Upside Down Pictures & 21 Laps Entertainment con i Duffer Brothers come produttori esecutivi, insieme a Shawn Levy di 21 Laps Entertainment e Dan Cohen.
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Sla, Regione Basilicata e Aisla insieme a sostegno di pazienti e famiglie

(Adnkronos) – La Regione Basilicata è impegnata nel non lasciare sole le famiglie colpite dalla sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e manifesta attenzione concreta verso i loro bisogni reali. E’ l’esito dell’incontro tenutosi ieri a Potenza tra Aisla, l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica e l’assessore alla Salute, politiche per la persona e Pnrr della Basilicata, Cosimo Latronico, accompagnato dai rappresentanti della direzione generale per la Salute e le politiche della persona.
“E’ stato un confronto atteso, in un momento particolarmente delicato per le famiglie lucane che convivono con la Sla – afferma Pina Esposito, segretario nazionale Aisla – Il recente provvedimento regionale ha generato preoccupazioni. Ogni giorno queste famiglie affrontano sulla propria pelle ciò che nei tavoli tecnici rischia di restare solo teoria: la fatica quotidiana, l’urgenza di risposte tempestive, il peso di un’assistenza che non può essere rimandata. Siamo convinti che questo incontro segni l’avvio di un percorso concreto e condiviso, capace di produrre soluzioni sostenibili e rispettose della dignità delle persone”. Riconoscendo come questa patologia rappresenti una sfida ad alta complessità, che coinvolge sia il sistema sanitario che quello socioassistenziale, l’assessore Latronico ha evidenziato che “la Regione guarda con attenzione al vissuto delle famiglie, alla rete della presa in carico e alla necessità di risposte organizzative che valorizzino il ruolo di chi si prende cura, promuovendo la continuità assistenziale e il sostegno alla domiciliarità”.
Apprezzando l’ascolto ricevuto e la disponibilità offerta, Aisla valuta positivamente l’apertura della Regione a un confronto strutturato e alla verifica di possibili soluzioni che rispecchino le reali necessità delle persone con Sla. “Da oltre vent’anni accompagno le persone con Sla in Basilicata e le loro famiglie – conclude Domenico Santomauro, storico riferimento di Aisla in regione – So bene quanto siano complesse le loro necessità e quanto sia fondamentale poter contare su un sistema regionale presente, coordinato e tempestivo. Per questo, il segnale di attenzione mostrato rappresenta un passaggio significativo”.
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La polizia ‘bacchetta’ Emma Watson, 6 mesi di stop alla guida per eccesso di velocità

(Adnkronos) –
Emma Watson, attrice britannica celebre per il ruolo di Hermione Granger nella saga cinematografica di Harry Potter, è stata sanzionata con un divieto di guida di sei mesi per aver superato il limite di velocità. Secondo quanto emerso in aula di tribunale, riferisce la Bbc, Watson stava guidando un’auto Audi blu a 38 miglia orarie (circa 61 km/h) in una zona residenziale con limite fissato a 30 miglia (48 km/h), la sera del 31 luglio dello scorso anno, a Oxford.
La 35enne attrice, oggi studentessa presso l’Università di Oxford dove frequenta un master in scrittura creativa, aveva già accumulato nove punti sulla patente prima di questa infrazione, rendendo automatica la sospensione. La sentenza è stata emessa mercoledì presso il tribunale di High Wycombe, in un’udienza durata appena cinque minuti alla quale Watson non era presente. Le è stata inoltre inflitta una multa di 1.044 sterline (circa 1.230 euro). Il suo legale, Mark Haslam, ha confermato che l’attrice è “in grado di pagare la sanzione”, sottolineando il suo attuale status di studentessa.
Watson ha raggiunto la fama mondiale nel 2001 con l’uscita del primo film della saga di Harry Potter. Dopo l’ultimo capitolo della serie nel 2011, ha recitato in film di successo come ‘La Bella e la Bestia’, ‘Bling Ring’ e ‘Noi siamo infinito’. Il suo ultimo ruolo cinematografico risale al 2019, nella rivisitazione di ‘Piccole Donne’ diretta da Greta Gerwig. Nel 2023 ha anche lanciato un marchio di gin sostenibile insieme al fratello.
Curiosamente, nella stessa giornata e nello stesso tribunale, anche un’altra attrice del mondo di Harry Potter, Zoe Wanamaker, è stata sanzionata per eccesso di velocità. La 76enne, che interpretava Madam Bumb (Madam Hooch) nei film, è stata sorpresa a viaggiare a 46 miglia orarie (74 km/h) in un tratto della M4 nei pressi di Newbury, nel Berkshire, dove il limite era di 40 miglia (64 km/h). Anche per lei, con già nove punti sulla patente, è scattata la sospensione automatica di sei mesi, oltre a una multa di pari importo: 1.044 sterline.
L’avvocato di Wanamaker ha dichiarato che l’attrice “non cerca trattamenti di favore” e accetta pienamente la decisione del giudice.
Il giudice distrettuale Arvind Sharma ha aggiunto tre ulteriori punti alle patenti di entrambe le attrici, portando così alla sospensione automatica secondo le normative del Regno Unito.
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Trump vuole licenziare Powell e cerca una giusta causa (che non c’è)

(Adnkronos) –
Donald Trump insiste a mettere nel mirino la Fed e il suo presidente Jerome Powell. Ormai, il licenziamento viene dato per imminente, anche con l’indicazione del probabile successore, il segretario al Tesoro americano Scott Bessent. Il presidente americano, del resto, non perde occasione per delegittimare l’uomo che guida la politica monetaria negli Stati Uniti, che non ha avuto remore a definire “uno stupido”.
La motivazione che ripete come un mantra è che vanno abbassati i tassi di interesse, nonostante i dati sull’inflazione. Deve scendere il costo del denaro, è la tesi di Trump, perché ne ha bisogno l’economia americana e, soprattutto, la sua amministrazione. Nella ‘fanta economia’ del presidente americano c’è anche l’indicazione precisa dell’entità del taglio dei tassi necessario. “La Fed dovrebbe tagliare i tassi di tre punti. L’inflazione è molto bassa. Risparmieremmo 1.000 miliardi di dollari l’anno”, ha scritto su Truth.
Il problema, sostanziale, è che il presidente americano dimostra pochissima dimestichezza con la teoria economica. Se c’è un fattore che ha impedito finora a Powell di abbassare i tassi è stato l’incertezza legata ai dazi che lo stesso Trump mette, o minaccia di mettere, al resto del mondo. Il meccanismo è piuttosto semplice. Le tariffe, o anche solo la promessa di nuove tariffe, fanno salire i prezzi, perché i costi supplementari delle imprese che esportano negli Stati Uniti o di quelle che americane che importano vengono scaricati sul consumatore finale. Tanto che l’ultimo dato, relativo a giugno, ha mostrato un’accelerazione dell’inflazione al 2,7% dal 2,4% di maggio. Un pessimo segnale soprattutto se considerato che la guerra commerciale potrebbe inasprirsi sensibilmente nei prossimi mesi.
C’è un altro problema, più formale. La rimozione di un presidente della Fed è una procedura piuttosto complessa. Per questo si cerca una ‘giusta causa’, facendo riferimento alle presunte responsabilità di Powell rispetto ai costi di ristrutturazione di due edifici della Fed a Washington. E per questo, nelle aspettative di Trump, lo scenario da preferire è un passo indietro, da incoraggiare in ogni modo. Bessent ha già detto che il processo formale per la scelta del prossimo governatore della Federal Reserve è stato avviato anche se il Presidente è stato costretto ad ammettere che servono le dimissioni: “Spero che il governatore della Fed lasci, dovrebbe andarsene perché è stato molto negativo per questo Paese”.
Una rimozione forzata del presidente della Fed sarebbe un colpo ulteriore per la credibilità dell’amministrazione Trump nella considerazione del mondo economico americano. Eloquenti le parole spese dal banchiere più influente a livello mondiale, il ceo di Jp Morgan Jamie Dimon: “L’indipendenza della Fed è assolutamente fondamentale, non solo per l’attuale presidente della Fed, che rispetto, ma anche per il prossimo presidente. Giocare con la Fed può spesso avere conseguenze negative, l’esatto contrario di ciò che si potrebbe sperare”. Un avvertimento tanto chiaro quanto esplicito. Se Trump andasse avanti nonostante tutto, dovrebbe poi fare i conti con i danni prodotti. (Di Fabio Insenga)
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