REGIONI
Monitoraggio risorse idriche e rischio alluvioni al centro dei Forum e dei Focus dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale

(Adnkronos) –
1° luglio 2025. Un sistema di “monitoraggio all’avanguardia per conoscere lo stato qualitativo e quantitativo delle riserve idriche” del territorio distrettuale e un “modello matematico probabilistico” spinto per studiare e prevedere il rischio alluvione. Sono stati questi gli argomenti oggi – 1° luglio 2025 – al centro del Forum e del Focus dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, momenti di comunicazione verso tutti gli stakeholder del distretto idrografico finalizzati ad una disseminazione delle informazioni mirata rispetto al lavoro quotidiano dell’Autorità in favore della vasta area di competenza sul Piano Generale Acque e nel Percorso di Partecipazione Pubblica al Piano di gestione del Rischio Alluvione.
Il monitoraggio di falde e sorgenti
Il Dott. Donato Sollitto ha relazionato sul tema “Potenziamento della rete di monitoraggio dei corpi idrici sotterranei a livello distrettuale”, ponendo l’attenzione sugli elementi tecnico-normativi e metodologici del monitoraggio ambientale delle acque sotterranee e su quanto già attuato per il potenziamento delle reti di monitoraggio, evidenziando l’esigenza di operare su scale territoriali differenti che consentano da un lato di poter adeguare il numero e la distribuzione spaziale delle stazioni di monitoraggio sulle idro-strutture presenti nel territorio del Distretto dell’Appennino Meridionale, dall’altro di perfezionare la rete di monitoraggio su contesti idrogeologici locali sede di specifiche condizioni ambientali che condizionano lo stato chimico e quantitativo dell’intera idro-struttura.
Tale attività è parte integrante del più ampio scenario del Programma delle attività e degli interventi per la valutazione e il monitoraggio dello stato quantitativo, per la definizione del bilancio idrico e idrologico dei corpi idrici e la valutazione del deflusso ecologico, posto in essere dall’Autorità di Distretto per l’aggiornamento del Piano di Gestione delle Acque e articolato in cinque macro azioni, che vanno dalla delineazione dei complessi idrogeologici sotterranei fino all’aggiornamento delle pressioni antropiche. La relazione si è concentrata sulla seconda macro azione che punta al potenziamento della rete di monitoraggio e illustra i risultati sin qui raggiunti.
Le attività poste in essere hanno fin qui riguardato principalmente la verifica dello stato di attuazione dei programmi regionali di monitoraggio e delle principali criticità tecnico-operative connesse, ponendo l’attenzione su una capillare verifica dello stato dei luoghi sull’intero Distretto nei punti di derivazione di acque sotterranee (pozzi e sorgenti) che, all’esito di ulteriori rilievi idrogeologici, saranno utili all’integrazione delle reti di monitoraggio utilizzate.
A valle di tale attività, si sta definendo il quadro esigenziale dei punti di monitoraggio integrativi da realizzare in aree particolarmente carenti delle reti.
Vengono brevemente illustrati alcuni esempi progettuali relativi al territorio regionale della Puglia, nell’ambito di uno specifico Accordo di Collaborazione con Regione Puglia “Potenziamento della rete di monitoraggio dei corpi idrici sotterranei e superficiali della Puglia”, dove i siti integrativi sono anche finalizzati a rilevare e studiare i meccanismi di connessione idraulica tra le acque sotterranee e le acque superficiali ed ecosistemi terrestri.
La fase di progettazione, inoltre, sta in questo momento interessando anche alcune aree ritenute prioritarie del Molise, dell’Abruzzo, della Basilicata e della Calabria.
Approccio modellistico per la determinazione delle aree a pericolosità da alluvioni
Come si fa a decidere in modo “tecnico-scientifico” che una certa area è a rischio alluvioni?
Una domanda importante atteso che nel territorio distrettuale l’84% dei comuni è affetto da criticità idrauliche che possono generare rischi elevati.
L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, ai fini della definizione degli scenari di pericolosità idraulica e delle delimitazione delle aree alluvionali, utilizza “modelli numerici” che simulano la formazione e la propagazione dei flussi di piena sul territorio. Lo fa utilizzando “modelli ed approcci sofisticati ed avanzati” che prevedono l’utilizzo di input di pioggia netta distribuita nello spazio e nel tempo.
In considerazione della precisione e dell’accuratezza del dato topografico e geometrico di base, considerati i numerosi ulteriori parametri che vengono utilizzati per le elaborazioni, varia la capacità previsionale delle mappe generate. Più elevata è l’affidabilità del dato di input maggiore è l’affidabilità dei risultati ottenuti.
L’Autorità esegue numerose attività di controllo e validazione delle mappe, anche attraverso sopralluoghi in sito ed analisi comparativa dei risultati con gli effetti al suolo generati da eventi reali.
I metodi e gli approcci utilizzati dall’Autorità sono quelli oggi maggiormente affidabili e realistici, si basano, inoltre, sull’utilizzo di codici di calcolo che supportano il calcolo in parallelo che danno la possibilità di analizzare estese aree del territorio con risoluzioni molto elevate, fornendo una diagnosi puntuale del livello di tiranti e velocità massime temporali e quindi di intensità del fenomeno, rispetto ad eventi pluviometrici prefissati. Questo tipo di approccio dà il vantaggio di rappresentare situazioni particolarmente complesse, non prevede l’inserimento di input puntuali che possono fuorviare i risultati, il reticolo di drenaggio e i punti di inizio del ruscellamento vengono automaticamente generati dal modello. Si tratta di un lavoro faticoso ed imponente, non privo di svantaggi connessi soprattutto alla necessità di disporre di una grande mole di dati. Questo approccio è quello su cui è basato il percorso di aggiornamento che l’Autorità sta attivando per aggiornare le mappe di pericolosità idraulica su tutto il territorio distrettuale.
Contatti:
Ufficio Stampa:
Maria Cava 333 632 8040 mariacava74@gmail.com
Mimmo Pelagalli 335 562 3169 mimmopelagalli@gmail.com
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Cavalleria Rusticana incanta Piazza San Marco

(Adnkronos) – Piazza San Marco si è trasformata in un teatro a cielo aperto di rara emozione, sabato 12 luglio. grazie alla straordinaria esecuzione in forma di concerto di “Cavalleria rusticana”, il capolavoro verista di Giovanni Verga musicato da Pietro Mascagni.
Il debutto del maestro Rico Saccani alla direzione dell’Orchestra e del Coro della Fenice ha segnato una serata memorabile, coronata da ben sette minuti di applausi calorosi al termine del concerto, a testimonianza dell’intensa partecipazione del pubblico accorso nell’incantevole scenario veneziano. Alfonso Caiani, maestro del Coro, ha saputo valorizzare ogni sfumatura corale, mentre un cast di prim’ordine – con Oksana Dyka (Santuzza), Mikheil Sheshaberidze (Turiddu), Franco Vassallo (Alfio), Valeria Girardello (Lola) e Annunziata Vestri (Lucia) – ha restituito con intensità e passione i conflitti d’amore e onore che animano la vicenda. Il maestro Saccani è stato accolto da applausi entusiasti e prolungati: il direttore è stato, infatti, apprezzatissimo per la sua interpretazione intensa e coinvolgente, che ha saputo guidare magistralmente l’Orchestra veneziana verso un’esecuzione impeccabile.
Tra gli ospiti della platea tutta sold out si sono visti Diego Della Palma, considerato uno dei più grandi truccatori a livello mondiale, l’ex presentatrice Maria Giovanna Elmi, storica ‘signorina buona sera’ della Rai, l’attore e regista Marco Paolini, Michela Signori, produttrice teatrale e televisiva, l’attrice Ottavia Piccolo, gli scrittori Alessandro Marzo Magno e Giovanni Montanaro. Due le occasioni per poter rivedere il concerto in differita televisiva: su Rai3 mercoledì 16 luglio in seconda serata, intorno alle 23.30, e su Rai5 mercoledì 23 luglio, alle ore 21.15.
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Estate, consegnate le Bandiere verdi 2025: le spiagge adatte ai bimbi scelte dai pediatri

(Adnkronos) – Si è svolto a San Salvo Marina, in provincia di Chieti, la cerimonia di consegna delle Bandiere Verdi 2025, che indicano le spiagge adatte ai bambini scelte da pediatri. Nell’ambito della cerimonia si è tenuto 11.esimo convegno nazionale delle Bandiere Verdi con il patrocinio della Camera dei deputati, della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero della salute, del Ministero del turismo e della Commissione europea. Una delle sessioni, ‘Le malattie che il sole guarisce’, ha visto come protagonisti: Paolo Amerio, professore ordinario di Dermatologia dell’Università di Chieti e Francesca Farnetani, professore associato di Dermatologia presso l’Università di Modena.
Il tema delle patologie che il sole guarisce, ha suscitato notevole interesse perché è poco conosciuto in quanto generalmente si parla degli effetti negativi del sole. I due relatori hanno spiegato le motivazioni dei vantaggi del sole su alcune malattie però hanno raccomandato “che in questo caso per sfruttare gli effetti benefici si deve fare ancora maggiore attenzione alla prevenzione dei danni da raggi solari”. Infatti il sole “è in grado di modulare la risposta infiammatoria e immunitaria dell’organismo perciò alcune malattie della pelle come la psoriasi o la dermatite atopica, la vitiligine, che sono determinate proprio da l’infiammazione migliorano con l’esposizione al sole. Il sole inoltre trasforma la vitamina D nella forma attiva che possiede anche un effetto antinfiammatorio”.
“La vitiligine ha un doppio vantaggio dall’esposizione al sole perché oltre l’effetto antinfiammatorio associa anche il vantaggio dell’abbronzatura che favorisce la pigmentazione della pelle, cioè ‘colora’ le parti chiare tipiche della malattia. Attenzione però – rimarcano i due esperti – perché il sole per altre malattie della pelle come la rosacea o il lupus è controindicato: pertanto è importante, quando un paziente presenta una malattia della pelle, avere una diagnosi precisa. Tornando alle malattie che trovavano vantaggio dall’esposizione al sole (psoriasi, dermatite atopica e vitiligine) si devono evitare le scottature perciò si deve applicare la crema protettiva solare ogni tre ore ma in particolare è importante dopo aver fatto il bagno in mare sciacquare abbondantemente la pelle meglio se sotto la doccia perché il sale può avere un effetto irritante”.
“Ricordo che le creme solari comprese quelle definite ‘waterproof’ vengono rimosse – anche se parzialmente – dall’acqua per perciò dopo il bagno vanno riapplicate. Chi presenta questo tipo di malattia della pelle deve applicare dopo bagno e doccia nuovamente le creme solari in questo modo potrà sfruttare gli effetti antinfiammatori naturali del sole evitando i danni”, conclude Farnetani.
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La contro antibiotico-resistenza, arriva progetto AntiMO che aiuterà i medici

(Adnkronos) – L’antibiotico-resistenza è un’emergenza sanitaria globale che causa milioni di decessi ogni anno con un impatto enorme, dal punto di vista sociale, sanitario ed economico. Ora un antibiogramma digitale basato su machine learning è in grado di prevederla, con molte ore di anticipo rispetto all’antibiogramma ottenuto dal laboratorio di analisi, e visualizzare i risultati secondo la classificazione Oms. Questo è il cuore di ‘AntiMO’ – una piattaforma digitale avanzata, progettata per supportare medici e strutture sanitarie nel contrasto all’antibiotico-resistenza – sviluppata da Keylon con il supporto dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata Idi-Irccs di Roma e nell’ambito di un progetto di ricerca condotto con l’università di Salerno.
“Con AntiMO abbiamo voluto mettere la tecnologia al servizio della medicina, offrendo uno strumento concreto per supportare i clinici e contrastare una delle sfide più urgenti della sanità moderna”, dichiara Gaetano Cafiero, Ceo di Kelyon Srl. “La piattaforma – afferma il consigliere delegato dell’Idi-Irccs Alessandro Zurzolo – è in corso di integrazione nel sistema informatico dell’istituto ed è in grado di fornire supporto decisionale ai medici nella scelta degli antibiotici più efficaci e nel monitoraggio continuo delle resistenze antibiotiche”.
AntiMO si integra con i sistemi diagnostici ospedalieri; partendo da un approccio di medicina di precisione, e utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale e modelli predittivi, identifica i pazienti a rischio di resistenza antibiotica, suggerisce ottimizzazione delle prescrizioni antibiotiche e monitora i trend di resistenza. La piattaforma – si legge in una nota – visualizza in tempo reale i dati aggiornati sulla diffusione delle resistenze nell’ambiente ospedaliero in cui opera, consentendo di individuare le aree e i reparti a maggior rischio e pianificare strategie di prevenzione mirate.
AntiMO integra anche le linee guida AWaRe dell’Organizzazione mondiale della sanità – spiegano gli esperti – monitora la conformità delle prescrizioni e promuove l’appropriatezza terapeutica, riducendo l’uso improprio di antibiotici. Agisce collegandosi ai sistemi diagnostici e alle piattaforme di archiviazione dei dati, facilitando l’identificazione tempestiva dei microrganismi infettivi.
La piattaforma garantisce la privacy dei dati in accordo con il Gdpr. I benefici includono “trattamenti più rapidi e appropriati, riduzione delle complicanze, diffusione delle migliori pratiche cliniche, diminuzione dei costi sanitari e miglioramento dell’efficienza delle risorse ospedaliere”.
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Cittadinanza onoraria di Orosei a Mahmood per “alti meriti artistici”

(Adnkronos) – Il cantautore Mahmood ha ricevuto la Cittadinanza Onoraria e le Chiavi della Città di Orosei (Nu), splendida località sarda di cui è originaria la famiglia materna dell’artista che ha sempre avuto un ruolo molto speciale nella sua vita. Questo riconoscimento suggella il profondo legame dell’artista con Orosei e la Sardegna, luoghi in cui è cresciuto e di cui si è sempre fatto promotore attraverso la sua musica in tutto il mondo. Il conferimento, deciso e promosso dal sindaco di Orosei Elisa Farris, ha visto la collaborazione attiva dell’assessore alla Cultura Mario Siotto, della consigliera Daniela Contu e di tutto il Consiglio Comunale della Città.
“Sono molto felice e onorato di ricevere la Cittadinanza Onoraria di Orosei – racconta Mahmood. Questi luoghi hanno sempre avuto una grande importanza nella mia vita. La Sardegna rappresenta la mia seconda casa, la mia infanzia, la mia famiglia e i miei più bei ricordi delle estati. Qui è dove ritrovo me stesso, il luogo che riesce a mantenermi con i piedi ben piantati per terra e dal quale è nata l’ispirazione che mi ha portato a realizzare molti dei miei brani. Non avrei mai pensato che un giorno avrei ricevuto questo onore, un simbolo ancora più tangibile dell’affetto che sento ogni volta che torno a Orosei”.
“È un onore per noi conferire la cittadinanza onoraria del nostro paese al cantautore Alessandro Mahmoud – dichiara il sindaco Elisa Farris – come segno di profonda stima e gratitudine, per l’elevato contributo offerto alla musica italiana, per il grande e forte legame con il paese di Orosei, luogo di ispirazione per il noto cantautore che ha toccato le vette di un indiscusso e meritato successo. Riteniamo che il riconoscimento della cittadinanza onoraria – aggiunge – costituisca un gesto simbolico di grande valore, capace di rafforzare il senso di appartenenza e identità culturale. Alessandro Mahmoud è una figura di spicco nel panorama musicale nazionale e internazionale, e il conferimento di tale onorificenza è motivo di orgoglio per tutta la comunità di Orosei”.
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