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Iran, Trump insiste: “Distrutto completamente siti nucleari”

Iran, Trump insiste: "Distrutto completamente siti nucleari"

(Adnkronos) –
Donald Trump insiste: “Abbiamo completamente DISTRUTTO le strutture nucleari” iraniane. In un post su Truth social, rivolto al “falso” senatore democratico Chris Coons, il presidente ha scritto: Non sto offrendo all’Iran NULLA, a differenza di Obama, che ha pagato loro miliardi di dollari nell’ambito dello stupido ‘percorso verso l’arma nucleare JCPOA (che ora sarebbe scaduto!), e non sto nemmeno parlando con loro da quando abbiamo completamente OBLITERATO le loro strutture nucleari”.

Le parole di Trump arrivano dopo quelle del direttore della Cia John Ratcliffe che, durante un’audizione classificata con i membri del Congresso, ha assicurato che la maggior parte dell’uranio arricchito accumulato dall’Iran sarebbe sepolta sotto le macerie dei siti nucleari di Isfahan e Fordow, colpiti nei recenti attacchi statunitensi.

Secondo quanto rivelato ad Associated Press da un alto funzionario americano, citato da media americani e israeliani, Ratcliffe ha spiegato che, anche se il materiale radioattivo fosse in parte recuperabile, la distruzione dell’unica struttura per la conversione metallurgica dell’uranio rappresenta un colpo “monumentale” al programma nucleare iraniano.

Secondo l’intelligence statunitense, la perdita di questa struttura ha di fatto privato Teheran della capacità tecnica necessaria a realizzare una bomba atomica, almeno per diversi anni. Ratcliffe ha insistito sull’importanza strategica dell’operazione, illustrando ai parlamentari come i raid abbiano compromesso una delle fasi chiave del ciclo nucleare iraniano. I tre impianti colpiti dai raid – Isfahan, Fordow e un terzo sito non specificato – costituivano i principali centri del programma, e la loro distruzione, secondo Washington, ha imposto all’Iran un ritardo significativo difficilmente colmabile nel breve termine.

Intanto l’Iran chiede agli Stati Uniti di escludere categoricamente nuovi attacchi militari come condizione preliminare alla ripresa dei negoziati diplomatici. In un’intervista alla Bbc, il vice ministro degli Esteri Majid Takht-Ravanchi ha dichiarato che l’amministrazione Trump, tramite mediatori, avrebbe espresso l’intenzione di tornare al tavolo del dialogo, ma senza chiarire la propria posizione su “una questione molto importante” come quella delle operazioni militari: “Devono essere molto chiari su cosa intendono offrirci per creare la fiducia necessaria per un dialogo”.

Takht-Ravanchi ha criticato il raid americano contro tre siti nucleari iraniani, che ha portato all’annullamento del sesto round di colloqui indiretti previsto a Muscat. Interrogata sulla possibilità che Teheran possa rivedere il proprio programma nucleare in cambio della revoca delle sanzioni e di investimenti, ha risposto: “Perché dovremmo accettare una proposta del genere?”, ribadendo che l’arricchimento dell’uranio al 60% serve a “scopi pacifici”. Ha poi condannato come “ridicolo” il sostegno europeo agli attacchi statunitensi e israeliani: “Chi accusa dovrebbe prima criticare il modo in cui siamo trattati. E se non hanno il coraggio di criticare l’America, allora dovrebbero tacere”.

Sull’ipotesi di un cambio di regime, il diplomatico ha affermato che gli Stati Uniti avrebbero fatto sapere, sempre tramite mediatori, di “non voler colpire la Guida Suprema” Ali Khamenei. Ha respinto come “esercizio futile” ogni ipotesi di rivolta popolare: “Anche se alcuni iraniani possono criticare il governo, di fronte a un’aggressione esterna si unirebbero per contrastarla”. Infine, Takht-Ravanchi ha spiegato che la tregua con Israele resta fragile, ma sarà rispettata “finché non ci saranno nuovi attacchi militari”. E ha aggiunto che “gli alleati arabi nel Golfo stanno facendo del loro meglio per creare le condizioni di un dialogo. Noi non vogliamo la guerra, vogliamo la diplomazia, ma dobbiamo essere pronti e cauti, per non essere sorpresi di nuovo”.

internazionale/esteri

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Cinema, Marinelli: “In periferia c’è ancora tanta di quella disperazione raccontata da Caligari”

(Adnkronos) – “Purtroppo nelle periferie c’è ancora tanta di quella disperazione che Claudio Caligari ha raccontato nella sua trilogia (‘Amore tossico’, ‘L’odore della notte’ e ‘Non essere cattivo’, ndr), che cammina di generazione in generazione. Spero che il coraggio di Claudio di raccontare le storie in quella maniera venga raccolto da più persone possibili”. Così all’Adnkronos Luca Marinelli, ospite insieme allo scrittore e sceneggiatore Giordano Meacci e al produttore Simone Isola dell’inaugurazione all’Idroscalo di Ostia della quarta edizione Puntasacra Film Fest aperta da ‘Non essere cattivo’ di Caligari, a 10 anni dall’uscita nelle sale. Un film, che Marinelli ha condiviso con il collega e amico Alessandro Borghi, che “è stata un’esperienza di vita prima che di arte”. 

Essere alla kermesse estiva di Alice nella Città – nata dal dialogo dei direttori Fabia Bettini e Gianluca Giannelli con Francesca Mazzoleni (regista del documentario ‘Punta Sacra’, presentato ad Alice 2020) – lo ha riportato a 10 anni fa: “Penso che ‘Non essere cattivo sia una delle cose più belle che io abbia mai fatto. Grazie a questo film abbiamo incontrato tutte le persone che compongono la società di questo Paese, ricordo tutti gli incontri in carcere, nelle comunità di recupero e la nostra entrata a Venezia (il film è stato presentato alla Mostra del Cinema nel 2015)”, racconta Marinelli, che ogni tanto riguarda ‘Non essere cattivo’: “Claudio ha raccontato vita vera e mi ha creato imbarazzo perché non faccio parte di quel mondo. A volte mi sono posto il problema se quel ruolo fosse giusto per me”.  

Caligari “è unico: è una persona che ha lottato con tutte le forze per lasciarci un messaggio mentre stava per morire (il regista è morto nel 2015, ndr), non curandosi della sua stessa vita”. Il più grande insegnamento di Caligari? “Di non usare la parola paura perché non ti porta da nessuna parte” ma anche “un estremo rispetto per questo mestiere e per questa arte”, ricorda Marinelli, che nel cuore porta anche ‘Amore tossico’: “Il film preferito della mia mamma”, conclude.  

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Caldo, oggi Italia in verde ma domenica torna il bollino giallo in due città

(Adnkronos) –
L’Italia entra in un weekend estivo, ma con temperature senza rischi sanitari. Nell’ultimo bollettino caldo della settimana, il ministero della Salute mette il bollino verde (livello 0 di pericolo) su tutti e 27 i capoluoghi monitorati per oggi sabato 12 luglio.  

Domenica 13 ricompaiono invece due bollini gialli ad Ancona e Cagliari. Saranno loro le prime città della Penisola a riscaldarsi, pur con un livello 1 di “pre-allerta”, a indicare “condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un’ondata di calore”. 

Un primo leggero calo della pressione favorirà lo sviluppo di qualche temporale. Fino a oggi pomeriggio vivremo una fase normale, pienamente estiva e con il sole prevalente; in seguito, un duplice attacco causerà temporali anomali nel cuore dell’Estate. Già nella serata di sabato 12 luglio, qualche fenomeno raggiungerà le coste adriatiche, ma sarà soprattutto domenica che il tempo cambierà. Si tratterà di una ‘sberla temporalesca passeggera’: da lunedì il tempo dovrebbe tornare soleggiato, asciutto e via via più caldo. 

Sabato 12: Al Nord: soleggiato, ma con temporali pomeridiani sulle Alpi. Al Centro: soleggiato, caldo gradevole. Al Sud: sole e caldo accettabile. 

Domenica 13: Al Nord: sole e temporali. Al Centro: soleggiato sulle adriatiche, temporali sulle tirreniche e in Sardegna. Al Sud: soleggiato, instabile in Campania. 

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Pesaro, arriva alla festa di compleanno e spara: morta una donna

(Adnkronos) – Fa irruzione alla festa di una bambina e spara: uccide la madre e ferisce la notta. Tragedia nella serata di venerdì 11 luglio a Marotta di Mondolfo, in provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche durante una festa di compleanno. Secondo le prime informazioni intorno alle 19, riferisce ‘Vivere Senigallia, un 70enne avrebbe fatto irruzione armato e avrebbe cominciato a sparare. Due proiettili hanno colpito la nonna della bambina festeggia, ferendola. Colpita anche la mamma, morta dopo essere stata presa in ostaggio dall’uomo che si è asserragliato nell’abitazione, un casolare non lontano dall’azienda di cosmetici Sodico, lungo la strada provinciale. 

Il 70enne si è arreso intorno alle 22. Sul posto i carabinieri, che purtroppo una volta entrati hanno trovato la donna senza vita. Grave la nonna, ora all’ospedale regionale di Torrette di Ancona. Salve le altre quattro bambine presenti, portate subito in salvo da un’altra mamma. L’uomo è stato arrestato. Non avrebbe legami con le altre persone coinvolte. 

cronaca

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Djokovic e la sconfitta con Sinner a Wimbledon: “Colpa dell’età, lui troppo forte”

Djokovic e la sconfitta con Sinner a Wimbledon: "Colpa dell'età, lui troppo forte"

(Adnkronos) –
Novak Djokovic ha perso, ancora, contro Jannik Sinner nella semifinale di Wimbledon 2025. Oggi, venerdì 11 luglio, il tennista serbo è stato battuto in tre set con il punteggio di 6-3, 6-3, 6-4 consegnando così all’azzurro il pass per l’ultimo atto dello Slam londinese, dove affronterà Carlos Alcaraz nella rivincita della finale-maratona andata in scena al Roland Garros.

Nella conferenza stampa dell’immediato post partita Djokovic, oggi numero sei del mondo, ha parlato proprio della netta superiorità mostrata dal numero uno del ranking Atp, anche a causa di un problema fisico che ne ha condizionato la prestazione: “Non mi sentivo molto bene in campo, ma non voglio parlare del mio infortunio o lamentarmi per non essere riuscito a giocare al meglio”, ha detto il serbo, “voglio congratularmi con Sinner per un’altra grande prestazione. Tutto qui. È in finale, è stato troppo forte. Sono deluso perché non sono riuscito a muovermi bene come pensavo o speravo”.

Djokovic ha poi analizzato i motivi della sua sconfitta: “Non credo sia sfortuna. È solo l’età, l’usura del corpo. Per quanto mi prenda cura di me, la realtà mi colpisce in questo momento, nell’ultimo anno e mezzo, come mai prima, a dire il vero. È difficile per me accettarlo perché sento che quando sono fresco e in forma posso ancora giocare un ottimo tennis”, ha spiegato, “quest’anno ho raggiunto le semifinali di ogni Slam. Devo giocare contro Sinner o Alcaraz. Questi ragazzi sono in forma, giovani, brillanti. Mi sento come se stessi affrontando la partita con il serbatoio mezzo vuoto. Non è possibile vincere la partita in questo modo. È così che stanno le cose, bisogna accettarlo e abbracciarlo in qualche modo. Affrontare la realtà così com’è e cercare di trarne il massimo.”

Questo però non sarà il suo ultimo Wimbledon: “Spero che non sia la mia ultima partita sul Campo Centrale”, ha detto Djokovic, allontanando così le voci sul ritiro, “non ho intenzione di concludere la mia carriera a Wimbledon oggi. Ho intenzione di tornare sicuramente almeno un’altra volta”.

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