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Nozze Bezos, “abbiamo condiviso un sogno”: i neosposi salutano Venezia

Nozze Bezos, "abbiamo condiviso un sogno": i neosposi salutano Venezia

(Adnkronos) – “Abbiamo condiviso un sogno, abbiamo condiviso la nostra felicità. Grazie a Venezia che regala bellezza”. Sarebbe con queste parole, secondo quanto è stato riferito all’Adnkronos, che Jeff Bezos, fondatore di Amazon, e Lauren Sanchez avrebbero idealmente chiuso il sipario su un matrimonio che ha trasformato Venezia in un palcoscenico globale, tra glamour, eleganza senza tempo e una regia impeccabile firmata dallo studio Lanza & Baucina, agenzia londinese di wedding planning che ha saputo orchestrare con precisione ogni dettaglio.

Per tre giorni (26-28 giugno), la Serenissima è tornata a essere non solo una cartolina da sogno, ma un vero epicentro mondiale di celebrità, arte e mondanità. Il Canal Grande, i palazzi nobiliari, gli alberghi extralusso, le isole della laguna: ogni angolo di Venezia è stato toccato dalla magia di un evento che resterà nella memoria collettiva come il matrimonio dell’anno, se non del decennio.

Jeff e Lauren, sorridenti e mano nella mano, hanno lasciato intorno alle 14:30 di oggi l’Hotel Aman per un’ultima escursione romantica tra le isole Murano e Torcello, salutando turisti e fotografi con la stessa disinvoltura con cui hanno accolto star e teste coronate nei giorni precedenti. Nel tardo pomeriggio di oggi, la partenza dallo scalo Nicelli del Lido, con destinazione il megayacht Koru, pronto ad accoglierli dopo aver lasciato le coste croate per avvicinarsi a Venezia.

Se l’evento ha fatto sognare il mondo, a sorridere non sono solo gli sposi. Gli amministratori veneziani, gli albergatori e le istituzioni culturali hanno espresso piena soddisfazione per la perfetta riuscita dell’organizzazione e per l’eco positiva che il matrimonio ha generato. L’augurio condiviso è che l'”effetto Bezos” possa tradursi in un volano di eventi simili (c’è chi già scommette sul matrimonio veneziano di Bill Gates, il fondatore di Microsoft), in grado di portare altri grandi nomi in a Venezia, ma soprattutto di contribuire – come ha già fatto da Bezos in questa circostanza – al sostegno concreto delle istituzioni che lavorano per la salvaguardia e la sostenibilità della laguna (è circolata la cifra di circa 3 milioni di euro regalati dal magnate di Amazon a enti della città). Non un semplice evento mondano, dunque, ma un’occasione per riaffermare il ruolo di Venezia come capitale mondiale del lusso consapevole, della bellezza eterna e della cultura in equilibrio tra tradizione e futuro.

Difficile scegliere un solo momento simbolo tra i tanti che hanno acceso la città. Dall’arrivo di Leonardo DiCaprio – irriconoscibile solo per pochi secondi, sempre con il suo inseparabile cappellino – all’eleganza di Ivanka Trump e Jared Kushner, passando per lo stile inconfondibile delle sorelle Kardashian, il carisma sportivo di Tom Brady, il fascino di Orlando Bloom, e l’impeccabile sobrietà della regina Rania di Giordania, ogni ospite ha interpretato Venezia a modo suo. Tutti, però, accomunati dallo stupore e dalla gratitudine per un’esperienza unica offerta dagli sposi, che hanno fatto assaporare ai loro 200 ospiti vip “le meraviglie di una città sospesa tra cielo e acqua”.

Mentre i riflettori si spengono, resta l’eco indelebile di una città che sa ancora incantare, stupire, emozionare. Venezia non è stata soltanto lo sfondo di un matrimonio da sogno – è diventata, come hanno sottolineato gli stessi Jeff Bezos e Lauren Sanchez – parte integrante del sogno. Per tre giorni, centinaia di cittadini e turisti hanno seguito con occhi curiosi e cuori partecipi ogni momento della favola, affacciandosi dai ponti o inseguendo con lo sguardo le scie dei motoscafi sul Canal Grande. Non sono mancati sorrisi, applausi, auguri gridati al passaggio degli sposi, accolti con calore in ogni tappa del loro romantico itinerario lagunare. Emblematico il gesto di un anonimo ammiratore, che ha fatto recapitare all’hotel un messaggio semplice ma potente: “Grazie per aver condiviso con il mondo – e con Venezia – la vostra favola”. E lo striscione apparso sulla facciata di un palazzo del Canal Grande: “Welcome Jeff”.

(di Paolo Martini)

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Il Chelsea festeggia il Mondiale per club. E Trump non se ne va

(Adnkronos) – Il Chelsea vince il Mondiale per club battendo in finale il Psg per 3-0. Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, consegna il trofeo ai blues e quasi lo alza insieme ai vincitori del torneo.  

 

Il capitano del Chelsea, Reece James, riceve il trofeo dalle mani del presidente degli Stati Uniti. Trump, come prevede il cerimoniale in questi casi, dovrebbe farsi da parte e lasciare che la squadra alzi il trofeo e festeggi la vittoria. E invece, per la sorpresa dei giocatori del Chelsea, il presidente degli Stati Uniti rimane tra i calciatori godendosi fino in fondo il momento. 

 

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Yamal e il compleanno, l’accusa: “Ha ingaggiato persone affette da nanismo per show”

(Adnkronos) – Lamine Yamal nella bufera per la festa del suo 18esimo compleanno. Il talento del Barcellona avrebbe ingaggiato persone affette da nanismo per uno spettacolo di intrattenimento nel corso della festa. La denuncia arriva dall’Associazione di persone con acondroplasia e altre displasie scheletriche con nanismo (Adee), ente che fa parte della Confederazione spagnola delle persone con disabilità fisiche e organiche (Cocemfe). 

“L’Associazione annuncia che intraprenderà azioni legali e sociali per tutelare la dignità delle persone con disabilità, considerando che tali azioni violano non solo la legislazione vigente, ma anche i valori etici fondamentali di una società che aspira a essere equa e rispettosa”, si legge sul sito dell’Adee. 

“In occasione del compleanno del giovane calciatore, figura di spicco dello sport spagnolo, persone affette da nanismo sono state assunte esclusivamente per attività di intrattenimento e promozione. Per l’Adee, questo tipo di pratica è intollerabile perché perpetua stereotipi, alimenta la discriminazione e mina l’immagine e i diritti delle persone affette da acondroplasia o altre displasie scheletriche, nonché di tutte le persone con disabilità”, prosegue l’associazione. 

“È inaccettabile che nel XXI secolo le persone affette da nanismo continuino a essere usate come intrattenimento in feste private, e la cosa è ancora più grave quando questi incidenti coinvolgono personaggi pubblici come Lamine Yamal. La dignità e i diritti della nostra comunità non sono intrattenimento per nessuno, in nessuna circostanza”, dice Carolina Puente, presidentessa dell’Adee. 

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Usa, sparatoria in chiesa del Kentucky: tre morti, incluso l’aggressore

(Adnkronos) – Una donna di 72 anni e una di 32 anni sono state uccise in una sparatoria presso la Richmond Road Baptist Church a Lexington, Kentucky. Lo hanno riferito le autorità. Anche l’attentatore, che è morto, è stato identificato, ma la polizia non ha rilasciato il nome: non è chiaro come sia deceduto.  

Il sospettato si è rifugiato nella chiesa, dove anche altri due uomini sono stati colpiti e feriti, dopo aver sparato a un agente della polizia statale vicino all’aeroporto di Blue Grass, ha riferito la polizia. 

Secondo una prima ricostruzione, il sospettato ha sparato a un agente su Terminal Drive vicino all’aeroporto ed è fuggito dalla scena prima di finire alla Richmond Road Baptist Church, hanno spiegato la Polizia di Stato del Kentucky e il Dipartimento di Polizia di Lexington in X post separati. Entrambi gli uomini feriti in chiesa sono stati trasportati in ospedale, ha dichiarato il capo della polizia di Lexington, Lawrence Weathers, aggiungendo che uno dei due è in condizioni critiche e l’altro è stabile. L’agente ferito è in condizioni stabili, ha dichiarato Weathers. 

Il governatore del Kentucky Andy Beshear ha chiesto ai residenti di ringraziare le forze dell’ordine per la loro risposta agli incidenti. “Per favore, pregate per tutti coloro che sono stati colpiti da questi insensati atti di violenza e ringraziamo per la rapida risposta del Dipartimento di Polizia di Lexington e della Polizia di Stato del Kentucky”, ha scritto in un post su X. 

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Sinner e il trionfo a Wimbledon: “Ho vinto una scommessa con Cahill e ora..”

(Adnkronos) – Jannik Sinner vince Wimbledon 2025 e… Darren Cahill resta? Il trionfo dell’azzurro nello Slam londinese, con la vittoria contro lo spagnolo Carlos Alcaraz in finale, potrebbe cambiare il futuro del coach australiano? Cahill, come si è lasciato scappare Sinner all’inizio della stagione, dovrebbe lasciare alla fine dell’anno. 

L’azzurro, numero 1 del mondo, torna sull’argomento nella conferenza post-trionfo. “Abbiamo fatto una scommessa prima della finale: ho detto a Darren che se avessi vinto io avrei potuto scegliere. Ora la scelta spetta a me”, scherza Sinner. “Darren è una persona eccezionale in campo e fuori, è quello che cerco. Probabilmente” se dovesse restare nel team “non girerebbe così tanto. Ho detto in Australia che lo vorrei accanto a me, per il resto la stagione è ancora lunga: vediamo…”. 

E il coach cosa dice? “Jannik guarda più partite di Carlos di chiunque altro. E’ affascinato dai miglioramenti che stanno avvenendo nel suo gioco. E spinge noi coach a lavorare affinché lui possa migliorare come tennista”, dice Cahill. Il futuro di Sinner è legat a nuove sfide con Alcaraz: “La rivalità è lì, è reale. C’è e speriamo che continui a esistere e a essere reale per i prossimi 10 o 12 anni”, dice l’australiano. 

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