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VivaTech 2025, a Parigi l’IA incontra le persone

VivaTech 2025, a Parigi l'IA incontra le persone

(Adnkronos) – La nona edizione di Viva Technology, svoltasi a Parigi, si è conclusa riaffermando la propria centralità nel panorama dell’innovazione europea e internazionale. Con oltre 150.000 visitatori, 14.000 startup partecipanti, 450 speaker di rilievo e una presenza globale che ha coinvolto più di 170 nazionalità, l’edizione 2025 ha consolidato VivaTech come punto di riferimento per la tecnologia applicata, l’Intelligenza Artificiale e l’imprenditoria del futuro. “Con VivaTech cerchiamo di guardare l’AI negli occhi, non come fantascienza ma per quello che è davvero: un insieme di applicazioni concrete che già oggi cambiano la vita delle persone”, dice François Bitouzet, Managing Director di Viva Technology.  

L’AI è stata la protagonista indiscussa dell’evento. Dall’“AI Avenue” sponsorizzata da Salesforce alle decine di conferenze tematiche, le tecnologie basate su intelligenza artificiale hanno permeato ogni ambito: dalla sanità all’energia, dalla produttività aziendale al neuromarketing. Startup come Unitree, Buddyo, Vrai AI e Next hanno mostrato soluzioni agentiche in grado di aumentare la forza lavoro virtuale o individuare il dolore nei neonati grazie a dispositivi neurali non invasivi. “Abbiamo visto startup che ti permettono di ‘assumere’ collaboratori virtuali, aumentare l’efficienza senza aumentare il carico di lavoro umano”, ha osservato Bitouzet. “Questo non serve a licenziare, ma a produrre di più, meglio, e con più qualità.” 

Tra gli annunci più significativi spicca la creazione di Mistral Compute, un’infrastruttura AI sovrana per l’Europa, frutto della collaborazione tra NVIDIA e Mistral AI. Il lancio è stato accompagnato dalla conferenza NVIDIA GTC Paris, ospitata per la prima volta all’interno di VivaTech, alla quale ha partecipato anche il presidente Macron. Con la partecipazione di oltre 3.600 investitori e alcuni dei fondi di venture capital più attivi al mondo – tra cui Sequoia Capital, KKR e GV – VivaTech 2025 ha rafforzato il proprio ruolo di piattaforma per le connessioni strategiche tra startup e capitale.  

“Oggi c’è uno scontro tra titani: da un lato gli Stati Uniti, dall’altro la Cina, e l’Europa nel mezzo. Ma abbiamo tutti gli elementi per competere alla pari. La sovranità riguarda le infrastrutture, certo: se non possiedi i tuoi dati e le tue piattaforme, dipendi da altri, il che può essere rischioso in un contesto geopolitico complesso. Ma non dobbiamo dimenticare che le infrastrutture diventeranno una commodity. La vera domanda è: riusciremo in Europa a creare campioni globali nell’applicazione dell’IA? È lì che si genera valore, è lì che si fa la differenza”, ha sottolineato Bitouzet. 

Il Canada, Paese d’onore 2025, ha guidato una delegazione di oltre 170 aziende, evidenziando il proprio ruolo crescente nel settore IA. In particolare, la startup Reveal ha mostrato una tecnologia capace di identificare fino al 99% delle cellule tumorali residue durante gli interventi chirurgici, una delle innovazioni più apprezzate del salone. “È una vera rivoluzione: grazie all’IA, oggi il chirurgo può individuare in tempo reale cellule praticamente invisibili”, ha spiegato Bitouzet. “A Vivatech cerchiamo di mostrare tutti i modelli, perché le persone possano scegliere. Spesso si pensa che esista solo il modello Silicon Valley, ma non è così. Il Canada, ad esempio, è il Paese dell’anno qui a Vivatech: stanno ottenendo grandi risultati con un modello basato sulla cooperazione tra Stato, regioni e startup. Quindi, diamoci la possibilità di esplorare anche altri approcci”. 

L’espansione internazionale dell’evento è stata evidente anche nella presenza di nuove delegazioni da Nigeria, Arabia Saudita, Brasile, Stati Uniti (con Houston e Miami) e Cina, accanto a una forte rappresentanza europea guidata da Regno Unito, Germania, Polonia e Francia. “L’Africa non è un territorio emergente nella tecnologia, è già una forza globale. In Nigeria ho visto il meglio del fintech. Non è questione di sviluppo, ma di riconoscere leadership già presenti”, ha ribadito Bitouzet, sottolineando la vocazione inclusiva della manifestazione. “Le loro startup sono brillanti, le innovazioni notevoli”. 

Il dibattito sull’IA ha affrontato anche temi controversi come l’impatto energetico e l’occupazione. Bitouzet ha invitato a una visione critica ma informata: “L’IA è troppo importante per lasciarla solo agli esperti. È giusto che i cittadini abbiano un’opinione, anche negativa. L’importante è avere accesso a una visione a 360 gradi prima di scegliere.” Tra le soluzioni green, è stata presentata Switch Energy, una startup che riesce a catturare energia osmotica dall’incontro tra acque dolci e salate, potenzialmente in grado di alimentare una città come Marsiglia per un anno. Bitouzet guarda al futuro con realismo e ottimismo: “La storia ci insegna che le vere rivoluzioni tecnologiche arrivano sempre in modi imprevisti. È così anche con l’intelligenza artificiale”. 

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Tecnologia: Samsung presenta l’innovativa serie 7 di Galaxy Z Flip e Galaxy Z Fold

Tecnologia: Samsung presenta l'innovativa serie 7 di Galaxy Z Flip e Galaxy Z Fold

(Adnkronos) – Samsung Electronics presenta ai consumatori l’innovativa serie 7 di Galaxy Z Flip e Galaxy Z Fold. Compatto nelle dimensioni e audace nelle prestazioni, il Galaxy Z Flip7 ridefinisce l’esperienza del flip phone, mentre Galaxy Z fold è il pieghevole più avanzato della serie Galaxy Z, che combina ingegneria di precisione e intelligenza avanzata per rivoluzionare l’esperienza quotidiana, con il design più sottile e leggero di sempre. Concludono la presentazione anche i nuovi Galaxy Watch 8 e Galaxy Watch 8 Classic, che combinano un design iconico con nuove informazioni personalizzate sul benessere, per motivare gli utenti nel proprio percorso di salute.   

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Piogge di sabbia sugli esopianeti: JWST rileva nubi di silicati e dischi circumplanetari

Piogge di sabbia sugli esopianeti: JWST rileva nubi di silicati e dischi circumplanetari

(Adnkronos) – Da un nuovo studio basato sulle osservazioni di due pianeti extrasolari, condotte tramite il telescopio spaziale James Webb (JWST), sono emersi risultati significativi, pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature.

I pianeti in questione orbitano attorno alla stella YSES-1, un giovane sole con un’età di appena 16,7 milioni di anni, situato a circa 300 anni luce dal nostro Sistema solare. Osservando direttamente la luce di questi esopianeti, un gruppo di ricerca internazionale guidato dall’astrofisica Kielan Hoch dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, negli Stati Uniti, ha compiuto scoperte straordinarie. L’atmosfera di uno dei due pianeti, YSES-1 c, è stata osservata contenere nubi di silicati, composte da minerali che le conferiscono un colore rossiccio. L’altro pianeta del sistema, YSES-1 b, appare invece circondato da un disco circumplanetario, anch’esso formato da silicati, dal quale potrebbero in futuro prendere forma corpi più piccoli, come ad esempio delle lune. Alla scoperta ha partecipato anche Valentina D’Orazi, ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Università di Roma Tor Vergata.

Questa scoperta, presentata durante il 246° meeting dell’American Astronomical Society ad Anchorage, in Alaska, offre nuove prospettive sulle fasi iniziali della formazione dei sistemi planetari simili al nostro, fornendo ai ricercatori l’opportunità di studiare in tempo quasi reale come nasce e si evolve un pianeta simile a Giove.

“Osservare le nubi di silicati, che sono praticamente delle nuvole di sabbia, nelle atmosfere dei pianeti extrasolari è importante perché ci aiuta a capire meglio come funzionano i processi atmosferici e come si formano i pianeti, un tema ancora in discussione poiché non c’è accordo sui diversi modelli”, spiega la coautrice Valentina D’Orazi, ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Università di Roma Tor Vergata, attualmente visiting research scholar all’Università del Texas a Austin nell’ambito del programma Fulbright. “La scoperta di queste nuvole di sabbia, che restano in alto grazie a un ciclo di sublimazione e condensazione simile a quello dell’acqua sulla Terra, ci svela meccanismi complessi di trasporto e formazione nell’atmosfera. Questo ci permette di migliorare i nostri modelli sui processi climatici e chimici in ambienti molto diversi da quelli del Sistema solare, ampliando così la nostra conoscenza di questi sistemi”.

I due pianeti in questione sono giganti gassosi: YSES-1 c ha una massa pari a 14 volte quella di Giove, mentre YSES-1 b ne ha 6. Entrambi si trovano a distanze considerevoli dalla loro stella, circa 5 e 10 volte superiori rispetto alla distanza tra il Sole e Nettuno. È proprio questa orbita molto estesa che ha permesso al team di osservare i due pianeti con il JWST tramite la tecnica dell’imaging diretto, la cui applicazione è ancora oggi limitata a un numero ristretto di pianeti con caratteristiche molto particolari. Lo studio dimostra la capacità del potente telescopio spaziale di fornire dati spettrali di alta qualità per esopianeti osservati con questa tecnica, aprendo nuove strade per lo studio delle atmosfere e degli ambienti circumstellari.

La presenza di nubi di silicati nelle atmosfere degli esopianeti era stata prevista teoricamente e dedotta indirettamente da osservazioni precedenti. Tuttavia, questa ricerca fornisce la prima osservazione diretta e spettroscopica di nubi di silicati in un esopianeta specifico, YSES-1 c. Ciò permette di comprendere meglio la composizione atmosferica di un giovane gigante gassoso, confermando la presenza di nuvole di silicati ad alta quota, contenenti pirosseno ricco di ferro o una combinazione di bridgmanite (MgSiO3) e forsterite (Mg2SiO4).

Per quanto riguarda il pianeta gemello YSES-1 b, questo lavoro presenta la prima rilevazione di emissione di silicati da un disco circumplanetario, una sorta di “mini-Sistema solare” in formazione. Solo due dischi circumplanetari simili erano stati osservati in precedenza, e la nuova ricerca fornisce informazioni dirette sulla composizione e sui processi fisici in questi ambienti: la presenza di granelli di olivina con dimensioni inferiori al micron, infatti, suggerisce un meccanismo di formazione attraverso collisioni di piccoli corpi, detti planetesimi, all’interno del disco.

“Studiando questi pianeti riusciamo a capire meglio come si formano i pianeti in generale, un po’ come sbirciare nel passato del nostro Sistema solare”, conclude D’Orazi. “I risultati supportano l’idea che la composizione delle nubi negli esopianeti giovani e i dischi circumplanetari svolgano un ruolo cruciale nel determinare la composizione chimica atmosferica. Inoltre, questo studio sottolinea la necessità di modelli atmosferici dettagliati per interpretare i dati osservativi di alta qualità ottenuti con telescopi come il JWST”.

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MIA, la prima app che protegge in caso di coercizione, è italiana. Testata da oltre 200 donne, il 75% si sente “più sicura”

MIA, la prima app che protegge in caso di coercizione, è italiana. Testata da oltre 200 donne, il 75% si sente "più sicura"

Una donna su tre subisce violenza nel corso della propria vita, e molte non hanno neppure la forza di denunciare. Alcune non possono nemmeno chiedere aiuto. Ma cosa succede quando la coercizione si sposta nel digitale? Quando la minaccia è silenziosa, e il momento in cui inserisci una password o accedi a un servizio può diventare pericoloso?

Da questa domanda nasce MIA (My Identity Always), una startup italiana che sta sviluppando la prima app al mondo in grado di riconoscere e reagire a situazioni di coercizione durante l’uso dello smartphone.

MIA (funzionalità protetta in attesa di deposito e in fase di test avanzato) integra una tecnologia invisibile ma potente: un sistema di allerta silenzioso che si attiva tramite una combinazione nascosta, senza bisogno di connessione e senza che nessuno possa accorgersene. In quel momento, MIA invia una notifica preimpostata a un contatto fidato, segnalando in maniera discreta una possibile situazione di pericolo.

Il progetto nasce da un’esigenza concreta: proteggere chi non può parlare. Chi vive sotto minaccia, chi è costretto a condividere accessi, dati, password, anche sotto pressione psicologica o fisica. In un mondo in cui l’identità digitale diventa ogni giorno più centrale, proteggere quella identità significa proteggere la persona.

Micheal Liuzzo, fondatore e CEO di MIA (My Identity Always)
Micheal Liuzzo, fondatore e CEO di MIA (My Identity Always)

Il team ha condotto un primo test con oltre 200 donne provenienti da diversi contesti sociali, con un risultato sorprendente: il 75% delle interpellate ha dichiarato che dopo aver conosciuto l’app MIA si sentiva già più sicura. Il 62% ha detto che consiglierebbe l’app ad altre donne. Numeri che, fino ad ora, mostrano un bisogno reale e non solo intercettato.

Ma MIA non si ferma qui. La visione è più ampia: costruire un’infrastruttura digitale biometrica in cui ogni utente possa accedere ai propri servizi senza password, gestire i propri dati con trasparenza e attivare in ogni momento un sistema di difesa personale. Tutto questo con un’app semplice, sicura, e costruita secondo gli standard di sicurezza del GDPR.

“Non è solo un’app. È una promessa: la tua identità non sarà mai usata contro di te” — dice Michael Liuzzo (in alto, nella foto), fondatore e CEO della startup.

MIA sarà disponibile in versione beta a partire da fine luglio, con una prima fase di test che coinvolgerà centri antiviolenza, enti pubblici e realtà che lavorano nell’ambito della sicurezza e dell’inclusione.

La startup sta chiudendo in queste settimane il round seed, e punta a diventare il punto di riferimento europeo nell’ambito della sicurezza identitaria e della protezione da minacce invisibili. Perché il futuro della sicurezza digitale è anche, e soprattutto, umano.

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K-Pop e videogiochi, le Aespa collaborano con Street Fighter 6

K-Pop e videogiochi, le Aespa collaborano con Street Fighter 6

(Adnkronos) – Street Fighter 6 si prepara ad accogliere una collaborazione insolita: a partire dal 4 luglio 2025, l’universo del celebre picchiaduro Capcom si fonde con il mondo del K-pop grazie alla speciale collaborazione con il gruppo æspa di SM Entertainment. L’evento vedrà il debutto di contenuti esclusivi che faranno la gioia sia dei gamer più accaniti che dei fan del quartetto coreano. Tra gli highlight della collaborazione spicca il nuovo outfit per Juri, denominato Juri: Outfit 4 feat. æspa, disponibile in dieci colorazioni e ispirato ai concept visivi dell’ultimo album del gruppo. Il costume potrà essere acquistato nel negozio del gioco al costo di 350 Fighter Coins per un periodo limitato, da venerdì 4 luglio 2025 alle 09:00 fino a sabato 4 luglio 2026 alle 08:59.

Ma la vera novità è l’introduzione della prima artista virtuale come commentatrice in tempo reale del gioco: nævis, figura chiave dell’immaginario æspa, si unisce al roster dei commentatori di SF6 con voice-over in coreano, giapponese e inglese. Nata digitalmente nel 2020 e passata alla ribalta come compagna virtuale del gruppo, nævis ha debuttato nel mondo musicale con un singolo indipendente nel 2024. Ora porta la sua personalità curiosa e brillante direttamente nel gioco, offrendo reazioni uniche che faranno impazzire i fan del K-pop.

L’evento include anche oggetti speciali della collaborazione: sfondi per dispositivi, cornici fotografiche e titoli esclusivi saranno riscattabili entrando nella sezione “æspa x Street Fighter 6 Collaboration News” nel gioco, tra il 4 luglio e il 5 agosto 2025. Durante questo stesso periodo, anche il Battle Hub sarà completamente decorato a tema æspa, trasformandosi in un ambiente immersivo che celebra l’estetica cyber-pop del gruppo. E non è finita qui: tutti i giocatori che accederanno durante la collaborazione riceveranno un oggetto gratuito a tema, un omaggio esclusivo per celebrare l’incontro tra musica e combattimento.

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