ULTIM'ORA
Referendum, Pd-M5S-Avs ripartono dai 14 milioni al voto. Renzi avverte: “Così non si vince”

(Adnkronos) – Quasi 14 milioni di voti. E’ su questa percentuale che si attestano Pd, M5S e Avs per girare in positivo l’esito dei referendum, con un’affluenza ferma a poco più del 30%, ben lontana dal quorum. Ma, rivendicano i tre partiti, nonostante l’obiettivo non raggiunto, a votare sono stati più elettori di quelli che hanno consentito a Giorgia Meloni di andare a Palazzo Chigi nel 2022. Una strada lunga ma la direzione è giusta, compreso il sostegno dato alla campagna referendaria, rimarcano. Nel campo delle opposizioni però Azione e Iv la vedono diversamente. Avverte Matteo Renzi: “Ingaggiare battaglie identitarie fa vincere i congressi ma non fa vincere le elezioni”.
Per Elly Schlein, però, quei 14 milioni sono già un buon viatico per riuscirci. La destra, dice, ha “fatto una vera e propria campagna di boicottaggio politico e mediatico di questo voto ma ha ben poco da festeggiare: per questi referendum hanno votato più elettori di quelli che hanno votato la destra mandando Meloni al governo nel 2022”. E rivolta alla premier: “Ne riparliamo alle prossime politiche”, incalza Schlein con un occhio ai ballottaggi alle amministrative. “Quando più gente di quella che ti ha votato ti chiede di cambiare una legge dovresti riflettere invece che deriderla. E oggi la destra ha perso, dopo Genova, Assisi e Ravenna, anche a Taranto”, rivendica e continua: “Noi continueremo a fare una grande campagna democratica per ridurre l’astensionismo e costruire un’alternativa”.
Giuseppe Conte chiede rispetto alla destra per gli elettori. “Leggo dichiarazioni ed esultanze sguaiate dei ‘tifosi’ della politica. Portate rispetto a circa 15 milioni di cittadini che sono andati a votare. Portate rispetto agli oltre 12 milioni che hanno votato sì a maggiori tutele nel mondo del lavoro”. Conte usa lo stesso ‘registro’ di Schlein. “Se vi sembrano numeri insignificanti, considerate che è lo stesso numero di votanti (anzi alla fine potrebbero essere anche di più) con cui la maggioranza Meloni è arrivata al governo”.
Per Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni i voti del referendum rappresentano il punto di partenza per l’alternativa. “Il quorum non è stato raggiunto, è vero. Ma ci sono oltre 15 milioni di cittadine e cittadini che hanno scelto di votare, e con circa 13 milioni di Sì, lanciano un messaggio forte e chiaro. E’ con questa parte del Paese che vogliamo costruire l’alternativa Alle prossime elezioni politiche non ci sarà un quorum a salvare Giorgia Meloni”.
Ma non basterà per vincere, avverte Matteo Renzi. “Spero che sia chiaro che per costruire un centrosinistra vincente bisogna parlare di futuro, non di passato. Ingaggiare battaglie identitarie, infatti, fa vincere i congressi ma non fa vincere le elezioni: se vogliamo costruire un’alternativa a Giorgia Meloni bisogna essere capaci di allargare al ceto medio, non chiudersi nel proprio recinto ideologico. Sono convinto che riusciremo a farlo”, scrive il leader di Iv tenendo la mano ai colleghi dell’opposizione.
Non lo segue Carlo Calenda che piuttosto chiama a raccolta i riformisti: “È forse tempo che i riformisti di qualsiasi schieramento prendano atto che occorre costruire un’area liberale lontano dal campo largo e dalla destra sovranista”. Per il leader di Azione “trasformare questo referendum in una consultazione contro Meloni è stato un clamoroso autogol. Se la sinistra continua a farsi trascinare dalle battaglie ideologiche di Landini, Conte, Fratoianni e Bonelli non andrà da nessuna parte”.
All’interno della tornata referendaria c’è un dato non irrilevante. Il quesito sulla cittadinanza è quello che ha ottenuto più no, la percentuale dei votanti che ha votato contro il dimezzamento degli anni per ottenere la cittadinanza è stata più alta rispetto agli altri quesiti. Per il promotore Riccardo Magi di Più Europa molto ha fatto il silenzio mediatico sul referendum ma anche una spinta meno forte da parte dei partiti dell’opposizione. “Mai come in questo caso c’è stata una espulsione dalla programmazione Rai. A me è capitato di essere invitato in delle trasmissioni in cui pensavo si parlasse di referendum, ma si parlava di Garlasco e poi, alla fine, nell’ultimo minuto erano 30 secondi per il sì e 30 secondi per il no. Sicuramente il referendum su Garlasco avrebbe raggiunto il quorum…”.
Intanto c’è chi pone la questione della soglia del quorum visto l’astensionismo. A farlo sono i 5 Stelle. Osserva Giuseppe Conte: “Credo che lo strumento del referendum vada rivisto nelle modalità e nei paletti, abbassando il quorum in un Paese che affoga nell’astensione: bisogna premiare la partecipazione, la scelta”. E lo fa anche Magi per cui il quorum è diventato un ‘freno’ alla volontà dei cittadini: “Al voto è andata una parte di Paese più grande di quella che oggi sostiene il governo. Eppure, questa voce non sarà ascoltata. E’ un problema serio di democrazia: il quorum è diventato un freno alla volontà popolare”.
—
politica
webinfo@adnkronos.com (Web Info)
ULTIM'ORA
San Marino fuori dall’Eurovision? Sergio: “Resta solo se ci sarà rispetto per piccoli Stati”

(Adnkronos) – “Non lo so se San Marino parteciperà ancora all’Eurovision, è un dibattito aperto”. A dirlo è il direttore generale Rai e San Marino Rtv, Roberto Sergio, riflettendo sull’ultima edizione del contest canoro, in cui San Marino è stato rappresentato da ‘Tutta l’Italia’ di Gabry Ponte.
“Ho la sensazione – ha spiegato Sergio – che non ci sia un gran rispetto per i piccoli Stati, questo lo dimostrano tante incongruenze e assenze di sensibilità che si vedono da come i piccoli Stati escono dalle escono dalle graduatorie della classifica, a prescindere dalla qualità del progetto. Da un lato, c’è da dire che contestare le modalità di voto è un tema. Ci sono giurie sconosciute, che danno votazioni incomprensibili. Per esempio, la Gran Bretagna prende voti altissimi dalle giurie e zero dal voto popolare, forse c’è qualcosa che non quadra. Ma questo vale anche per la Svizzera, che era il Paese ospitante. Una delle cose che San Marino Rtv dovrà fare sarà entrare in una relazione diretta, forte e continuativa con le tv dei piccoli Stati per dare il via a un ragionamento comune perché questo potrà dare maggiore forza a tutti noi. Io parlo di San Marino e non da dg della Rai”.
Parlando delle edizioni future, Sergio ha spiegato che “faremo di tutto per esserci” ma che “ci devono essere delle garanzie, che non significa dover prendere per forza dei voti. Ma si deve essere rispettati. La candidatura che abbiamo portato era di grande valore, appeal e performance. La penalizzazione delle giurie, ancor più del voto popolare, lascia tanti dubbi di cui bisognerà discutere”. Ora “ragioneremo con EBU, con gli organizzatori e con gli altri piccoli Stati e grazie anche al supporto che lo Stato di San Marino potrà darci. E poi valuteremo la partecipazione, che io vorrei ovviamente mantenere ma se ci saranno condizioni accettabili per la candidatura di San Marino”.
—
spettacoli
webinfo@adnkronos.com (Web Info)
ULTIM'ORA
Atp Halle, il sorteggio: Sinner inizia con un qualificato. Ecco il suo possibile percorso

(Adnkronos) –
Jannik Sinner si prepara per l’esordio nell’Atp di Halle. Il fuoriclasse azzurro, numero uno del ranking, esordirà nel torneo tedesco contro un qualificato. In caso di vittoria, ci sarà poi ad attenderlo nel secondo turno uno tra Bublik e Muller. Il sorteggio disegna poi un ipotetico quarto di finale contro Machac. In semifinale, il campione in carica potrebbe trovare uno tra Rublev, Khachanov e Auger-Aliassime, mentre i pericoli per un’eventuale finale sono Zverev e Medvedev.
Ma sull’erba di Halle non sarà impegnato solo Sinner. Tra gli azzurri che prenderanno parte al torneo, Luciano Darderi incontrerà Stefanos Tsitsipas all’esordio, mentre Flavio Cobolli se la vedrà con la wild card
Joao Fonseca. Per Sonego l’ostacolo sarà invece Struff. Il torneo si giocherà dal 16 al 22 giugno. Sinner dovrebbe giocare tra il 17 e il 18 giugno.
—
sport
webinfo@adnkronos.com (Web Info)
ULTIM'ORA
Ucraina, il timore di Zelensky: “Ora gli aiuti non diminuiscano per gli attacchi di Israele all’Iran”

(Adnkronos) –
Volodymir Zelensky chiede che i Paesi occidentali che sostengono l’Ucraina non riducano i loro aiuti a causa dell’intervento militare di Israele contro l’Iran. “L’ultima volta che è accaduto è stato un fattore che ha rallentato gli aiuti all’Ucraina”, ha spiegato, riferendosi ai raid dello scorso autunno.
Il sostegno europeo sta “rallentando” in un contesto di parziale disimpegno americano sotto Donald Trump, ha denunciato Zelensky. “La coalizione dei volenterosi sta rallentando (…) Questa situazione ha dimostrato che l’Europa non ha ancora deciso da sola se sarà al fianco dell’Ucraina senza gli Stati Uniti”.
Intanto l’Ucraina ha ricevuto dalla Russia i corpi di altri 1200 cittadini ucraini, nel quadro dell’accordo raggiunto nei negoziati diretti di Istanbul, ha reso noto Kiev. “Secondo Mosca, i corpi sono quelli di ucraini, fra cui dei militari”, ha spiegato il Centro di coordinamento per i prigionieri di guerra a Kiev.
—
internazionale/esteri
webinfo@adnkronos.com (Web Info)
ULTIM'ORA
Tumori: oncologa Ronzino, “Con i Parp inibitori è cambiata la storia del cancro ovarico”

(Adnkronos) – “Oggi disponiamo di tantissime opzioni terapeutiche e che hanno cambiato la storia naturale del tumore ovarico. Tra cui i Parp inibitori, nuova classe di farmaci orali, che hanno modificato radicalmente la sopravvivenza e la storia naturale della malattia, e che si usano nel trattamento di mantenimento dopo un’ottimale chirurgia e dopo la chemioterapia”. Così Graziana Ronzino, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Oncologia a direzione universitaria dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce, durante l’incontro ‘Tumore ovarico in Puglia: Cambiamo Rotta’ sull’importanza della personalizzazione della cura del tumore ovarico e dei test genetici per la prevenzione dei tumori eredo-familiari, in corso a Bari. Il progetto a tappe è realizzato con il patrocinio di Acto Puglia, sponsorizzato da Gsk e organizzato da OmnicomPrGroup.
“Abbiamo sicuramente la chirurgia, che è il primo e più importante momento perché garantisce alla paziente la possibilità di guarire ed è coadiuvata da terapie mediche – spiega Ronzino – ma abbiamo anche diversi tipi di chemioterapia che utilizziamo durante tutto il percorso di vita e di eventuali ricadute delle nostre pazienti”. Inoltre, “disponiamo di farmaci innovativi di combinazione, anticorpi farmaco-coniugati, farmaci a bersaglio molecolare – illustra l’oncologa – quindi diciamo che il nostro armamentario terapeutico negli ultimi decenni si è arricchito tantissimo. E grazie ala possibilità di accesso a questi farmaci è migliorata la sopravvivenza delle pazienti”.
—
cronaca
webinfo@adnkronos.com (Web Info)
-
ULTIM'ORAArticolo
Israele, la risposta dell’Iran: missili su Tel Aviv – Video
-
TECHArticolo
La NASA a Parigi tra cooperazione globale e nuove frontiere industriali
-
REGIONIArticolo
Rocca: “Nel Lazio decine di milioni di euro per prescrizioni improprie”. I medici di famiglia: “Falso”
-
TECHArticolo
Metal Gear Solid e Silent Hill: le novità da Konami