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Kata, due anni fa la scomparsa: proseguono le indagini, le piste ancora aperte

(Adnkronos) – Due anni, ventiquattro mesi di silenzio, di domande senza risposte, di attese che si consumano tra la speranza e il dolore. Era il 10 giugno 2023 quando la bimba peruviana Mia Kataleya Chicllo Alvarez, per tutti Kata, scomparve nel nulla dall’ex hotel Astor in via Maragliano a Firenze, edificio all’epoca occupato con oltre 150 persone tra cittadini romeni, albanesi e sudamericani. Aveva solo cinque anni e a allora nessuna traccia, nessuna certezza, solo un mistero che pesa come un macigno sulla città e sulla sua famiglia. Nel secondo anniversario della sua sparizione, Firenze ricorda Kata con momenti di preghiera, iniziative civili e appelli rinnovati alla verità.
Durante la messa di Pentecoste in Duomo, l’arcivescovo Gherardo Gambelli ha dedicato un pensiero alla bambina scomparsa: “Continuiamo instancabili a pregare per lei, perché possa tornare dalla sua famiglia. Non perdiamo la speranza”. Un messaggio che si fa preghiera collettiva, rivolto a Dio “perché protegga lei e tutti i bambini che soffrono per guerre, povertà e ingiustizia”.
Oggi, martedì 10 giugno, l’associazione Penelope, da sempre vicina alle famiglie delle persone scomparse, organizza un’iniziativa simbolica: “Due anni senza Kata. Le parole che aspettano risposta”, davanti all’ex hotel Astor. Lettere scritte dalla madre e dai volontari saranno affisse alla porta dell’edificio, insieme a 24 cuori con dediche, a rappresentare i 24 mesi trascorsi nell’attesa. “Non vogliamo una cerimonia formale – afferma l’associazione – ma un gesto corale di vicinanza, memoria e richiesta di verità. Per Kata. Per sua madre. Per tutti i bambini scomparsi”.
Katherine, la madre di Kata, parla con voce spenta ma con parole forti: “È difficile non mollare. Mi tiene viva solo la speranza di riabbracciarla. Ma ho paura che venga dimenticata. Di mia figlia non si parla quasi più”. Ripensando all’ex Astor, descrive un luogo di degrado e paura: “Lì c’erano persone cattive, droga, prostituzione. Forse Kata ha visto qualcosa che non doveva. Credo sia stata rapita e venduta. Non voglio pensare al peggio. Voglio credere che sia viva”. Anche il fratellino della bambina continua a fare domande: “Gli dico che dobbiamo avere fede. Ma sentire i compagni che gli dicono cose brutte su sua sorella mi spezza il cuore”, afferma la madre.
La Procura di Firenze continua a indagare, senza aver mai smesso. La pista principale resta quella del sequestro all’interno dell’edificio, portato a termine da qualcuno che conosceva bene il sistema di sorveglianza. Nessuna telecamera ha ripreso la bambina uscire dagli ingressi principali. Si ritiene che sia stata fatta passare dal cortile sul retro, oltre un muro, per poi far perdere le tracce in via Monteverdi. Negli ultimi mesi, le segnalazioni si sono rivelate tutte infondate. Foto, video, testimoni: ogni indizio ha portato solo a delusioni. E mentre l’inchiesta procede tra mille difficoltà, la Procura rinnova l’appello: “Chiunque sia in possesso di informazioni utili contatti il comando provinciale dei carabinieri di Firenze al numero 055 2061”.
La madre Katherine lancia un appello alle istituzioni: “Chiedo aiuto alla sindaca Funaro e alla presidente Meloni: fate in modo che non si smetta di parlare di Kata. Non abbandonatela. Lei non si merita questo silenzio”.
Qualche giorno fa la Procura del capoluogo toscano, con un comunicato firmato dal procuratore Filippo Spiezia, ha fatto chiarezza su un punto cruciale: la piccola allora di 5 anni è stata sicuramente portata fuori dall’edificio, e non è mai uscita dagli ingressi ufficiali. E, per facilitare il ritrovamento, ha diffuso due immagini: una fotografia all’epoca della scomparsa e una seconda elaborata digitalmente, che mostra come potrebbe apparire Mia oggi.
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Atp Halle, il sorteggio: Sinner inizia con un qualificato. Ecco il suo possibile percorso

(Adnkronos) –
Jannik Sinner si prepara per l’esordio nell’Atp di Halle. Il fuoriclasse azzurro, numero uno del ranking, esordirà nel torneo tedesco contro un qualificato. In caso di vittoria, ci sarà poi ad attenderlo nel secondo turno uno tra Bublik e Muller. Il sorteggio disegna poi un ipotetico quarto di finale contro Machac. In semifinale, il campione in carica potrebbe trovare uno tra Rublev, Khachanov e Auger-Aliassime, mentre i pericoli per un’eventuale finale sono Zverev e Medvedev.
Ma sull’erba di Halle non sarà impegnato solo Sinner. Tra gli azzurri che prenderanno parte al torneo, Luciano Darderi incontrerà Stefanos Tsitsipas all’esordio, mentre Flavio Cobolli se la vedrà con la wild card
Joao Fonseca. Per Sonego l’ostacolo sarà invece Struff. Il torneo si giocherà dal 16 al 22 giugno. Sinner dovrebbe giocare tra il 17 e il 18 giugno.
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sport
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Ucraina, il timore di Zelensky: “Ora gli aiuti non diminuiscano per gli attacchi di Israele all’Iran”

(Adnkronos) –
Volodymir Zelensky chiede che i Paesi occidentali che sostengono l’Ucraina non riducano i loro aiuti a causa dell’intervento militare di Israele contro l’Iran. “L’ultima volta che è accaduto è stato un fattore che ha rallentato gli aiuti all’Ucraina”, ha spiegato, riferendosi ai raid dello scorso autunno.
Il sostegno europeo sta “rallentando” in un contesto di parziale disimpegno americano sotto Donald Trump, ha denunciato Zelensky. “La coalizione dei volenterosi sta rallentando (…) Questa situazione ha dimostrato che l’Europa non ha ancora deciso da sola se sarà al fianco dell’Ucraina senza gli Stati Uniti”.
Intanto l’Ucraina ha ricevuto dalla Russia i corpi di altri 1200 cittadini ucraini, nel quadro dell’accordo raggiunto nei negoziati diretti di Istanbul, ha reso noto Kiev. “Secondo Mosca, i corpi sono quelli di ucraini, fra cui dei militari”, ha spiegato il Centro di coordinamento per i prigionieri di guerra a Kiev.
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internazionale/esteri
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Tumori: oncologa Ronzino, “Con i Parp inibitori è cambiata la storia del cancro ovarico”

(Adnkronos) – “Oggi disponiamo di tantissime opzioni terapeutiche e che hanno cambiato la storia naturale del tumore ovarico. Tra cui i Parp inibitori, nuova classe di farmaci orali, che hanno modificato radicalmente la sopravvivenza e la storia naturale della malattia, e che si usano nel trattamento di mantenimento dopo un’ottimale chirurgia e dopo la chemioterapia”. Così Graziana Ronzino, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Oncologia a direzione universitaria dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce, durante l’incontro ‘Tumore ovarico in Puglia: Cambiamo Rotta’ sull’importanza della personalizzazione della cura del tumore ovarico e dei test genetici per la prevenzione dei tumori eredo-familiari, in corso a Bari. Il progetto a tappe è realizzato con il patrocinio di Acto Puglia, sponsorizzato da Gsk e organizzato da OmnicomPrGroup.
“Abbiamo sicuramente la chirurgia, che è il primo e più importante momento perché garantisce alla paziente la possibilità di guarire ed è coadiuvata da terapie mediche – spiega Ronzino – ma abbiamo anche diversi tipi di chemioterapia che utilizziamo durante tutto il percorso di vita e di eventuali ricadute delle nostre pazienti”. Inoltre, “disponiamo di farmaci innovativi di combinazione, anticorpi farmaco-coniugati, farmaci a bersaglio molecolare – illustra l’oncologa – quindi diciamo che il nostro armamentario terapeutico negli ultimi decenni si è arricchito tantissimo. E grazie ala possibilità di accesso a questi farmaci è migliorata la sopravvivenza delle pazienti”.
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cronaca
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Tumore ovaio, oncologo Cormio: “Oggi con terapie e chirurgia migliora vita pazienti”

(Adnkronos) – “La diagnosi di neoplasia ovarica ha un forte impatto psicologico sulla paziente. Oggi, però, abbiamo a disposizione tutta una serie di procedure terapeutiche e anche la chirurgia è più tollerata e ci sono una serie di trattamenti, come la chemioterapia di prima linea e la terapia di mantenimento, che ci consentono di gestire al meglio la qualità della vita delle pazienti nel post operatorio”. Così Gennaro Cormio, direttore dell’Unità operativa di Ginecologia oncologica dell’Irccs Giovanni Paolo II di Bari, durante l’incontro ‘Tumore ovarico in Puglia: Cambiamo Rotta’, confronto tra clinici, istituzioni e pazienti sull’importanza della personalizzazione della cura del tumore ovarico e dei test genetici per la prevenzione dei tumori eredo-familiari, in corso a Bari. Il progetto a tappe è realizzato con il patrocinio di Acto Puglia, sponsorizzato da Gsk e organizzato da OmnicomPrGroup.
“La sorveglianza consiste in una serie di indagini, e in una serie di valutazioni cliniche che vengono proposte alla paziente dopo il trattamento primario per poter fare eventualmente una diagnosi precoce in caso di recidiva – spiega Cormio – In questi ultimi anni abbiamo potuto introdurre nella pratica clinica tutta una serie di nuovi strumenti, sia chirurgici sia medici, e in particolare la terapia di mantenimento che consente di convivere con la malattia e garantire un’ottima qualità della vita alla paziente”.
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salute
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