Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Proprio da lì, dalle nostre coste, continuano ad arrivare da giorni imbarcazioni colme di migranti, anche se il governo Meloni e il ministro dell’Interno Piantedosi avevano promesso un deciso cambio di rotta. Gli ultimi giorni sono stati particolarmente trafficati, nonostante i media mainstream continuino a porre l’accento sulla volontà del ministero dell’Interno di porre un freno agli arrivi. Tanto, del resto, era stato annunciato nel corso della prima riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, dove si era parlato di ridistribuzione tra gli Stati europei e di impegno nel contrastare l’immigrazione illegale. Parole ben calibrate che per il momento non rappresentano un deterrente per scafisti e trafficanti, che continuano a fare affidamento sull’Italia come crocevia dell’accoglienza indiscriminata. Basta guardare, per rendersene conto, agli arrivi delle ultime 72 ore:
Il 27 ottobre a Crotone sono giunti 650 migranti a bordo della nave Diciotti (in alto, nella foto pubblicata dalla Gazzetta del Sud). Il primo contatto con la Guardia costiera era avvenuto al largo di Catania. Il pattugliatore d’altura è arrivato nei pressi delle coste calabresi intorno alle 10, con a bordo due cadaveri. Le persone sbarcate sono state trasportate a bordo di vari pullman presso il centro di accoglienza di Sant’Anna.
Il 28 ottobre, ieri, in 60 sono sbarcati a Isola Capo Rizzuto, sempre in provincia di Crotone. Al porto di Le Castella – località turistica di interesse paesaggistico e culturale – è giunto un veliero proveniente dalle coste turche, subito condotto al porto da una motovedetta CP 308 della Guardia Costiera. Le operazioni di sbarco sono state coordinate dalla Prefettura di Crotone e i migranti sono stati trasferiti al centro di accoglienza locale. La struttura è ormai al collasso: attualmente ospita più di 1500 migranti, ma ha una capienza di poco più di 600 posti.
Sempre ieri, un’altra operazione condotta dalla Guardia costiera ha permesso di far sbarcare 141 migranti di varia nazionalità presso il porto di Roccella Ionica. Si trovavano a bordo di un”imbarcazione di legno che è stata intercettata a oltre 30 miglia di distanza dalla costa.

Non si tratta di un problema esclusivamente calabrese
Sebbene le coste calabresi siano le più interessate dagli sbarchi in questo periodo, gli arrivi incontrollati non sono un problema solo per le regioni meridionali. I migranti spesso escono fuori dai centri di prima accoglienza (anche per le precarie condizioni igienico-sanitarie delle strutture) e si distribuiscono su base volontaria in vari territori della Penisola. Superato lo scoglio della pericolosità del viaggio e quello di foraggiare i trafficanti umani con migliaia e migliaia di dollari, le aspettative di chi attraversa il Mediterraneo si scontrano ben presto con la realtà, perché l’Italia è ormai – per tutti – un Paese a crescita e lavoro zero.
Il rischio di incorrere in chi specula sul fenomeno migratorio è inoltre alto, come documenta la cattiva gestione della cosa pubblica da parte di Comuni e cooperative noti alle cronache. Senza contare che dal punto di vista delle casse dello Stato, finanziare onerosi progetti SPRAR (che spesso non garantiscono integrazione economico-sociale) significa ormai sottrarre risorse a capitoli di spesa ben più urgenti. Perché, se ci sono altri Stati europei che possono contribuire alla gestione dei migranti, non c’è chi può provvedere alle urgenze delle famiglie italiane al di fuori dei confini nazionali. Una situazione ormai endemica che non può essere certo risolta con proclami di facciata, con i meme di propaganda che affollano i social o con slogan di partito.
PRIMO PIANO
Firmati quattro decreti sulla farina di insetti

Stretta annunciata sulle polveri dette “alimentari” derivate dagli insetti, che comunque continueranno a essere vendute nei supermercati italiani. Stando a quanto annunciato dal governo, i prodotti che le contengono dovranno però avere etichettature ben visibili in grado di mettere in guardia il consumatore, essere esposti in specifici scaffali lontani dall’altra merce ed essere oggetto di controlli periodici da parte dei NAS. Bandito l’impiego di polveri di insetti negli alimenti tipici della dieta mediterranea, come pane e pizza. E’ quanto è stato disposto con la firma congiunta – da parte del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, del ministro della Salute Orazio Schillaci e del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – di quattro decreti che riguardano lo sfruttamento del grillo, della locusta migratoria, del verme della farina (Tenebrio molitor) e della larva gialla (Alphitobius diaperinus).
La firma segue le intese raggiunte ieri nel corso della Conferenza Stato-Regioni su quattro schemi di decreto che riguardano le indicazioni obbligatorie per l’immissione in commercio di “alimenti” contenenti polveri d’insetto.
“In Conferenza Stato-Regioni abbiamo dato l’intesa sul provvedimento ma abbiamo anche chiesto dei chiarimenti su diversi aspetti, in particolare un pronunciamento del Ministero della Salute sui rischi per i consumatori e quindi di prevedere il pieno coinvolgimento del Ministero della Salute nei decreti in fase di emissione. Inoltre, è stata segnalata la necessità di riportare in etichetta l’ingrediente anche se non presente al livello massimo previsto, ma anche quando presente in quantitativi inferiori, al fine di evitare l`utilizzazione indiscriminata e possibili frodi”. E’ quanto ha detto Federico Caner, coordinatore della commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (continua dopo gli annunci).
“Vigileremo con i Nas sul pieno rispetto delle disposizioni annunciate oggi, sia per quanto riguarda il divieto dell’utilizzo di farine di insetti in alimenti tipici della dieta mediterranea come pizza e pasta, sia per quanto riguarda la conformità dell’etichettatura dei prodotti che li contengono e che dovrà esser visibile e chiara. Chi acquista questi prodotti a base di farine di insetti deve e sapere che c’è un rischio di allergia“, ha sottolineato il ministro della Salute Orazio Schillaci.
PRIMO PIANO
Minori sottratti e affidi illeciti, udienza per un assessore e un’assistente sociale

Si è tenuta il 16 marzo a Mantova l’udienza in Camera di Consiglio che ha riguardato un assessore del Comune e un’assistente sociale. Entrambi sono accusati di aver avuto un ruolo in una vicenda di sottrazione di una minore. Iscritta nel registro degli indagati anche una terza figura, quella di una curatrice del minore. Dopo il trasferimento del giudice di ottobre di cui abbiamo dato conto, l’udienza slitta ora di altri sette mesi: è prevista per il 5 ottobre.
PRIMO PIANO
Gestione della pandemia, archiviazione per i componenti del governo Conte
Cestinate le denunce delle associazioni dei familiari delle vittime, di consumatori e sindacati

Il Tribunale dei Ministri di Roma ha archiviato la posizione dell’ex premier Giuseppe Conte e degli ex Ministri Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede indagati in seguito alle denunce da parte di associazioni dei familiari delle vittime, di consumatori e di alcuni sindacati relativamente alla gestione della pandemia. Lo rende noto l’Ansa.
POLITICA
Lollobrigida fa ammenda: “Piantedosi non si tocca”

“Piantedosi non si tocca”. Francesco Lollobrigida, cognato della Meloni, lo dice oggi dalle colonne del Tempo dopo la fuga di notizie dai palazzi che davano per buono un tentativo di sostituzione a opera della stessa premier. Uno spoiler che è costato una retromarcia immediata, e che ha costretto il ministro dell’Agricoltura a precisare la “fiducia” che ci sarebbe verso il ministro dell’Interno. “Il al suo posto? Lo escludo”, il suo commento.
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la verità”. Il cantautorato introspettivo
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