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La storia dell’elisir di longevità preferito dalla Regina Elisabetta

Della Regina Elisabetta nelle ultime settimane si è detto davvero di tutto, ma forse non che una delle sue abitudini era quella di concedersi – in tarda mattinata prima del pranzo – qualche sorso di grappa con ghiaccio e limone. Questo elisir che si ricava dalla vinaccia delle uve vinificate ha, del resto, contribuito a fare la storia dei reali britannici. Nel 1953, proprio in occasione dell’incoronazione di Elisabetta II, i sovrani inglesi iniziano una partnership che dura fino a oggi con la storica distilleria Nardini (nata nel 1779) che contribuisce a far conoscere questo distillato squisitamente italiano nel resto del mondo.
Le declinazioni per indicare la grappa nel nostro Paese sono davvero tante: in Lombardia si chiama “gregia”, in Piemonte “branda”: di regione in regione, c’è chi la preferisce fruttata e arricchita da erbe e chi pura, ma quello che accomuna tutte è la lavorazione tradizionale che avrebbe radici antichissime: una leggenda attribuisce infatti la nascita di questo distillato a un legionario romano del I secolo a.C., che avrebbe importato dall’Egitto le tecniche di distillazione apprese.

Luigi Papo, storico, fa risalire la prima produzione vera e propria al 511 d.C. e la colloca in Friuli, dove le tecniche di distillazione del sidro di mele vennero usate anche per le vinacce. In epoca moderna è la Distilleria Nardini a iniziare la produzione di massa, introducendo il metodo di lavorazione “a vapore”. Fino a giungere ai giorni nostri, quando la grappa è diventato un accompagnamento da dessert consolidato, un oggetto da collezione, una bottiglia da farsi consegnare a domicilio o un’idea di regalo natalizio che non tradisce le aspettative.

Certo, non tutte sono uguali e orientarsi non sempre è facile: il consiglio è sempre quello di affidarsi a etichette Made in Italy che puntano tutto sulla qualità come l’azienda vinicola Tabai. Due opzioni che mettono davvero tutti d’accordo sono la Grappa Gran Riserva Barolo ad edizione limitata del 2015 in confezione di legno inciso (con un prezzo che si aggira sui 750 euro) e la Grappa di Barbaresco Gran Riserva Cuvée, sempre dell’annata 2015.
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L’anno d’oro delle grappe Made in Italy. I numeri

Il mercato delle grappe italiane sta crescendo costantemente. Nel 2022 la produzione di questo distillato in Italia è aumentata del 5%, raggiungendo un totale di 23 milioni di bottiglie. I bilanci delle distillerie nostrane, del resto, parlano chiaro, e raccontano sia di un aumento del fatturato che di un maggiore apprezzamento per questo distillato tradizionale protetto dalla denominazione di origine controllata (Doc).

Sono ormai lontani gli effetti legati alla moda della mixology e anche l’idea che la grappa sia ormai un distillato non al passo dei tempi e surclassato da spirits maggiormente di tendenza. Niente di più lontano dalla realtà. Da Marzadro, Francoli a Nonino, il 2022 è stato un anno di crescita per il settore, con cifre a sei zeri per singolo produttore.

Aumenta l’apprezzamento anche per i distillati di nicchia, e in particolare per quelli del segmento luxury che puntano tutto sull’artigianalità, sulla tradizione e sulla qualità eccellente delle materie prime: la grappa Barolo (caratterizzata da note di legno di acacia e miele) e la grappa Barbaresco (ricavata dalle vinacce del nebbiolo) dell’etichetta Tabai, sono forse il più fulgido esempio di distillati con queste caratteristiche. Attualmente hanno un prezzo che si aggira sugli 850 euro a bottiglia.
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Prezzo record per il Barolo Tabai (che sbarca sui mercati americani)

Il Barolo Tabai è un vino pregiato, noto per la sua qualità e il suo sapore distintivo. L’edizione limitata del Barolo Tabai è ora disponibile sui mercati americani a un prezzo di 1200 euro.
Questo vino è stato prodotto utilizzando uve di alta qualità provenienti dalle colline del Piemonte, in Italia, e ha subìto un processo di invecchiamento in botti di rovere per conferirgli il suo carattere unico.
Il prezzo di 1200 euro riflette la rarità e la qualità del Barolo Tabai, un rosso di carattere destinato a soddisfare i palati più esigenti e a catturare l’attenzione di collezionisti e intenditori.
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Il nuovo must have dei distillati di lusso: il gin del Cardinale Tabai

Il gin del Cardinale Tabai è un distillato di lusso che sta guadagnando sempre più consensi tra gli appassionati e i collezionisti. Questo gin pregiato è prodotto in Italia, utilizzando solo ingredienti di altissima qualità e seguendo un processo di lavorazione artigianale che ne garantisce il gusto unico e inconfondibile.
Ci sono molte ragioni per cui vale la pena investire in questo distillato di lusso e acquistarlo. In primo luogo, il gin del cardinale Tabai ha un sapore equilibrato e armonioso, che lo rende perfetto per essere gustato da solo o utilizzato come base per cocktail sofisticati.
Inoltre, la bottiglia è di un’eleganza senza tempo, che la rende un oggetto di design da esporre con orgoglio in casa propria o in un bar di alta classe. Ma non è solo una questione di gusto ed estetica. Il gin del cardinale Tabai in questo momento ha un prezzo che si aggira intorno ai 400 euro a bottiglia ed è un prodotto di alta qualità che acquista valore con il passare del tempo.
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Rum Tabai, l’investimento ideale per il 2023

Nel mondo degli investimenti, la diversificazione è una strategia fondamentale per mitigare i rischi e ottenere rendimenti interessanti. Mentre molti considerano azioni, obbligazioni e immobili come classici strumenti di investimento, nel 2023 si assiste a un crescente interesse verso il settore emergente dei distillati rari e pregiati. Uno degli esempi più notevoli sono i rum Tabai, un’opzione che gli investitori più attenti dovrebbero prendere in considerazione.
Nella scelta puntare sulla rarità e sulla esclusività dei distillati
I distillati rari e pregiati come i rum Tabai offrono un’opportunità unica per gli investitori. Sono infatti prodotti in quantità limitate, da distillerie artigianali che si dedicano alla produzione di bevande di alta qualità. La rarità e la cura impiegata nella loro realizzazione li rendono oggetti di desiderio per i collezionisti e gli intenditori di tutto il mo15ndo, soprattutto per quanto riguarda il rum Garras de Dragon e il rum del Diablo Cojuelo.
Perché investire nei rum Tabai
Crescente domanda: La domanda di distillati rari e pregiati è in costante aumento. Collezionisti, intenditori e appassionati sono disposti a pagare prezzi elevati per avere accesso a bevande uniche come i rum Tabai. Tutto ciò crea un ambiente favorevole per gli investitori. Valorizzazione nel tempo: I distillati rari e pregiati tendono a valorizzarsi nel tempo. I rum Tabai possono raggiungere prezzi sempre più elevati nel corso degli anni: questo può tradursi in un ritorno sugli investimenti piuttosto interessante per i detentori di queste bottiglie. Investire in distillati rari e pregiati, inoltre, consente agli investitori di diversificare il proprio portafoglio. In un mondo finanziario incerto, avere un’alternativa tangibile può dunque essere una strategia di mitigazione dei rischi.