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“Tra poche settimane gli italiani, sulle base dei programmi, sceglieranno il nuovo Parlamento e, su questo, invito tutti gli italiani ad andare a votare”. Il “banchiere centrale senza cuore” al Meeting di Rimini degli scorsi giorni è stato chiaro: vuole che quante più persone possibili corrano ai seggi, così come voleva che quanti più italiani possibili venissero vaccinati e quante più famiglie possibili passassero inverni al freddo ed estati al caldo in nome dell’onerosa corsa agli armamenti.

Ognuno – senza influenze di sorta – ne tragga le conclusioni che vuole. Intanto quel che è certo e insindacabile è che la legge elettorale in vigore non agevolerà i ricambi e, checché ne dicano i nuovi partiti nati sulla scia dell’emergenza, andare a votare il 25 settembre significherà – calcoli alla mano – permettere posizionamenti agevoli e rilassati alle vecchie facce che si sono trincerati in collegi sicuri. Sul “nuovo”, poi, non c’è molto da dire se si pensa che la galassia anti-sistema è popolata da ex grillini, grillo-berlusconiani, missini, democristiani che si sono rifatti il look, grembiulini quattrostagioni e perfino ex deputati del Pd. Anche qui, ognuno tiri le somme, valutando se è il caso di giudicare dall’incartamento (i nuovi simboli) o dal passato, dalle dichiarazioni e dalle azioni di ognuno dei candidati.

Intanto sembra rimanere risoluto il fronte degli astensionisti, popolato da chi non si sente rappresentato o teme di affidare ruoli di rilievo a gente incompetente e improvvisata o, peggio, mascherata da altro e comunque asservita ai mantra pandemici, climatici e transumanisti. Nel sondaggio pubblicato da Rec News (che terminerà il 10 settembre, quindi c’è ancora tempo per votare) per il momento emerge la predominanza di chi non si recherà alle urne (1023 voti su un totale di 2017 raccolti, pari al 38% del totale).

Subito dopo – in seconda posizione – le preferenze per i partiti qui appaiono equamente divisi tra FdI e Lega, con una leggera spinta in più (mentre scriviamo) verso i meloniani. Il Pd in questo sondaggio, al contrario delle rilevazioni nazionali, si ferma appena al 10%, tallonato da un Movimento 5 Stelle fermo al 9. Non fa il botto – sempre, si ribadisce, per chi ha aderito al nostro sondaggio – il Terzo Polo di Renzi e Calenda (che però con il suo 5% supererebbe la soglia di sbarramento), né entusiasma il minestrone “moderato” che porterà voti al centrodestra.

Fredda anche la reazione verso i “nuovi” partiti: gli aderenti al sondaggio hanno consegnato fino a questo momento ad “altre liste” – dunque a Impegno Civico di Di Maio e agli altri quotati ancora al di sotto del partito di riciclati grillini capeggiato dal ministro degli Esteri – 168 voti, pari al 6% delle preferenze. Ovviamente la campagna elettorale è ancora nel pieno e qualcosa potrebbe cambiare. Intanto, più si allarga la platea del sondaggio e più questo diventa uno strumento utile (non risolutivo, certo, ma utile) per sondare le intenzioni di voto.

Rec News dir. Zaira Bartucca – recnews.it

POLITICA

Alluvione Emilia e PNRR, De Raho: “Al lavoro per capire se le Istituzioni hanno appoggiato la criminalità organizzata”

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Alluvione Emilia Romagna e PNRR, De Raho: "Al lavoro per capire se le Istituzioni offerto appoggio alla criminalità" | Rec News dir. Zaira Bartucca

“La carica di presidente della Commissione è espressione della maggioranza, così come nella scorsa legislatura, e la presidente Colosimo è espressione di questa maggioranza. Non c’è dubbio che ciascuno poi scelga la persona più adeguata secondo le proprie valutazioni”. Così è intervenuto il vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Federico Cafiero De Raho, ai microfoni del programma radiofonico di Radio Cusano Campus “Base Luna chiama Terra” condotto da Lorenzo Capezzuoli Ranchi, per discutere dell’elezione di Chiara Colosimo, esponente di Fratelli d’Italia, alla presidenza della Commissione e delle criticità legate alla criminalità organizzata a seguito dell’alluvione in Emilia-Romagna.

Durante l’intervista ha anche risposto alle critiche in merito alla sua elezione a vicepresidente come un tentativo di accontentare le opposizioni sostenendo: “E’ evidente che nell’ambito dei vice uno è espressione della maggioranza, l’altro delle opposizioni che hanno individuato in me il parlamentare che poteva rappresentare. È una lettura che non solo personalmente non colgo, visto che mi occupo di mafia dal 1979, ma riconosce il mio impegno in 43 anni di magistratura in cui mi sono occupato di tutte le mafie: camorra, ‘ndrangheta, cosa nostra”. E ha proseguito “il mio lavoro sarà quello di cercare alleanze, condivisioni e comprendere se vi sono state parti delle istituzioni malate che hanno offerto il loro appoggio e perché lo hanno fatto. Ma ciò che oggi innanzitutto bisogna capire è in che termini il PNRR potrebbe essere inquinato dalle presenze mafiose“.

De Raho ha poi sottolineato l’importanza di “un monitoraggio elevato delle situazioni di emergenza, come nel caso delle recenti alluvioni, al fine di tracciare il denaro e i mezzi coinvolti, contrastando così la possibile infiltrazione della criminalità organizzata. In merito a questo ha citato l’esempio del ponte di Genova, dove “il tracciamento ha contribuito a limitare l’interferenza della criminalità organizzata”.

“Bisognerà fare in modo – ha continuato De Raho – che tutto sia effettivamente rilevato, trasparente e chiaro, e soggetto a controlli da parte dei nuclei utilizzati dalla Prefettura, dell’Anac, delle Forze dell’Ordine e da parte di tutti coloro che sono tenuti a monitorare lo sviluppo dei lavori. Questo il compito che si ha in Emilia ma anche per i 200 miliardi di contratti pubblici che dovranno essere affidati” conclude il vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia.

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ATTUALITA'

Tribunale unico dei Brevetti, la sede distaccata in una città italiana

L’organismo si occuperà di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei

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Tribunale unico dei Brevetti, la sede distaccata in una città italiana | Rec News dir. Zaira Bartucca

Una sezione distaccata della Divisione centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) è stata istituita a Milano. L’organismo si occuperà di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei. L’intesa, negoziata per l’Italia dai ministeri degli Esteri e della Giustizia, sarà sottoposta a formalizzazione nel corso della prossima riunione del Comitato Amministrativo. La sezione milanese giudicherà su contenziosi che riguardano brevetti unitari provenienti da tutti i Paesi europei che fanno parte del TUB.

A seguito dell’uscita del Regno Unito dalla UE e dall’Accordo che istituisce l’organismo, è emersa la questione se si dovesse ricollocare ad altra sede quella prevista a Londra, che si affiancava alla sede centrale di Parigi e quella distaccata a Monaco di Baviera. In queste settimane il governo sta completando le procedure giuridiche e operative perché la sede sia operativa in un anno, riferiscono fonti istituzionali.

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POLITICA

Roccella: “Ridare valore sociale alla maternità”

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Roccella: "Ridare valore sociale alla maternità" | Rec News dir. Zaira Bartucca
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“Noi non siamo dei registi, quindi non vogliamo l’obbligo come in altre nazioni. Certamente il congedo deve essere sempre paritario, devono poterlo prendere sia i papà sia le mamme, però quello che vogliamo è rendere attrattivo il lavoro di cura, valorizzare la maternità e valorizzare il lavoro di cura. Questo perché oggi se io dico di essere una mamma, non ho alcun prestigio sociale, se invece dico di essere una donna in carriera sì. Bisogna tornare al valore sociale della maternità, cioè ricordare che una donna che fa un figlio, fa qualcosa per la comunità”. Lo ha detto Eugenia Roccella, ministra delle Pari Opportunità e della famiglia, intervenendo a 24 Mattino su Radio 24.

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POLITICA

Stati generali della natalità, “Ora riforma fiscale che metta al centro la famiglia”

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Stati generali della natalità, "Ora riforma fiscale che metta al centro la famiglia" | Rec News dir. Zaira Bartucca
Comunicato stampa

Gli Stati generali della natalità sono stati un’occasione importante per portare il tema della natalità al centro dell’agenda di governo, cercando di intervenire in quello che potremmo definire l’inverno della natalità. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – Dalla Presidente del consiglio Giorgia Meloni, intervenuta ieri, abbiamo ricevuto parole importanti di impegno concretoAuspichiamo quanto prima l’introduzione di una riforma fiscale che metta al centro la detrazione fiscale dei costi per la crescita e l’educazione dei nostri ragazzi, che ammontano per ogni figlio a 10/15mila euro annui. Non ha senso continuare a parlare di bassa natalità, se non mettiamo i genitori nelle condizioni di poter provvedere al mantenimento dei propri figli”.

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