Seguici

© Rec News -

del

Si è tenuta oggi a partire dalle 14.30 a Piazza del Popolo (Roma) la manifestazione “Restiamo liberi”. Un modo pacifico e partecipato per dire no al contestato e censorio Ddl Zan, che con la scusa dell’omofobia tenterà di costituire una nuova categoria iper-protetta – già tutelata dalla normativa vigente, al pari di tutte le altre persone – colpendo al contempo le voci di dissenso. Se siamo tutti uguali, infatti, non è chiaro per quale motivi alcuni abbiano diritto ad essere tutelati più degli altri.

Interrogativo che avrà spinto in piazza più d’uno, tra palloncini rossi e tanti spunti di riflessione: “Questa piazza è la piazza della libertà. Qui ci sono famiglie che vengono da tutta Italia per dire no alla legge contro l’omotransfobia che prevede nuovi reati di opinione e toglierà democrazia uccidendo la Costituzione. C’è un popolo che si sta risvegliando e che non è disposto a restare indifferente mentre la libertà viene minata nel nostro Paese”. E’ quanto hanno fatto sapere i promotori.

“I politici che vogliono questa legge ci raccontano di un Paese apparentemente saturo di omofobia dove si susseguono casi di aggressioni, una narrazione sostenuta falsamente da tutti i principali mass media radical. Certe persone sono disposte a tutto per denunciare violenze inesistenti, anche a mentire spudoratamente. Dovrebbe far riflettere l’ultimo caso di cronaca. Dovrebbe far riflettere l’ultimo caso di cronaca che racconta come ci siano degli autolesionisti disposti a farsi del male da soli per simulare un’aggressione. Ecco chi ci troviamo davanti: persone pronte a ferirsi per un’ideologia…sì, una ideologia, perché questa legge è inutile e già esistono le tutele contro gli atti violenti che si sia etero, gay, invalidi, normodotati etc.”, hanno detto.

“Una legge che è una grande marchetta al mondo lgbt: grazie allo stanziamento di 4 milioni di euro le loro associazioni avranno fondi per entrare nelle scuole di ogni ordine e grado e parlare di gender ai nostri figli. Allora sì, diciamolo, c’è un’emergenza: è in gioco la nostra libertà di espressione, di educazione e di professione religiosa. Nessuno andrà nelle scuole dei nostri figli, fin dai 6 anni, a celebrare l’omosessualità, la bisessualità, la transessualità, il genere fluido. W la libertà!” hanno concluso.

Continua a leggere
Commenta per primo
Iscriviti
Notificami
guest
0 Commenti
Feedback in linea
Visualizza tutti i commenti

ATTUALITA'

Bimbo nato morto a Palermo, la Procura apre un’inchiesta per presunte negligenze

© Rec News -

del

Bimbo nato morto a Palermo, la Procura apre un'inchiesta per presunte negligenze

È stata aperta un’inchiesta sulla tragedia avvenuta la notte del 5 novembre all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, dove un bimbo è nato morto. I genitori hanno presentato una denuncia ai Carabinieri e la Procura indaga sull’accaduto. Sulla vicenda è intervenuta l’associazione Codici, che ha deciso di presentare un esposto.

“Di fronte al dramma che si è consumato è doveroso fare chiarezza”, afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici. “Stando alla denuncia della famiglia, ci sarebbero state delle gravi lacune negli ultimi controlli. Come associazione siamo impegnati da anni in battaglie legali contro la malasanità. Non possiamo dire se quanto accaduto a Palermo sia l’ennesimo caso, di sicuro bisogna fare chiarezza e giustizia, nel caso dovessero emergere mancanze o errori”.

“Dalle ricostruzioni fornite dai parenti – prosegue la nota inviata dall’associazione – emerge, in particolare, il comportamento di un’ostetrica, che avrebbe deciso di non effettuare il tracciato la notte della tragedia, somministrando soltanto una medicina prescritta nei giorni precedenti. Un farmaco che sarebbe stato indicato pochi giorni prima al momento del ricovero in ospedale, dove la donna si era recata per una visita di controllo e dove sarebbe stato deciso di indurre il parto data l’alterazione della pressione sanguigna ed essendo alla 38esima settimana”.

“La sera del 5 novembre, stando sempre a quanto denunciato dalla famiglia, il tracciato era regolare e la donna sarebbe stata invitata dall’ostetrica smontante a presentarsi in sala travaglio per un nuovo tracciato e la somministrazione del farmaco. Come detto, la nuova ostetrica di turno non avrebbe effettuato il tracciato, ritenendo che non ce ne fosse bisogno. Nel giro di poche ore, però, la situazione sarebbe precipitata, fino al taglio cesareo d’emergenza intorno alle 23.30 ed il bimbo che è nato morto. Una gravidanza normale finita in tragedia. Alla magistratura il compito di fare chiarezza”, concludono dall’associazione.

Continua a leggere

ATTUALITA'

Assicurazioni RC Auto e clausole vessatorie, Codici: “Rispettare norme in vigore”

© Rec News -

del

Assicurazioni RC Auto e clausole vessatorie, Codici: "Rispettare norme in vigore" | Rec News dir. Zaira Bartucca

Nei contratti Rc Auto sarebbero presenti clausole vessatorie che violano le norme sulla concorrenza. È il motivo dell’azione legale congiunta promossa dalle associazioni dei consumatori, a cui partecipa anche Codici, che ha portato alla presentazione di numerosi esposti all’Antitrust per segnalare il comportamento ritenuto scorretto di diverse compagnie di assicurazioni.

“Alcune importanti società – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – applicano ai clienti clausole vessatorie in merito alla riparazione danni dei veicoli. Il tutto in piena violazione delle norme vigenti, che vietano alle compagnie di imporre agli assicurati gli operatori a cui rivolgersi per gli interventi sulle auto. Questa vicenda, a nostro avviso, è emblematica del potere delle lobbies. Hanno un’influenza enorme, che purtroppo esercitano in maniera negativa.

Le lobbies danneggiano l’interesse pubblico e gli interessi dei cittadini. È una realtà che non può più essere ignorata, ma che anzi deve essere presa in considerazione ed affrontata. Tornando alla vicenda delle assicurazioni e delle clausole vessatorie, la legge sulla Concorrenza del 2017 all’articolo 1 comma 9 prevede ‘per l’assicurato la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di riparazione di propria fiducia’. Le compagnie assicurative, tuttavia, anche attraverso le reti agenziali e peritali, richiamando clausole contrattuali illegittime, condizionano pesantemente i danneggiati nella scelta del riparatore, indicando le carrozzerie presso cui eseguire obbligatoriamente gli interventi e limitando così la libertà del consumatore ed il suo diritto ad ottenere una riparazione a regola d’arte.

Una prassi vessatoria, contraria al quadro normativo comunitario in tema di concorrenza (articolo 101 TFUE), ed in piena violazione sia dell’articolo 16 della Carta Diritti Fondamentali UE sulla libertà d’impresa, sia dell’articolo 41 della Costituzione che tutela il diritto alla libera iniziativa privata. Dicevamo prima del potere delle lobbies. Ebbene, proprio in questi giorni alcuni emendamenti bipartisan al Ddl Concorrenza hanno tentato di bloccare tale pratica illegale, ma la lobby delle assicurazioni è riuscita ad ottenerne lo stop in sede parlamentare. Il tutto, è evidente, ai danni dei consumatori. Non è più possibile subire situazioni del genere. Per questo, oltre agli esposti all’Antitrust, siamo intenzionati anche a presentare al Governo ed al Parlamento una proposta condivisa affinché nel Ddl Concorrenza sia rafforzata la protezione dei diritti degli assicurati sancita nel 2017”.

Continua a leggere

ATTUALITA'

Diplomifici, parte l’indagine ispettiva del MIM. Reclutati 146 ispettori

© Rec News -

del

Diplomifici, parte l'indagine ispettiva del MIM. Reclutati 146 ispettori | Rec News dir. Zaira Bartucca
Comunicato stampa

In merito all’indagine di Tuttoscuola sul fenomeno dei “diplomifici” dal titolo «Maturità: boom dei diplomi facili», il Ministero dell’Istruzione e del Merito avvierà una indagine ispettiva. Nel frattempo, sarà bandito a breve un concorso per il reclutamento di 146 ispettori che porterà a saturare l’organico attuale (190 Posti). “Sotto il profilo normativo – fa sapere il MIM – verranno valutati alcuni correttivi che diano più strumenti in sede ispettiva per verificare la sussistenza dei requisiti per la parità. Si sta anche lavorando per inserire nella legge di Bilancio risorse idonee per incrementare ulteriormente l’organico dei dirigenti tecnici”.

Continua a leggere

ATTUALITA'

Concorsi pubblici, il 15% dei posti disponibili va per decreto ai volontari del Servizio Civile

© Rec News -

del

Concorsi pubblici, il 15% dei posti disponibili va per decreto ai volontari del Servizio Civile | Rec News dir. Zaira Bartucca

Secondo quanto previsto dal Decreto Legge sulla Pubblica amministrazione, il 15% dei posti disponibili nei concorsi pubblici sarà riservato ai volontari del Servizio Civile. La riserva si aggiunge a quelle, già presenti, previste dalla Legge 68 del 1999, dal DPR 3 del 1957 e dal Decreto Legislativo 165 del 2001. Le quote riservate dal governo a questa particolare categoria riguarderanno tutte le amministrazioni dello Stato, cioè gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado, le aziende e le amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, enti come Regioni Province, Comuni e Comunità montane. Ancora, le istituzioni universitarie, le Camere di Commercio, Artigianato e Agricoltura e le associazioni a esse collegate, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale.

    Continua a leggere

    Ora di tendenza

    © 2018-2023 Rec News - Lontani dal Mainstream. Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione (ROC) n. 31911. Copyright WEB121116. Direttore Zaira Bartucca, P.IVA 03645570791 - Testata online con ricavi inferiori ai 100.000 euro esente da registrazione in Tribunale (Decreto Editoria n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012). Vietata la riproduzione anche parziale

    error: Vietata ogni tipo di copia e di riproduzione